Sono tante le suggestioni che Il ghiaccio fra le mani dona al lettore, con il suo spaccato di vita in una provincia tanto remota e diversa dai nostri piatti orizzonti. La vita dei tagliatori di tronchi e dei minatori, quella delle foreste, gli elementi “mitologici” (un cane che canta, il fantasma di un minatore, un caribù d’oro), di incredibili inverni (uno particolarmente aspro lascerà il paese immerso nella neve fino a luglio) le memorie personali del protagonista che torna a casa per assistere alle ultime ore di vita della madre.
Un libro davvero molto suggestivo, ottima lettura anche per adolescenti “quasi grandi” (dai sedici anni, per intenderci).
Alexi Zentner, Il ghiaccio fra le mani, Einaudi
Jeannot è tornato. Dopo trent’anni in cui ha vagabondato per le foreste insieme alle ossa dell’uomo che ha ucciso due volte e il ricordo di un cane che cantava agli spettri, Jeannot è tornato. E tornato nel villaggio che aveva fondato lui stesso, anni prima: un manipolo di cercatori d’oro e taglialegna, di uomini impastati di coraggio e disperazione che hanno strappato quel brandello di terra alle silenziose immensità delle foreste del Nord canadese. Ma ciò che la maggior parte degli uomini scambia per silenzio è la voce delle creature che abitano le accecanti tenebre della neve: loup-garou e ijirait, mutaforma e divinità indiane, streghe del mare e il misterioso caribù dorato. Jeannot ne distingue le voci, ne conosce i nomi e le magie. Ma è tornato troppo tardi, dopo che il figlio Pierre e la nipotina sono stati inghiottiti dal fiume, forse a causa di una maledizione che grava sul patriarca: il ghiaccio non dimentica e il bosco pretende sempre qualcosa dagli uomini che hanno l’audacia – o la follia – di sfidarlo. Da quali demoni (non solo interiori) sta fuggendo Jeannot ? Cosa successe a Pierre e alla sua mano mozzata, o quale destino attende Stephen, l’ultimo discendente della famiglia e narratore di questa storia composta di mille storie? L’unica cosa che si sa, per ora, è che Jeannot è tornato per uno scopo: far rivivere la moglie morta. Perché “II ghiaccio fra le mani” è la storia di un villaggio e di tre generazioni di uomini e dèi, di spettri e animali, di vivi e morti.
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