Ci eravamo quasi dimenticati di Philip Ridley (qualche errore lo commettiamo anche noi), ma la nuova edizione di DAKOTA DELLE BIANCHE DIMORE per Salani ci ha fatto riscoprire una delle perle imprescindibili del catalogo di questo editore, uno dei grandi testi che la narrativa per ragazzi ha proposto negli ultimi venti anni.
Ridley (quasi cancellato dai cataloghi degli editori nostrani, vergogna) è un Dickens dei nostri tempi: autenticamente londinese, capace di dipingere i nostri amari tempi, popolati da famiglie frantumate e adulti in difficoltà, incapaci di uscire dal loro torpore, fiumi olezzanti popolati da creature mutate, e supermercati che riempiono ogni spazio.
E ragazzi costretti a crescere in fretta, a contare sui propri mezzi per superare i muri che sono cresciuti attorno a loro. Come avviene a Dakota, giovane abitante delle Bianche Dimore, enormi palazzoni brulicanti di povere umanità, ragazzina sbarazzina e di certo tutta il contrario delle fashion girl .
Alla fine, grazie alla ostinazione delle due protagoniste (che scopriranno il calore dell’amicizia) a non subire la realtà, un piccolo raggio di sole illuminerà il panorama descritto da Ridley. Una grande lettura!
DAKOTA DELLE BIANCHE DIMORE, Philip Ridley, Salani
Questo è forse il libro più nuovo e più libero che potete leggere: non bambine per bene in linde casette, ma una violenta e determinata Dakota in un condominio fatiscente, tra carrelli del supermercato e canali inquinati, capace di sbottare in geniali parolacce. Ma anche di tener testa alle anguille mutanti e di smascherare un padre pusillanime pur di riportare a una vecchia diva del cinema la tartaruga nella quale si è tramutato il suo antico amore Oscar. E di crederci, perché anche tra le crepe delle Bianche Dimore cresce un po’ di poesia.
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