Calixthe Beyala ha fatto irruzione a 25 anni nel paesaggio letterario francese con il romanzo, intenso e politico, A bruciarmi è stato il sole apparso in Italia presso le edizioni Epoché.
Dopo i successi di critica e pubblico in Francia, dove la scrittrice di origini camerunensi risede, la sua popolarità si è estesa anche all’Italia: Beyala è la più nota e la più tradotta delle scrittrici africane della nuova generazione e ha saputo conquistare in breve tempo un suo pubblico con il divertente Come cucinarsi il marito all’africana. Una fama meritata, aggiungiamo noi, e destinata ad aumentare azzardiamo.
Nella maggioranza delle sue opere, sempre venate d’ironia, emerge la nuova condizione della donna africana (per residenza o d’origine), volta sì a conservare i retaggi culturali e le connessioni con i luoghi d’origine, ma anche a sfrondarli da tabù, superstizioni, e modi di vivere che la relegavano all’ultimo gradino della scala sociale. Il terreno preferito dei suo romanzi è sovente quello dei rapporti tra donna e uomo. Altro tema dominante, è la necessità di restituire al lettore una immagine del continente africano, e dei suoi abitanti, che sia lontana dagli stereotipi.
Personaggio coraggioso e attivo su vari fronti, dalle collaborazioni con le associazioni che si occupano di diritti umani a quelle che hanno a cuore la condizione femminile, è stata a volte attaccata anche dalla stampa africana con l’accusa di donare al mondo una immagine deformata del continente-
Con questo suo vivace libro, Calixthe diventa il primo autore di colore a vestirsi dei panni dei Bianchi, dei colonizzatori. E lo fa scegliendo un Paese emblematico e paradossale, lo Zimbabwe, dove il colonialismo ha mostrato uno degli ultimi suoi volti, e fra i peggiori. Superato però da un “poi” ancora peggio del “prima”, con la dittatura di Robert Mugabe, che ha portato il Paese allo sfacelo.
Calixthe Beyala
La Piantagione
Traduzione di: Gaia Amaducci
Epochè edizioni
“NON SI E’ AFRICANI PERCHE’ NERI. E’ UN FATTO DI VIBRAZIONE”
Zimbabwe, anno 2000. I latifondisti bianchi, discendenti dai coloni fondatori dell’ex Rhodesia, vivono nell’agio e nel lusso di splendide tenute, attorniati da domestici tuttofare e contadini neri. La loro comoda esistenza viene sconvolta dalle riforme agrarie del “Presidente eletto democraticamente a vita”, dittatore megalomane e sanguinario che vuole espropriarli, apparentemente a beneficio del popolo nero. In questo scenario si muove Blues, la protagonista del romanzo, bellissima figlia diciottenne di un grande possidente, forte e determinata. Travolta dall’amore, saprà metterlo in secondo piano e lottare per quello che considera più importante: conservare la sua terra e riportare la Piantagione allo splendore di un tempo.
L’autrice dà prova di grande finezza psicologica nel ritrarre donne e uomini di razze, classi sociali ed età diverse, creando immagini e situazioni di grande impatto con lo stile che l’ha resa famosa nel mondo: folgorante, rigoglioso e ironico, degno di un’Africa seducente e ammaliante.
Calixthe Beyala
Calixthe Beyala è nata a Douala, nel Camerun. È stata segnata da un’infanzia separata da entrambi i genitori, originari della regione di Yaoundé. Di temperamento solitario, come si definisce, è cresciuta da sola con un sorella maggiore di quattro anni. Calixthe Beyala ha frequentato il primo ciclo di studi in Camerun, da dove è partita a 17 anni per ottenere un diploma in Francia, dove ha seguito studi gestionali e letterari. Ora vive a Parigi. Ha vissuto anche a Malaga e in Corsica. Ha viaggiato molto in Africa, in Europa e nel resto del mondo. Oltre al francese, parla lo spagnolo e numerose lingue africane. Grazie al suo impegno civile e alla sua opera letteraria, Calixthe Beyala è stata insignita di numerose onorificenze. Dell’Autrice, le edizioni Epoché hanno pubblicato Gli onori perduti (2003), Come cucinarsi il marito all’africana (2004), A bruciarmi è stato il sole (2005) e Gli alberi ne parlano ancora (2007).
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