
I Cloni di Khaled Hosseini stanno cominciando ad assumere dimensioni importanti negli scaffali delle librerie, quasi a cercare di rubare spazio ai libri stile Twilight. E quando il fenomeno diventa mero sfruttamento commerciale, subentra il “non se ne può più!”. Vale però la pena di tenere gli occhi aperti, cercando di non generalizzare, e di considerare con attenzione CENSURA.
«Sono uno scrittore iraniano stanco di scrivere storie cupe e amare, popolate da fantasmi e narratori passati da tempo a miglior vita, con prevedibili finali di morte e distruzione» Così la voce narrante di CENSURA, lo Scrittore, si presenta ai lettori, lanciando un grido di dolore per la sorte del suo popolo, dell’arte, del suo Paese. L’autore è da qualche anno emigrato negli Stati Uniti, e questo suo libro è stato pubblicato nei giorni delle elezioni iraniane, giungendo così a diventare involontariamente un caso editoriale con la sua vista profetica: “In una Teheran misteriosa e caotica, dove il profumo dei fiori di primavera si mescola al puzzo di monossido di carbonio e le motociclette diventano taxi improvvisati in un traffico da delirio, una ragazza che manifesta davanti all’università sta per diventare l’eroina di una storia più grande di lei. La ragazza non sa che esattamente sette minuti e sette secondi dopo, al culmine degli scontri tra polizia, studenti e militanti nel Partito di Dio, sarà travolta nel caos delle cariche e delle fughe, cadrà all’indietro, batterà la testa su uno spigolo di cemento e chiuderà i suoi occhi orientali per sempre». Questo è l’inizio del libro, e ci pare possa bastare, pensando a quei giorni. È un testo originale che trabocca di erudizione, passione, amore per i libri, che per certi versi ricorda Leggere Lolita a Teheran.
Censura. Una storia d’amore iraniana
Shahriar Mandanipour , Rizzoli
Uno scrittore iraniano, “stanco di scrivere storie cupe e amare, storie popolate di fantasmi e narratori morti con prevedibili finali di morte e distruzione”, decide di gettarsi in un romanzo d’amore, ambientato in una Teheran che “profuma di boccioli di primavera, monossido di carbonio e aromi e veleni da Mille e una notte”. Però deve fare i conti con la censura: il ministero della Cultura e della Guida religiosa non tollera che parole, frasi o situazioni immorali finiscano sotto gli occhi dei giovani, contaminando le loro menti pure. “Censura” è una storia d’amore (di Sara, studentessa ventiduenne di letteratura contemporanea, e Dara, ex studente di cinema che è stato anche in prigione per motivi politici) e, allo stesso tempo, il racconto autobiografico dello scrittore che scrive quella storia, e cancella da solo le frasi destinate a finire sotto le forbici del censore, e spiega a tutti noi cosa significa vivere, amare ed essere un artista nell’Iran di oggi.
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