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Posts Tagged ‘autori emiliani’

 
“Gli piace anche il Tristobar, a Stracciari. E gli piacciono quelli che fanno albering, supermarketing, funiviìng, macchining, bankomating, lavòring, antropologiìng. E gli è piaciuta una ragazza sarda che ha vissuto con lui per un po’ di anni e in tutti quegli anni non gli ha mai detto “Amore” o “Caro” o “Tesoro” o delle cose del genere. Al massimo gli ha detto “Disgraziato”. Se era proprio molto ma molto contenta, gli diceva “Delinquente”. E lui era così contento, anche lui.”
 
in arrivo, Paolo Nori, Undici treni, Marcos Y Marcos
 
 
Il mio vicino di casa era uno che aveva uno sguardo, sul mondo e sulla gente, che era uno sguardo come per dire “Ma il mondo, ma la gente, le cose che fanno, ma non si rendono conto che non andrebbero fatte come le fanno loro ma come le faccio io?
 
Stracciari registra i silenzi. Registra anche i suoni; gli piacciono i suoni, i silenzi, le calze delle donne, la carta che si infilava tra i raggi della bicicletta per far finta di avere una moto, il suono del modem le prime volte che ci si collegava a internet, il messaggio che si sentiva quando entravi in banca “Siete pregati di depositare gli oggetti metallici nell’apposita cassettiera”. Ci farebbe una mostra, di silenzi e di suoni. Gli piace anche quando lo mandano affanculo e quando gli dicono “Poverino”. Una cosa che non può sopportare, è quando gli chiedono “Come stai?” “Eh” risponde. Ha un giubbetto con un’etichetta con “Poliestere” scritto in trenta lingue diverse, e un vicino di casa che si chiama Baistrocchi che lo tratta un po’ male, e un bar sotto casa che loro chiamano Tristobar. Gli piace anche il Tristobar, a Stracciari. E gli piacciono quelli che fanno albering, supermarketing, funiviìng, macchining, bankomating, lavòring, antropologiìng. E gli è piaciuta una ragazza sarda che ha vissuto con lui per un po’ di anni e in tutti quegli anni non gli ha mai detto “Amore” o “Caro” o “Tesoro” o delle cose del genere. Al massimo gli ha detto “Disgraziato”. Se era proprio molto ma molto contenta, gli diceva “Delinquente”. E lui era così contento, anche lui.
 
 
Rimuovi

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non inseguiamo il “like” in più, strombazzare il titolo pompato dalle macchine micidiali del marketing editoriale, ci piace invece segnalare le proposte più originali, meritevoli: come questa nuova raccolta di Luigi Malerba, letture che fanno bene all’animo e lo rendono lieve.
 
LUIGI MALERBA, STORIETTE E STORIETTE TASCABILI, QUODLIBET
 
 
«Peccato che non ho le ali, pensò la mucca» – L. M.
 
Brevi storielle semplici, come esempi dell’inverosimile e acuta stupidità umana. Piene della migliore comicità di Malerba. I personaggi pensano molto ma pensano solo coglionerie, e spesso coglionerie ingegnose: Agrippone che cerca di produrre maiali a sei zampe; il bambino Tonino che fa l’anarchico per raggiungere all’inferno lo zio; Cesarino che non sopporta il passato remoto ma vive bene lo stesso; e poi il dirottatore di treni, il pittore che dipinge i rumori, e così via. Ma è una comicità piena di benevolenza verso questi stupidi eccentrici e la loro superiore stupidità. Questa è la raccolta completa delle Storiette e Storiette tascabili.
 
 
L’autore
Luigi Malerba
 
Luigi Malerba, nato a Parma e vissuto a Roma (1927-2008), è uno dei migliori scrittori del Novecento italiano. Ha scritto romanzi memorabili: Il serpente (1966), Salto mortale (1968) per citare i suoi primi; raccolte di racconti: Testa d’argento (1988), Dopo il pescecane (1979); cronache di viaggi, nonché personalissime stravaganze, come Le galline pensierose (1980, e 2014 l’edizione completa Quodlibet). Ha lavorato per il cinema e per diversi giornali.

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qualcuno ha scritto “ti viene da scrivere come Cornia se leggi Cornia”. Viene anche da parlare e da pensare come lui, aggiungiamo. Come Paolo Nori, anche Ugo Cornia è al lavoro su un unico grande romanzo, fatto di accadimenti personali che sono anche quelli di tutti. Questa volta l’ironia che condisce i suoi scritti è meno avvertibile, la materia trattata ha a che fare con il vuoto, il dolore causato dalla scomparsa delle persone amate:
 
UGO CORNIA, BUCHI, FELTRINELLI
 
Aprire un cassetto, una scatolina rossa, una bella cassapanca coi piedi di leone, un’angoliera – tutti oggetti che stavano nella vecchia casa di famiglia – e trovarci dentro “un richiamo come all’indietro”. Un richiamo a un passato ricevuto in eredità ma di cui il cinquantenne Ugo ha solo pochi ricordi: la casa di Guzzano, un tempo piena di vita ma già vuota dopo la sua nascita, già solamente casa di vacanze, e poi la zia Bruna, la zia Maria, la zia Fila, il nonno, lo zio Renato, lo zio Arrigo…
Di fronte a questo vuoto, a questo buco impossibile da riempire ma che è ormai necessario attraversare, Ugo non può che inventarsi il proprio modo per creare “un piccolo centro d’ordine in mezzo alle forze del caos”. E il modo che si inventa è raccontare. Allora ecco che dal passato sorgono frammenti, piccole avventure, le corse in macchina con il nonno, l’aia di notte, il favo dei calabroni nel sottotetto, l’amore alla falsa diga del Limentra, visi in penombra, frasi che ritornano, che non si è mai finito, sembra ieri, forza e coraggio. Ma soprattutto emozioni, piccole angosce, malinconie, un po’ di sollievo. Sennonché chi racconta ha l’abitudine di evitare, di scantonare, di “slaterare”, perciò alle emozioni sigillate dentro a quei cassetti antichi arriva piano e slaterando, appunto, parlando di chi ha conosciuto appena per arrivare infine alla perdita dei genitori: allo smantellamento degli affetti più cari. “E altri smantellamenti ci saranno ancora, nell’universale e continuo smantellamento di tutte le cose.”
Con una comicità intrisa di nostalgia, Ugo Cornia affronta il “mistero grande delle emozioni” attraverso un romanzo nutrito di scarti spiazzanti e docili riprese, restituendoci le contraddizioni e le seducenti insensatezze del nostro mondo interiore.
 
“Inventi un piccolo centro d’ordine in mezzo alle forze del caos, che ti fa arrivare in salvo.”

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Novità in libreria

Maurizio Garuti

IL NEMICO DENTRO

Pendragon, 2016, pp. 190, € 14,00

in libreria dal 18 marzo 2016

La scoperta casuale di un segreto che si nasconde in seno alla sua famiglia è la prima campana a martello per la vita quieta di Giovanni Lampredi, psichiatra cinquantenne. In una Bologna trasfigurata dal caldo e dalla solitudine, la sua esistenza cambia corso. Un figlio segnato da una stella maligna, l’accoltellamento da parte di un paziente, l’abbandono della professione, la fuga con la famiglia in una villa sui colli: sono le tappe di una discesa nell’abisso sotto l’incalzare di un nemico spietato e implacabile.

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Biblioteca Comunale di Castel San Pietro Terme

Festa dei 10 anni della biblioteca

Sabato 26 settembre – ore 16:30
L’autore Eraldo Baldini dialoga con Fabrizio Dondi.
Una scrittura di provincia: tra narrativa e ricerca, tra “gotico rurale”
e antropologia culturale.
Tra le svariate opere di Baldini: Bambine, L’estate strana, Mal’aria, Nevicava sangue,
Fra l’Adriatico e il West, L’uomo nero e la bicicletta blu.
Sarà presente con un bookshop tematico Libreria Atlantide.

 

Coat of arms of Castel San Pietro Terme

Coat of arms of Castel San Pietro Terme (Photo credit: Wikipedia)

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Nasce da una esperienza personale molto significativa per l’autore questo delizioso libro in perfetto stile Marcos Y Marcos, pieno di vita ed emozione.  Lo stile è quello della narrazione orale, quello che potete trovare anche in Ugo Cornia, ben impregnato di ironia, quanto di perfette illuminazioni sulla vita e sul mondo che ci circonda.

 

Ritorna Ermanno Baistrocchi, che non fa più l’editore; ha scritto un romanzo, con la particolare clausola di farlo pubblicare solo dopo la sua morte. Ma un incidente stradale, come in Grandi ustionati, lo conduce molto vicino all’aldilà, in coma, e al risveglio scopre che il suo libro è stato pubblicato, sfruttando l’onda emozionale. Ed è diventato un successo.

 

Paolo Nori è davvero una piacevole sorpresa per la sua capacità di reggere il filo di una storia animata dal richiamo alla propria autobiografia, brillantissime divagazioni letterarie (un emiliano che cita Nino Pedretti e Raffaello Baldini), spunti e riflessioni che la vita comune offre, sensibilità, genialità ed ironia! Cercate altro? Ci sono anche altri memorabili personaggi, dal genero chiamato l’Illuminista, che per cambiare una lampadina chiama l’elettricista, ed è anche quasi a km zero, vivendo a Casalecchio

 

 

 

Paolo Nori, Siamo buoni se siamo buoni, Marcos Y Marcos

 

 

Ermanno Baistrocchi si sveglia in un letto d’ospedale e subito salta fuori sua moglie. Eran degli anni, che non la vedeva, e gli vien da pensare, a vederla così, da vicino, che ha tanta di quella pelle. E le dice anche una cosa che forse non avrebbe avuto il coraggio, di dirgliela, se non avesse picchiato la testa, e gli sembra che sia così bella che gli viene da chiedersi «Ma perché, è così bella?»

Poi salta fuori sua figlia, Daguntaj, che ride di fianco al letto intanto che legge un romanzo che ha scritto Ermanno, La banda del formaggio, si intitola, poi salta fuori Cianuro, uno spacciatore romagnolo che deve chiedergli un favore, poi salta fuori la Mirca, l’ufficio stampa della casa editrice che prima era di Ermanno adesso lui l’ha venduta, poi salta fuori Salvarani che ha comperato la casa editrice di Ermanno e si è impegnato a pubblicare il romanzo, La banda del formaggio, solo dopo che Ermanno è morto.

E l’ha pubblicato prima perché i giornalisti davan la morte di Ermanno come un fatto certo e imminente, e quando uno scrive un romanzo e poi muore, è una strategia di marketing vincente, dice Salvarani, e Ermanno è d’accordo.

E quel romanzo che ha scritto, La banda del formaggio, Ermanno l’ha scritto per raccontare la storia del suo migliore amico, Paride, che si è suicidato, e adesso Ermanno si accorge che gli è successa una cosa stranissima che dicon però che succede: una persona scompare, e il mondo si ripopola.

E in questo mondo lui delle volte vorrebbe delle cose che gli vien da pensare che non succederanno mai, ma mai, ma mai mai mai mai mai, e delle altre volte si dice che basta essere buoni per due mesi, e poi per altri due mesi, e poi per altri due mesi, e poi dopo vediamo.

 

 

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Elisa Zamboni, La ladra di onde, In.edit

Alhena è una giovane ladra del Regno del Grido. Costretta a rubare dal proprio passato, a soli quindici anni ha commesso più furti di chiunque altro senza essere mai stata fermata. Ciò che la distingue dagli altri è proprio questo: è capace di sparire senza lasciare tracce. Ma basta un colpo, forse puntato troppo in alto, a sconvolgere totalmente la sua vita. Basta un piccolo particolare a distruggere tutto ciò per cui ha lottato fino a quel momento. Al fianco di una regina in cerca del fratello perduto e di un maggiordomo di cui ha sconvolto l’esistenza, Alhena dovrà affrontare un viaggio lungo e complesso sulle tracce di suo cugino, in pericolo per colpa sua, e di un principe esiliato dalla sua patria. Ma riuscirà a portarlo a termine?

 

Elisa Zamboni è nata a Modena il 22 Febbraio 2000 e vive a Ozzano dell’Emilia. È da quando ha imparato a leggere che desidera inventare una storia tutta sua, e con questo libro, che ha iniziato a scrivere a undici anni, il suo sogno ha potuto finalmente avverarsi. Dividendo il suo tempo libero tra il pianoforte, che suona da autodidatta, e la scrittura, proseguirà i suoi studi al Liceo Linguistico di Imola.

 

La ladra di Onde di Elisa Zamboni (In.edit edizioni 2014)

 

 

 

Chiara Martelli, La spada di Lasrin, In.edit

Sarah ha quattordici anni e ha sempre vissuto in campagna. Costretta a trasferirsi in città con la madre, i suoi problemi aumentano sempre più fino a indurla a scappare in un bosco. Qui farà un misterioso incontro e grazie ad una spada magica, Lasrin, verrà catapultata in un altro mondo da cui non potrà più tornare indietro. Chiusa nella prigione di una fortezza nera conoscerà Galaxy, una principessa che da anni soffre sotto le torture del re Louvan. Insieme cercheranno di conquistare la libertà e raggiungere il regno di Elodea, senza però sapere cosa le aspetta. Alle loro vicende si intreccerà anche la storia di un giovane schiavo che, contravvenendo alle rigide leggi imposte dalla società, complicherà la situazione già critica per l’avvicinarsi di una guerra.

Sarah compirà cose che non si sarebbe mai nemmeno immaginata, combatterà per salvare la propria vita e un mondo a cui non appartiene, e imparerà a credere in sé stessa.

 

Chiara Martelli è nata il 19 Aprile 2000 a Bologna e vive a Ozzano dell’Emilia. Dalla sua passione per la lettura è nata la voglia di scrivere che ha portato alla stesura del suo primo libro, composto durante gli anni delle scuole medie. Nei prossimi anni, oltre a completare il suo percorso scolastico al Liceo Linguistico e a dedicarsi ai suoi hobby, in particolare l’equitazione, scriverà i due romanzi successivi.

 

La spada di Lasrin di Chiara Martelli (In.edit edizioni 2014)

 

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