Una conferma del talento artistico di Paulina Chiziane, giunta al suo quinto romanzo,ci viene da questo suo affascinante libro. Con un linguaggio che attinge dalla tradizione orale africana, denso di poesia e di suggestioni visive, la brava autrice mozambicana ci racconta la storia di Delfina, simbolo della donna africana, che ricorre al sesso per riscattare una condizione di inferiorità, nella speranza che dall’unione con uomini bianchi giungano eredi che abbiamo in sorte una vita migliore. Paradigma del percorso sociale africano, di quello femminile nel continente, del passaggio dallo stato di colonia a quello di nazione, attraverso sconfitte, delusioni,e guerre civili, L’allegro canto della pernice aggiunge un altro tassello al vivace mosaico della nuova narrativa africana.
L’allegro canto della pernice, Paulina Chiziane, La nuova frontiera
L’amore è una trappola per topi. Serafina lo ha sempre detto, Delfina ne è convinta, Maria das Dores lo scoprirà presto. Tre generazioni di donne per raccontare storie di amanti, madri, figlie, sorelle, puttane e mogli che hanno dovuto scegliere tra la libertà e il dolore, tra la fame e l’ipocrisia, per dimostrare al mondo che il paradiso è sempre tra le braccia di una madre.
Paulina Chiziane ci porta di nuovo in Zambesia, nel Mozambico degli anni Cinquanta, durante il regime coloniale portoghese e, ancora una volta, svela ai suoi lettori tutta la magia e la forza di una terra sconosciuta e affascinante.
L’allegro canto della pernice è un indimenticabile romanzo sull’amore, ma anche una spietata requisitoria sul razzismo che non potrà che scuotere le nostre rassicuranti certezze, puntando con coraggio il dito sulle responsabilità individuali di tutti: vittime e carnefici.
Paulina Chiziane è nata a Manjacaze, nel sud del Mozambico, nel 1955. Durante la guerra civile ha collaborato con la Croce Rossa Internazionale in alcune delle zone più colpite dal conflitto e attualmente è impegnata in Zambesia, dove coordina programmi di sviluppo per conto di organizzazioni internazionali. Nel 1990, ha pubblicato Balada de amor ao vento, diventando la prima donna mozambicana ad aver scritto un romanzo. Oggi, dopo Il settimo giuramento e Niketche. Una storia di poligamia, romanzi che l’hanno definitivamente consacrata come una delle voci più intense e originali della nuova letteratura africana, continua a definirsi una raccontarice di storie che recupera la ricca tradizione orale del suo paese. Le sue opere sono tradotte in molte lingue, tra le quali il francese, l’inglese, il tedesco e lo spagnolo. L’allegro canto della pernice è il suo quinto romanzo.
Traduzione dal portoghese (Mozambico) di Giorgio de Marchis
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