“Credo di essere affascinata dal cosiddetto gruppo di Bloomsbury come molti miei contemporanei di ogni nazionalità”: Cosa c’entrano quei raffinati londinesi, Virginia Woolf e gli altri del gruppo di Bloomsbury, si domanderanno i lettori, con questa scrittrice che ci ha affascinato con le vicende di Pedra Delicado?
All’inizio degli anni novanta, Alicia Giménez s’imbatte in una frase, datata 15 dicembre 1929, di Virginia Woolf “Se questo diario non l’avessi scritto io e un bel giorno dovesse cadere nelle mie mani, cercherei di scrivere un romanzo su Nelly, sul suo personaggio. Tutta la storia tra noi, gli sforzi miei e di Leonard per liberarci di lei, le nostre riconciliazioni”. Nelly è Nelly Boxall, domestica nella casa dei Woolf dal 1916 al 1934. Quella frase pare un invito rivolto proprio a lei, fino all’avventura londinese che la porta incredibilmente in contatto con il vero diario di Nelly.
Da questo diario prende il via questa ottima ricostruzione del clima dei tempi, della vita dei coniugi Woolf vista attraverso lo sguardo ingenuo fino a un certo punto di una persona appartenente ad una diversa classe sociale: il tutto ben orchestrato dalla mano abile di Alicia Gimenez Bartlett.
Alicia Giménez-Bartlett,
Una stanza tutta per gli altri, Sellerio
Attraverso gli occhi della domestica che servì in casa dell’enigmatica Virginia Woolf, un racconto sul gruppo di Bloomsbury. Una stanza tutta per gli altri è un romanzo sottile, anticonvenzionale, attraversato da una vena antiretorica.
Traduzione di Maria Nicola
«Credo di essere affascinata dal cosiddetto gruppo di Bloomsburycome molti miei contemporanei di ogni nazione. Le pagine che seguono sono una commistione di frammenti del diario di Nelly Boxall e brani del romanzo basato su fatti reali che un giorno finirò di scrivere». Con questa finzione, il ritrovamento del diario di una domestica di casa più la sistemazione di appunti stesi durante una ricerca storico biografica, si annuncia un racconto sul gruppo di Bloomsbury, e soprattutto sulla sua affascinante ed enigmatica protagonista, Virginia Woolf. Solo che Una stanza tutta per gli altri tradisce la sua promessa (già nel titolo, parodistica parafrasi del celebre saggio emancipazionista della Woolf Una stanza tutta per sé) per essere sopratutto il romanzo di Nelly, la domestica che dal 1916 al 1934 servì in casa Woolf. Il romanzo, certo, di ciò che Nelly vedeva: il marito Leonard, i sodali del gruppo, Lytton Strachey, la sorella Vanessa, grande pittrice, Catherine Mansfield, Vita Sackville-West, brandelli di vita della Hogarth Press; e di Virginia, la presenza, quasi volatile, l’ipersensibilità, il suo amore per essere amata. Ma il gruppo di Bloomsbury è solo una cornice, uno sfondo, e forse, viene voglia di dire, una placenta che nutre un mondo di donne che anela a nascere, ma diventa presto solo il decorso di una ossessione impossibile a sciogliersi, di una specie di legame invincibile e doppio. Quello di Nelly per Virginia, dapprima adorata senza discussione; poi progressivamente odiata e amata in un desiderio mimetico, nello sforzo ostinato e respinto insieme di liberarsene. E il legame di Virginia per Nelly, che le sembra una personalità da romanzo: «Se questo diario non l’avessi scritto io e un bel giorno dovesse cadere nelle miei mani, cercherei di scrivere un romanzo su Nelly», confessa la grande scrittrice, quasi sperando di poter scrutare nella psicologia della domestica come in una Signora Dalloway sfortunata. Una stanza tutta per gli altri è un romanzo sottile, anticonvenzionale, attraversato da una vena antiretorica, in cui si può leggere di un intricato rapporto, descritto senza soggiacere a miti e fascinazioni. Ma si può leggere anche una versione di Nelly del gruppo intellettuale più influente del Novecento che lo dilegua in una specie di sentimento del contrario e ne rovescia l’atmosfera, rendendolo ironicamente ancora di più rappresentativo del secolo.
Alicia Giménez-Bartlett (Almansa,1951) vive a Barcellona.È la creatrice della serie dell’ispettrice Petra Delicado, cui appartengono, Giorno da cani, Messaggeri dell’oscurità, Morti di carta, Riti di morte, Serpenti nel Paradiso , Un bastimento carico di riso,Il caso del lituano, Nido vuoto e Il silenzio dei chiostri, tutti pubblicati nella collana La memoria. Nella collana Il contesto questa casa editrice ha pubblicato anche Vita sentimentale di un camionista, Segreta Penelope e Giorni d’amore e inganno. Nel 2006 ha vinto il Premio Piemonte Grinzane Noir e il Premio La Baccante nato nell’ambito del Women’s Fiction Festival di Matera. Nel 2008 il Raymond Chandler Award del Courmayeur Noir in Festival.
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un saluto,
Flavia