La XII edizione della Festa Internazionale della Storia, a Castel San Pietro Terme dal 3 ottobre al 26 novembre 2015. Segnaliamo questo appuntamento per conoscere l’attenzione che Tiziano Terzani dedicò al percorso delle rivoluzioni in Asia:
Mercoledì 21 Ottobre
Ore 20.30 – Biblioteca comunale – Via Marconi n.29 Questa lotta ci riguarda
Tiziano Terzani e le rivoluzioni socialiste in Asia
Conversazione a cura di Alen Loreti – biografo e curatore dell’opera del giornalista in collaborazione con libreria Atlantide.
Àlen Loreti (1978) è curatore dell’edizione delle opere di Tiziano Terzani nei due volumi de “i Meridiani”, Tutte le opere 1966-1992 e Tutte le opere 1993-2004 (Mondadori 2011). Nel 2012, in seguito alla donazione della biblioteca del viaggiatore fiorentino, ha pianificato e diretto il primo convegno internazionale di studi, Tiziano Terzani: ritratto di un connaisseur, promosso dalla Fondazione Giorgio Cini di Venezia. È inoltre curatore della selezione dei suoi diari dal titolo Un’idea di destino (Longanesi 2014), de Guardare i fiori da un cavallo in corsa (Rizzoli 2014). Gestisce la fan page ufficiale di Tiziano Terzani: https://www.facebook.com/terzanicipiace?fref=ts
dal 18 al 26 ottobre, a Bologna, FESTA DELLA STORIA. Un appuntamento straordinario, qui potete seguirne tutti i dettagli, con gli innumerevoli appuntamenti : http://www.festadellastoria.unibo.it/
“Questa, ha scritto Ewan Clayton, presentando il suo libro, è la storia degli uomini che hanno cambiato la scrittura; e siccome noi siamo gli eredi delle scelte che loro hanno fatto, questa è anche la nostra storia”. Il filo d’oro della comunicazione scritta, la più antica e persistente delle tecnologie umane, si è dipanato lungo tutto il percorso dell’umanità per oltre tremila anni. Parte dalle pareti rocciose di Wadi el-Hol, nell’Alto Egitto, e da lì passa ai pezzi di coccio, al papiro, alle architravi marmoree, alla pergamena, alle tavolette di cera, alla carta cinese, fino ad arrivare allo schermo pixellato del computer e sui muri delle periferie metropolitane. Ogni parola, tracciata da chiunque, con qualsiasi mezzo e su qualsiasi superficie, ha mostrato chiaramente la storia che l’ha preceduta e dialogato in maniera serrata con il suo tempo e la sua società. Questo è “Il filo d’oro”: l’epopea di quel miracolo culturale che è la parola scritta, da sempre strumento insuperabile di comunicazione e motore del progresso culturale, scientifico e politico dell’umanità. Stiamo vivendo un periodo di svolta e di grandi cambiamenti tecnologici. Eppure mai come ora gli uomini hanno scritto con tanta abbondanza, e in questo loro gesto, forse inconsapevolmente, continuano a tramandare, adeguandoli al loro tempo, segni che sono figli di una storia lunga e sfaccettata, che poi è la nostra storia.
La famiglia Rosselli. Una tragedia italiana,
Rosselli Aldo, Castelvecchi
Questa biografia atipica e struggente è il racconto di una famiglia ferita dalla Storia, dove le vicende private si intrecciano con quelle dell’Europa e in cui l’autore si confronta con il valore e il peso di una profonda eredità morale. Aldo Rosselli comincia dall’amore tra i nonni Joe e Amelia e prosegue fino al periodo dell’esilio dopo la morte del padre Nello e dello zio Carlo, assassinati dai fascisti a Bagnoles-de-l’Orne nel 1937. Emerge così la forte presenza di Amelia, l’intelligenza e il coraggio dei due fratelli, la condivisione dell’impegno politico, i lutti che hanno trasformato quell’impegno in testimonianza. Più che una ricostruzione storica, “La famiglia Rosselli” è una sorta di evocazione, un flusso d’immagini che lo scrittore estrae dagli epistolari e dalle fotografie, quelle stesse foto che popolarono di fantasmi e interrogativi la sua mente di bambino. In queste pagine non c’è traccia di retorica, ma la capacità di materializzare gesti e volti, la volontà di riallacciare gli ideali e gli affetti, la memoria e la vita, di scavare dentro di sé alla ricerca di frammenti di felicità.
Storia dei grandi esploratori, Mirko Molteni, Odoya
In ogni epoca uomini ardimentosi osarono spingersi al di là della rassicurante linea del proprio orizzonte per affrontare l’ignoto. Nel testo di Molteni riemergono le testimonianze degli esploratori celebri e meno celebri che dalla più remota antichità arrivarono fino alle soglie dell’età moderna. Se i faraoni egizi spedivano bastimenti lungo il mar Rosso ed esploratori terrestri a tracciare vie carovaniere oltre le cateratte del Nilo, i fenici costeggiarono l’Africa, circumnavigandola. Quanto ai greci, le spedizioni militari di Senofonte e Alessandro Magno diedero loro occasione di marciare nei più ignoti recessi dell’entroterra asiatico. Gli imperatori della Cina spedirono ambasciatori nell’Asia centrale. Nell’estremo Nord le navi dei vichinghi arrivarono presto all’Islanda e da lì in Groenlandia e Nord America. Per le vie carovaniere lasciate in eredità da Gengis Khan si mosse anche Marco Polo, e per generazioni i mercanti europei ne seguirono le orme cercando floridi affari. Quando, nel XV secolo, le vie dell’Oriente tornarono a chiudersi, si aprì l’epoca delle grandi esplorazioni via mare: dalle missioni africane promosse da Enrico il Navigatore a Bartolomeo Dias, che doppiò il capo di Buona Speranza aprendo la via per l’India, raggiunta poi da Vasco da Gama. In seguito al rivoluzionario approdo delle caravelle di Colombo sulle sponde dei Caraibi, l’epopea delle scoperte geografiche fu sancita dal giro del mondo di Magellano, base per gli imperi coloniali dei secoli successivi.
MARCUS REDIKER
La nave negriera, Il mulino
«quando la Gran Bretagna e gli Stati Uniti abolirono il commercio di schiavi, cosa aveva prodotto la nave negriera? Aveva già portato nove milioni di persone dall’Africa al Nuovo Mondo… circa cinque milioni di persone erano morte in Africa, sulle navi e nel primo anno di lavoro nel Nuovo Mondo. Nel solo periodo che va dal 1700 al 1808 circa 500 mila morirono nella marcia verso le navi, altri 400 mila a bordo e ancora 250.000 poco tempo dopo l’arrivo a destinazione»
Dall’Africa all’America, il viaggio nell’Atlantico di schiavi e negrieri: la storia dello schiavismo si arricchisce con questo libro di un nuovo avvincente capitolo. Sotto la lente di ingrandimento, la nave quale microcosmo che riassume l’intero mondo della tratta. Grazie a una sequenza di storie esemplari, dedotte da fonti d’epoca, veniamo a sapere com’era fatta la nave, cosa vi accadeva, chi la popolava: gli schiavi, il capitano, la ciurma, gli ospiti eventuali, i mercanti. Ne scaturisce la vivida rievocazione di quelle terribili «prigioni galleggianti» che solcando l’oceano produssero insieme enorme ricchezza e altrettanta desolazione e dolore.
Marcus Rediker insegna Storia atlantica nell’Università di Pittsburgh. Fra i suoi libri: «I ribelli dell’Atlantico. La storia perduta di un’utopia libertaria» (con P. Linebaugh, Feltrinelli, 2004), «Canaglie di tutto il mondo. L’epoca d’oro della pirateria (Elèuthera, 2005), «La ribellione dell’Amistad» (Feltrinelli, 2013).
chiudiamo con un’opera suprema, dedicata alla Prima Guerra Mondiale: Joe Sacco ha dipinto nella Metro Parigina la sua versione della Battaglia della Somme. Ne è nato il graphic novel che segue:
LA Grande Guerra, JO SACCO, RIZZOLI LIZARD
Iniziata il 1° luglio 1916, la Battaglia della Somme è diventata il simbolo della follia della Prima guerra mondiale. Solo durante quel primo giorno vennero uccisi circa 21.000 soldati britannici e altri 57.000 vennero feriti. Quando l’offensiva si arrestò, i caduti erano più di un milione. In “La Grande Guerra”, il giornalista-fumettista Joe Sacco rappresenta gli eventi di quel giorno con un’opera panoramica muta, straordinariamente dettagliata: dal generale Douglas Haig alle imponenti postazioni di artiglieria dietro le linee, alle legioni di soldati che emergono dalle trincee per essere abbattuti nella terra di nessuno, fino alle decine di migliaia di feriti in ritirata e ai morti seppelliti in massa.
Dal viaggio in terre lontane per fuggire la miseria di nonno Milovan alla giovane Arianna: il percorso lungo un secolo e diverse esistenze di una famiglia originaria del Montenegro si conclude con una voce femminile, che poi è anche quella della narratrice. Tijana Djerkovic, da Belgrado, vive in Italia da tempo, ha scritto un paio di raccolte di racconti nella sua lingua madre, per poi passare con questo affascinante romanzo alla lingua italiana. Il ritmo della narrazione è balcanico, lo sguardo sulla storia è ricco di dolcezza femminile in questa storia di famiglia, in cui scorrono parallele anche le vicende del secolo passato, con i suoi lutti, le terribili prove a cui ha sottoposto i suoi “abitanti”, e anche le conquiste: è Arianna ad essere erede in toto di una storia che era stata in prevalenza maschile, in cui le donne hanno sempre vissuto all’ombra degli uomini, erede anche di una tradizione che esalta il potere della narrazione, capace anche di ascoltare il terribile segreto nascosto nella vita del padre.. . Una bella sorpresa!
LA SCHEDA DEL LIBRO
È possibile per una giovane donna diventare l’erede di una storia e di una famiglia tutta al maschile? Sì, se si è “inclini all’amore” e se si possiede l’arte del racconto, l’arte di avvincere con le parole. Parole che restituiscono un secolo, il Novecento, nelle sue trasformazioni, nelle sue euforie e nelle sue tragedie. Si comincia con Milovan, il nonno di Arianna, che sul finire dell’Ottocento insieme ad altri cinque compagni parte da un piccolo paese sperduto del Montenegro per andare a fare fortuna prima in Europa e poi in America. Di questo viaggio Milovan sarà protagonista ma anche narratore, educando all’arte affabulatoria il figlio Vladimir (il futuro padre di Arianna) che a dodici anni, a seguito dell’occupazione tedesca e italiana, entra nelle forze partigiane di Tito per seguire il suo personale Dio, il fratello Mihailo. A Vladimir verrà amputato un braccio per lo scoppio di una granata, ma alla fine della guerra ritroverà l’amore e scoprirà la poesia, di cui diventerà uno splendido interprete. Nella Jugoslavia socialista, con i suoi riti e le sue stravaganze, nasce la primogenita di Vladimir, Arianna. E quello tra il padre poeta e la figlia appassionata di libri sarà un amore smisurato, divertente, pieno di magia. Cresciuta, Arianna si innamora di un giovane architetto, figlio di un generale del controspionaggio. Sarà grazie alle indagini di quest’ultimo che Arianna scoprirà un terribile segreto che il padre le ha tenuto nascosto…
“Sai” gli disse, “credo che la durata della mia vita sia coincisa con il tempo trascorso insieme alle persone a cui ho voluto bene, e credo di aver vissuto il numero di volte in cui il male mi ha insegnato qualcosa sul bene. L’uno rinasce ogni volta che si dimostra capace di domare il male dentro di sé. Si vive poco, figlio mio, pochissimo, perché tutto il resto è soltanto attesa di vivere.”
Tijana M. Djerkovic
belgradese, nasce come divoratrice di libri già dall’infanzia, per poi passare alla traduzione della letteratura altrui (Nina Berberova, Momo Kapor, Alda Merini, Giorgio Caproni, Barbara Alberti). Ha pubblicato in serbo due raccolte di racconti: Price iz samoce (Filip Višnjic, 2006) e Mala crna haljina (Albatros Plus, 2009).
Vive a Roma e ai Castelli Romani dal 1987, senza aver mai lasciato Belgrado.
In occasione de:Castel San Pietro Terme & Cioccolato
Giovedì 7 marzo
ore 17,00-18,30
Laboratorio / presentazione a cura di Agnese Baruzzi
Coat of arms of Castel San Pietro Terme (Photo credit: Wikipedia)
per bambini e bambine da 8 11 anni ispirato al libro
“Profumo di cioccolato”di Kathryn Littlewood
Ingresso libero
“I genitori di Rose hanno una pasticceria, la Bliss Bakery. E i loro sono dolci magici… nel vero senso della parola! I genitori di Rose hanno anche un segreto: è il Magiricettario, un antico volume che raccoglie ricette magiche, come i Ciococroissant della Felicità e la Torta Tornaindietro alle more…!
Merenda al cioccolato offerta dall’Associazione CIOCCHinBO’
Info e prenotazione( dal 28 febbraio): Biblioteca Comunale di Castel San Pietro, Via Marconi 29
alla LIBRERIA IRNERIO
VIA IRNERIO, 27 BOLOGNA
SABATO 21 NOVEMBRE alle 18,00
ANNALISA FABBRI
presenta:
“IO, LUI…E MONET”
Edizioni Tempo al Libro
Sabato prossimo, ospitiamo con molto piacere, l’opera prima di Annalisa Fabbri che con questo primo libro ha gia’ suscitato un grande interesse e una grande affluenza di pubblco, alla presentazione in anteprima nella sua citta’.
ANNALISA FABBRI
è nata nel 1972 a Faenza dove vive tuttora.
Laureata in Scienze Politiche all’Universita’di Bologna, lavora a Forli’ come responsabile commerciale. E’ appassionata di arte e, in
particolare, del pittore impressionista Claude Monet.
“Io, lui,… e Monet”
Puo’ un incontro casuale cambiare il corso di due esistenze?
E’ il dilemma intorno a cui si sviluppa questo romanzo, in cui si intrecciano l’amore, l’arte e l’eterna lotta tra ragione e sentimento.
Arbitro quanto mai inatteso della disputa e’ il pittore impressionista Monet, che con le sue pennellate accompagna la protagonista Jille in
un viaggio fatto di luce, colore e passione.
Dalla prefazione di Santa Cortesi
“Con una disinvolta padronanza di tempo e spazio Annalisa Fabbri ha montato questa suggestiva fabula in un intreccio sapiente e uncina e avvince il lettore con l’alternanza dei piani temporali fra presente e passato in una danza sempre chiara e lieve, e con i mutamenti di scenari reali e immaginari, vissuti nell’assorta contemplazione dei dipinti dell’amato Monet, in viaggi di fantasia dentro i quadri, peregrinazioni d’arte, anche più intense del reale nelle loro
simboliche valenze.
La scrittura appare immaginosa nei suoi colori vividi, ricca di illuminanti dettagli, plasma figure e lumeggia sentimenti, fra dialoghi rivelatori e iperboliche discussioni, e tesse un romanzo dove il tempo, la vita e la…morte hanno le iniziali maiuscole, certe frasi spiccano di vernice fresca, e la lingua puo’ permettersi di cantare in un registro che sceglie di mantenersi elevato.
Intreccio, scrittura, ritmo, colori, profumi, atmosfere evocate dimostrano che Annalisa Fabbri conosce i fondamentali della vita: amare, elevarsi, sentire la bellezza, vivere i sentimenti, comunicare, essere aperti al nuovo, al tempo che fluisce, al dramma che incombe, conservando e alimentando dentro una luce che quella vita fa danzare in magico chiarore e nel suo controcampo d’ombre e di mistero”
per informazioni:
Libreria Irnerio
Via Irnerio, 27 Bologna
tel e fax 051251050
e-mail libreria.irnerio@libero.it
blog: http://www.libreriairnerio.blogspot.com
Venerdì 16 ottobre alle 18
alla libreria Trame
in via Goito 3/c a Bologna
Paolo Alberti e il suo libro “Sei caffè”
Francesco Locane e il suo libro “La guerra in cucina”
entrambi pubblicati dall’editore Eumeswil.
Con loro a parlarne Gianluca Morozzi, il curatore della collana “I libri di Belasco”, che, come un padre orgoglioso, è lieto di presentare due figli nuovi, sani e belli.
Venite a conoscere due voci nuovissime della letteratura italiana: i racconti sobri, perfetti, brillanti di Francesco Locane, autore de “La guerra in cucina”,
e la storia un po’ agrodolce e un po’ noir di Paolo Alberti col suo “Sei caffè”.
Se siete convinti che la narrativa del nostro paese non produca più nulla di buono dai tempi di Moravia, ecco l’ennesima occasione per ricredervi.
Paolo Alberti è nato nel 1971, a Bologna, dove vive e lavora nel mondo del turismo.
Ha pubblicato “Le Avventure di Zio Savoldi” (in collaborazione con Gianluca Morozzi, edizioni Fernandel, 2006) e il romanzo “Sei Caffè” (Eumeswil, 2009), oltre ad alcuni racconti per antologie (“Suicidi Falliti per motivi ridicoli”, Coniglio editore, 2006; “Fobieril-Soluzione Maniazina”, Jar edizioni, 2009) e siti web.
Ha collaborato al libro “Bologna, un secolo d’amore” (Gianni Marchesini editore 2009).
E’ uno dei redattori del blog “Il tavolo di Wolf” (http://iltavolodiwolf.blogspot.com/) e ha un proprio spazio personale su http://www.myspace.com/paoloalberti e su Facebook.
Il romanzo “Sei Caffè” viaggia costantemente tra le vicende di un granitico gruppo di amici e il noir: un maniaco che non si vede, che non ha un volto, ma che dimostra di conoscere tutto di loro, di saperli seguire ovunque, di intercettare i loro spostamenti, di essere informato sulle loro abitudini.
Il libro si svolge nell’arco di un fine settimana scandito dalle bevute di sei inesorabili caffè.
Francesco Locane è nato a Gorizia nel 1978 e vive a Bologna dal 1996.
Di pomeriggio tiene un programma musicale su Città del Capo Radio metropolitana, emittente per la quale tratta anche di cinema con la trasmissione Seconda Visione.
Di mattina lavora nell’editoria, inoltre si occupa di insegnamento di tecniche di scrittura narrativa per il cinema, la radio e il teatro.
Ha pubblicato la sua prima raccolta di racconti, “Tempi diversi”, nel 1999.
Da allora i suoi racconti sono usciti in diverse riviste e antologie, pubblicate, tra gli altri, da Fernandel, Mondadori, Il Manifesto Libri, Scuola Sarda Editrice e Manni Editore.
Non ha Facebook, ma ha una pagina su MySpace: http://www.myspace.com/francesco.locane e un blog: http://www.adayinthelife.splinder.com.
“La guerra in cucina” comprende una ventina di racconti, scritti dal 2000 ad oggi, metà dei quali inediti.
Da uno di questi, “Passeranno anche stanotte”, ha tratto una sceneggiatura per il corto omonimo, coprodotto tra Italia e Slovenia, che ha partecipato a numerosi festival cinematografici in Italia e all’estero.
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I MERCOLEDI’ DELLA BIBLIOTECA
Uno sguardo alla realtà contemporanea
Conferenze del Prof. Alberto Cossarini
Valutare le potenzialità e le dinamiche dei grandi centri di potere del Pianeta ci aiuta certamente a riflettere sui veri problemi dell’umanità attuale, al di sopra di tanti eventi locali sicuramente rilevanti, e a volte drammatici, ma condizionati ormai da un fitto intreccio di dipendenze intercon-tinentali, destinate a configurarsi in modo sempre più evidente e incisivo. Il diso-rientamento dell’ uomo contemporaneo, dovuto ad una crisi di sistema dei processi evolutivi fino ad ora attuati, certamente preoccupa, ma non dimentichiamo che una crisi rilevante, pur con i sacrifici che impone, può portare anche allo scioglimento di molti nodi appa-rentemente insolubili, a nuovi originali per-corsi e ad un assetto più sereno per l’umanità.
Mercoledì 7/10 Gli Stati Uniti: fra il declino di un grande sogno e una nuova consapevolezza
Mercoledì 14/10 La Cina: verso la modernità ed il protagonismo in seno ad una civiltà orientale multimillenaria
Mercoledì 21/10 L’India: una democrazia in cammino fra saperi antichissimi e moderne vocazioni scientifiche e tecnologiche
Mercoledì 28/10 La Russia: l’orgoglio di una rinascita alimentata da un passato di potenza, da risorse culturali e tecnologiche non spente, da fonti energetiche cospicue
Mercoledì 4/11 L’Europa: alla ricerca di quella unità politica che sola le può consentire di far valere tutto il suo patrimonio di capacità produttiva, di cultura e di valori fra i più grandi protagonisti del mondo
Mercoledì 11/11 Islam: un mondo mediterraneo ed asiatico di popoli diversi accomunati nella fede, che, legati alle loro tradizioni e al ricordo del loro antico splendore, si sforzano di superare la stagnazione in cui li ha trascinati il declino del Mediterraneo, la navigazione oceanica, il colonialismo europeo
ore 21 presso la Sala Eventi della Mediateca di San Lazzaro
Ingresso gratuito – Per informazioni: 051.6225060-61-62
SABATO 3 OTTOBRE ALLE 18,00
ALLA LIBRERIA IRNERIO,
IN VIA IRNERIO, 27 BOLOGNA
BRUNO GIORGINI
presenta il suo romanzo
“I DUE ARCOBALENI.
VIAGGIO DI UN FISICO TEORICO NELLA COSTELLAZIONE DEL CANCRO”
(Aracne editrice)
Intervengono:
FRANCO BERARDI (BIFO)
SILVIO BERGIA,
PAOLO FABBRI
letture di ALICE REINA
“I due arcobaleni” raccontano la storia di un uomo malato di cancro. Fin dal primo giorno l’uomo annota tutto su due quaderni, convinto che tutto quanto e’ dicibile sia sopportabile. Nella terra di nessuno che sta tra la vita e la morte, tenuto per mano dalla donna, egli s’incammina. Incontra un leopardo africano e il gatto di Schrodinger, molti amici e signore bellissime, una guerra radioattiva e la pioggia dei veleni, qualche riflessione scientifica, un grafico su Nature e molta scaramanzia, dei medici guerriglieri e demolitori, e dei medici pacifici e riparatori, i suoi due figli e i suoi due padri, una laguna, un ponte, molte paure, qualche sofferenza, un grande ospedale, un Dio affabile, una barca sull’orlo del naufragio, una citta’ d’acqua, la nascita di una stella, le cellule della vita che danno la morte e altro ancora, fino all’automa di Turing, la macchina che non sa decidersi.
Un libro denso e ricco, in cui la scienza viene in soccorso delle emozioni che travolgono chi si scopre alla fine del viaggio senza preavviso, ed offre strumenti. Sta poi a ciascuno maneggiare questi strumenti, la filosofia, la scienza, la religione, la passione che ciascuno sceglie di darsi, categorie per misurare il mondo che, davanti all’ineluttabile, fanno cadere il velo e danno – forse, a volte – un senso al viaggio sin qui compiuto.
Temi alti e definitivi, universali, che “I due arcobaleni” riesce a trattare senza che la vicenda personale diventi biografismo, ma opportunita’ di ricerca e confronto.
BRUNO GIORGINI e’ ricercatore in fisica teorica presso il Dipartimento di Fisica dell’Universita’ di Bologna e l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.
Dopo avere studiato i buchi neri e le origini del cosmo, si muove oggi tra sistemi caotici e sistemi complessi. Ha lavorato per lunghi periodi a l’Universite’ Paris VI e Paris VII, all’ESPCI (Ecole Superieure de Physique et Chimie Industrielle de la ville de Paris) e al Politecnico di Milano. A Bologna ha fondato il laboratorio di Fisica della citta’. Oltre ad articoli scientifici ha scritto alcuni libri di varia umanita’.
Dal 1986 collabora con Radio Popolare di Milano di cui e’ attualmente direttore responsabile.
In qualche scampolo di tempo frequenta la libreria Irnerio, e l’ha scelta per presentare il suo libro a Bologna, dopo averlo fatto a Mantova, in anteprima nazionale, al Festival della letteratura.
Sara’ un pomeriggio interessante.
Ed ovviamente, la presentazione diventera’ chiacchierata con un bicchiere di buon vino in mano, come piace a noi.
Vi aspettiamo!
Cinzia, Manuela, Raffaella, Rita
Per informazioni:
LIBRERIA IRNERIO
VIA IRNERIO, 27 BOLOGNA
TEL E FAX 051251050
libreria.irnerio@libero.it
libreriairnerio.blogspot.com
Sabato 26 settembre alle 18 alla libreria Trame in via Goito 3/C
051233333
info@libreriatrame.com
Franco Foschi presenta una delle sue ultime fatiche letterarie “Amore, politica e altre bugie” (edizioni Passigli)
Sarà in compagnia di Alessandro Castellari e di Luciano Manzalini.
“Franco Foschi è uno scrittore che approda, saltuariamente e per motivi ineffabili, al porto della poesia, che gli consente libertà inimmaginabili. Tanto da concedergli di parlare, nella stessa silloge, di amore, e fin qui niente di strano (ottimo argomento per tentare, come diceva Pasolini per sé, di dare stile al caos), ma anche di politica, e qui qualche brivido potrebbe insorgere. […] Dopo la sezione di questo libro intitolata ‘Amore’, emotiva e qua e là feroce, ci separiamo con disagio dalla sezione ‘Politica’: no, troppo breve! La vena polemica, lo sbeffeggiamento, l’ira, e talvolta la rabbia autodiretta di provare solo malinconia di fronte a un evento anti-umanità, sono gli strumenti di Franco, che si definisce “fondamentalmente non-tolstoiano in questo mio cocciuto amore per l’uomo”. Strumenti che maneggia con mani da giocoliere e lanciatore di coltelli: agili, veloci, precise…”.
Dalla prefazione di Stefano Benni.
Alessandro Castellari, a lungo insegnante, è ora giornalista, scrittore, critico, ma soprattutto amante sfrenato di tutto ciò che è letteratura, cioè del magico mondo che dai libri si sprigiona.
Luciano Manzalini, el flaco dei popolari Gemelli Ruggeri, oltre a essere un popolarissimo attor comico è anche scrittore e raffinato poeta.
Franco Foschi, pediatra e scrittore, ha visto un numero sconfinato di bambini e scritto 14 libri: e si augura di esercitare ancora a lungo con gli uni e con gli altri.
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Domenica 27 settembre
apertura straordinaria della libreria Trame in via Goito 3/c
dalle 16,30 alle 19,30
in occasione di Artelibro
Alle 18 reading di Gabriele Xella dal libro “Angelo che esiste. posti che non so. entro dentro me”, poesia, in autoproduzione, con l’accompagnamento musicale di Martino Giani.
Stampato presso la Tipografia Fanti di Imola nel marzo 2009, il libro è una raccolta di 56 poesie di Gabriele Xella, che percorrono tutte uno stesso filo conduttore.
L’autore si mette a nudo descrivendo con la cadenza poetica un disagio vissuto nel corso della sua esistenza, ed è proprio aprendosi al personale che si arriva ad un pathos in equlibrio fra cruda verità e inevitabile sincerità, nei labirinti dell’anima si è celato il suo male trovando dopo tragitti interiori la parola speranza in modo audace e vissuto sulla propria pelle. Poesie intimiste ma aperte all’abbraccio delle persone e sensazioni altrui. L’autore intende portare luce al fatto che è nei momenti più cupi e sofferenti dell’animo umano è lì, in quel momento, che si trova il filo, come a crear dal proprio complesso io interiore una forza inaspettata o insperata verso il vero dove.
Gabriele Xella, nato nel 1974, abita a Imola (Bo) ed è alla sua prima prova letteraria.
Parallelamente alle composizioni poetiche ha intrapreso un progetto, sempre a suo nome, di reading letterario con innesti e tappeti sonori, in collaborazione con altri artisti e musicisti per riportare all’antica tradizione orale la sensibilità e il valore popolare della poesia stessa.
Martino Giani, nato nel 1991 a Castel San Pietro (Bo), suona il violoncello ed è in corso di studi di conservatorio presso la Scuola Musicale Vassura-Baroncini di Imola.
Crea in questo progetto innesti sonori con composizioni di Bach e Beethoven intersecati alle letture.
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questo blog, nato dall'esperienza di Libreria Atlantide e Libreria Solea (ora non più esistente), vuole proporre a chi ama i libri recensioni e notizie, cuoriosità e classifiche, con la voce sincera di autentici librai. Quella che suggeriamo ai lettori di cercare fra le tante anime delle librerie indipendenti, d'Italia e del Mondo. Prima che scompaiano...