Care amiche e cari amici della Balena,
vi segnaliamo un GROOOOOSSO appuntamento.
La Libreria Moby Dick, in collaborazione con l’ITIP Luigi Bucci di Faenza, promuove l’incontro con lo scrittore CRISTIANO CAVINA che presenta il suo ultimo libro “I frutti dimenticati” (Marcos y Marcos Editore). Conduce la serata Massimo Isola.
Venerdì 21 novembre alle ore 21,00 presso l’Aula Magna della Sezione Tecnica ITIP, in Via Camangi 19, a Faenza.
Nato a Casola Valsenio nel 1974, Cristiano Cavina è cresciuto nelle case popolari con la madre e i nonni materni. Le sue passioni sono evidenti fin da piccolo: leggere tantissimo e di tutto, avventura, fantascienza, classici russi, americani contemporanei… e inseguire il pallone nel campo dell’AC Casola, dove gioca in tutte le categorie, dai pulcini agli esordienti, fino all’under 18.
I suoi libri sono i tanti volti di Cristiano Cavina, quello del bambino legato al paese e alla famiglia; c’è il mondo vissuto attraverso i racconti della nonna Cristina, dove rivediamo l’Italia degli anni cinquanta, c’è il mondo delle scuole elementari, fatto di giochi, fantasie, paure e sogni adolescenziali, c’è il mondo adulto, di oggi, contemporaneo, ma che resta sempre aperto al passato, con “fantasmi” che rientrano nella vita del protagonista ma non dall’ingresso principale.
Dopo i precedenti “Alla grande”, “Nel paese di Tolintesàc” e “Un’ultima stagione da esordienti”, è uscito in questi giorni “I frutti dimenticati”.
Protagonista del nuovo romanzo di Cristiano Cavina è “Cristiano Cavina”. Se nei precedenti libri l’aveva tenuto fuori, stavolta il suo nome è continuamente presente: la storia, erede di decine di altre storie umane e di paese (la Casola dove l’autore vive), è un gioco della memoria, dove passato e presente si incrociano, dove i personaggi si perdono e si ritrovano, un ciclone narrativo dove tutto si cristallizza, alla fine, nella propria esatta dimensione.
C’è la storia dei frutti dimenticati, quelli coltivati dai preti e dalle suore dove il piccolo Cristiano studia; c’è la storia della nonna e della sua devozione al Creatore talmente intensa da farla eleggere santa già in vita; della madre, ligia parrocchiana di paese che compie un solo atto fuori dal normale: lasciarsi sedurre dall’unico uomo della sua vita. Nove mesi dopo quell’incontro, nascerà appunto il protagonista: un protagonista divertito e divertente, guascone, eroico e libero. E adesso, a trentatré anni compiuti, proprio mentre sta per diventare padre a sua volta, il protagonista viene contattato dal suo padre, fino ad allora assente e mai conosciuto. L’impresa di diventare figlio e padre negli stessi giorni mette in discussione il Cristiano uomo, non ancora maturo per questi sconvolgimenti esistenziali. Il registro del libro, contrariamente al solito, si fa greve, e in queste pagine non più scanzonate incontriamo per la prima volta un Cavina narratore di grande spessore e onestà.
Con quel sottile velo di autocritica che caratterizza il suo personaggio, ne “I frutti dimenticati” fino all’ultima pagina si sente e si vive il protagonista con le sue sofferte prese di coscienza.
Non mancate!!!
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Libreria Moby Dick
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