Feeds:
Articoli
Commenti

Posts Tagged ‘Chitra Banerjee Divakaruni’

dall’autrice del colorito La maga delle spezie, un nuovo romanzo che ci conduce attraverso i segreti di quattro generazioni di donne, sospese tra due continenti:
 
I dolci profumi del Bengala, Chitra Banerjee Divakaruni, Einaudi
 
 
Tre secoli e due continenti per raccontare la storia di quattro generazioni di donne, che scopriranno quanto i legami di sangue siano piú forti del tempo e del destino.
 
C’è Durga con le sue ricette, i suoi dolci che tutto il villaggio le invidia, un presente di dolore e fatica. C’è sua figlia Sabitri che desidera solo studiare e spezzare le catene di una vita che non sembra appartenerle. C’è Bela che, perseguitata dalle scelte di sua madre, fugge all’estero inseguendo un amore destinato a naufragare. E, infine, c’è Tara che, dopo aver ripudiato il ruolo di figlia modello, impara quanto lungo e tortuoso sia stato il cammino di chi l’ha preceduta e le ha insegnato il potere del cuore. Con la sua prosa poetica e densa di lirismo Chitra Banerjee Divakaruni ci accompagna in un viaggio straordinario, dalla campagna del Bengala alle strade di Houston, alla scoperta dei complessi rapporti tra madri e figlie e delle innumerevoli sfumature d’amore che legano indissolubilmente le generazioni
 
Traduzione di Federica Oddera

Read Full Post »

storico e scrittore inglese, William Dalrymple conosce alla perfezione l’anima e il carattere del continente indiano: se ne è accorto anche l’editore Adelphi, che ci fa conoscere questo suo affascinante reportage dall’ampio respiro:

WILLIAM DALRYMPLE, NOVE VITE, ADELPHI
Che cosa significa realmente essere un asceta indù o una prostituta sacra, un mistico sufi o un tantrista necromante nell’India dei computer e dei centri commerciali? Le nove storie qui raccolte, frutto di venticinque anni di viaggi attraverso l’India, rivelano l’inattesa persistenza della fede e dei rituali in un mondo in rapido mutamento. Nove storie e nove personaggi memorabili: come il monaco buddhista che imbraccia le armi per difendere il Tibet dall’invasione cinese, salvo trascorrere il resto dell’esistenza stampando bandierine di preghiera per espiare le violenze commesse; la guardia carceraria del Kerala che ogni anno abbandona per due mesi la sua prigione e diventa un danzatore di “theyyam”, ospitando nel proprio corpo una divinità e divenendo così oggetto di venerazione; la monaca giainista che accudisce impassibile l’amica mentre questa si lascia morire ritualmente di inedia per poi scoprire di non poter vivere senza di lei, e decidere quindi di seguirla sulla medesima via. Nove vite vertiginosamente sospese tra fragilità esistenziale e convinzioni incrollabili, che Dalrymple racconta con una prosa tanto vivida quanto misurata, di pregevole qualità letteraria, che contribuisce a fare di questo libro sorprendente qualcosa che non si dimentica

Nove è anche il numero scelto da Chitra Banerjee Divakaruni, la fortunata autrice de La maga delle spezie per il suo nuovo libro: ne proponiamo una recensione da Internazionale

http://www.internazionale.it/i-libri-della-settimana-41/

Chitra Banerjee Divakaruni, Raccontami una storia speciale
Einaudi, 245 pagine,
20,00 euro
[

Nove esperienze, nove storie, nove vite messe di fronte a un’emergenza. L’ultimo romanzo di Chitra Banerjee Divakaruni, Raccontami una storia speciale, esplora identità e carattere dei suoi nove protagonisti mentre usano le parole, per non pensare alla catastrofe imminente. Il romanzo comincia in un ufficio dove rilasciano passaporti in cui un gruppo di persone aspetta di ricevere i documenti per viaggiare in India. Ci sono Uma, una studentessa, il dirigente dell’ufficio e il suo assistente, un veterano del Viet-nam, una signora cinese con la nipote, Tariq, un musulmano segnato dall’11 settembre, e i Pritchett una coppia di anziani coniugi.

Un violento terremoto improvvisamente scuote l’edificio intrappolando tutti. Anche se il veterano prende il controllo della situazione, l’acqua che comincia ad allagare il piano terra scatena il panico. È allora che prende piede l’idea di Uma. Convinta sostenitrice del potere delle storie, la ragazza propone che tutti siedano insieme e si raccontino “una cosa incredibile” della loro vita, un episodio sepolto nella memoria e mai condiviso prima. Da qui il libro comincia davvero e prende forma l’identità dei protagonisti. L’autrice usa una narrazione introspettiva e coinvolgente. Le storie sono differenti e ognuna apre uno squarcio sul mondo di chi la racconta, innescando curiose dinamiche di relazione nel gruppo, al cui interno emerge anche la tendenza a cadere in pregiudizi e stereo-tipi. Agli occhi degli altri il barbuto Tariq ha l’aspetto del tipico musulmano dietro il quale si può nascondere un terrorista.

La signora Pritchett invece rompe gli schemi e ha il coraggio di svelare, proprio davanti al marito, che guardando un’altra coppia in un ristorante si è resa conto che al loro matrimonio, anche se apparentemente impeccabile, manca qualcosa. La storia scorre perfettamente, come le altre otto, con il loro realismo, e il loro fascino dovuto alla profondità e alla sensibilità dell’autrice. Il romanzo, che non costringe il lettore a inutili sforzi di attenzione, esplora con semplicità i meccanismi più intimi che servono a formare l’identità di ognuno di noi. Preeti Mehra, The Hindu

Read Full Post »