Posts Tagged ‘autori spagnoli’
PIOGGIA GIALLA, JULIO LLAMAZARES, PASSIGLI. Nuova edizione per IL SAGGIATORE
Posted in i libri che ci sono piaciuti - recensioni, tagged adelphi, augias libri, augias libri consigliati, autori, autori spagnoli, CITTA’ DI PIETRA, DENISE ZANI, Frassinelli, I doni della vita, Il dono, Il saggiatore, In viaggio contromano, irene nemirovsky, Ismail Kadarè, julio llamazares, La nuova frontiera, letture consigliate, libri, LIBRI BELLI, libri consigliati, libri nuovi, marcos y marcos, mercè rodoreda, michael zadoorian, NERI POZZA, novità libri, nuovi libri consigliati, Passigli, Pioggia Gialla, recensioni, recensioni libri, respiro, tea, tim winton, toni morrison, Vasilij Grossman, Via delle Camelie, Vita e destino on settembre 27, 2019| Leave a Comment »
Anni lenti, Fernando Aramburu
Posted in le news dal mondo del libro, tagged Anni lenti, autori spagnoli, FERNANDO ARAMBURU, libri, libri in uscita, libri terrorismo, libri terrorismo basco on aprile 17, 2018| Leave a Comment »
dall’autore di Patria, un libro fondamentale per capire come decenni di terrorismo possano dividere una comunità, ecco Anni lenti, da Fernando Aramburu. Di prossima pubblicazione, per Guanda.
Anni lenti,
Fernando Aramburu,
Editore: Guanda
«Un romanzo importante per la sua audacia e la sua maturità di scrittura. Indispensabile per capire un’epoca e un paese.» – El Cultural
«Di fronte alla qualità letteraria e storica di Anni lenti possiamo solo dire chapeau.» – Abc
«Fernando Aramburu è la punta di diamante degli autori spagnoli contemporanei, e Anni lenti lo dimostra. Un piccolo capolavoro… un romanzo intessuto in maniera impeccabile sul filo dei ricordi. Un esercizio di precisione, un ingranaggio perfetto.» – Expansión
Txiki ha otto anni quando per motivi economici la mamma lo manda a vivere dagli zii a San Sebastián. Lo accoglie di malavoglia il cugino Julen, taciturno e scontroso, che però in breve tempo gli si affeziona e, nelle loro chiacchierate notturne, cerca di appassionarlo alle idee indipendentiste che gli inculca il parroco del quartiere. L’occhio ingenuo del protagonista bambino fotografa le vicende della famiglia di adozione, dove lo zio Vicente, mite e debole, divide la sua vita tra la fabbrica e il bar, mentre l’autoritaria zia Maripuy, quella che realmente comanda in casa, non fa che litigare con la figlia Mari Nieves, ossessionata dagli uomini, che finirà per rimanere incinta di non si sa bene chi. Intanto Julen viene spinto ad arruolarsi in una banda dell’ETA, scelta destinata a generare sofferenza e di cui solo col tempo capirà davvero la portata.
Con la sua scrittura nitida e lo sguardo candido e insieme impavido sulla realtà, Anni lenti è una storia di formazione sullo sfondo cupo degli anni Sessanta in cui il terrorismo basco muove i suoi primi passi, ma anche una riflessione ricca di ironia e profondità su come la vita possa essere distillata in un romanzo e il ricordo personale trasformarsi in memoria collettiva.
una novità al giorno, Lluis Llach, Le donne della Principal, Marsilio
Posted in Uncategorized, tagged autori spagnoli, gialli, gialli marsilio, gialli spagnoli, Le donne della Principal, libri, libri nuovi, libri spagna, Lluis Llach, marsilio, nuovi gialli, nuovi thriller, recensioni on Maggio 25, 2016| Leave a Comment »
I baci sul pane, Almudena Grandes, Guanda da oggi in libreria (acquistatelo in una libreria indipendente)
Posted in Uncategorized, tagged almudena grandes, autori spagna, autori spagnoli, guanda, I baci sul pane, libri, libri nuovi, novità libri, scrittrici spagnole on Maggio 5, 2016| Leave a Comment »
Julio Llamazares, Le lacrime di San Lorenzo, Codice. Il libro del cuore della settimana
Posted in i libri che ci sono piaciuti - recensioni, tagged autori spagnoli, Codice, julio llamazares, Le lacrime di San Lorenzo, letture, libri, libri consigliati, luna da lupi, NUOVI LIBRI, nuovi libri consigliati, nuovi libri recensioni, Passigli, Pioggia Gialla, recensioni, recensioni libri, romanzi, romanzi consigliati, scrittori spagnoli, sebald on aprile 13, 2015| Leave a Comment »
La citazione in apertura del libro ci porta alle parole di Sebald: “Sopra di noi la Via Lattea. Se guardo in verticale, vedo il Cigno e Cassiopea. Sono le stesse stelle che vedevo da bambino…..Fatico a credere di essere la stessa persona”. (e già questo richiamo ci ben dispone…)
Quello di LLamazares è uno splendido libro dedicato alla memoria e agli affetti intimi, al tempo che passa e allo scarto tra le illusioni e quanto poi ci viene riservato dalla vita, imbevuto dei momenti lieti e da quelli più dolorosi. Sono cose comuni a tutti gli esseri umani, direte voi, ma l’autore distilla con attenzione parole e sentimenti, riuscendo a renderle sulla pagina con grande capacità lirica e filosofica. Non c’è supponenza, non si erge a “sommo poeta”, ma riesce a regalarci una intima confessione sul sentimento del tempo che ci plasma, un dialogo con se stesso che si apre al resto del mondo, conquistandoci.
Fanno da filo conduttore le stelle del firmamento, quello stesso cielo osservato con il padre spesso assente, immersi nella quiete dei campi dominati dall’odore del luppolo, quella volta celeste sempre e comunque identica a quella che l’autore mostrerà al figlio Pedro.
Julio Llamazares, Le lacrime di San Lorenzo, Codice
Un libro sulla memoria, e su cosa fare quando i ricordi diventano più preziosi dei sogni. Il rapporto tra un padre e suo figlio esplorato con grazia e felicità, in una storia che racconta la bellezza e i mutamenti delle relazioni che scandiscono la nostra vita: la dolcezza inespressa di un padre verso il figlio, la tenerezza degli amanti, la crudeltà degli abbandoni. Come sfondo la Spagna di oggi e le lacrime di San Lorenzo, le stelle cadenti della notte del 10 agosto, un momento che segna nel romanzo lo scorrere del tempo e dei ricordi. Non è facile per un padre decidere se assecondare i sogni e le ingenuità del figlio, o se metterlo in guardia contro le disillusioni della vita reale. Così ripercorriamo con il protagonista la sua vita, le amanti, il lavoro, le delusioni e i momenti di felicità.
traduzione Paola Tomasinelli
Abbiamo parlato ancora in newsletter e in libreria di questo autore: ecco le nostre parole dedicate a Pioggia Gialla:
Chi frequenta Libreria Atlantide, la sua newsletter o il suo blog, avrà incontrato le nostri lodi a Luna da lupi, di Julio Llamazares. Complimenti da rinnovare anche per Pioggia Gialla, senza dubbio.
Il paese di Ainielle , collocato in un angolo solitario nelle montagne di Spagna, si è lentamente spopolato. Pioggia Gialla, un capolavoro della letteratura spagnola contemporanea, è il monologo disperato e disperante di Andres De Casas Sosas, ultimo abitante. È una sorta di testamento quello che ci lascia, indirizzato a chi si avventurerà tra i vicoli privi di vita del piccolo centro, dove una volta fioriva la vita. Un libro magnifico per quanto non consolatorio, illuminato dalla prosa di grande livello dell’autore, dalla tensione lirica che impregna ogni pagina. Attraverso i ricordi di Andres, rivive la storia di Ainielle, delle persone morte o fuggite per una vita più comoda lontano dalle montagne, delle ombre che vi si aggirano. E su tutto, sulla memoria (o sul suo delirio di sopravvissuto), imperversa il passare del tempo, con la pioggia gialla, l’alternarsi della stagioni con i suoni del fiume, il silenzio della neve.
Un capolavoro, vero e proprio, ripresentato ai lettori da un editore attento, Passigli, dopo l’ultima edizione proposta da Einaudi, ormai introvabile.
Julio Llamazares, Pioggia Gialla, Passigli
Andrés de Casas Sosas, il protagonista di questo romanzo, è l’ultimo abitante di Ainielle, un paese abbandonato dei Pirenei aragonesi. Una sorta di Robinson montanaro che racconta, in un monologo allucinato e spettrale, la fine di un mondo che è anche il suo. E la “pioggia gialla” delle foglie autunnali sembra scandire questo fluire del tempo, mischiandosi con la voce del narratore che evoca gli abitanti scomparsi, o meglio l’unica vita ancora possibile: quella della memoria, certo, ma anche quella della visione. Infatti, come scrive Paolo Collo nella postfazione, La pioggia gialla non è soltanto il romanzo di un uomo che muore assieme al suo paese, non è soltanto la fine di un’anima sempre più smarrita davanti all’inesorabile avanzare del nulla o l’allegoria di una morte individuale che inevitabilmente contagia quello che gli sta intorno; La pioggia gialla è anche, a ben vedere, un “realissimo” romanzo dell’orrore: la casa stregata, i fantasmi, le voci, il cimitero, i “non morti”, il sangue, “gli altri”, la natura ostile e velenosa, il delirio e l’abisso . . . un orrore quotidiano che in una ultima notte di vita si dilata all’intera storia di un paese e che la scrittura precisa e minuziosa -ma anche intensamente evocativa- di Llamazares fa rivivere in un romanzo indimenticabile, già assunto in Spagna all’onore dei grandi classici della letteratura più recente.
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Jesus Moncada, Il testamento dei fiumi, Gran Via
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Storia di Spagna, di Paese e di paese, del secolo scorso, che passa impetuoso come un corso d’acqua sulle vite degli abitanti di un piccolo borgo, un minuscolo villaggio aragonese di lingua catalana destinato ad essere “spostato” di qualche chilometro per fare posto ad un’opera di ingegneria. Un gran bel testo, animato da una soffusa ironia che si spande sulle debolezze dei protagonisti e sul senso beffardo della Storia, sullo sradicamento che segue al gran trasloco, sul disgregarsi di una identità accelerata anche dal corso del tempo e dei mutamenti..
Un testo “quasi classico” riportato alla luce grazie all’occhio vigile di un piccolo editore, specializzato in narrativa iberica:
Jesus Moncada, Il testamento dei fiumi, Gran Via
Situato alla confluenza dei fiumi Ebro e Segre, Mequinensa, paese un tempo fulcro di un importante bacino minerario e di un vivace traffico fluviale, conosce già il proprio destino: essere inghiottito dalle acque a causa dell’imminente costruzione di una grande diga sul fiume Ebro. Condannata all’inevitabile scomparsa, la memoria del villaggio s’infiamma e un secolo di storia rivive attraverso i ricordi dei suoi abitanti; minatori, marinai, ricchi borghesi, nobili decaduti, personaggi ora stravaganti ora ordinari intrecciano le loro voci per dar vita a un racconto polifonico e rievocare un passato mai dimenticato di lotte sociali e guerra civile, di eroismi e tradimenti, mettendo in luce la fitta trama delle ipocrisie e delle passioni che regolano i rapporti umani. Unanimemente riconosciuto come un classico della letteratura catalana contemporanea, fortemente iscritto nella memoria collettiva e ad oggi tradotto in quindici lingue, “Il testamento dei fiumi” è un magistrale affresco narrativo in cui confluiscono realtà e mito, ironia e tenerezza, nostalgia e impeto letterario.
Jesús Moncada (Mequinensa, 1941 – Barcellona, 2005) è autore di tre romanzi e tre raccolte di racconti. Il testamento dei fiumi è unanimemente considerato uno dei romanzi più importanti, e più tradotti, della letteratura catalana contemporanea, vincitore di numerosi riconoscimenti letterari (premio Nacional de la Crítica, premio Ciutat de Barcelona, premio Crítica Serra d’Or, tra gli altri), e finalista al premio Nacional de Literatura.

English: Mequinensa dam Català: Presa de Mequinensa Español: Presa de Mequinensa (Photo credit: Wikipedia)
Josefina Aldecoa, Storia di una maestra, Sellerio
Posted in le news dal mondo del libro, tagged autori spagnoli, Josefina Aldecoa, libri in uscita, libri spagna, NUOVI LIBRI, sellerio, Spagna, Storia di una maestra, storie di scuola on settembre 9, 2014| Leave a Comment »
tempo di scuola, ormai. Questo libro lo trovate in libreria da giovedì:
Josefina Aldecoa,
Storia di una maestra, Sellerio
Un racconto toccante e letterario sulla condizione femminile, sulla dura vita dei maestri di campagna, sul sogno di una missione educativa che considera l’insegnamento come uno strumento rivoluzionario per abbattere l’ignoranza e la povertà. Un libro pieno di speranza, ritratto di una vita coraggiosa che sempre ha perseguito la strada della libertà.
Traduzione dallo spagnolo di Sara Cavarero
Titolo originale: Historia de una maestra
Lungo le tappe della vita, la generosa carriera di una maestra nella Spagna repubblicana.
Era il 1923 quando iniziò quello che Gabriela chiama il suo «sogno», che è lo stesso sogno rivoluzionario dell’istruzione: vincere l’infelicità umana attraverso l’educazione. Maestra appena diplomata, il primo incarico lo ebbe in un paesino di montagna isolato, che le insegnò prima di tutto la resistenza di un ambiente ottuso. Subito dopo, la Guinea equatoriale, dove conobbe l’entusiasmo infantile dell’apprendere in cui si manifesta, essendo i bambini uno specchio fedele, il desiderio insopprimibile della società di progredire. Poi i distretti rurali della Spagna profonda, con le prospettive nuove aperte dalla Seconda Repubblica, gli odi retrivi e i fanatici eccessi, mentre la sua vita privata si dibatteva nella dura esistenza quotidiana. Fino alla scoppio della guerra civile, il sogno infranto.
Ma Gabriela non è una militante, è una maestra. Per questo nella sua memoria risalta, con più forza che in qualunque retorica progressista, come sia l’istruzione il campo permanente in cui si svolge la lotta per il cambiamento.
E le sue parole non riflettono solo il sacrificio, in un’epoca volenterosa, di tanti maestri di campagna (in Spagna, ma si può dire anche altrove) che volevano salvare la società attraverso l’educazione.
Josefina Aldecoa (1926-2011), autrice spagnola di romanzi, memorie e racconti, ha scritto questo Storia di una maestra nel 1990, riportando in forma narrativa i ricordi autobiografici della madre