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Posts Tagged ‘bibliodiversità’

cartello visto in vacanza:

aquitanie

in Francia, la libreria indipendente è considerata una risorsa per la comunità, da proteggere, anche economicamente, e non solo a parole…

 

Aiuti economici a fondo perduto sono distribuiti alle librerie che ne fanno richiesta, e questo avviene ormai da numerosi lustri. Non c’è bisogno di aggiungere altro, in un Paese in cui lo scorso anno hanno chiuso 150 librerie..

 

http://les-aides.aquitaine.fr/article746.html

 

Objectifs

  • Maintenir un réseau de librairies indépendantes de qualité par le biais de mesures autour
    du conseil
    du développement économique et de l’investissement matériel
    de la professionnalisation des libraires
    de l’animation, de la promotion et de la communication.

 

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bibliodiversità, bella parola. Peccato che il mercato e la crisi economica stia letteralmente falciando le piccole realtà, e la possibilità di “ascoltare campane differenti” si riduce giorno dopo giorno.

Pensate, nei folder che i rappresentanti dei gruppi più forti propongono ai librai capita di leggere queste iniziative di supporto al lancio di UN singolo libro:
Iniziative promozionali

Teaser ad agenti e librai
Banner sul sito
Pagina speciale su rivista del gruppo editoriale
Booktrailer
Massiccia campagna stampa
Bozze in lettura a giornalisti e personalità di spicco del mondo della cultura
Autore invitato in italia
Bozze on demand
Copertura web straordinaria di blogger e sito del gruppo editoriale
Cartello da vetrina
Segnalibri in libri ad alta tiratura

Manca solo la benedizione Papale, urbi et orbi!

Secondo voi, un impegno di marketing del genere può rivelarsi un insuccesso commerciale? Purtroppo anche il consumatore è un essere umano, e fatalmente abboccherà a cotanto dispiegamento di sirene.  Se paradossalemente lo stesso giorno quel libro uscisse anche con un titolo diverso, con diverso editore e diversa copertina, difficilmente potrebbe attirare la stessa attenzione del primo.

Vi invitiamo a leggere queste righe di un gruppo di editori indipendenti, e ci duole molto sottolineare frasi come:

“È inoltre risaputo che il tempo medio di permanenza delle novità in libreria è sempre più breve ed è oggi assestato intorno ai 30/40 giorni.” purtroppo, ci avviamo verso questo tipo di china.

amiamo ancora i libri, e vederli trattati come un prodotto commerciale qualunque, con le stesse dinamiche di marketing, ci suona ancora offensivo…

ecco l’ articolo e un rapporto sullo stato degli editori indies molto interessante:
http://www.libreriamarcopolo.com/2013/01/manifesto-degli-editori-indipendenti.html

Per avere un quadro di quanto ci circonda!

 

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Il ruolo degli editori indipendenti, delle librerie indipendenti come attori essenziali della distribuzione delle idee, della formazione dell’essere umano, è oggi gravemente compromesso in tutto il mondo. La bibliodiversità – la diversità culturale del libro – è in pericolo.  Il rischio di una omologazione culturale è ogni giorni più alto.

Segnaliamo un nuovo libro, di fresca pubblicazione, che tratta l’argomento: Gilles Colleay, Editori indipendenti & bibliodiversità, Fidare edizioni

PUBBLICATA L’EDIZIONE ITALIANA DEL LIBRO DI GILLES COLLEU SUI PROCESSI DI CONCENTRAZIONE ED OMOLOGAZIONE DEL MERCATO DEL LIBRO

Fidare, la Federazione italiana dei piccoli editori, ha tradotto e pubblicato in Italia il libro di Gilles Colleu “Editori indipendenti & bibliodiversità”. Un volume che, pur traendo dati e spunti dall’editoria francese, risulta essere di grande attualità anche per l’Italia, in particolare per quanto riguarda i processi di concentrazione e di omologazione del mercato del libro.
Il paradosso dell’editoria libraria è che pur essendo caratterizzata da basse barriere all’entrata, una delle condizioni che gli economisti indicano per i mercati concorrenziali, si configura a tutti gli effetti come un sistema a forte concentrazione oligopolistica, non solo nella fase di produzione, ma soprattutto negli anelli a valle della distribuzione e commercializzazione. I grandi gruppi editoriali controllano, infatti, sia le più importanti case editrici che i distributori e le librerie.
Nel caso del libro, osserva Colleu, siamo di fronte non solo ad una distorsione economica, peraltro comune ad altri settori, ma soprattutto ad una vera e propria emergenza culturale perché “i forti legami ideologici che uniscono i grandi gruppi e il potere politico non consentono nei fatti quella totale libertà di espressione che vantano le società occidentali”. Questa affermazione potrebbe sembrare in contraddizione con il fatto che in Francia sono stati pubblicati in un anno più di 65.000 titoli, tra cui 33.000 novità. Paradossalmente, però, è proprio la sovrapproduzione che porta alla concentrazione nel settore editoriale. Ci sono sempre più titoli, ma sempre meno copie disponibili nei punti vendita e i libri restano sempre meno tempo sugli scaffali.
“Il libro – evidenzia Colleu – si vende sempre più come un prodotto deperibile in un supermercato con una shelf life sempre più breve. I grandi editori, attenti più alla curva delle vendite che alla qualità delle loro opere, adottano il metodo brutale della presenza massiccia: la quantità piuttosto che la qualità. Può capitare che vengano pubblicati anche buoni libri, ma non è questo il criterio di scelta: un buon libro per questi editori è un libro che si vende, tanto peggio per l’autore che non è riuscito ad avere una pubblicità mediatica e commerciale. Questi meccanismi portano alla crisi dei piccoli editori che scompaiono dalle librerie, sempre più controllate dai grandi editori”.
Ma non è sul solo mercato interno che si producono gli effetti del dominio culturale attraverso i libri. Nel settore dell’editoria, come altrove, la globalizzazione economica e finanziaria dimostra fino a che punto possa essere nociva per i più deboli. Nel volere fabbricare prodotti per la massa ci si dimentica e si cancella la nozione di specificità e identità culturale. Colleu si sofferma poi sul superamento della legge del prezzo fisso dei libri. In Francia dopo 25 anni di applicazione della legge Lanf che prevede sconti massimi del 5%, la maggior parte degli editori e librai ne traggono un bilancio abbastanza positivo. Il prezzo fisso del libro è applicato anche in Spagna, in Austria e Germania, mentre in Gran Bretagna e Irlanda, dove è stata scelta la liberalizzazione, si è assistito ad una concentrazione del settore editoriale e alla scomparsa delle librerie indipendenti. In Italia si rischia, con una liberalizzazione strisciante, di avere gli stessi risultati. Ecco perché diffondere i principi della “bibliodiversità” deve interessare tutti e non solo gli operatori del settore. Per questo “Leggere:tutti” si impegna a diffondere e pubblicizzare il libro di Colleu tra i suoi lettori e nelle librerie.

Gilles Colleu
Editori indipendenti & Bibliodiversità
Fidare, 2008
pp. 126, euro 10,00

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