Roberto Innocenti, per chi fosse stato assente, è fra i migliori illustratori del mondo, premiato proprio quest’anno con Hans Andersen Award per tale arte, che equivale ad un Nobel per l’infanzia. Angela Nanetti è fra le migliori autrici italiane, e il libro era stato apprezzatissimo dalla critica,e aveva avuto buona fortuna in libreria.
Nonostante tutto ciò, l’editore decide di porlo fuori catalogo, confermando le ipotesi più nere su una industria editoriale per ragazzi più propensa a sfornare valanghe di nuovi titoli, senza troppo soffermarsi sulla qualità, che a curare le perle del catalogo. Meglio pubblicare due tremila copie di un nuovo testo, che accontentarsi delle vendite regolari di uno vecchio.
Da qui la giusta reazione di Roberto Innocenti, da qui la tristezza nostra nell’assistere a politiche che mirano solo a far cassa.
http://sdz.aiap.it/notizie/10636Prima il fatto. Nel 2004 Roberto Innocenti illustra un libro di Angela Nanetti, Era calendimaggio, che viene pubblicato da Einaudi ragazzi. Oggi, 2008, l’editore intende ritirare dal mercato e dal catalogo le copie rimaste del libro e chiede agli autori se desiderano acquistare, prima del ritiro, copie del volume con un consueto sconto editoriale. Roberto Innocenti, fortemente irritato, prende carta e penna e invia a Orietta Fatucci una replica che verte naturalmente sui rapporti, in Italia, tra editoria e illustrazione. La lettera, diffusa con il consenso di Innocenti tramite l’Associazione italiana Illustratori, sta suscitando un vasto dibattito tra gli addetti ai lavori. La pubblichiamo di seguito.
EINAUDI RAGAZZI / E-ELLE Edizioni
Via Ressel 5
S. Dorligo della Valle (Trieste)
Gent.ma Sig.ra Orietta Fatucci
Oggetto: “Era Calendimaggio” di Angela Nanetti illustrato da Roberto Innocenti
Gentile Signora,
La sua pregevole lettera con argomento l’offerta di acquisto di copie del volume “Era Calendimaggio”, (con lo sconto per gli autori) prima del ritiro dal mercato e conseguente invio al macero, mi ha fatto riflettere sui miei ultimi tentativi di non rifiutarmi pregiudizialmente all’Editoria di questo pittoresco Paese, e alla sua in particolare.
Non mi piaceva essere considerato snob o antitaliano, e avevo pensato dopo tante cattive esperienze, che qualcosa fosse cambiato, e si potesse “riprovarci”.
Accettai la sua proposta di illustrare quel libro, non per stima verso di lei, ma per ritentare ad avere qualche rapporto di lavoro con l’editoria di questo colorito Paese dove malgrado io abbia il permesso di soggiorno illimitato, continuo a sentirmi straniero.
Già una volta, tanto tempo fa, mi emozionai quando fui chiamato dalla Einaudi Ragazzi a Torino. La cosa mi costò dieci ore di treno in un giorno, andata e ritorno. Mi ricevette il Preg.mo Davico Bonino, che mi propose di sforbiciare le pellicole di Pinocchio per farlo entrare in un formato più piccolo, riducendo il numero delle illustrazioni a 20.
Pazienza, mi dissi evitando di offendere il prestigioso interlocutore, vuol dire che in questo stravagante Paese non sarò pubblicato…..
Dunque, il suo volume “Era Calendimaggio” prevedeva 8 illustrazioni a colori da consegnare entro due o tre mesi , per un compenso di 3000 (tremila ) Euro, e credo d’essere stato trattato con “riguardo” rispetto ad altri illustratori.
Facendo i conti con aggiunti 600 Euro di IVA e sottratti 600 di Ritenute d’Acconto
rimase la bella somma di 2.400 Euro per poco più di due mesi di lavoro.
Vorrà convenire, che se fosse uno stipendio, sarebbe assai modesto. Qualsiasi suo dipendente le costa molto di più.
Ma la mia spettanza non prevede trattenute, né spese, che restano sempre a carico di noi fortunati collaboratori esterni o “liberi” professionisti che dir si voglia. Oltretutto, a quel libro, non ha fatto nessuna promozione: un bel risparmio, da parte sua.
Praticamente in questo caratteristico Paese gli illustratori non costano niente.
Lo so che lei non è d’accordo su di un punto : quello che lei paga, è solo un anticipo sui diritti, non un saldo, o compenso!
Una tesi simpatica; infatti anch’io lavorando per l’Estero, seguo queste regole e leggi, e le dirò che a volte non chiedo neanche l’anticipo, fidandomi di quegli editori.
Ho già provato un’altra volta a fare un libro per la sua Casa Editrice, nel 1993, si ricorda? Si trattava de “Il sergente nella neve” di Mario Rigoni Stern, un testo che avrebbe meritato molto più che una edizione tascabile. Furono i soliti 2.000.000
di lire , col solito +20-20%. Non ho mai visto una lira di diritti da allora , quindi era un saldo. Oppure anche quel libro è andato malissimo.
Non capisco perchè se produco un libro all’Estero lo ristampano anche dopo 20 anni, e se li faccio qui, vanno al macero. C’è un mistero, e non è il solo.
Nel secondo mistero si contempla la strana ed inconsueta via che prendono i Diritti di Stampa ed anche i miei d’Autore. Sarebbe normale che un editore di questo curioso Paese li incassasse per le concessioni all’estero, anziché pagarli per pubblicazioni in Italia.
Non sarà perchè voialtri, invece di essere imprenditori, preferite essere padroni per il gusto di comandare e sopraffare ?
Non le pare un criterio primitivo?
Le scrivo per capire se riesco a chiarire con una mia piccola personale indagine le cause di un simile illogico comportamento del mercato.
Le scrivo da una situazione assolutamente marginale e provinciale, da un posto chiamato Estero che comincia dovunque subito sopra le Alpi, e non so dove finisca, ma una volta ci ho messo sedici ore di volo per andare a trovare un mio Editore.
Le sottopongo una indagine a quiz per cercare di capire la logica della sua Spett.le Casa Editrice e delle sue Spett.li ragioni.
Se la compila segua le istruzioni, grazie, altrimenti cestini pure.
La Spett.le Einaudi Ragazzi ha ritirato l’edizione di “Era Calendimaggio” di Angela Nanetti, e illustrato da Roberto Innocenti, per i seguenti motivi:
(segnare con la crocetta la casella relativa alla voce che considerate esatta)
(1) Era scritto in modo sgrammaticato dall’autrice
(2) C’erano passi poco adatti ai minori, contrari al decoro o troppo violenti
(3) Le illustrazioni facevano schifo, non erano al livello della Einaudi Ragazzi
(4) p.O.S. ( per Ordini Superiori)
(5) Per un improvviso attacco isterico della Direzione
(6) Perchè il padrone fa quello che gli pare e non rende conto a nessuno
(7) Perchè non sappiamo come si fanno i libri
(8) Perchè gli Autori e gli Illustratori, se fanno i soldi, si montano la testa
(9) Perchè costava troppo la fascetta “H:C:Andersen Award 2008” della IBBY
(10) Perchè il lavoro continui ad essere dato come elemosina e pretenda gratitudine
eterna.
Comunque sia, non credo le capiti spesso, ma
si ritenga licenziata
Distinti saluti
Roberto Innocenti
Bravissimi e coraggiosi. Ho ripreso la lettera nel mio blog:
http://lucioangelini.splinder.com/post/19233246/ROBERTO+INNOCENTI+LICENZIA+ORI