UN noir molto dak ,acido e tagliente in grado di coinvolgere e affascinare il lettore. Un omicidio pare essere il tragico frutto di una rapina, ma qualcosa nella vita dell’ucciso spinge a indagare più in profondità i legami famigliari, con quel che ne consegue. Un libro che si spinge oltre il genere: il risvolto di copertina cita Cormac Mccarthy (mah?) e Daniel Woodrell (più giustamente), ma sono possibili anche i parellelismi, con tutte le cautele, allo stile di Joyce Carol Oates.
Fuochi del Nord, Nikitas Derek, Bd edizioni
Lucia Moberg ha quasi sedici anni. Suo padre, docente universitario, ama raccontarle le fiabe della tradizione nordica, opportunamente epurate delle parti più crude e violente. Eppure, quando Oscar Moberg viene ucciso in un tentativo di rapina, saranno proprio la violenza e il colore del sangue, fino a quel momento sconosciuti, a dipingere la vita di Lucia come la più agghiacciante delle tele. L’indagine finisce nelle mani di Greta Hurd, una donna indurita da vent’anni nella polizia e dal pessimo rapporto con la figlia. Lei non crede alla storia della rapina e, mano a mano che scava nella vita di Lucia e di sua madre, scopre di avere spalancato la porta di un inferno. Tra crudeltà umana e incubi ispirati alla mitologia nordeuropea, Derek Nikitas scrive una storia che scavalca le barriere del genere e analizza in modo spietato la provincia americana.
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