MERCOLEDI’ 2 DICEMBRE ALLE ORE 18,00
PRESSO LA LIBRERIA IRNERIO,
VIA IRNERIO, 27 BOLOGNA
CLAUDIO BOLOGNINI presenta
“L’ALMANACCO DEI CINNI
Da ambarabaciccicoco’ a zoppo galletto, passando dal fil di ferro a Lapis, mentre la Mucca carolina osservava stupita”
(Minerva edizioni)
intervengono:
ANTONIO FAETI
FAUSTO CARPANI
Il volume e’ impreziosito dalle traduzioni in dialetto bolognese di FAUSTO CARPANI e LUIGI LEPRI e dalle immagini di WALTER BREVEGLIERI.
Ecco un libro che ci riporta ad un tempo che sembra ormai fiabesco, quello della Bologna degli anni Cinquanta e Sessanta.
“L’almanacco dei cinni” e’ una sorta di abbecedario illustrato, che, dalla A alla Z rievoca svaghi e modi di dire e di vivere di allora: cerbottane e zoppa galletto, coperchini e favole.
E per dare maggiore sapore al racconto, la versione in dialetto bolognese di due indiscussi maestri, Fausto Carpani e Luigi Lepri.
Mercoledi’ prossimo alla libreria Irnerio una deliziosa “Madeleine” di Claudio Bolognini , un atto d’amore non banale per Bologna.
Per descriverlo, niente di meglio della prefazione che Antonio Faeti fa all’opera:
UNA STORIA SEGRETA – DI ANTONIO FAETI
Non tutti possiamo avere avuto una nonna che ci preparava preziose tisane, una mamma che ci parlava di madame de Lafayette, una straordinaria domestica perfino capace di scrivere un bel libro su di noi e di procurarci squisiti biscottini alsaziani adatti a far fiorire i ricordi perfino nella testa dello smemorato di Collegno, non tutti, dunque, siamo simili al signor Proust, quello dei sette volumi pieni di memorie. Pero’, come Marcel poteva contare su due “parti”, ovvero due universi, due tipi di esistenze, anche io, nel mio piccolo, ho avuto due mondi, e li ho ancora perche’, se ne ho voglia, io posso andare dalla parte di via San Felice oppure dalla parte di via Orfeo, ovvero ripercorrere la strada in cui sono nato oppure quella in cui ho trascorso l’infanzia e l’adolescenza. Pero’ d’ora in avanti, quando saro’ indeciso tra la parte di Swann o quella di Guermantes, io avro’ comunque sempre con me il libro di Bolognini.
E’ un libro cosi’ delizioso, cosi’ sognante, cosi’ colto e gentile da rammentare non solo quanti hanno elogiato la memoria, come Marcel, ma anche quanti hanno ricordato le virtu’ della leggerezza, come Calvino.
E, nel dire che e’ piacevole come ben pochi testi di oggi, nell’affermare che, leggendolo, si e’ presi da un incantesimo ben difficile da decifrare, non si deve pero’ sottovalutare l’importanza oggettiva che il libro davvero possiede perche’ e’ un testo indispensabile a chi intenda davvero occuparsi di storia dell’infanzia. E allora si lascia Proust per accostarsi a Bertold Brecht, al poeta che, in una sua memorabile poesia si chiedeva non i nomi dei re e dei generali, ma quelli dei cuochi e dei muratori.
Anche oggi, dopo tanti libri belli e preziosi, la storia dell’infanzia e’ purtroppo ancora affidata al succedersi di mode, di tendenze, di velleita’, di capricci. E’ sempre giusto usare, come benissimo fa Bolognini, un raffinato “metodo indiziario” che procede con cautela, con acuto senso della misura. Brandelli di gomma, onnipresenti reperti di fil di ferro, annunci rari di una plastica di la’ da venire, stoffe, sensazioni, microstoria dell’igiene, paure, fantasie, condizionamenti, vocazioni: tutto rivive nelle pagine del paziente ricercatore che, restando poeta, ha voluto pero’ darsi anche un metodo.
Si tratta, qui, sempre di cogliere un vero pretesto dilatandone sempre la presenza dell¹immaginario. Cosi’ una piccola ferita spinge a rammentare come ci si potesse lavare saltuariamente, la descrizione dei presupposti di una confessione fa riflettere su una sessualita’ che è gia’ post-freudiana anche se rammenta il concilio di Trento.
Non solo per la stupenda sonorita’ del nostro dialetto, fatto poeticamente rivivere da due studiosi artisti, non solo per il reperimento di tracce e di allusioni, ma per una specie di sottaciuta storia segreta che si disvela a chi possiede le chiavi di decifrazione, e’ poi Bologna, la protagonista autentica di questi deliziosi frammenti. Lei, con il suo mistero di luci e ombre, di piazzette, chiese, portici, mura, negozi, osterie, ha abbracciato, motivato, accolto queste grida festose, queste astuzie bambine, queste ribalderie intrise di Rito e volte a guardare il Mito.
Un libro, quindi, su Bologna, ma non come quelli da falsa coscienza di chi non sa e fa finta di sapere. Un libro degno del poeta Domenico Gnoli che interroga i sepolcri dei bambini nel Foro Romano, e chiede cosa sanno di Cesari e Imperatori, ma i morti rispondono: noi amavamo solo i nostri giochi.
Con una presentazione cosi’, non possiamo che attendere, ammirati e curiosi, mercoledi’ pomeriggio.
Vi aspettiamo!
Cinzia, Manuela, Raffaella, Rita.
per informazioni:
Libreria Irnerio
Via Irnerio, 27 Bologna
tel e fax 051251050
e-mail libreria.irnerio@libero.it
blog: http://www.libreriairnerio.blogspot.com
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