Quentin Blake è famoso per essere il disegnatore che illustrava con brio i capolavori di Roald Dahl, ma val la pena sapere che è anche un ottimo autore, e LA STORIA DELLA RANA BALLERINA conferma appieno le sue doti (certo, se traducessero anche gli altri suoi testi, ne sapremmo ancor di più sulla sua arte!).
Come anche ne LA NAVE D’ERBA, titolo edito da Fabbri e ormai dimenticato, il nostro sviluppa una vicenda che trae spunto da ricordi di famiglia (non necessariamente quella dello scrittore): in questo caso Jo domanda un’altra storia di familiari, e viene accontentata.
Quella della prozia Geltrude Graziadei è una gran bella avventura, resa ancora più “calda” per il clima che si instaura tra chi narra e chi ascolta, comodamente coccolati da tazze di cioccolata. Il consueto tono ironico di Quentin Blake e le sue spiritose illustrazioni rendono leggere le traversie iniziali di Gertrude, divenuta giovane vedova di un marinaio dalla lunga barba nera.
Quentin Blake
La storia della rana ballerina
Traduzione di Rita Valentino Merletti
Interlinea edizioni
Geltrude, rimasta sola dopo la scomparsa del marito, un ufficiale della marina inglese, perde la speranza e la voglia di vivere: tutto cambia, però, grazie all’incontro fortuito con George, una rana molto speciale e con una passione per il ballo. Insieme a lei Geltrude frequenterà i teatri più importanti d’Europa, arrivando infine perfino negli Stati Uniti… La storia avventurosa di una grande amicizia.
L’AUTORE E ILLUSTRATORE
Quentin Blake è uno dei più noti illustratori e autori di libri per l’infanzia a livello mondiale. Ha collaborato con i maggiori scrittori inglesi per ragazzi, tra i quali non si può non citare Roald Dahl. Nel 2002 ha vinto il premio Andersen per l’illustrazione, il maggiore riconoscimento internazionale per autori di libri per l’infanzia. In Inghilterra è ormai considerato un’istituzione.
ETÀ CONSIGLIATA
Dai 5 anni.
UN BRANO DEL LIBRO
«Quand’era molto giovane, Geltrude sposò un ufficiale di marina. Era un bel ragazzo, dalla gran barba nera, molto elegante nella sua uniforme attillata.
Il guaio di sposare un marinaio è che poi lui deve imbarcarsi sulla nave e così per un sacco di tempo non si può stare con la persona con cui più si desidererebbe stare. Comunque loro due erano molto felici quando erano insieme: avevano una casa vicino al mare e Geltrude scrutava l’orizzonte aspettando il ritorno della nave; ogni volta che tornava a casa lui le portava qualche regalo».
«Che tipo di regali?»
«Tavolini di ottone con gambe pieghevoli, dromedari di legno, pugnali ornamentali».
«Un giorno la nave non fece ritorno. Geltrude aspettò e aspettò. Infine giunse una lettera dalla Marina: diceva che la nave era affondata e il marinaio di Geltrude era annegato. Immagina che dolore ricevere una lettera del genere».
«Già».
«Se ne uscì di casa e cominciò a camminare lungo il fiume. Forse non riusciva più a trovare una ragione di vita e stava quasi per gettarsi a capofitto nell’acqua, per annegare anche lei come suo marito e farla finita.
Qualcosa però attirò la sua attenzione e la distolse da quell’idea. Nel fiume, su una foglia di ninfea, c’era una rana. Stava danzando».
«Geltrude si fermò a guardarla e poi – forse senza nemmeno sapere il perché – fece qualche passo nell’acqua, raccolse la rana e se la portò a casa»
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