La capacità di Boyd di evocare un luogo ed un periodo storico è decisamente notevole, ce ne eravamo già accorti con Una tempesta qualunque e con Inquietudine, e anche Aspettando l’alba ne è una conferma. Una ricca trama, una vicenda che scivola sorniona tra il romanzo storico e lo spy thriller, magistralmente orchestrata, con qualche colpo di scena a spiazzare le esistenze dei suoi protagonisti, colti con precisione nei loro risvolti umani.
William Boyd, Aspettando l’alba, Neri Pozza
Traduzione di Mingiardi V.
in un giorno del 1913, Lysander Rief, giovane e aitante attore inglese, attraversa a piedi il centro di Vienna per recarsi alla sua prima seduta con il dottor Bensimon, un eminente psichiatra. Seduto nella sala d’attesa, Lysander riflette sulla natura del suo malessere e sulla sua fatua esistenza di dandy che non è ancora riuscito a trovare il suo posto nel mondo, quando una donna di rara bellezza si materializza nella stanza: è chiaramente sofferente ma la sua stranezza, i suoi profondi occhi nocciola e il suo fascino intenso lo trafiggono. Più tardi, lo stesso giorno, i due si incontreranno nuovamente e la donna, Hettie Bull, avrà modo di presentarsi come scultrice, invitando Lysander a una festa organizzata dal suo compagno, il celebre pittore Udo Hoff. Incapace di rifiutare e di resistere allo charme di Hettie, Lysander si lascia coinvolgere in una travolgente relazione clandestina. La sua vita a Vienna verrà stravolta dalla passione per Hettie. Incontrerà Sigmund Freud in un caffé, condurrà un’esistenza intensa nel raffinato ambiente artistico e letterario della capitale austriaca alla vigilia della Prima guerra mondiale, verrà a capo delle sue nevrosi. Londra, 1914. La guerra è alle porte e Lysander viene sorpreso dal precipitare degli eventi. Incapace di vivere una vita ordinaria, si lascia trascinare nel pericoloso teatro dei servizi segreti – un mondo di sesso, scandali e spie, dove il confine tra verità e menzogna si fa ogni giorno più sottile.
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