Mercoledì 7 maggio 2008 ore 21,00. Casa della Conoscenza; Via Porrettana 360, Casalecchio di Reno (BO)
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Il vento contro,
di Stefano Tassinari
(Ed. Tropea)
Nell’autunno 1943, in un campo partigiano dell’Alta Loira, quattro militanti trotskisti vengono trattati come prigionieri da partigiani di stretta osservanza stalinista. Tra loro c’è anche Pietro Tresso, detto Blasco, amico di Antonio Gramsci e uno dei fondatori del Partito Comunista d’Italia.
Inizia qui la vicenda narrata da Stefano Tassinari, attraverso l’uso di fonti storiche e documentali. Senza mai rinunciare alla dimensione letteraria, l’autore ricostruisce gli ultimi sette giorni di vita di Blasco e dei suoi tre compagni, sulla cui sorte si compirà, nel corso dei decenni successivi, una delle peggiori e colpevoli opere di rimozione mai pianificate dalla componente stalinista del comunismo.
Tra un capitolo e l’altro di quelli dedicati alla vicenda principale, Tassinari ne inserisce altri, ambientati tredici anni prima, e incentrati sul lungo e clandestino rapporto di Tresso con la sua compagna di vita Barbara. Attorno alle loro esistenze ecco comparire personaggi reali frequentati dalla coppia: il surrealista e rivoluzionario Pierre Naville, lo scrittore Ignazio Silone, Leone Trotsky e tanti altri. Tra verità e finzione romanzesca, tra sentimento e impegno civile, “Il vento contro” è il racconto di una pagina dimenticata della storia recente. |
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L’incontro, vedi a fianco, si svolgerà presso la Casa della Conoscenza di Casalecchio, Via Porrettana 360
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Chi c’è mercoledì prossimo
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Stefano Tassinari: è autore di testi letterari, teatrali, radiofonici e televisivi, ha pubblicato romanzi e libri di racconti, tra i quali, oltre a Il vento contro, ricordiamo “All’idea che sopraggiunge” (Corpo 10, 1987), “Ai soli distanti” (Mobydick, 1994), “Lettere dal fronte interno” (Mobydick, 1997, con musiche di Roberto Manuzzi e Mauro Pagani), “Assalti al cielo” (Calderini, 1998), “L’ora del ritorno” (Marco Tropea Editore, 2001), “I segni sulla pelle” (Marco Tropea Editore, 2003) e “L’amore degli insorti” (Marco Tropea Editore, 2005). Suoi testi sono presenti in diverse antologie, pubblicate in Italia e all’estero.
Aroldo Tolomelli: ex senatore, ex comandante partigiano e dirigente del PCI, una vita intera contrassegnata da un rigido senso etico e dalla costante volontà di conoscere e lottare.
Rudi Ghedini: giornalista professionista, ha lavorato alla redazione bolognese de l’Unità ed è fra i fondatori di Zero in condotta, collabora con Carta, Le Monde Diplomatique, Linea Bianca. autore di diversi libri tra i quali: Semifinale, Guazzaloca 50,69% insieme a Valerio Monteventi, del pamphlet tragicomico Bye Bye Bologna, Andrea Pazienza, i segni di una resa invincibile, Nel buio di una nave, dedicato alla tragedia sul lavoro della Mecnavi di Ravenna
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Gli altri appuntamenti di
Scrittori dopocena
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Mercoledì 14 maggio
Giuseppe Pederiali presenta”Il sogno del maratoneta. Il romanzo di Dorando Pietri” (Garzanti)
conversano con l’autore
Giorgio Bernardi e Francesco Borsari
Un’immagine che conosciamo tutti: un uomo barcolla faticosamente verso il traguardo della maratona all’Olimpiade di Londra, il 28 luglio 1908. Quell’uomo è Dorando Pietri, un’icona dello sport mondiale: tutti sanno che venne squalificato da quella gara perché un giudice di gara lo sorresse negli ultimi passi e che poi Alessandra, la regina d’Inghilterra, lo volle premiare ugualmente il giorno dopo con una coppa speciale. la storia del ragazzo che divenne l’atleta più famoso (e probabilmente più ricco) del suo tempo. Perché attraverso la vicenda di Pietri scopriamo che lo sport all’inizio del secolo era già un business, e che qualcuno ricorreva al doping (anche se era un doping meno sofisticato dell’attuale). La vita romanzesca e avventurosa di un «italiano vero», e uno spicchio appassionante della nostra storia e della storia dello sport.
Mercoledì 21 maggio
Paolo Giacomoni e Eros Drusiani presentano
“Antologia degli ignoti. Autori da non dimenticare” (Airplane)
A vent’anni dal ritrovamento del primo frammento del “falso omero”, l’antologia degli ignoti vede finalmente la luce. In essa sono state pazientemente raccolte le biografie e il meglio delle opere di venti autori ignoti di tutti i tempi, talmente ignoti che al 95% non sono neanche esistiti, benchè perfettamente inseriti nella storia letteraria, della quale hanno, naturalmente, subìto le influenze. A questa loro quasi totale inesistenza non c’è un vero perchè, come d’altronde non c’è un perchè agli autori che esistono.
E allora, che vicende, che voce dare allo scrittore mai nato? Quali le sue realizzazioni più riuscite? Ecco la domanda a cui Eros Drusiani e Paolo Giacomoni, i due curatori di questa Antologia, non hanno saputo dare una risposta, ma venti. Però questo è un libro che non si scrive: accade che un giorno lo si ritrovi già scritto: è accaduto negli anni che due individui diversi, benchè legati da vincolo d’amicizia, abbiano confortato se stessi e pochi amici con “cose” che li hanno fatti divertire (sia i primi che i secondi), e un giorno quelle “cose” erano l’antologia degli ignoti: non è escluso che ora possano divertire anche altri.
Mercoledì 28 maggio, ore 21
Licia Giaquint0 presenta Cuori di nebbia (Flaccovio)
Conversa con l’autrice Serenella Gatti Linares
Mirella ha un marito che frequenta le prostitute che stazionano nei pressi del suo casolare. Nicola, che da piccolo ha spiato spesso i genitori mentre facevano sesso nei campi o nella stalla, è un inguaribile guardone. Natascia è una spregiudicata ragazza ucraina. Da bambina, dopo la tragedia di Chernobyl, ha trascorso lunghi periodi presso una famiglia di Ravenna. Da grande ha deciso di fare molti soldi, e subito. Filippo è il marito di Mirella e uno degli allocchi caduti nella rete di Natascia. Francesco è un ex bambino obeso, ossessionato dal cibo. Patrizia è una ragazza colta che ha scelto consapevolmente l’eroina. Mirco è un giovane sensibile che, dopo il suicidio del padre, una mattina esce di casa e non vi fa più ritorno. Queste storie si intrecciano e si confrontano, in un gioco a incastri, formando il quadro di una Padania disillusa, disperata e gretta.
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