I piccoli editori, le piccole realtà, stentano assai in un mondo costruito su misura per i grandi, dove l’ossessione per il profitto e per il guadagno di nuove fette di mercato porta poi alle degenerazioni che sono sotto gli occhi di tutti. Per questo, vogliamo dedicare uno spazio alle nuove proposte di chi fatica a trovare spazi, pur proponendo ottime cose.
L’editore O BARRA O . www.obarrao.com
O barra O edizioni si muove tra due poli opposti e complementari, l’Occidente e l’Oriente.
Pubblica saggistica e letteratura occidentali, geopolitica, saggistica e letteratura di Bhutan, Birmania, Cambogia, Cina, Corea, Thailandia, Vietnam.
Individuare una nuova rotta tra i due estremi culturali, cogliere i margini del pensiero nelle sue fluttuazioni si mostra indispensabile in un mondo che in pochi anni ha cambiato la sua fisionomia in termini finora impensabili. La casa editrice si occupa perciò di quel pensiero, di quelle operazioni dell’Occidente e dell’Oriente che delimitano un’area capace di cambiamenti rapidi e continui, di contaminazioni, verso un futuro probabile o persino improbabile. Senza tuttavia eliminare quelle fonti che hanno impresso nell’attività umana la memoria di cui è fatta la storia.
I titoli raccontano la complessità del mondo e di chi l’osserva, andando a cogliere culture, storie, paesaggi, tradizioni, criticità della società e del potere, nuove sperimentazioni e ricerche, che possono, dati gli estremi a cui appartengono, disegnare quell’area ampia e articolata che si spinge fino ai limiti d’un’evidenza data.
Tre le strade principali. Una, volta all’esplorazione di mondi meno conosciuti in Italia, quali la Cina, la Corea, il Sud-Est asiatico, il Centro Asia, con scelte editoriali radicate nelle diverse realtà culturali, storiche, politiche. Una seconda volta alla ricerca di autori del campo umanistico-scientifico, artistico-musicale rappresentativi della cultura più avanzata e innovativa dell’Occidente. Infine, una terza con la scelta di testi di taglio geopolitico: una via mediana che illumini le diversità culturali, le dinamiche e i cambiamenti epocali in atto negli equilibri mondiali.
Duong Huong
L’imbarcadero delle donne senza marito
L’epopea di un Vietnam al femminile
In un piccolo villaggio del Vietnam del Nord, ai bordi di un fiume meraviglioso, la giovane Hanh, donna bella e temeraria, sposa Nghia.
Traduzione dal vietnamita di Nguyen Van Danh e Guido Lagomarsino
Scopre la tenerezza e l’amore, ma è presto costretta, come le amiche del villaggio, ad affrontare le contraddizioni e il dolore indotti dalla guerra. La sua è la storia delle donne vietnamite che trovano mezzi infiniti per accettare la perdita e superare le separazioni, i conflitti e le devastazioni nel paese travolto dalla guerra, anche rifiutando l’ordine sociale e il controllo ideologico.
Pubblicato a 16 anni dalla conclusione del conflitto americano, questo romanzo coinvolgente rompe con la retorica patriottica della guerra ed è viva testimonianza di una società che si sostiene sul coraggio delle donne e sulla solidarietà che le lega.
L’AUTORE
Duong Huong, nato nel 1949, ha combattuto con l’esercito di Hanoi nella guerra americana. Appartiene alla generazione degli autori nati dopo la dichiarazione d’indipendenza del Vietnam (1945), che hanno tentato di allontanarsi dal discorso ufficiale spesso apologetico riguardante la guerra americana.
Suo primo romanzo, L’imbarcadero delle donne senza marito ha ricevuto nel 1991 il Primo Premio dell’Associazione scrittori, che si attesta come il più importante riconoscimento della letteratura vietnamita. Dal romanzo è nato un film prodotto ad Hanoi nel 2000.
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