Si potrebbe quasi definirlo un felice feuilleton questo ampio romanzo, ambientato nel Brasile dei giorni nostri, e nell’Europa dilaniata dalla guerra dei Trent’anni, vista attraverso la figura di Athanasius Khirchner, l’eclettico gesuita inventore del microscopio, anticipatore dell’egittologia, grande erudito, che compare tra le pagine del libro grazie ad una ricerca condotta sulla sua figura.
Un romanzo che ha catturato il favore dei lettori e dei critici (Prix Medicis e altri )con i suoi personaggi buoni e cattivi, per le sue pagine ora tragiche, ora comiche, per l’erudizione e la capacità di non abbandonarsi ad essa. E per i suoi protagonisti, eroi moderni di un Brasile in rapido mutamento.
Alcântara,
Jean Marie Blas de Roblès. Frassinelli
Sullo sfondo di un Brasile affascinante e misterioso, un romanzo unico, ricco di storie, invenzioni e personaggi indimenticabili.
Eléazard von Wogau, eroe inquieto di questa incredibile foresta di storie, è stato mandato dal suo giornale come corrispondente ad Alcântara, l’ultimo avamposto del Nordeste brasiliano. Dove un giorno riceve un affascinante manoscritto, biografia inedita di un famoso gesuita del Seicento. Comincia così una ricerca a cavallo tra verità e finzione, destinata ad avere ripercussioni sorprendenti anche sulla sua vita privata. Quasi che il viaggio straordinario nell’universo di Athanasius Kircher si rispecchiasse nelle vicende di personaggi che fanno a gara per dare senso a un mondo forsennato e patetico: Elaine, archeologa in missione improbabile nella giungla del Mato Grosso, Moéma, studentessa alla deriva, o ancora Nelson, ragazzino fragile delle favelas di Pirambù che sniffa il piombo fuso della vendetta. Siamo in Brasile, il Paese degli eccessi. Siamo anche nella terra incognita di un romanzo-fiume, nel quale ogni parte si apre con un capitolo della biografia di Kircher, «il maestro delle cento arti», genio barocco, antenato dell’egittologia e della vulcanologia, inventore del microscopio e della lanterna magica. Non si può fare a meno di pensare al realismo magico di Borges e Cortázar, a Italo Calvino e Umberto Eco, o ancora a Potocki e al suo Manoscritto trovato a Saragozza, senza mai esaurire la lussureggiante unicità di questo romanzo ricco di storie, invenzioni e personaggi indimenticabili. Alcântara è il frutto di dieci anni di lavoro, un romanzo che supera i generi grazie a una formidabile erudizione messa al servizio di un meraviglioso senso della narrazione.
personalmente, ho trovato questo libro di una confusione spaventosa, contorto.
sono arrivata in fondo, con una fatica come nessun libro prima mi aveva procurato.
Decisamente un commento negativo
questo libro mi è piaciuto molto ho trovato l’alternarsi delle vicende avvincente e la loro evoluzione molto originale ed è popolato di personaggi che ti fanno appassionare alla storia.
ho apprezzatto sopratutto la fine per nulla scontata e in un certo senso sconvolgente.