IN Libreria da giovedì 7 maggio:
ERA TUTTA UN’ALTRA STORIA,
Un’indagine dell’ispettore Barbarotti,
Håkan Nesser,
GUANDA
IL LIBRO
Estate 2002, Bretagna: sei turisti svedesi si incontrano per caso e trascorrono in compagnia alcuni giorni di vacanza. Sono due coppie e due single che hanno poco in comune, a parte il fatto di essere connazionali in ferie in un paese straniero: insieme fanno lunghe nuotate in mare, cene a base di vino e crostacei, organizzano gite e flirtano un po’ oltre il consentito…
Estate 2007: cinque anni dopo una mano sconosciuta inizia a uccidere i protagonisti di quella vacanza. Prima però avvisa con una lettera l’ispettore Gunnar Barbarotti di Kymlinge. La strana relazione tra il delinquente e l’ispettore della polizia giudiziaria crea a quest’ultimo non pochi problemi, sia a livello professionale che personale. Il caso si fa ben presto inquietante e porta il burbero poliziotto alla ribalta della cronaca giornalistica: gli omicidi si susseguono (così come le lettere) senza che le forze dell’ordine riescano a fare niente, nonostante l’intervento di un esperto profiler. Perché queste persone vengono uccise? Esiste un legame tra loro e l’assassino? E se sì, quale? Nessuno sembra trovare risposte davvero risolutive… Con questo secondo avvincente romanzo, dove niente è come sembra, continua l’avventura dell’umanissimo e ironico Gunnar Barbarotti, l’ispettore italo-svedese dalla scorza dura e un po’ filosofo che abbiamo conosciuto (e amato) nell’Uomo senza un cane.
I GIUDIZI
“Si chiama Håkan Nesser ed è, potremmo dire, il Camilleri della Svezia.”
Corriere della Sera
“Lo stile di Nesser è lineare ed esplicito, senza fronzoli, i suoi personaggi risultano credibili perché veri e pieni di acciacchi decisamente umani… Abbiamo l’impressione che le storie di questo autore riescano a tessere nuove trame antropologiche del giallo europeo.”
L’Unità
UN BRANO
“Non riusciva a togliersi di dosso il pensiero che stava facendo il gioco dell’assassino. Aver aperto la lettera, aver letto l’avvertimento e averlo ritrasmesso. E poi il fatto di entrare immediatamente nell’inchiesta? Non era proprio questo che lui — o lei — voleva?
Perché mandare una lettera in cui si dichiarava di voler uccidere qualcuno? Prima di commettere veramente il delitto? C’era un motivo? Oppure si trattava solo di un pazzoide che non valeva la pena cercare di capire in termini razionali?
Impossibile saperlo, pensò Gunnar Barbarotti. Per il momento non era il caso di fare congetture.
Una cosa però era certa: in precedenza non era mai stato coinvolto in un caso del genere. A ben pensarci, non credeva neppure di aver mai letto di un caso simile. Che gli assassini programmassero le loro malefatte era già di per sé un fatto insolito, la situazione più comune era che una testa calda si incavolava e faceva fuori un’altra testa calda.
Oppure ammazzava la moglie o qualcun altro che per sventura l’aveva contrariato. Ma stavolta non era così.”
Håkan Nesser è nato nel 1950 a Kumla, cittadina della Svezia centrale. Dopo aver insegnato lettere in un liceo, con lo straordinario successo ottenuto dai polizieschi della serie del commissario Van Veeteren si è dedicato esclusivamente alla scrittura. Nel 1999 Carambole, il settimo titolo della serie, ha vinto il prestigioso premio Glasnyckeln come miglior romanzo poliziesco dell’anno di tutta la Scandinavia.
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