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Posts Tagged ‘Martin Suter’

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Una coppia di investigatori quanto mai inedita, incongrua, quasi incredibile. Lui è una sorta di dandy incapace di limitare le spese e inseguire le raffinatezze più costose, abituato ai lussi e agli sprechi di famiglia: peccato che ora le finanze siano quanto mai dissestate, e che debba addirittura pensare a lavorare (Orrore). Al suo servizio troviamo Carlos, sudamericano clandestino dal buon carattere, efficiente  e serviziole,  attento a frenare gli eccessi del datore di lavore (tanto da costringerlo ad una intollerabile “nota spese”). La loro società (il capitale sociale lo porta il guatemalteco Carlos) si occupa di investigazioni collegate al mondo dell’arte e degli oggetti preziosi, e questo secondo caso li porterà sulle tracce di un costosissimo diamante rosa. Un altro godibile giallo Sellerio!

 

Swiss Writer Martin Suter

Swiss Writer Martin Suter (Photo credit: Wikipedia)

 

Nuova avventura per Johann Friedrich von Allmen, investigatore per necessità, amante di libri ed esperto d’arte perennemente squattrinato. Dopo il caso delle libellule ha aperto insieme a Carlos, il profugo guatemalteco che gli fa da giardiniere, la Allmen International Inquiries, un’agenzia per il ritrovamento di oggetti d’arte scomparsi. Mentre le cose non vanno a gonfie vele arriva un incarico importante: recuperare il «diamante rosa», gioiello di valore inestimabile rubato a una festa.

I personaggi dei romanzi di Martin Suter appaiono fortemente figli della vecchia Europa: persone formali, eleganti, perdenti e decadenti, ma in realtà così profondamente radicate nelle loro esistenze da essere praticamente inestirpabili. Sono l’indimenticabile vecchio Koni di Com’è piccolo il mondo!, l’affascinante e timido signore de L’ultimo dei Weynfeldt e Johann Friedrich von Allmen dell’omonima serie, di cui questo Allmen e il diamante rosa è il secondo volume.
Tipico ricco-povero, di famiglia danarosa ieri poi decaduta, Allmen vive in tutto al di sopra delle sue possibilità, da vero dandy, conservando abitudini, comportamenti cortesi e splendidezze che non potrebbe più permettersi. Giunto alla mezza età, scampato fortuitamente al matrimonio e al fallimento, grazie al caso risolto nella precedente e prima indagine, quella delle libellule del grande Emil Gallé da lui ritrovate, ha fondato un’agenzia internazionale per la ricerca di meraviglie disperse, la Allmen International Inquiries (suo il motto: «The Art of Tracing Art»). In verità l’idea (e i capitali in buona parte) provengono dall’industrioso e destrissimo servitore guatemalteco Carlos, un immigrato clandestino, prodigo di suggerimenti offerti con rispetto ma da prendere molto sul serio, il quale con il principale ha sviluppato una filiale devozione, di fatto un’amicizia mascherata da rapporto di lavoro.
Nell’agenzia appena inaugurata le cose non vanno a gonfie vele. È quindi accolto come un colpo di fortuna il reticente procuratore che viene a offrire un incarico importante: recuperare il «diamante rosa», gioiello di valore inestimabile rubato a una festa. Ma perché rivolgersi proprio a un’agenzia così modesta? La risposta è affidata a zoppicanti ragioni e ad un compenso irresistibile. Carlos vorrebbe vederci più chiaro, sapere almeno chi è che paga; il suo principale però ha già speso parte della somma in acquisti superflui particolarmente necessari.
L’indagine porta Allmen in giro per hotel lussuosi, alle calcagna di un russo, ladro presunto; mentre Carlos resta a casa, dietro la cabina di regia del suo computer. La coppia di detective comincia a dubitare su chi sia il cacciatore e chi la preda, e sinistri indizi e tristi eventi costringono a spalancare gli occhi sul vero enigma. Per scoprire un mondo anonimo rapidissimo e feroce, dove si incrociano la finanza globale e la rete, e l’obiettivo è il dominio assoluto. Ma la scrittura distensiva e briosa di Suter, i suoi personaggi estetizzanti e autoironici, il ritmo tra la Pantera rosa e James Bond, mandano un messaggio che rassicura: chi ha stile si salverà.

Martin Suter (Zurigo, 1948) ha lavorato come sceneggiatore televisivo, come reporter e nel campo pubblicitario. Tra i suoi romanzi Un amico perfetto e Lila, Lila. Con questa casa editrice ha pubblicato L’ultimo dei Weynfeldt (2010), Com’è piccolo il mondo! (2011), Allmen e le libellule (2011) e Allmen e il diamante rosa (2012).

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Swiss Writer Martin Suter

Image via Wikipedia

DA un libro di Martin Suter, SMALL WORLD sul grande schermo
Con la regia di Bruno Chiche, con Gerard Depardieu, Alexandra Maria Lara, Françoise Fabian , approda al grande schermo un libro che a noi è piaciuto molto, Com’è piccolo il mondo, dell’autore svizzero Martin Suter. Una trama efficace, lo stile preciso, la capacità di ritrarre con efficacia la psicologia dei personaggi, e del mondo a cui appartengono. In più le suggestioni del noir, del romanzo sociologico, uno sguardo lucido ad una terribile malattia, l’alzheimer che colpisce il protagonista del libro: l’incendio che scatenerà per cause banali nelle pagine iniziali ne è forse il primo sintomo.

Il sito del film:
http://www.smallworld-film.de/

La scheda del libro

Martin Suter, Com’è piccolo il mondo, Sellerio

Da quando a sei anni la madre l’aveva abbandonato, Konrad Lang, detto Ko-ni, era stato il giocattolo di Thomas (Tomi) Koch. E da giocattolo Koni era cresciuto, burattino senza energia propria legato ai fili dei potenti Koch, famiglia di magnati svizzeri dell’industria e della finanza. Se Tomi lasciava il Liceo a causa della sua inadeguatezza, anche Koni doveva seguirlo nel collegio per ricchi svogliati, malgrado lui non incontrasse nessuna difficoltà nello studio. Se Tomi stentava alle lezioni di piano, Koni impressionava il maestro con il suo talento che però non poteva sviluppare. Finché erano da soli, Tomi si comportava da amico, ma appena compariva qualcuno su cui voleva far colpo, ecco che Koni tornava “il figlio di una nostra ex domestica che mia madre aiuta”. Col tempo, poi, ogni talento e i minimi affetti erano appassiti, e del piccolo Koni rimaneva il sessantenne di eleganza perfetta, mite e amabile ma capace solo di ubriacarsi e fare guai. Un mantenuto malsopportato, che l’ottantenne matriarca dei Koch tiene a distanza con un povero vitalizio purché stia fuori dai piedi: Elvira Senn, vedova del fondatore, matrigna di Thomas e nonna dell’erede Urs, la gran dama della finanza, che tiene nel pugno di ferro tutto il clan, gli ha rubato la vita eppure sembra avere con Koni un conto in sospeso da fargli pagare a suon di umiliazioni gratuite. Da un momento all’altro Koni si innamora e inaspettatamente smette di bere. La vita sembra finalmente si sia decisa a sorridergli, ma invece non ha finito di giocare…

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Swiss Writer Martin Suter

Image via Wikipedia

Una trama efficace, lo stile preciso, la capacità di ritrarre con efficacia la psicologia dei personaggi, e del mondo a cui appartengono. In più le suggestioni del noir, del romanzo sociologico, uno sguardo lucido ad una terribile malattia, l’alzheimer che colpisce il protagonista del libro: l’incendio che scatenerà per cause banali nelle pagine iniziali ne è forse il primo sintomo. Com’è piccolo il mondo è stata la prima opera di Martin Suter, ma la stoffa del narratore era già delineata! Un libro ottimo, e ci auguriamo che presto Sellerio ci rallegri con altri suoi titoli!

 

Martin Suter, Com’è piccolo il mondo, Sellerio

 

Da quando a sei anni la madre l’aveva abbandonato, Konrad Lang, detto Ko-ni, era stato il giocattolo di Thomas (Tomi) Koch. E da giocattolo Koni era cresciuto, burattino senza energia propria legato ai fili dei potenti Koch, famiglia di magnati svizzeri dell’industria e della finanza. Se Tomi lasciava il Liceo a causa della sua inadeguatezza, anche Koni doveva seguirlo nel collegio per ricchi svogliati, malgrado lui non incontrasse nessuna difficoltà nello studio. Se Tomi stentava alle lezioni di piano, Koni impressionava il maestro con il suo talento che però non poteva sviluppare. Finché erano da soli, Tomi si comportava da amico, ma appena compariva qualcuno su cui voleva far colpo, ecco che Koni tornava “il figlio di una nostra ex domestica che mia madre aiuta”. Col tempo, poi, ogni talento e i minimi affetti erano appassiti, e del piccolo Koni rimaneva il sessantenne di eleganza perfetta, mite e amabile ma capace solo di ubriacarsi e fare guai. Un mantenuto malsopportato, che l’ottantenne matriarca dei Koch tiene a distanza con un povero vitalizio purché stia fuori dai piedi: Elvira Senn, vedova del fondatore, matrigna di Thomas e nonna dell’erede Urs, la gran dama della finanza, che tiene nel pugno di ferro tutto il clan, gli ha rubato la vita eppure sembra avere con Koni un conto in sospeso da fargli pagare a suon di umiliazioni gratuite. Da un momento all’altro Koni si innamora e inaspettatamente smette di bere. La vita sembra finalmente si sia decisa a sorridergli, ma invece non ha finito di giocare…

 

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RIPROPONIAMO IL NOSTRO COMMENTO PER L’ULTIMO DEI WEYNFELDT, il testo uscito nel 2010 sempre per Sellerio:

 

incuriosito da un libro che sembrava stuzzicante e un pò originale tra quelli usciti nella settimana (quella del 15 marzo), ho subito cominciato la lettura di questo testo: davvero molto piacevole ed intrigante, godibile. un abile mano quella di Martin Suter, capace di restituirci con arguzia il mondo della borghesia agiata svizzera

 

Martin Suter

L’ultimo dei Weynfeldt, Sellerio

 

«Epopea di un falsario» come è stato definito questo romanzo, ma anche un’insinuante, anticonformista riflessione narrativa sul falso nell’arte. Adrian, cinquantenne piacente, l’ultimo dei Weynfeldt, ha ricevuto in eredità dal padre un solido e vasto patrimonio, e dalla madre dei «danni educativi irreparabili»: così lui chiama la rigidezza dei modi, lo scrupoloso rispetto delle forme, il dominante impulso a compiacere, insomma una personalità e un comportamento che, in effetti, si ergono ineccepibili a barriera tra lui e gli altri, anche con chi varrebbe la pena di avere quale autentico e semplice amico. È in fondo la sua difesa dalla vita, la quale, senza mai maltrattarlo, mai lo ha davvero accarezzato. Artista senza genio, ha ripiegato nell’expertise di pittura per un’importante casa d’aste. Le sue giornate sono disciplinate dalla regola inflessibile che più sono uguali l’una all’altra, più il tempo rallenterà la sua corsa spietata. Naturalmente, la vita supera tutte le barriere. E infatti il destino gli presenta la giovane Lorena, una modella del tutto sregolata, che in più ricorda ad Adrian irresistibilmente il suo unico e tragico amore. Negli stessi giorni, un amico gli ha affidato per una vendita all’asta un quadro del pittore Félix Vallotton, dipinto dotato di un’affascinante, inusuale sensualità. Da questo momento, per caso e per necessità, il viaggio di Adrian attraverso l’esistenza cambia forma: da uguale routine dorata diventa una movimentata commedia di scambi, equivoci, suspense; e la distaccata, elegante rassegnazione si tramuta in una saporosissima vendetta del desiderio. Dapprima zimbello, il quieto esperto d’arte si scopre regista di una complessa cospirazione fortemente hitchcockiana. È la sua sfida alla vita. Martin Suter, è scrittore di sarcastiche commedie capaci di sorridere suadenti al lettore, (L’ultimo dei Weynfeldt è stato per settimane il più venduto in Germania). Il suo piglio è quello di strappare, pazientemente e metodicamente, ogni centimetro di superficie levigata alle prevalenti ipocrisie sociali (in questo del tutto interno alla graffiante tradizione letteraria svizzera che ha avuto in Dürrenmatt il suo apice poetico). Per lasciare in piedi, crollate quelle, solo un anarchico rimescolamento di bene, male e felicità.

 

Martin Suter (Zurigo, 1948) ha lavorato come sceneggiatore televisivo, come reporter e nel campo pubblicitario. Tra i suoi romanzi Com’è piccolo il mondo, Un amico perfetto e Lila, Lila.

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L’ALLEGRO CANTO DELLA PERNICE, PAULINA CHIZIANE, NUOVA FRONTIERA
Una conferma del talento artistico di Paulina Chiziane, giunta al suo quinto romanzo,ci viene da questo suo affascinante libro, paradigma del percorso sociale africano, di quello femminile nel continente, del passaggio dallo stato di colonia a quello di nazione, attraverso sconfitte, delusioni,e guerre civili.

OMBRE BRUCIATE, KAMILA SHAMSIE, PONTE ALLE GRAZIE
C’è tutto il XX secolo in questo romanzo, che abbraccia continenti e decenni; un libro in cui, partendo dalle esistenze dei protagonisti giungiamo preesto a cogliere prospettive più ampie.

LA MECCANICA CELESTE, MAURIZIO MAGGIANI, FELTRINELLI
Il suo linguaggio scorre fluido e poetico, e vola alto, a mio parere molto al di sopra di molti altri testi dei suoi connazionali… E’ una storia che trae linfa dall’esperienza personale dell’autore, da quei luoghi in cui è vissuto, di cui ha scelto di percorrere una strada della memoria che parte dall’inizio del Novecento e arriva ai nostri giorni, per quanto non lungo sentieri rettilinei.Un gran bel libro!

CERCANDO ALICE, CAMILLA TRINCHIERI, MARCOS Y MARCOS
Un romanzo a due voci su una famiglia in guerra, nell’Europa in guerra, il vivido ritratto di un’epoca e di un rapporto madre-figlia.

LA IANARA, LICIA GIAQUINTO,ADELPHI
Campania, Anni Sessanta. Con un linguaggio coinvolgente Licia Giaquinto restituisce al lettore l’incanto di una terra madre intrisa di cultura popolare e di riti arcaici, di fatica popolare e di distacco nobiliare, di superstizioni, di volgare modernità (le lettere dell’Anas…) che si affaccia su un paesaggio cristallizzato.

SIGNORIA, JAUME CABRE’, LA NUOVA FRONTIERA
In una Barcellona insolitamente tetra, fine ‘700, l’omicidio di una cantante francese scuote il sistema di potere:un ottimo libro che è al tempo stesso romanzo storico,d’appendice, d’indagine e di formazione!

L’ULTIMO DEI WEYNFELDT, MARTIN SUTER, SELLERIO
un abile mano quella di Martin Suter, capace di restituirci con arguzia il mondo della borghesia agiata svizzera

IL BUON LADRO,HANNAH TINTI, EINAUDI
Un debutto notevole, amato dalla critica e dal pubblico: è quello di Hannah Tinti, capace di dare vita ad un colorito romanzo old fashioned alla maniera dei grandi d’Ottocento, pensiamo in particolare a Stevenson e a Dickens.

RESTA CON ME, ELIZABETH STROUT, FAZI
È una piccola cittadina dell’Ovest lo sfondo per questo nuovo emozionante libro di Elizabeth Strout, autrice dalla solida e cristallina prosa già vincitrice del Pulitzer con Olive Kitteridge. Un altro capolavoro di introspezione psicologica

ACCIAIO, SILVIA AVALLONE, RIZZOLI
Due ragazzine che crescono, nella periferia di una città italiana “minore”: un buon esordio, finalista al Premio Strega!

ARIA, SONYA HARTNETT, FAZI EDITORE
“Aria è un omanzo malinconico, lirico, ed è scritto meravigliosamente, tanto che si finisce per rileggerlo, una frase dopo l’altra” è il giudizio di Nick Hornby

L’UOMO CHE ANDAVA AL CINEMA. GRAHAM PERCY, MARCOS Y MARCOS
Un grande personaggio letterario che disdegna la realtà esce da questo libro, sospeso in una bolla atemporale, l’arte cinematografica,  in cui tutto diventa possibile, che troverà ad un certo sulla sua strada la divina Kate, che non si sente proprio tale…

PROVE DI FELICITA’ A ROMA OVEST, ROAN JOHNSON, EINAUDI
Ah, l’adolescenza! Un ommitmo esordio narrativo, che ricorda quello di Culicchia, è davvero molto godibile, fresco e pimpante, colmo di ironia e di ottimi squarci sul paesaggio umano e fisico della capitale.

LE NOTTI AL SANTA CATERINA, SARAH DUNANT, NERI POZZA
SARAH Dunant rende onore alla tradizione dei romanzi storici made in Neri Pozza (La ragazza dall’orecchino di perla,per es.)  : una autrice dal talento innegabile, capace di ricreare atmosfere complesse e dare vita a personaggi memorabili

FRA DUE OMICIDI , ARAVIND ADIGA, EINAUDI
Un grande affrescodi una città dell’India “tra due omicidi”: il primo, quello di Indira Gandhi fino a quello del figlio Rajiv

GLI INFORMATORI, JUAN GABRIEL VASQUEZ,  PONTE ALLE GRAZIE
“.. una delle voci più originali della narrativa sudamericana. Gli informatori, una potente storia sulle ombre del dopoguerra, è la dimostrazione della sua fantasia, dell’eleganza e della sagacia della sua prosa.” Dice Vargas Llosa, e gli diamo ragione!

IL MONDO DELLE COSE, MICHAEL ZADOORIAN, MARCOS Y MARCOS
Dopo Second Hand e In viaggio contromano, un nuovo affascinante libro, una brillantissima raccolta di umani destini accomunati dal vivere a Detroit, città dell’autore

L’ULTIMA CAROVANA DELLA PATAGONIA, RAUL ARGEMI, LA NUOVA FRONTIERA
Una satira caustica sul crollo economico argentino, un romanzo sui sogni distrutti di una generazione, col sorriso sulle labbra


JASPER JONES, CRAIG SILVEY, GIANO
“Tensione, ingiustiza, ipocrisia, l’amore sincero dell’adolescenza e l’amcizia, echi de Il giovane Holden e de Il buio oltre la siepe” in questo avvincente romanzo che ci arriva dall’Australia

SENOR PEREGRINO, CECILIA SAMARTIN, BOMPIANI
Realismo e illusione si fondono, in questa storia intensa narrata da una autrice accostata a Isabel Allende

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incuriosito da un libro che sembrava stuzzicante e un pò originale tra quelli usciti nella settimana (quella del 15 marzo), ho subito cominciato la lettura di questo testo: davvero molto piacevole ed intrigante, godibile. un abile mano quella di Martin Suter, capace di restituirci con arguzia il mondo della borghesia agiata svizzera

Martin Suter ,
L’ultimo dei Weynfeldt , Sellerio

«Degno seguace di Patricia Highsmith e Ruth Rendell, con cui condivide l’arte di rappresentare personaggi machiavellici e di imbastire gialli impeccabili, Martin Suter ci regala una commedia brillante ambientata nel mondo dell’arte» (Livres Hebdo, Parigi).
Traduzione di Cesare De Marchi

«Epopea di un falsario» come è stato definito questo romanzo, ma anche un’insinuante, anticonformista riflessione narrativa sul falso nell’arte. Adrian, cinquantenne piacente, l’ultimo dei Weynfeldt, ha ricevuto in eredità dal padre un solido e vasto patrimonio, e dalla madre dei «danni educativi irreparabili»: così lui chiama la rigidezza dei modi, lo scrupoloso rispetto delle forme, il dominante impulso a compiacere, insomma una personalità e un comportamento che, in effetti, si ergono ineccepibili a barriera tra lui e gli altri, anche con chi varrebbe la pena di avere quale autentico e semplice amico. È in fondo la sua difesa dalla vita, la quale, senza mai maltrattarlo, mai lo ha davvero accarezzato. Artista senza genio, ha ripiegato nell’expertise di pittura per un’importante casa d’aste. Le sue giornate sono disciplinate dalla regola inflessibile che più sono uguali l’una all’altra, più il tempo rallenterà la sua corsa spietata. Naturalmente, la vita supera tutte le barriere. E infatti il destino gli presenta la giovane Lorena, una modella del tutto sregolata, che in più ricorda ad Adrian irresistibilmente il suo unico e tragico amore. Negli stessi giorni, un amico gli ha affidato per una vendita all’asta un quadro del pittore Félix Vallotton, dipinto dotato di un’affascinante, inusuale sensualità. Da questo momento, per caso e per necessità, il viaggio di Adrian attraverso l’esistenza cambia forma: da uguale routine dorata diventa una movimentata commedia di scambi, equivoci, suspense; e la distaccata, elegante rassegnazione si tramuta in una saporosissima vendetta del desiderio. Dapprima zimbello, il quieto esperto d’arte si scopre regista di una complessa cospirazione fortemente hitchcockiana. È la sua sfida alla vita. Martin Suter, è scrittore di sarcastiche commedie capaci di sorridere suadenti al lettore, (L’ultimo dei Weynfeldt è stato per settimane il più venduto in Germania). Il suo piglio è quello di strappare, pazientemente e metodicamente, ogni centimetro di superficie levigata alle prevalenti ipocrisie sociali (in questo del tutto interno alla graffiante tradizione letteraria svizzera che ha avuto in Dürrenmatt il suo apice poetico). Per lasciare in piedi, crollate quelle, solo un anarchico rimescolamento di bene, male e felicità.

Martin Suter (Zurigo, 1948) ha lavorato come sceneggiatore televisivo, come reporter e nel campo pubblicitario. Tra i suoi romanzi Com’è piccolo il mondo, Un amico perfetto e Lila, Lila.

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