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Posts Tagged ‘classici’

Arbasino lo considera il secondo libro più bello del mondo, dopo Don Chisciotte. .”La fascinazione per la betise, per la stronzaggine umana, da nessun autore è mai sentita con un’ingordigia così entusiastica e parossistica”. Perchè i due stupidotti protagonisti di Bouvard e Pécuchet diventano tragicamente attuali, con la loro sicumera di poter governare qualsiasi argomento nonostante la propria inesperienza, armati di credenze e frasi fatte. I risultati ottenuti potrete scoprirli leggendo il testo..
Romanzo tanto spassoso quanto crudele nei confronti dell’umanità: Flaubert si preparò all’opera leggendo migliaia di testi, e non vide mai il frutto della sua fatica. Incompiuto, venne pubblicato pochi mesi dopo la morte dell’autore.
 
 
 
 
 
Gustave Flaubert,
Bouvard e Pécuchet, Quodlibet
Con un testo di Ermanno Cavazzoni
 
«Bisognerebbe piuttosto mandarli in manicomio.»
 
Bouvard e Pécuchet, romanzo mirabile, famoso e di divertente lettura, di Gustave Flaubert, l’ultimo che ha scritto e che non ha terminato, anche se ha annotato come avrebbe dovuto concludersi; pubblicato nel 1881, un anno dopo la morte. I due copisti, il gioviale Bouvard e il segaligno Pécuchet, lasciato il modesto lavoro d’ufficio a Parigi, si insediano in campagna, dove per occupare il tempo si avventurano, da principianti inesperti ed eroicomici, in tutti i campi del sapere umano, con risultati ogni volta disastrosi e spassosi: agronomia, giardinaggio, arte delle conserve (ma tutto va a male e i barattoli scoppiano), chimica, medicina, geologia, teatro, politica, spiritismo, religione, pedagogia… in uno scivolamento di scienza in scienza, di mania in mania, sempre dissolto dalla loro ridicola incapacità. Eroi del fallimento perenne, prototipi della nostra umanità tutta scienza, progresso e stupidità. E finiranno come? a fare l’unica cosa che sanno fare, i copisti. Libro profondamente dissacratorio e satirico.

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Chi non ha mai letto Conrad si perde tantissimo:

 

 

Il filibustiere, Nutrimenti editore

 

http://www.nutrimenti.net/libro.asp?lib=381

Il filibustiere (The Rover, in originale) è l’ultimo romanzo scritto e pubblicato in vita da Joseph Conrad, il testamento di un autore che in poco meno di trent’anni – dal 1895, data di pubblicazione del suo esordio, La follia di Almayer, fino al 1923, quando Il filibustiere uscì in rivista e poi in volume – aveva conquistato schiere di lettori con le sue opere, in gran parte ispirate agli anni trascorsi in mare per la marina mercantile britannica, specialmente in Oriente.

Qui, nel romanzo che chiude una delle più felici avventure della storia della letteratura, non siamo in Oriente ma in Europa, esattamente sulla frastagliata costa francese a est di Tolone, nel punto in cui la penisola di Giens si protende nel Mediterraneo verso le isole d’Hyères. Il cannoniere Peyrol, che per più di cinquant’anni ha percorso gli oceani in lungo e in largo, protagonista anche di scorribande piratesche tra le file dei Fratelli della Costa, torna infine nella sua terra natale, nei luoghi che aveva dovuto abbandonare nell’infanzia e di cui conserva pochi ricordi offuscati e dolorosi. Trova rifugio in una fattoria isolata, Escampobar, che funge anche da locanda, ospite di un singolare terzetto di personaggi: una giovane dall’aria svagata e folle, la zia di quest’ultima e un uomo arcigno e scorbutico, noto per essere stato un fanatico sanguinario durante il periodo del Terrore.

È il primo decennio del nuovo secolo, il fermento rivoluzionario si è placato e la Francia, guidata da un Napoleone da poco incoronatosi imperatore, è momentaneamente sotto scacco degli inglesi, che con la loro flotta al comando dell’ammiraglio Nelson sorvegliano il Mediterraneo bloccando le navi francesi di stanza a Tolone. Una situazione instabile, destinata a infrangersi e a esplodere in una nuova guerra. Allo stesso modo è instabile l’equilibrio che si è creato a forza, in seguito a fatti luttuosi, tra gli abitanti della locanda dove Peyrol ha fissato la sua dimora. E così il vecchio marinaio, mosso dagli eventi e dal suo spirito indomito, finirà per essere coinvolto in prima persona nelle vicende umane di Escampobar e, contemporaneamente, in quelle politiche della sua patria ritrovata.

 

Il filibustiere è qui proposto nella nuova traduzione e con le illustrazioni di Alberto Cavanna, narratore legato per vocazione al mare, autore dei romanzi Bacicio do Tin, Da bosco e da riviera, L’uomo che non contava i giorni, Il dolore del mare, La nave delle anime perdute e del saggio storico L’ultimo viaggio dell’imperatore. Napoleone tra Waterloo e Sant’Elena.

Joseph Conrad

 

Joseph Conrad (1857-1924) ha prestato servizio sulle navi mercantili britanniche per quindici anni, prima di dedicarsi alla scrittura e trasformare in storie le circostanze e i personaggi della sua avventurosa vita di mare. Considerato tra i maggiori scrittori di ogni tempo, è autore di classici immortali come Cuore di tenebra, Lord Jim, Tifone, Nostromo, Vittoria, La linea d’ombra.

 

filibustiere

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nuova immersione nei classici da parte di Fazi editore, ecco Una storia comune, da Ivan Goncarov
 
 
 
 
Traduzione di Patrizia Parnisari
 
Una storia comune racconta le vicende di Aleksandr Aduev, un giovane romantico e sognatore che si trasferisce dalla provincia, dove la madre lo ha sempre coccolato, a San Pietroburgo a casa dello zio Pjotr, un pragmatico capitalista sposato con Lizaveta Aleksandrovna, una bellissima donna molto più giovane. Aleksandr crede nell’amore eterno, nell’amicizia indissolubile e soprattutto si reputa un grande poeta. Lo zio, uno dei caratteri più indimenticabili della letteratura di sempre, cerca di orientarlo verso una visione più realistica della vita.
Il romanzo è una vicenda umoristica travolgente, una narrazione serrata intorno allo scontro di due mondi che sembrano in apparenza irriducibili. Il registro di Gončarov è la comicità: un’intelligenza che nasce da Puškin e continua in Gogol’ e negli altri grandi del suo tempo. Gončarov è il maestro di una verità che spesso dimentichiamo: la vita deve continuare a nutrirci con qualcosa di intangibile, qualcosa che soltanto il riso sa conservare nell’assurda idiozia delle nostre azioni. Scritto in prosa e versi e pubblicato nel 1847, è il primo libro di una trilogia (a cui seguono il celebre Oblomov e Il burrone). Dimenticato per oltre un secolo a causa della sua mancanza di impegno politico e sociale, il libro viene oggi riscoperto come un grande capolavoro della letteratura russa dell’Ottocento, al pari dei grandi Tolstoj, Dostoevskij, Leskov e Gogol’.
 
«Solo con se stesso l’uomo si vede come in uno specchio: soltanto allora impara ad avere fede nella grandezza e nella dignità umana».
 
«Una delizia, leggetelo tutti».
Lev Tolstoj

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nuova esaltante versione per Jane Eyre di Charlotte Bronte, nella brillante collana BUR CLASSICI DE LUXE, grandi libri accompagnati dalle immagini di celebri illustratori.

Charlotte Bronte, Jane Eyre, Bur

http://www.bur.eu/libri/jane-eyre-4/

il capolavoro di Charlotte Brontë: un classico della letteratura mondiale in un’edizione pregiata arricchita dalle illustrazioni di Edmund Garrett. 

Trasgressivo, indecoroso, scandaloso. Così fu definito, alla sua uscita nel 1847, il capolavoro di Charlotte Brontë: l’eroina senza famiglia e senza soldi, intelligente e colta ma cresciuta in un orfanotrofio, che osava dar voce ai sentimenti che provava per un uomo proibito, infranse molti divieti nel rigore dell’Inghilterra vittoriana. Ma la forza del personaggio di Jane, e della scrittura di Charlotte, ebbero la meglio su ogni critica. E ancora oggi, a duecento anni dalla nascita della sua autrice, Jane Eyre è la storia di tutte le donne indipendenti che pensano che la vita vada affrontata con coraggio. E che non sognano un cortese principe azzurro, ma un compagno che sappia tener loro testa, e che sia pronto a sfidare il mondo al loro fianco. Questa edizione pregiata di un classico della letteratura mondiale è arricchita e impreziosita dalle fini illustrazioni di Edmund Garrett, che sorprendono per l’efficacia con cui sanno trasmettere, in pochi tratti, l’intimità di una conversazione sussurrata davanti a un camino, e il gelo di una corsa disperata nella brughiera. Tradotto da Berenice Capatti

 

bronte

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Si merita appieno la qualifica data dall’editore Mondadori quando lo aveva pubblicato nel 1988, inserendolo nella collana CLASSICI PER RAGAZZI . perché IL RAGAZZO SMARRITO è davvero un piccolo gioiello, anche se il formato proposto dall’editore non gli rende giustizia appieno secondo noi. Ma non destinatelo solo ai giovani lettori, perché questo libro del 1905, al pari di quelli di Durrell, merita ampio pubblico. Con innocenza e gran felicità narrativa l’anglo-argentino Hudson mostra la scoperta delle tante meraviglie che la natura riserva a chi si degna di osservarla, con un linquaggio squillante e denso di poesia, con un profondo rispetto per le forme di vita che ci circondano.

 

Il ragazzo smarrito,

 Hudson William H., Castelvecchi

Spinto da una traboccante passione per la natura, il piccolo Martin si allontana dalla casa dei vecchi genitori fino a perdersi nel mondo vasto e misterioso delle pampas. Qui, dove sogno e realtà sembrano alternarsi e confondersi, incontrerà una galleria di personaggi memorabili: bestie parlanti, uomini selvaggi, un pastore sordo, una fatata signora che gli farà da mamma, un vecchio gigante che lo proteggerà dai pericoli del mare… William Henry Hudson, scrittore amato da Hemingway e Borges, nutre il racconto con i ricordi della sua infanzia argentina. Vista con gli occhi di Martin alter ego dell’autore – la natura sudamericana appare trasfigurata dallo stupore infantile.

Traduzione Tron I.

 

William Henry Hudson è nato il 4 agosto del 1841 ed è morto il 18 agosto 1922. E’ stato uno scrittore, naturalista e ornitologo.

Nato nella provincia di Buenos Aires in Argentina ha trascorso la giovinezza a osservare la flora e la fauna oltre ai drammi umani nelle terre di frontiera.

Si trasferì in Inghilterra nel 1869 dove produsse diversi studi di ornitologia, ma divenne famoso con alcuni suoi libri sulla vita di provincia inglese.

E’ stato membro fondatore della Royal society per la protezione degli uccelli.

Il suo romanzo più famoso è Green Mansions(1904) mentre il suo lavoro più noto di non-fiction è Far Away and Long Ago (1918) (Un mondo lontano).

 

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Pezzi da otto, pezzi da otto. Se c’è un libro che più di altri si collega ai ricordi lontani del libraio che qui vi scrive, è proprio L’ISOLA DEL TESORO, in cui c’è proprio tutto quanto un ragazzino possa temere e sognare,dal pericolo all’avventura. Al lieto fine, oltretutto. Tornando ai giorni nostri, come non essere lieti di ritrovare in libreria questo classico tra i classici con le illustrazioni di uno dei sommi maestri contemporanei, Roberto Innocenti. Già annunciato da un discreto numero di mesi, l’opera è ora terminata, e c’è veramente da che lustrarsi gli occhi. Vi rimandiamo alla pagina dell’editore, che con caparbietà sta dedicando la propria linea di produzione alla realizzazione di classici affiancati dai disegni di altri artisti del calibro di Fabian Negrin, Andrea Rauch, Guido Scarabottolo. Ci auguriamo di vedere anche sui banchi delle nostre librerie altre opere illustrate con questa qualità, un po’ come in Spagna magari, dove lo scaffale dei grandi libri del passato animato da disegni contemporanei è decisamente affollato.

Robert Louis Stevenson
L’Isola del Tesoro

Disegni di Roberto Innocenti, Princìpi e Principi

Forse il più bel libro d’avventure di ogni tempo. La ricerca del tesoro del pirata Flint, da parte del giovane Jim e del pirata Long John Silver, viene rivisitata dalla penna di Roberto Innocenti, uno dei grandi maestri dell’illustrazione mondiale, unico italiano ad aver vinto, nel 2008, l’Ibby Andersen Award.

il link al Blog dell’editore
http://principieprincipi.blogspot.it/2012/03/crescere-cercando-un-tesoro.html?showComment=1333804449325#c3524775750077981915

e un video per sgranar ancor più gli occhi
http://www.youtube.com/watch?v=SaWYiOh4Sic&feature=player_embedded

Pezzi da otto! Pezzi da otto!

inoltre, l’editore ha stampato in 50 copie una Cartella con quattro stampe
numerate e firmate dall’autore.

Ovviamente in possesso di Atlantide!
Copia in possesso n. 12 di 50
Tratte dal libro
Formato stampe: 43,5×30,5

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