Herman Hesse era affascinato dagli iris. In un suo racconto (“Iris”, contenuto in Fiabe e leggende, Mondadori) il protagonista torna con la memoria ad un momento dell’infanzia, quando il fiore azzurro sbocciava nel giardino della madre. Il ricordo, che riteneva perduto, è lo spunto per tornare a qualcosa di puro e incontaminato, fa nascere domande sul significato della vita che porteranno ad un cambiamento radicale nella vita di Anselm.
Iris
“Mi succede sempre così (…) – disse – quando odoro un fiore. Perché ogni volta sento che al profumo è legato il ricordo di qualcosa di straordinariamente bello e prezioso, che un tempo mi apparteneva ma che poi ho perduto. E lo stesso avviene per la musica, e a volte con la poesia: all’improvviso un lampo che dura un istante, come se scorgessi d’un tratto una patria perduta, in fondo a una valle, che però subito scompare ed è dimenticata.”
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