Questo è il nostro preferito per il 2009. Non parliamo di quello migliore in termini assoluti, in termini letterari, ma del nostro preferito, quello che resta più a fondo in noi. Un testo che è un po’ una chiave speciale all’universo di un autore, che ci permette di interpretare meglio gli altri suoi libri. In attesa di Argilla, il nuovo testo di David Almond, in via di pubblicazione per Salani nel febbraio del 2010, riproniamo la recensione di Skellig (ad opera di Valentina Stefanini, collaboratrice di Atlantide) e quella di Contare le stelle
Skellig, David Almond, Salani
la figura fantastica di Skellig, né animale né uomo, enigmatico e pungente, ha incantato adulti e ragazzi, decretando questo libro come uno dei migliori degli ultimi mesi. Il nostro preferito!
Ritrovando Skellig in libreria, viene da pensare se è il caso di ringraziare Salani che lo ripropone grazie al film in arrivo (con Tim Roth) o deprecare Mondadori che ha tolto dal catalogo uno dei migliori libri degli ultimi venti anni. Leggendolo, viene voglia di andare a cercare la casa dell’autore per dirgli “grazie”!
E’ uno di quei testi che leggi con il fiato sospeso, con il timore che qualcosa possa far deragliare quel magnifico equilibro che David Almond è riuscito a tradurre sulla pagina, un testo scritto in appena sei mesi che si è guadagnato la Whitbread Children’s Award e la Carnegie Medal.
Qual è il vero centro del mondo? si legge ad un certo punto in uno dei libri di David Almond, e pare davvero che la sua opera consista nel porre domande, senza svelare troppo riguardo alle risposte. Non sapremo con precisione che natura abbia l’essere che il protagonista della storia trova in un garage a rischio di demolizione accanto alla nuova casa, da dove arrivi e perché sia lì. Sappiamo che il ragazzo arriva da un’altra casa, che la sua sorellina nata prematura rischia di morire, e che non è un gran bel periodo per lui. Lo vedremo passare giornate difficili, complicate anche dall’incontro con questa strana creatura, di cui non si sa se aver paura, o restare affascinati. Questo avvenimento, e l’amicizia con Mina, lo aiuteranno a percorrere un pezzo importante della sua vita.
I grandi libri per ragazzi possono (e devono) essere letti anche dagli adulti, e Skellig fa parte di questa categoria, assolutamente!
David Almond, Contare le stelle, Mondadori
“Devi trovare la tua strada, e quando l’avrai fatto, cerca di andare avanti più che puoi”. Quale suggerimento migliore può dare un padre al figlio, come avviene in questo libro?
Dopo aver apprezzato (e molto) SKELLIG, viene voglia di provare altri testi di David Almond. CONTARE LE STELLE è un altro testo che fa vacillare le distanze tra la letteratura per l’infanzia (anche se il testo è adatto a ragazzi dai 14 anni in su) e quella per adulti: la sua raccolta di storie in cui racconta momenti della sua giovinezza è decisamente trasversale! Lo spunto per raccontare è dato da una infanzia (quella dell’autore) passata in un tipico paesino immerso nella campagna inglese, vicino ad un non amichevole Mare del Nord, con un passato minerario e le sue casette, i suoi ragazzacci di quartiere, i poveri “idioti” del luogo. Tutto quello che ci si aspetta da un ritratto degli anni 60 nella provincia inglese. E soprattuto gli affetti familiari, con cui Almond intesse una mirabile trama impregnata di dolce malinconia.
Il libro è stato scritto prima di Skellig, e contiene alcuni elementi che permettono di comprendere meglio la sua genesi: la malattia del padre, la morte di una sorellina, Barbara, l’amore per la famiglia .
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