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Posts Tagged ‘Buenos Aires’

Andres Neuman, talentuoso scrittore di Buenos Aires, residente in Spagna, assai consigliato. Dopo Il viaggiatore del secolo, capace di aggiudicarsi sia il prestigioso Premio della Critica, sia l’ Alfaguara de Novela e Parlare da soli, approda alla ottima scuderia di Sur edizioni con questa ottima raccolta di racconti, capaci di sintetizzare in poche pagine immagini di vita quotidiana, momenti di rottura con il passato:

 

Andres Neuman, Le cose che non facciamo, Sur

 

Una coppia in lite, amici che diventano amanti e al tempo stesso traditori, relazioni così armoniche e simmetriche da sembrare fasulle, la confusione che può generare la nascita di un figlio, lo smarrimento e l’impotenza di quando un genitore se ne va. Sono solo alcune delle scene dipinte dallo scrittore argentino Andrés Neuman in questa raccolta. Storie quotidiane, apparentemente semplici e infinitamente complesse come tutto ciò che è noto, dalle quali emerge, potentissima, la realtà che ci circonda. La prosa di Neuman trova nella forma racconto la sua maggiore compiutezza: questa raccolta è un vero e proprio omaggio alla brevità, che pur permette all’autore di disegnare personaggi a tutto tondo e di dar vita a un’opera di ampio respiro, onesta e mai scontata.

 

 

 

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Si merita appieno la qualifica data dall’editore Mondadori quando lo aveva pubblicato nel 1988, inserendolo nella collana CLASSICI PER RAGAZZI . perché IL RAGAZZO SMARRITO è davvero un piccolo gioiello, anche se il formato proposto dall’editore non gli rende giustizia appieno secondo noi. Ma non destinatelo solo ai giovani lettori, perché questo libro del 1905, al pari di quelli di Durrell, merita ampio pubblico. Con innocenza e gran felicità narrativa l’anglo-argentino Hudson mostra la scoperta delle tante meraviglie che la natura riserva a chi si degna di osservarla, con un linquaggio squillante e denso di poesia, con un profondo rispetto per le forme di vita che ci circondano.

 

Il ragazzo smarrito,

 Hudson William H., Castelvecchi

Spinto da una traboccante passione per la natura, il piccolo Martin si allontana dalla casa dei vecchi genitori fino a perdersi nel mondo vasto e misterioso delle pampas. Qui, dove sogno e realtà sembrano alternarsi e confondersi, incontrerà una galleria di personaggi memorabili: bestie parlanti, uomini selvaggi, un pastore sordo, una fatata signora che gli farà da mamma, un vecchio gigante che lo proteggerà dai pericoli del mare… William Henry Hudson, scrittore amato da Hemingway e Borges, nutre il racconto con i ricordi della sua infanzia argentina. Vista con gli occhi di Martin alter ego dell’autore – la natura sudamericana appare trasfigurata dallo stupore infantile.

Traduzione Tron I.

 

William Henry Hudson è nato il 4 agosto del 1841 ed è morto il 18 agosto 1922. E’ stato uno scrittore, naturalista e ornitologo.

Nato nella provincia di Buenos Aires in Argentina ha trascorso la giovinezza a osservare la flora e la fauna oltre ai drammi umani nelle terre di frontiera.

Si trasferì in Inghilterra nel 1869 dove produsse diversi studi di ornitologia, ma divenne famoso con alcuni suoi libri sulla vita di provincia inglese.

E’ stato membro fondatore della Royal society per la protezione degli uccelli.

Il suo romanzo più famoso è Green Mansions(1904) mentre il suo lavoro più noto di non-fiction è Far Away and Long Ago (1918) (Un mondo lontano).

 

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Oath of allegiance to the Constitution of Buen...

Oath of allegiance to the Constitution of Buenos Aires (1854) Daguerreotype attributed to Fredericks (Photo credit: Wikipedia)

Argentina, primi decenni del Novecento. Un anarchico ex detenuto, una ragazza cresciuta in orfanotrofio danno vita ad un affascinante ritratto di momento storico, di due esistenze che si incrociano.

 

Un tranquillo angolo di Argentina, una giornata calma, è qui che i due raccontano al lettore la propria vita, vista come punto di arrivo da decenni precendenti, senza tacere i profondi mutamenti sociali del Paese in cui vivono, scrutati anche attraverso insoliti dettagli dall’autrice (le descrizioni delle mostre fotografiche con foto d’epoca!)

 

 

 

Sylvia Iparraguirre Sotto questo cielo, L’asino d’oro edizioni

  1. Maneri G.

San Alfonso, sconosciuta cittadina di provincia, delimitata ai suoi estremi da una prigione e un orfanotrofio. Bautista Pissano, un anarchico condannato a vent’anni di galera perché coinvolto in un attentato all’ambasciata degli Stati Uniti. La bella Sonia Reus, un’orfana che idealizza una storia d’amore estiva precludendosi di vivere le possibilità che il presente le offre.
Questi gli elementi della storia di Sotto questo cielo, romanzo dalla costruzione originale, ambientato
nell’Argentina della prima metà del Novecento, che vede due diverse personalità maturare la stessa voglia di riscatto, fatalmente incontrarsi e cambiare le proprie sorti.
Sylvia Iparraguirre, con una prosa raffinata e un linguaggio dalle tinte poetiche, ci regala un’accattivante storia d’amore tra due esseri solitari che, finalmente consapevoli di se stessi e decisi ad affrontare la vita, troveranno il proprio posto nel mondo.
Nata a Junín (Buenos Aires). Ha raggiunto una considerevole notorietà in Argentina per il suo impegno come collaboratrice di diversi periodici contro la dittatura militare. Insegna all’Università di Buenos Aires e, come critica letteraria, scrive per i quotidiani “Clarín” e “Página/12”. Autrice di racconti e romanzi, in Italia ha pubblicato La terra del fuoco (Einaudi, 2001), Luna Park (Crocetti, 2004) e, con L’Asino d’oro Edizioni, Il ragazzo dei seni di gomma (2012).
 

 

 

 

 

 

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prima di Argentina  – Svizzera di calcio di oggi: Un ritratto di Baires, o un romanzo di Max Fritsch?

El Caminito de La Boca - Buenos-Aires

El Caminito de La Boca – Buenos-Aires (Photo credit: Wikipedia)

Buenos Aires, Ritratto di una città,
 Nick Caistor, Odoya

L’architetto Le Corbusier definì Buenos Aires “la capitale di un impero immaginario”. A partire dalla sua fondazione nel VI secolo, la principale città argentina è stata tanto un luogo dell’immaginazione quanto lo scenario di numerosi eventi storici cruciali. Dalle invasioni straniere del passato ai più recenti colpi di stato e dittature militari, parallelamente alla storia della città si è sviluppata una vibrante cultura popolare generata dalla durezza dell’immigrazione e dalla nostalgia per una patria perduta.
Questa guida culturale ci spinge a riflettere sugli sforzi di uomini e donne per costruire una città dove realizzare i propri sogni, fornendoci al contempo un vivido affresco della Buenos Aires odierna. Dai grattacieli sorti lungo l’estuario del Rio de La Plata al pittoresco porto di La Boca da dove migliaia di migranti si sono affacciati per la prima volta al nuovo continente, Buenos Aires ha creato la sua propria leggenda, che oggi rivive nelle tanguerie, negli affollati campi da calcio, nei caffè dove prendono vita sostenuti dibattiti o da dove osservare il movimentato viavai dei passanti.
Nick Caistor ci porta all’interno della brulicante città, mostrandoci come il passato abbia plasmato le sue strade, come la politica argentina abbia lasciato il proprio marchio in ogni angolo urbano, come ogni nuova ondata di abitanti si sia venuta a integrare al variegato mix culturale della città. Esplorando la complessa eredità lasciata tanto del colonialismo spagnolo quanto del peronismo. Riflettendo su quanto abbiano rappresentato per Buenos Aires scrittori come Darwin e Humboldt, Borges e Cortázar. Rivelandoci Buenos Aires come città vivissima e pulsante di musica, danza e spettacolo.

“E la città, adesso, è come una mappa delle mie umiliazioni e fallimenti;
da quella porta ho visto i tramonti e davanti a quel marmo ho aspettato invano.
Qui l’incerto ieri e l’oggi diverso mi hanno offerto i comuni casi di ogni sorte umana;
qui i miei passi ordiscono il loro incalcolabile labirinto.”
– Jorge Luis Borges, Buenos Aires –

Autore
Nick Caistor ha vissuto a Buenos Aires per molti anni, continuando a esplorarla e studiarne l’evoluzione architettonica, politica, economica e culturale nell’ultimo decennio. Corrispondente dall’Argentina per la BBC, ha scritto e tradotto numerosi libri sull’America Latina.

Max Fritsch

Max Frisch
Il silenzio, DelVecchio edizioni
Balz Leuthold non ha mai voluto essere una persona ordinaria. Poco prima del suo trentesimo compleanno, però, si rende conto di non potersi neanche considerare davvero una persona straordinaria. Nella vita, fino a ora, non ha compiuto azioni degne di particolare nota, nessuna invenzione, nessuna creazione artistica o letteraria che lo elevino a persona speciale. Allora ha preso una decisione: scalerà quella montagna che da giovane guardava ergersi sulle sue passeggiate, che faceva ombra ai discorsi con il fratello “adulto”. Compirà un atto eroico, e con questa azione “virile” darà un senso compiuto alla sua esistenza. È deciso: azione o morte. Ma giunto in montagna alla locanda dove sostava anche in gioventù, incontra una giovane straniera, che lo guarda e lo vede come nessuno fino ad allora lo ha mai guardato e visto. Chi è lei, da che vita proviene? Perché sembra non aver paura di nulla? E dall’incontro tra i due scaturiscono gli interrogativi, e la narrazione si sviluppa e trascina via il lettore proprio come un torrente montano scorre rumoreggiando tra i crepacci, e il vortice di pensieri e accadimenti lascia senza fiato, travolge come il senso di assoluto degli ambienti montani, dove il sorgere del giorno e il calare della notte sono eventi che penetrano le fibre dell’individuo tanto quanto fame, sonno e sete. E la domanda echeggia: cosa fa di una vita una vita veramente compiuta? Ha a che fare, questo, con la felicità?

Max Frisch dà voce alle domande di un uomo alle prese con il proprio prepotente bisogno di compiutezza.
Il Venerdì di Repubblica

È NATO A ZURIGO NEL 1911, ED È STATO uno dei più noti e importanti scrittori del secondo Novecento, entrato a far parte anche del canone scolastico in particolare per i grandi romanzi, Homo Faber, Il mio nome sia Gantenbein e Stiller. Ma forse ancora più interessanti dei romanzi sono le narrazioni brevi e soprattutto il suo teatro (Andorra, La muraglia cinese, Don Giovanni o l’amore per la geometria), e gli sceneggiati radiofonici, di grande profondità e incisività. Architetto, soldato, giornalista e grande viaggiatore, Frisch fu da giovane un esperto scalatore, e la montagna rimase tra le sue passioni come luogo reale e simbolico, insieme alla letteratura, la psicologia e la geometria. La sua vita fu ricchissima di cambiamenti di ritmo e scenario, amicizie stimolanti (tra cui quelle con Brecht, Dürrenmatt e Ingeborg Bachmann), eventi imponderabili e riconoscimenti. Sempre apparentemente in fuga, adorava i rifugi, tra cui il più amato, dalla fine degli anni Sessanta, fu una vecchia stalla a Berzona da lui riadattata a residenza. Frisch ottenne tutti i più importanti riconoscimenti di ambito germanofono e anche molti premi e attestazioni di merito in Francia, Inghilterra, Israele e Stati Uniti

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Diagonal Sur, Ciudad Buenos Aires, Argentina.

Diagonal Sur, Ciudad Buenos Aires, Argentina. (Photo credit: Wikipedia)

A dire il vero, i libri precedenti di questo autore (Zulu e  Utu a dire il vero), pur preceduti da cospicui palmares ottenuti oltralpe, non mi avevano convinto appieno, ragion per cui non avevo proceduto con la lettura. Sembravano un pò troppo pieni di iperbole, troppo pulp per essere noir. Mapuche invece è più contenuto da questo punto di vista, pur mostrando con crudezza una Argentina sfiancata dalla recessione e con i fantasmi della dittatura  pronti a materializzarsi.

 

Ad indagare sulla morte di un travestito sarà così una giovane di origione indio costretta a scegliere di avorare come prostituta per potersi mantenere, affiancando tale occupazione alla sua attività di scultrice in un suo atelier.

 

Caryl Ferey è cresciuto in Bretagna, terra che ama e che si ricorda per le coste frastagliate, per le violenti tempeste. E di conseguenza anche il suo lavoro come autore non procede di fioretto, ma con la foga dell’assalto di sciabola. Il suo lavoro come redattore per le guide Routard lo hanno portato a visitare molti luoghi, da cui poi sono scaturite le sue storie.

 

Convergono in questa indagine l’origine etnica della sua protagonista, e i ricordi di un passato che non è certo dimenticato: ne esce una vicenda intricata, palpitante!

 
Mapuche, Caryl Ferey, E.o

Jana è una mapuche, figlia di un popolo sul quale hanno sparato a vista nella pampa argentina. Vive da sola a Buenos Aires nel suo atelier di scultrice e, a ventotto anni, crede di non dovere più niente a nessuno. Anche Rubén Calderon è un superstite, uno dei pochi “sovversivi” usciti vivi dalle carceri clandestine dell’ESMA, dove sono morti suo padre e sua sorella. Investigatore per conto delle Madri di Plaza de Mayo, Rubén continua a cercare i figli dei desaparecidos adottati durante la dittatura di Videla, e i boia dei loro padri. Niente sembrerebbe far convergere le strade di Jana e Rubén, fino a quando nel porto della Boca viene trovato un cadavere di un travestito, Luz, che batteva il molo insieme all’unica amica di Jana. Sono passati trent’anni dal ritorno della democrazia, ma gli spettri degli oppressori hanno ancora sete di sangue.

 

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Quanti sono gli scrittori sudamericani che vivono in Spagna? Qualcuno ha fatto un censimento? Sembra davvero siano tanti, e che ci donino anche opere molto interessanti. Come questo noir decisamente ironico se non divertente, popolato da singolari personaggi.
Il numero tre. Il protagonista, ufficialmente oscuro rappresentante di prodotti medicinali, in realtà efficientissimo killer al soldo dell’Azienda
I suoi due figli, con lui per una vacanza che però riserva qualche sorpresa. La destinazione cambia all’improvviso e diventa un campeggio  a cinque stelle per nudisti. E c’è anche un lavoretto da compiere per paparino…
La sua ex moglie e il suo nuovo amore, un giudice integerrimo
L’ex numero tre. Altro killer, passato a miglior vita, che continua ad essere ricordato però come “maestro d’esperienze”.
Uno scrittore di successo in vacanza. Andres Camilleri. Intellettuale, e amante della Sicilia

«Diffidare delle troppe coincidenze» gli viene spiegato al telefono, e questo dovrà affrontare Numero Tre in questa singolare “consegna”: insieme ai dubbi che cominceranno a spogliarsi del suo abito di freddo sterminatore, per intraprendere un percorso diverso, grazie anche ai consigli del Professore..

Carlos Salem
Nuda è la morte, Tropea
traduzione: Marchetti P.

Il ritmo veloce e la trama noir sono un successo e una garanzia di divertimento.”
El cultural

“Il suo stile, debitore di Soriano, Chandler e Bukowski, unisce violenza e risvolti umoristici, in un motore che funziona con il combustibile di una cosmovisione caustica: il suo è romanzo noir.”
Crítica de la Argentina

“Per Carlos Salem e per altri scrittori come Paco Ignacio Taibo II, il noir non corrisponde alla scrittura poliziesca latinoamericana: parlano di ‘nuovo romanzo d’avventura’. La particolarità dei loro personaggi è che amano la loro città, si vestono come tutti, e sono a un passo dal diventare i delinquenti che loro stessi perseguono.”
Littexpress
Carlos Salem

Il libro

Quest’estate in un campo di nudisti della Murcia qualcuno deve morire. Ma chi? È quello che intende verifi care il Numero Tre, uno dei più spietati assassini a pagamento della società di sicari nota come l’Azienda. Peccato che il Numero Tre si nasconda dietro l’anonima fi gura di Juanito Pérez Pérez, un timido rappresentante di medicinali sulla soglia dei quarant’anni, in vacanza con i suoi figli; e che in quel camping ci trovi la sua ex moglie, un giudice in prima linea nella lotta contro il crimine, un amico d’infanzia, un altro assassino particolarmente crudele, un ispettore di polizia che da anni sospetta della sua doppia identità e un’incognita amorosa di nome Yolanda. Per la prima volta Juanito si scopre letteralmente nudo, di fronte alla vita e di fronte alla morte. Sarà la straordinaria figura di Andrés Camilleri, professore in pensione e scrittore di successo, a ridargli fiducia, coinvolgendolo in appassionate discussioni e aiutandolo nella sua lotta contro l’Azienda, fi no al colpo di scena finale. Questo romanzo di Carlos Salem, dalla trama vertiginosa e sorprendente, è un noir anomalo che va molto al di là dei confini di genere per l’ironia che sprigiona dalle sue pagine, l’energica incisività dello stile e l’innovativo tema della morte come prodotto industriale.

Carlos Salem

Carlos Salem è nato a Buenos Aires nel 1959 e vive in Spagna dal 1988. Poeta, giornalista e scrittore, è tradotto in Francia e Germania. Considerato uno dei migliori narratori del panorama letterario spagnolo contemporaneo, insegna scrittura creativa a Madrid e Ginevra, e ha ricevuto molti premi sia in Spagna che in Francia. Nuda è la morte ha ricevuto il Premio Novelpol per il miglior romanzo poliziesco e il Paris Noir (per il quale era in competizione anche Petros Markaris).

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Téa Obreht

Image by mabel.sound via Flickr

Il potere del mito, della narrazione, della storia. Ecco quanto è riuscito a trasmettere ai lettori Tea Obreht con questo emozionante debutto. Si parte dalle storie raccontate dal nonno, e il mistero che circonda la sua scomparsa (è andato a morire in un piccolo villaggio, lontano da tutto e da tutti) fa affiorare i ricordi e annodare fili che si pensavano perduti. Un esordio fortunato caratterizzato da una notevole capacità narrativa, che ha permesso all’autrice di essere la più giovane vincitrice del prestigioso Orange Prize.

Tea Obreht, L’amante della tigre, Rizzoli
Ci sono storie delle quali non potremmo mai fare a meno, storie che ci appartengono come un nome, un destino. Per Natalia, giovane medico in un Paese balcanico uscito dalla guerra, a contare soprattutto sono le storie che le raccontava suo nonno: quella misteriosa di Gavran Gailé, il mitico uomo senza morte; e quella della tigre di Galina, giunta in montagna dallo zoo della Città bombardata a terrorizzare o a sedurre le persone che incontra. E adesso che il nonno se ne è andato – andato a morire lontano da tutto e da tutti in uno sputo di villaggio di là della frontiera – tocca a Natalia provare a far luce sul mistero dei suoi ultimi giorni. E insieme riavvolgere il filo di quelle storie, per ritrovare finalmente il bandolo, doloroso e irrinunciabile, della memoria. “L’amante della tigre” segna l’esordio di una narratrice nata, capace di raccontare, con tocco leggero e una scrittura sensibile alle minime vibrazioni della realtà, cosa vuol dire vivere e crescere in un Paese che ha attraversato la follia e l’orrore della guerra civile. In corso di traduzione in 23 Paesi, “L’amante della tigre” ha conquistato la critica e scalato le classifiche internazionali, proiettando la sua autrice – la più giovane vincitrice nella storia dell’Orange Prize inglese – al centro della scena letteraria mondiale.

Altre tigri: animale fantastico, ha colpito la fantasia di alcuni grandissimi della letteratura: ne riportiamo qualcuno, cominciando con un breve passo di Borges, immaginandolo bambino “indugiare senza fine davanti a una delle gabbie dello Zoo”..

Nell’infanzia esercitai con fervore l’adorazione della tigre: non la tigre di pelo cangiante dei giuncheti vaganti del Paranà e del disordine dell’Amazonas, ma la tigre striata, asiatica, reale, che solo i guerrieri possono affrontare, sopra un castello sul dorso di un elefante. Solevo indugiare senza fine davanti a una delle gabbie dello Zoo; apprezzavo le vaste enciclopedie e i libri di storia naturale, per lo splendore delle loro tigri. (Ricordo ancora quelle figure, io che non posso ricordare senza errore la fronte o il sorriso di una donna.) Trascorse l’infanzia, declinarono le tigri e la passione per esse, ma son rimaste nei miei sogni. In quello strato sommerso o caotico dominano ancora, in questo modo: addormentato, mi distrae un sogno quasliasi e a un tratto so che è un sogno. Soglio pensare allora: questo è un sogno, una pura diversione della mia volontà, e giacché il mio potere è illimitato, susciterò una tigre.
Oh, inabilità! Giammai i miei sogni sanno generare la desiderata fiera. Appare, sì, la tigre, ma debole o smagrita, o con impure variazioni di forma, o d’una grandezza inammissibile, o in una visione fugare, o somigliante a un cane o a un uccello.

(da L’artefice, Adelphi)

VITA DI PI , YANN  MARTEL, PIEMME
Un ragazzo e quattro animali alla deriva nell’oceano Pacifico, superstiti di un tragico naufragio. La loro sfida è la sopravvivenza. Tempo pochi giorni e, della zebra ferita, dell’orango e della iena non resta che qualche osso cotto dal sole. A farne piazza pulita è stata la tigre con cui Pi, giovane indiano senza più famiglia, è ora costretto a dividere i pochi metri di una scialuppa. Contro ogni logica, il ragazzo decide di ammaestrarla. Con l’ingegno, con la forza di uno spirito caparbio e visionario Pi affronta la sua grande avventura. Ed è un viaggio straordinario, appassionante e terribile, ispirato, spiazzante, ironico e violento, che trascina il lettore fino all’attimo in cui il sipario si leva sull’ultimo, agghiacciante colpo di scena.

BESTIARIO, JULIO CORTAZAR, EINAUDI
La scrittura di Cortazar affonda le radici nella precisione realistica. I vari quartieri di Buenos Aires, gli ambienti borghesi, le atmosfere familiari, i locali dove si balla il tango: il misterioso, l’irrazionale, il tragico germogliano dalla più corporea descrizione del quotidiano. È proprio lì che salti nel tempo, scambi di destini, apparizioni e stregonerie prendono forma e senso: la vita segreta di una società si carica di segni e tensioni inquietanti. Particolare suggestione ha il “bestiario” metafisico di Cortazar: animali invisibili, come la tigre del racconto che dà il titolo al libro, o immaginari, o creati dal nulla come i coniglietti della Lettera a una signorina di Parigi.

 

Una tigre per Malgudi, Narayan R.K. , Giunti
Raja – giovane maschio di tigre, spavaldo e crudele – è stato a lungo il sovrano della giungla. Ma poi, perduta la femmina e i piccoli, è diventato il terrore dei villaggi vicini, lo sterminatore delle greggi. Finché catturato, viene rinchiuso in un circo, dove sperimenterà sulla sua pelle la violenza fredda, progettata e compiaciuta degli uomini. Ma il suo disgusto per la condizione umana raggiungerà il culmine quando verrà scaraventato su un set cinematografico, dove farà il tragico incontro con la modernità. Una sanguinosa evasione lo libererà, ma solo per fargli vivere altre mille peripezie nell’assurdo mondo degli uomini. Sarà l’incontro con un eremita a salvarlo, diventando compagno e allievo di quello strano essere umano.

 

Il libro della giungla, R. Kipling, Piemme e altre edizioni

“Kipling sembra che sguazzi nel ribaltamento dei ruoli. Gli animali parlano, molti sono sensibili e solidali. Gli uomini hanno reazioni irrazionali e bestiali. Il ribaltamento dei ruoli è un ottimo allenamento contro il pregiudizio. Mowgli invita indirettamente i giovani lettori a sospettare degli accostamenti troppo facili: lupo-cattivo, serpente-vile, extraco-munitario-pericolo. Dopo oltre un secolo, Rudyard Kipling continua a educare così i cuccioli d’uomo.” (Dall’introduzione di Luigi Garlando)

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filologicamente perfetta, l’edizione “definitiva” de L’eternauta, fumetto capolavoro , su cui c’è ben poco da aggiungere!

H.G. Oesterheld, Francisco Solano Lopez,L’eternauta, 001 edizioni  

eternauta

Quattro amici giocano a carte in una mansarda, nei dintorni di Buenos Aires. Improvvisamente cala il silenzio, fuori è iniziata una strana nevicata fosforescente: ogni persona toccata dagli strani fiocchi muore istantaneamente. È l’inizio di una lotta per la sopravvivenza contro una terribile invasione aliena.

L’Eternauta, il più famoso fumetto argentino, opera dei maestri H.G. Oesterheld e F. Solano López e uno dei capolavori assoluti del fumetto mondiale arriva finalmente in Italia in una edizione mai vista prima. Conosciuta nel nostro paese nella versione rimontata di Ruggero Giovannini, L’Eternauta ritorna alle origini nella sua inedita versione orizzontale, non rimontata e ripresa in gran parte dagli originali che hanno permesso di riscoprire particolari da tempo perduti. L’intera storia viene presentata in un unico volume cartonato di quasi 400 pagine che si avvale di nuove traduzioni e di un apparato critico che ne ripercorre le vicende. Introduzione di Goffredo Fofi.

L’edizione dell’Eternauta, pubblicata da 001 Edizioni, presenta in Italia la versione originale argentina in formato orizzontale, recuperando così la corretta scansione della storia come pensata originariamente dagli autori. In questo modo sono stati ripristinati testi e immagini mai inseriti nelle precedenti edizioni viste in Italia.

L’edizione non rimontata apparsa per le edizioni Record negli anni Sessanta in Argentina è stata da 001 Edizioni completamente rimasterizzata. Grazie alla disponibilità delle tavole originali, scansionate quasi nella loro totale integralità, e dopo un lavoro certosino di rimontaggio (era uso negli anni cinquanta tagliare e “cucire” le tavole senza porsi tanti problemi filologici) L’Eternauta riappare adesso in tutto il suo splendore. Uno splendore a dire il vero rimasto sconosciuto fin dalle origini, viste le limitate tecniche di riproduzione dell’epoca, riemergono così centinaia di dettagli, i retini impastati o diventati semplici chiazze di nero ritrovano vita. Molte tavole sono state ripulite da didascalie che coprivano le immagini finalmente libere di mostrarsi ai lettori. Rispetto ad una prima edizione apparsa per il mercato francese lo scorso anno, questa edizione presenta ulteriori miglioramenti, nuove tavole scansionate, ricostruzioni ancora più accurate, numerosi adattamenti grafici, un lavoro da amanuensi che ha impegnato lo staff grafico della 001 Edizioni per mesi. Potrete leggere L’Eternauta così come non l’hanno mai letto neanche in Argentina!

L’edizione a cura di Antonio Scuzzarella, è stata fortemente voluta dagli eredi Oesterheld (i nipoti e la vedova Oesterheld) e da F. Solano López, anche in omaggio alla memoria di H.G. Oesterheld scomparso desaparecido nel 1977 e per ringraziare i tanti lettori italiani che hanno il diritto di vedere nel loro paese un’edizione filologica come questa.

L’edizione si avvale anche di un vasto apparato introduttivo e critico, tra i nomi coinvolti Goffredo Fofi che scrive la prefazione, a cui si aggiungono gli interventi di critici di settore di sicuro valore come Alessandro di Nocera, Sergio Brancato, Gino Frezza, Matteo Stefanelli. A questi scritti si aggiungono documenti, fotografie e numerose schede tecniche per entrare appieno nel mondo dell’Eternauta

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piglia

Ricardo Piglia. Il neurone del libraio si agita all’udire questo nome, anche se il ricordo è confuso. Aleggia però la memoria di qualche libro notevole, risalente al secolo passato (si scoprirà poi essere Soldi Bruciati, pure edito da Feltrinelli)  In effetti, è un autore che si muove nei territori della grande letteratura, autore di gialli atipici e docente all’università di Princeton di letteratura spagnola: ha scritto tra l’altro brillanti saggi su  Arlt, Sarmiento, Borges, Macedonio Fernández.

Un commissario speciale, atipico, dotato di un fiuto quasi sovrannaturale (una volta intuì che il colpevole di uno stupro era colui che si era recato due volte a vedere Dio vi ripagherà. L’indizio che lo incriminava non aveva alcun senso, però aveva visto giusto). un mulatto statunitense originario del Portorico di grande successo tra le donne, un giornalista (alter ego dell’autore) giunto dalla capitale per riferire del caso sono gli straordinari interpreti di questo ottimo romanzo.
Un noir speciale, di alto livello letterario (in effetti, molti sono i premi vinti da questo autore ), in cui protagonista è la vita che si affaccia dalle strade di una tranquilla cittadina della pampa, dove non accade mai nulla di importante.

Ricardo Piglia, Bersaglio notturno, Feltrinelli

“Non è vero che si possa ristabilire l’ordine, non è vero che i crimini si risolvono sempre… Non c’è nessuna logica. Lottiamo per ristabilire le cause e dedurre gli effetti, ma non riusciamo mai a conoscere la rete completa degli intrighi… Più sei vicino al centro, più ti invischi nella ragnatela che non ha fine.” Un thriller letterario, appassionante e sofisticato, di uno dei più grandi narratori sudamericani contemporanei.
Il libro
Bersaglio notturno è un thriller letterario, appassionante e sofisticato, di uno dei più grandi narratori sudamericani contemporanei. I fatti si svolgono nel 1972, nella provincia di Buenos Aires, quella che Piglia chiama la “pampa umida”, un anno prima del ritorno di Perón in Argentina. Tony Durán, un dandy mulatto, nato a Portorico ed educato come un nordamericano nel New Jersey, approda in una piccola cittadina di provincia. Il motivo apparente del suo arrivo è la relazione con Ada e Sofía Belladonna, sorelle gemelle, figlie di una delle più facoltose famiglie del luogo. Durán le ha conosciute ad Atlantic City, dove hanno vissuto un felice ménage à trois, e le ha seguite in Argentina, dove poi viene trovato morto nella sua stanza d’albergo in circostanze misteriose. Incaricato dell’indagine è il vecchio commissario Croce, dotato di un intuito quasi sovrannaturale. Da Buenos Aires arriva anche Emilio Renzi, personaggio ricorrente nei romanzi di Piglia, come inviato speciale di un quotidiano per riferire degli avvenimenti delittuosi della cittadina.

Ambientato nell’impassibile paesaggio della pianura argentina, Bersaglio notturno è un romanzo giallo ma anche un racconto che intreccia archeologie famigliari, che narra la vita di uno di quei paesini di campagna, isolati da tutto, dove la gente vaneggia per non morire di noia.

“Imprescindibile.”
Francisco Solano, “El País”

“Come se Chandler e Faulkner si fossero incontrati nella pampa gaucha di Martín Fierro. Uno dei grandi romanzi dell’anno.”
Josep Massot, “La Vanguardia”

Ricardo Piglia (Buenos Aires 1941), attualmente professore di Letteratura sudamericana alla Princeton University, è unanimemente considerato come uno dei più grandi scrittori argentini dei nostri tempi.
In Italia sono stati pubblicati Respirazione artificiale (Sella e Riva 1990), Soldi bruciati (Guanda 2000 – Feltrinelli 2008) con il quale ha vinto il premio Planeta, romanzo poi adattato allo schermo cinematografico da Marcelo Pineyro.

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