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C’è qualcosa di meglio del grande Nord per calarsi nell’atmosfera natalizia?
Selma Lagerlof, La leggenda della rosa di Natale, Iperborea

Una foresta innevata che si trasforma a Natale in un meraviglioso giardino, impervie montagne che rivelano miniere d’argento, schiere di anime perdute che penano tra i ghiacci eterni, accudite da una vecchietta abbandonata che non si rassegna alla solitudine: è la Svezia delle antiche fiabe che rivive in questi racconti di Selma Lagerlöf, quella dei miti e delle leggende, delle storie tramandate al lume di candela nelle lunghe notti nordiche. Ma come nei suoi grandi romanzi, lo sfondo fantastico serve a raccontare i desideri, le passioni, le grandi domande morali. La fede nella bellezza di un vecchio abate che fa nascere un fiore nel buio inverno del Nord, la giovane che perde il suo amore in mare e trova nei sogni come riportarlo in vita, il violinista presuntuoso che impara l’umiltà dalla musica di un ruscello. Dietro un’apparente semplicità emerge una sottile indagine dell’animo umano: non c’è mai un “vissero felici e contenti” nelle sue storie, ma il lieto fine è segnato da una redenzione, l’accettazione di un limite, il superamento di una paura, una ritrovata fiducia nella fantasia. E quasi sempre il “miracolo” avviene attraverso un racconto nel racconto, quell’inesauribile potere dell’immaginazione di far vedere la realtà con altri occhi o di ricrearla, di trasformare uno scrigno nascosto nel tesoro dell’imperatrice Maria Teresa, e di insegnare a re Gustavo come il valore degli uomini superi ogni ricchezza.

Ma le proposte in libreria sono tante:

 Arthur Conan Doyle,

Il caso dell’oca di Natale. Sherlock Holmes in «L’avventura del carbonchio azzurro», Interlinea

Sherlock Holmes nei giorni di Natale si trova con un cappello nero malconcio e una grassa oca bianca che contiene al suo interno una pietra azzurra rubata alla contessa di Morcar in un prestigioso albergo di Londra. Senza apparenti indizi il mitico investigatore sorprende ancora una volta, pagina dopo pagina, nel dedurre la storia, anzi le storie, di ordinaria follia dietro copricapo e animale, con un finale sorprendente in cui la giustizia trionfa ma senza la polizia…

AAVV, Il regalo più bello- storie di Natale, Einaudi
Al caldo di un camino o su un marciapiede innevato, pieno di regali o spoglio come un albero, tra la folla degli amici o nella solitudine della natura, a una tavola imbandita o tra le briciole cadute a terra, colorato di palline o bianco come vuole la canzone: non c’è festa che come il Natale abbia ispirato, in ogni tempo, le storie e le voci più diverse. Perché, se è vero che a Natale si celebrano soprattutto l’amore e la bontà, è anche vero che il giorno più atteso dell’anno non è mai soltanto questo. Tra doni e tavole imbandite si rincorrono, da sempre, sogno e incanto, gioia e dolore, amarezza e mistero… Da Mark Twain a Francis Scott Fitzgerald, da Louisa May Alcott a Jeanette Winterton, da Dino Buzzati a Giorgio Scerbanenco, da Elsa Morante a Mario Rigoni Stern, un’antologia di grandi autori – e altrettanti classici – per svelare i mille volti della magia del Natale.

Aavv, Il giorno più crudele, Isbn

Alcuni tra i più grandi maestri della letteratura hanno sentito il bisogno, ognuno secondo le proprie inclinazioni, di confrontarsi con il tema del Natale. Perché Natale è un momento dell’anno molto particolare, e su questo possiamo tutti dichiararci d’accordo. Se si mettono insieme questi punti di vista si ottiene un grande affresco umano, in cui la contraddizione inevitabile che un giorno di felicità artificiale sortisce sul cuore delle persone prevale sulla retorica in stile Coca-Cola, tutta focolare e buoni sentimenti. E dunque in queste storie troveremo tradimenti, amori perduti, infanzie violate, fantasmi e streghe, assassini e ladri, poveri e ricchi (in entrambi i casi infelici); ma anche, per contrasto: amore, coraggio, amicizia, dignità, e accettazione del proprio destino.

 Laura Pariani

Il nascimento di Tònine Jesus, Interlinea

«Il Natale fa rinascere in me l’idea della porta nera che mi attende» confessa Laura Pariani in questo piccolo libro di grande speranza e insieme malinconia in cui la scrittrice si volta indietro. Sono due i piani e le prospettive che racconta: da un lato «subito mi invade il ricordo degli allegri risvegli dei Natali della mia prima infanzia» tra regali modesti, presepi con la stagnola e le storie del nonno; dall’altro lato ci sono i poveri pellegrini della fine del Seicento al Sacro Monte di Orta dedicato a san Francesco, «per prime le donne, i visi ossuti fasciati in pezzuole nere». Tra queste Gaudenzia, venticinquenne incinta, piena di timori per il nascituro, s’intenerisce per la bellezza degli angioletti affrescati ma si agita davanti alla raffigurazione dei diavoli. La scrittrice, riflettendo anche su come si crea un racconto, offre un canto e controcanto natalizio in forma di ballata, in cui vita e morte si mischiano lasciando sul fondo «uno di quei sogni che nel momento in cui ci si è immersi non capisci se vuoi farli finire o continuare»

 

Tarkington Boot, Il party di natale di David Beasley, Mattioli

David Beasley è un uomo tranquillo, un politico ben voluto e rispettato, che inizia improvvisamente a comportarsi in modo inspiegabile e sconcertante. Il narratore del racconto, un giovane giornalista appena arrivato in città, proverà a scoprire il motivo dietro questo strano comportamento, giungendo a svelare una romantica e sfortunata storia d’amore. Il rapporto tra i due porta il giornalista verso un sorprendente epilogo, nel giorno della vigilia di Natale, mentre gli avversari politici di Beasley nelle strane cose che accadono a casa di Beasley pensano di aver trovato un’arma perfetta da usare contro di lui. Ma al party del sigonr Beasley li attende una sorpresa.

 

 

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C’è qualcosa di meglio del grande Nord per calarsi nell’atmosfera natalizia?
Selma Lagerlof, La leggenda della rosa di Natale, Iperborea

Una foresta innevata che si trasforma a Natale in un meraviglioso giardino, impervie montagne che rivelano miniere d’argento, schiere di anime perdute che penano tra i ghiacci eterni, accudite da una vecchietta abbandonata che non si rassegna alla solitudine: è la Svezia delle antiche fiabe che rivive in questi racconti di Selma Lagerlöf, quella dei miti e delle leggende, delle storie tramandate al lume di candela nelle lunghe notti nordiche. Ma come nei suoi grandi romanzi, lo sfondo fantastico serve a raccontare i desideri, le passioni, le grandi domande morali. La fede nella bellezza di un vecchio abate che fa nascere un fiore nel buio inverno del Nord, la giovane che perde il suo amore in mare e trova nei sogni come riportarlo in vita, il violinista presuntuoso che impara l’umiltà dalla musica di un ruscello. Dietro un’apparente semplicità emerge una sottile indagine dell’animo umano: non c’è mai un “vissero felici e contenti” nelle sue storie, ma il lieto fine è segnato da una redenzione, l’accettazione di un limite, il superamento di una paura, una ritrovata fiducia nella fantasia. E quasi sempre il “miracolo” avviene attraverso un racconto nel racconto, quell’inesauribile potere dell’immaginazione di far vedere la realtà con altri occhi o di ricrearla, di trasformare uno scrigno nascosto nel tesoro dell’imperatrice Maria Teresa, e di insegnare a re Gustavo come il valore degli uomini superi ogni ricchezza.

Ma le proposte in libreria sono tante:

 Arthur Conan Doyle,

Il caso dell’oca di Natale. Sherlock Holmes in «L’avventura del carbonchio azzurro», Interlinea

traduzione di Marina Vaggi. Sherlock Holmes nei giorni di Natale si trova con un cappello nero malconcio e una grassa oca bianca che contiene al suo interno una pietra azzurra rubata alla contessa di Morcar in un prestigioso albergo di Londra. Senza apparenti indizi il mitico investigatore sorprende ancora una volta, pagina dopo pagina, nel dedurre la storia, anzi le storie, di ordinaria follia dietro copricapo e animale, con un finale sorprendente in cui la giustizia trionfa ma senza la polizia…

Il regalo più bello- storie di Natale, Einaudi
Al caldo di un camino o su un marciapiede innevato, pieno di regali o spoglio come un albero, tra la folla degli amici o nella solitudine della natura, a una tavola imbandita o tra le briciole cadute a terra, colorato di palline o bianco come vuole la canzone: non c’è festa che come il Natale abbia ispirato, in ogni tempo, le storie e le voci più diverse. Perché, se è vero che a Natale si celebrano soprattutto l’amore e la bontà, è anche vero che il giorno più atteso dell’anno non è mai soltanto questo. Tra doni e tavole imbandite si rincorrono, da sempre, sogno e incanto, gioia e dolore, amarezza e mistero… Da Mark Twain a Francis Scott Fitzgerald, da Louisa May Alcott a Jeanette Winterton, da Dino Buzzati a Giorgio Scerbanenco, da Elsa Morante a Mario Rigoni Stern, un’antologia di grandi autori – e altrettanti classici – per svelare i mille volti della magia del Natale.

Aavv, Il giorno più crudele, Isbn

Alcuni tra i più grandi maestri della letteratura hanno sentito il bisogno, ognuno secondo le proprie inclinazioni, di confrontarsi con il tema del Natale. Perché Natale è un momento dell’anno molto particolare, e su questo possiamo tutti dichiararci d’accordo. Se si mettono insieme questi punti di vista si ottiene un grande affresco umano, in cui la contraddizione inevitabile che un giorno di felicità artificiale sortisce sul cuore delle persone prevale sulla retorica in stile Coca-Cola, tutta focolare e buoni sentimenti. E dunque in queste storie troveremo tradimenti, amori perduti, infanzie violate, fantasmi e streghe, assassini e ladri, poveri e ricchi (in entrambi i casi infelici); ma anche, per contrasto: amore, coraggio, amicizia, dignità, e accettazione del proprio destino.

 Laura Pariani

Il nascimento di Tònine Jesus, Interlinea

«Il Natale fa rinascere in me l’idea della porta nera che mi attende» confessa Laura Pariani in questo piccolo libro di grande speranza e insieme malinconia in cui la scrittrice si volta indietro. Sono due i piani e le prospettive che racconta: da un lato «subito mi invade il ricordo degli allegri risvegli dei Natali della mia prima infanzia» tra regali modesti, presepi con la stagnola e le storie del nonno; dall’altro lato ci sono i poveri pellegrini della fine del Seicento al Sacro Monte di Orta dedicato a san Francesco, «per prime le donne, i visi ossuti fasciati in pezzuole nere». Tra queste Gaudenzia, venticinquenne incinta, piena di timori per il nascituro, s’intenerisce per la bellezza degli angioletti affrescati ma si agita davanti alla raffigurazione dei diavoli. La scrittrice, riflettendo anche su come si crea un racconto, offre un canto e controcanto natalizio in forma di ballata, in cui vita e morte si mischiano lasciando sul fondo «uno di quei sogni che nel momento in cui ci si è immersi non capisci se vuoi farli finire o continuare»

 

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LA GRANDE STORIA ILLUSTRATA DEL TOUR DE FRANCE, LIBRERIA DELLO SPORT

IL LIBRO UFFICIALE DEI PRIMI 100 TOUR DE FRANCE

Il Tour de France ha festeggiato, nel 2013, la sua centesima edizione. Un record per una prova mondiale, annuale e gratuita. L’entusiasmo dei quindici milioni di spettatori è lo stesso del 1903, del 1930 o del 1964. I campioni hanno disputato il loro centesimo Tour con la stessa passione di Maurice Garin, Fausto Coppi, Jacques Anquetil o Eddy Merckx.

Sì, nonostante tutto il Tour resta unico. Perché è magico, come lo testimoniano oggi queste trecento ottanta pagine, le cinquecento storie mai raccontate e le seicento foto che accompagnano il testo, in gran parte inedite.

Il Tour è vivo, Viva il Tour!

 

Dove sta il limite? Josef AJram, Vallardi

È possibile far convivere il lavoro in Borsa con uno strenuo impegno sportivo e la vita personale? Josef Ajram c’è riuscito. E in questo libro spiega come. Nelle imprese sportile e nel lavoro come trader Ajram applica le stesse regole: lottare e perseverare. Lo scopo non è vincere, ma raggiungere gli obiettivi che ci si è posti; il limite lo fissiamo noi e, se si vuole davvero ottenere un risultato, non si può fallire.

Con oltre 600 documenti e foto mai pubblicati prima

 

Sulla rotta dell’oro, Soldini Giovanni, Longanesi

NEW YORK – SAN FRANCISCO VIA CAPO HORN

Il 31 dicembre del 2012 Giovanni Soldini è partito a bordo del monoscafo Maserati VOR 70 da New York con un equipaggio proveniente da diverse nazioni: lo statunitense Ryan Breymaier, il francese Sébastien Audigane, il cinese Jianghe Teng, lo spagnolo Carlos Hernández, il tedesco Boris Herrmann, gli italiani Guido Broggi, Michele Sighel e Corrado Rossignoli. Scopo dell’impresa: stabilire un nuovo record sulla rotta storica New York-San Francisco, 13.219 miglia nautiche passando per Capo Horn. Il 16 febbraio 2013 Soldini e i suoi tagliano la linea del traguardo sotto il Golden Gate, aggiudicandosi il record della Rotta dell’oro (così chiamata in ricordo di quando le prime navi a vela davvero veloci la percorrevano per portare i coloni sulle piste della corsa all’oro e ai terreni) nella categoria dei monoscafi in 47 giorni, 0 ore, 42 minuti e 29 secondi, battendo di dieci giorni il primato precedente. Questo libro è la cronaca, arricchita dalle fotografie, di un’impresa straordinaria, della realizzazione di un sogno.

 

I vagabondi delle nevi, Sciamplicotti Alberto, Alpine studio  

Creta, l’isola di Minosse e del labirinto del Minotauro, l’isola dove fu nascosto Zeus per sfuggire all’antropofogia di suo padre. Iran, il paese di Sherazade e de “Le mille e una notte”, delle carovaniere, del petrolio, dei Pahlavi e della rivoluzione islamica. Karakorum, il Pakistan e il fascino delle montagne più alte della terra e le tracce dei grandi esploratori del passato. Luoghi differenti che sembrerebbero non avere nulla in comune, ma dove invece il tramite è dato dalla curiosità e dalla voglia di esplorare il mondo con ai piedi un paio di sci. Così l’isola di Creta viene attraversata in inverno seguendo i sentieri più segreti e colmi di neve della catena dei Lefka Ori e del Monte Ida, l’Iran scoperto attraverso i nomadi backthiari e gli inaccessibili Monti Zagros, il Karakorum vissuto fra i ghiacciai dell’Hispar e del Biafo inseguendo il sogno del viaggio perfetto, quello che non ha mai fine. Vagabondare fra le nevi del mondo trova così il suo senso in quella ricerca che non ha mai termine, generata dalla curiosità, quella voglia di vedere e scoprire il diverso e il differente che in fin dei conti è l’unica via che può permettere a ognuno di noi di svelare i lati più nascosti e personali dell’essere umano.

 

Il significato di Mario, Santacaterina Andrea, Castelvecchi ultra

Mario Balotelli è un punto di rottura. Divide. Lo si odia, oppure lo si ama. E anche chi lo ama riesce ad odiarlo infinitamente, come è capitato ai tifosi dell’Inter quando l’hanno visto compiere il sacrilegio di gettare a terra con stizza la maglia della loro squadra dopo la semifinale di Champions con il Barcellona; d’altra parte, chi lo odia riesce comunque ad amarlo, come nella sera della semifinale di Euro 2012, quando Mario segna una mirabolante doppietta, stende la Germania e manda in visibilio una nazione intera, detrattori compresi. Amanti o meno del calcio giocato, Mario è un personaggio con cui tutti, prima o poi, dobbiamo fare i conti. È il simbolo di un’integrazione razziale che una certa parte d’Italia mal sopporta. È l’ambasciatore della lotta al razzismo per alcuni, mentre per altri è solo il pretesto per ribadire che “non ci sono negri italiani”. Questa è la storia di Mario Balotelli, il primo centravanti di colore che segna per l’Italia, mentre l’Italia stessa sta faticosamente muovendo i primi passi verso un nuovo presente.

Black Jesus, AAVV, Libreria dello sport: ristampato il libro più venduto sul basket!

Imprescindibile per chiunque ami il basket a stelle e strisce, Black Jesus è una lettura che risulta gradevolissima anche per chi sia semplicemente interessato ad approfondire certi aspetti della cultura americana. Il basket in America, sia a livello professionistico che amatoriale, è infatti più di un semplice sport, è uno stile di vita con delle sue regole ben definite, saldamente legate ad un codice della strada tanto anacronistico quanto reale; un mondo dove si vive o si muore per mantenere la propria reputazione, un mondo dove il testosterone si misura a chilate e dove la personalità e l’ego (che infatti è spesso e volentieri smisurato, in quelli che “ce l’hanno fatta”) contano almeno quanto le qualità tecniche.
Federico Buffa, forte della sua esperienza di vita negli USA e della sua conoscenza diretta del mondo NBA ma non solo, ci introduce in una realtà per noi italiani assolutamente aliena, tratteggiando ritratti sempre interessanti di un buon numero di personaggi più o meno fondamentali del basket americano, dalle stelle più affermate della lega professionistica ai miti delle high school, con una attenzione particolare per le storie meno conosciute e sempre con il suo stile vivissimo e infarcito di slang e iperboli, per una maniera di scrivere tipicamente americana.

 

Maurice Garin, initially declared winner of th...

Maurice Garin, initially declared winner of the 1904 Tour de France. (Photo credit: Wikipedia)

 

La meravigliosa storia di Varenne, il cavallo più veloce del vento.

Questo è il racconto di un cavallo e di un sogno. Il sogno di Varenne e degli uomini e delle donne che lo hanno accarezzato. Un puledro nato in una notte tempestosa e da quel prodigio di quella nascita partito per una grande avventura. Quella di diventare un cavallo da corsa e lasciare non solo l’impronta degli zoccoli sulla sabbia della pista. Ma scavare un solco profondo nel cuore e nella fantasia degli appassionati. Varenne ha portato alto il vessillo dell’Italia sulle piste del tutto il mondo, riscrivendo record e statistiche di uno sport nobile e antico, il trotto. E in questa storia  straordinaria, che supera i recinti di un ippodromo per entrare nell’immaginario collettivo, e diventare racconto di un’epoca irripetibile, i fasti luminosi di un grande sport come l’ippica, questo libro ci porta con tanti aneddoti e dettagli di chi questo trottatore magico e fantastico ha conosciuto. Il sogno di Varenne è qui, tutto da leggere, amare, capire. Apprezzare come ieri fosse oggi.

 

 

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Brian Szelnik, Lemony Snicket, Neil Gaiman, e cento altri ancora, tutti riuniti in questo libro per proporre ai lettori vicende da brivido da leggersi in un minuto!
aavv.,Storie del terrore da un minuto, Mondadori
Quanta paura puoi avere in sessanta secondi? Tanta, tantissima. Soprattutto se le storie sono le più brevi, terribili e inquietanti che siano mai state scritte. Un bambino che sparisce in un quadro. Due amici che fanno dolcetto-scherzetto in una casa immersa nel buio. Una nonna che parla con le ombre. Un oste che prepara salsicce dall’aria sospetta. Settantadue grandi autori per adulti e ragazzi si sfidano per farti provare un brivido lungo non più di tre pagine. Settantadue storie brevi, dallo humour nero all’horror puro, dopo le quali non potrai più guardare allo stesso modo il gatto in fondo al vicolo, l’armadio dall’anta che cigola e neppure la tua immagine riflessa allo specchio.

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Dopo il successo di film come “Il grande silenzio” e “Into the Wild”, Sara Maitland ci invita ad assaporare la forza del silenzio e la cosciente presa di distanza dal mondo. Un libro molto originale, ed estremamente suggestivo!

Il libro del silenzio, Clara Maitland, Cairo

La società contemporanea teme il silenzio, sente la necessità di coprirlo, annullarlo, negarlo creando città rumorose, luoghi di ritrovo frastornanti, momenti di solitudine anch’essi fitti di suoni (il cellulare che squilla, la musica dell’iPod nelle orecchie . . ). Forse perché spesso silenzio diventa sinonimo di solitudine, isolamento, vertigine di vuoto. Eppure una lunga tradizione, che affonda le sue radici in un tempo lontano, dice che è ricchezza e non mancanza, pienezza anziché vuoto, gioia piuttosto che tristezza, nascita invece di morte.

Sara Maitland, dopo anni chiassosi scanditi dalla presenza di cinque fratelli prima, l’impegno femminista e due figli poi, si ritrova sola e, con suo grande stupore, si innamora perdutamente della quiete. Nasce così un percorso suggestivo di sperimentazione del silenzio, che spinge Maitland in una quest attraverso deserti, montagne, foreste fino a un cottage sperduto nel Sudovest della Scozia, senza né radio né televisione, da dove comincia a insegnare scrittura creativa a distanza. Un cammino che si nutre del confronto con quello degli altri che sono venuti prima: da sant’Antonio Abate agli altri Padri del Deserto, passando per Thérèse de Lisieux e Simone Weil, fino a Robinson Crusoe, allo scalatore Joe Simpson e a Chris McCandless, l’indimenticabile protagonista di Into the Wild. Tra brevi incursioni nella filosofia e nella teologia, nella letteratura e nella psicologia, nell’arte e nella musica, questo memoir testimonia di una scelta esistenziale che va nella direzione opposta al vento dei nostri giorni. Una scelta che evoca la grazia dell’antico, echeggia la potenza del mito, sfiora il trascendente.

«Non ho paura di precipitare in un abisso senza fondo, ma ho piuttosto la sensazione di salire verso l’alto, in un’aria più fine e pulita.»

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Un coinvolgente ed appassionante affresco storico scritto da un maestro del noir:
Quello era l’anno, Dennis Lehane, Piemme
Luther Laurence è nero, viene dall’Oklahoma, cuore dell’America razzista, e è in fuga perché ha ucciso un uomo. Danny Coughlin è bianco, di origini irlandesi, figlio di un capitano di polizia molto stimato a Boston. E è lì che si incontrano, nella città che, nel 1918, è un crocevia di idee e nazionalità diverse. Anarchici italiani, rivoluzionari russi, immigranti a caccia di lavoro, mafiosi ante litteram in lotta per la supremazia nel crimine organizzato. Un contesto carico di fermenti, che esploderanno in una serie di attentati e nel primo sciopero nazionale delle forze di polizia. La loro insolita amicizia, avversata dalla famiglia di Danny e da molti dei compagni di lavoro del padre, sarà la forza che riuscirà a salvarli dall’incombere degli eventi. Sullo sfondo, un cast di personaggi: la giovane irlandese di cui Danny è perdutamente innamorato, la famiglia nera pronta a tutto per difendere la vita di Luther, il poliziotto cattivo e privo di scrupoli deciso a incastrarlo.
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una raccolta magnifica dedicata alla tratto climatico più celebre della nostra Pianura: la Nebbia!

Nebbia, aavv, Einaudi
Sono molti i testi della letteratura che collegano la nebbia con alcuni luoghi specifici: la Londra dei romanzi di Dickens e Stevenson o dei racconti di Conan Doyle; le valli e le coste della Scozia, dell’Irlanda, delle isole britanniche; la brughiera di Thomas Hardy; la Parigi di Baudelaire, Maupassant, Zola, dei romanzi noir; la città belga di Bruges presentata come particolarmente tetra e nebbiosa in tanti testi non solo di autori locali come George Rodenbach ma anche di visitatori come D. G. Rossetti, Mallarmé e Rilke; le terre basse di Fiandra, percorse da fiumi svogliati e cantate da Jacques Brel; la Milano del narratori realisti dell’Ottocento (cascinali sommersi dal vapore bianco, osterie fuori porta, miseri cortei funebri nella nebbia), quella dei romanzi polizieschi di De Angelis, quella di scrittori novecenteschi come Savinio, Bianciardi, Testori, Sereni, Erba; la Torino di Pavese e Calvino, le città piemontesi e quelle padane; la San Pietroburgo dei realisti e dei simbolisti russi, da Gogol a Nekrasov a Belyi; la San Francisco mitica degli scrittori e poeti locali ma anche di viaggiatori come Robert Louis Stevenson e John Dos Passos; le grandi città scandinave. Questo libro nasce dalla doppia passione di Remo Ceserani e Umberto Eco i quali, indipendentemente uno dall’altro, hanno catalogato nel corso degli anni i brani sulla nebbia in cui via via si imbattevano: a un certo punto, scoperta la comune mania, hanno deciso di mettere insieme i loro appunti.

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Un gustoso tutto nei turbinosi ed affascinanti Anni Cinquanta, in un Inghilterra che sta risvegliandosi dai dolori della guerra,e preparandosi al boom: un leggero romanzo sulla giovinezza.
L’arte perduta di mantenere i segreti, Eva Rice, Polillo
Ambientata negli anni Cinquanta in un’Inghilterra che si sta faticosamente riprendendo dai disastri della Seconda Guerra Mondiale e si avvia verso la rivoluzione culturale che segnerà il decennio successivo, questa è l’indimenticabile storia di Penelope Wallace, ingenua diciottenne avida di vita e d’amore, ma confinata in un’antica dimora di campagna che sta cadendo in rovina e inghiottendo le già magre finanze di famiglia. Con lei abitano Talitha, la madre bellissima e petulante che ha perso il marito al fronte e serve in tavola anatra ogni volta che è in vena di lamentele, e Inigo, il fratellino ribelle e fanatico di Elvis Presley. L’incontro casuale di Penelope con la coetanea Charlotte, spirito libero ed eccentrico, e con il suo misterioso cugino Harry, le spalanca le porte dell’ambiente mondano di Londra con i suoi grandi party, i tè alla moda, i rampolli di buona famiglia, le gelosie, i pettegolezzi, le passioni tumultuose. Quando Harry le chiede di accompagnarlo a una festa per far ingelosire l’ex fidanzata che gli ha spezzato il cuore, lei, pur con riluttanza, accetta. È l’inizio di una stagione memorabile scandita dal ritmo indiavolato del rock ‘n’ roll. Penelope scopre l’amore, cresce e cambia, un cambiamento che riecheggia la grande trasformazione in atto nella società che la circonda.

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