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Posts Tagged ‘consigli di lettura’

è una società molto particolare quella raccontata con bravura da Cecile Coulon, formidabile raccontatrice di storie (Il re non ha sonno, ricordiamo). I LETTORI sono osannati come vere e proprie star, e le loro performance avvengono in stadi gremiti in ogni ordine di posto, davanti a platee entusiaste. Non è di certo un mondo ideale, visto che il potere ha trovato un particolare modo per manipolare le masse… Ma al solito un piccolo incidente può produrre cambiamenti inarrestabili.. Un vero e proprio inno alla potenza della letteratura!

Cecile Coulon, La casa delle parole, Keller

tradotto da Tatiana Moroni

In un Paese senza nome le autorità hanno trovato il modo di garantire l’ordine sociale: letture pubbliche come strumento perfetto di manipolazione. Gli stadi vengono riempiti di persone che, affamate di emozioni intense, ascoltano avidamente brani ed estratti dei più diversi generi letterari e così le passioni, la rabbia, la disperazione, le paure vengono a galla e svaniscono in poco più di un’ora… fino alla prossima adunanza.
Tutto si svolge sotto l’occhio vigile di agenti che devono essere freddi, efficienti e, soprattutto, analfabeti. In cambio hanno una vita di privilegi e spensieratezze e un numero al posto del nome. Come 1075, il migliore tra tutti, almeno fino a quando un incidente sul lavoro lo confina in un ospedale. Lì nel tedio dei giorni di convalescenza incontra una giovane donna che tiene lezioni di lettura per i bambini malati… e tutto comincia a traballare.
Una favola inquietante e feroce sulle pratiche di controllo della società, sulla libertà, le emozioni, la consapevolezza e sull’amore per la letteratura.

«La lettura produceva effetti spettacolari: non rendeva i pazienti né migliori né peggiori, ma per la prima volta da quando avevano smesso di bucarsi, sniffare, fumare tutto quello che gli passava per le mani, il corpo, di nuovo attivo, esultava. Le emozioni aumentavano, e loro si lasciavano trasportare. Le parole avevano risuscitato l’oggetto della loro dipendenza iniziale: il libro non aveva niente di illegale. Potevano quindi darsi alla pazza gioia».

Cécile Coulon si impone ancora una volta come un’incredibile narratrice di storie. E questa è una vera e propria dichiarazione d’amore per la letteratura. ELLE (FRANCE)

Cécile Coulon è nata a Clermont-Ferrand. Ispirata dalla letteratura francese quanto da quella americana, l’autrice è anche una grande appassionata di cinema e musica. Nel suo universo così convivono Maupin, Proust, Flaubert, Steinbeck, Tennessee Williams ma anche le pellicole di Pier Paolo Pasolini e dei fratelli Coen e la musica di Elvis Presley, Jerry Lee Lewis, Chuck Berry, Ramones.
Considerata una delle più talentuose della sua generazione, ha conquistato critici e lettori con una produzione narrativa di grande qualità. In Italia è apparso, sempre per Keller editore, Il re non ha sonno (2013).

 

 

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Vita difficile quella di Maya Angelou, e l’opera che è considerata una pietra miliare come voce coraggiosa della comunità nera americana femminile è proprio la sua autobiografia. In libreria, questa prima parte dedicata agli anni più difficili, quelli dell’infanzia:  un grande ritorno in libreria dopo l’ultima edizione targata Frassinelli.

 

“Ragazza madre a diciassette anni, Angelou ha svolto i lavori più diversi, tra cui la tranviera, la cameriera, la cuoca, la mezzana, la prostituta, la spogliarellista, la ballerina, la cantante; ha fatto parte del cast dell’opera di George Gershwin Porgy and Bess, la giornalista in Egitto e l’insegnante nel Ghana durante il periodo della decolonizzazione, la coordinatrice dell’associazione per i diritti civili Southern Christian Leadership Conference, la compositrice, la scrittrice, l’attrice, l’autrice, regista e produttrice di drammi teatrali e programmi televisivi.” da Wikipedia

la scheda del libro

Io so perché canta l’uccello in gabbia ,       Angelou Maya , Beat

 

Poetessa, attrice, sceneggiatrice, ballerina ma soprattutto donna che ha sofferto e lottato per affermare la propria libertà, Maya Angelou pubblica Io so perché canta l’uccello in gabbia nel 1969, ottenendo subito enorme successo e risonanza internazionale. Nell’opera è racchiusa la sua vita di giovane donna che, con la sola forza del talento e il coraggio delle idee, riesce a passare da una condizione di povertà e segregazione, di abbandono e violenza, alla fama internazionale. Il libro muove dall’infanzia di Maya trascorsa nel Missouri. Una stagione terribile, segnata dalla violenza subita a opera del fidanzato della madre. Il trauma è così violento per la piccola Maya da toglierle per cinque anni la parola. Gradualmente, però, la ragazza riesce a mettere da parte la sofferenza e a costruire con coraggio e ostinazione la propria vita. Ottiene una borsa di studio per danzare e recitare in California, a San Francisco; nel 1944, a soli 16 anni, dà alla luce un figlio e per mantenere …

Traduzione Cantarelli M.L.

 

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 la nostra selezione di romanzi per questi ultimi mesi del 2014

MARIO BENEDETTI, LA TREGUA, NOTTETEMPO

Un gran romanzo per chi ama la migliore narrativa sudamericana, quasi un classico!.

ANNE GINE GOEMANS, LA PLANATA, IPERBOREA

Romanzo di formazione, e sull’epoca contemporanea. La planata racconta egregiamente la famiglia, il progresso che cancella l’anima dei luoghi, la lotta degli uccelli per non cedere il cielo agli aerei, la solitudine e il coraggio di volare.

NICK HORNBY, FUNNY GIRL, GUANDA

All’altezza dei suoi libri migliori! Dagli anni Sessanta alla fine del Secolo, un romanzo che ha per sfondo la storia dell’Inghilterra.

LAUREN GROFF, ARCADIA, CODICE

Fine anni 60, un gruppo di giovani decide di dare vita ad una comunità, chiamata Arcadia. Un luogo di sognatori, ben presto corrotto dalle difficoltà della convivenza: sarà il giovane Briciola a doversi confrontare con l’asprezza del mondo reale divenuto ormai uomo, nella New York degli anni Ottanta..

DAVID NICHOLLS, NOI, NERI POZZA

Dall’autore de UN GIORNO, una commedia tenera ed emozionante, ironica e profonda. Riuscirà l’anonimo dottore in biochimica Douglas a far desistere la moglie Connie dai propositi di porre fine al loro matrimonio, durato una ventina d’anni?

EDNA O’BRIEN, LUNGO IL FIUME, E.O

Ispirato al famoso X CASE del 1992, con cui la Corte Suprema Irlandese si pronunciò in favore dell’aborto qualora ci sia pericolo di vita per la madre, il romanzo è splendidamente riuscito nel restituire l’atmosfera dell’isola, e quelli dei protagonisti della vicenda. Una grande autrice, di cui si è detto avere l’animo di Molly Bloom e lo stile di Virginia Woolf.

DIANE SETTERFIELD, LE NERE ALI DEL TEMPO, MONDADORI una atmosfera vicina ai toni dickensiani quella che si respira nel nuovo libro di Diane Setterfield: l’ascesa e la caduta di William, capace di diventare proprietario dell’opificio di famiglia , ma perseguitato a causa di un fatto apparentemente senza conseguenze avvenuto in piena giovinezza. Dall’autrice de LA TREDICESIMA STORIA.

ELEANOR CATTON, I LUMINARI, FANDANGO

BOOKER PRIZE 2013, La più giovane vincitrice del premio, con i suoi 28 anni.

CHIMAMANDA NGOZI ADICHIE, AMERICANAH, EINAUDI Tra i dieci migliori libri del 2013 per il NYTIMES, un grandioso romanzo sul senso dell’identità tra Africa e America

ANDREA DELOGU – ANDREA CEDROLA, LA COLLINA, FANDANGO Andrea è cresciuta sulle colline di San Patrignano, ospite con i genitori della comunità di recupero.Questo romanzo, ispirato a quei giorni, è un forte ritratto di quegli anni, di quell’esperienza, vissuta da bambina.

FABIO BARTOLOMEI, LEZIONI IN PARADISO, E-O Finalmente giunge il primo impiego non precario per la protagonista: sarà l’angelo custode di una persona, ora che è arrivata in Paradiso. Con ironia e dolcezza, una gran bella storia da leggere!

UGO CORNIA, ANIMALI (TOPI GATTI CANI E MIA SORELLA), FELTRINELLI Una strepitosa ed ironica storia di famiglia con animali, sull’appennino bolognese, in cui lo stile del narratore è quello stralunato di Celati e Cavazzoni.

ERICH MARIA REMARQUE, LA VIA DEL RITORNO, NERI POZZA I giovani studenti protagonisti sono stati strappati dai banchi di scuola alle atrocità della prima guerra mondiale, sono sconfitti e sopravvissuti ma il loro animo è ormai infranto. Un grande libro contro le atrocità della guerra!

DEBORAH MOGGACH, L’HOTEL DEI CUORI INFRANTI, ELLIOT Una commedia dal tono ironico e lieve, estremamente piacevole da leggere!

PAOLO NORI, SIAMO BUONI SE SIAMO BUONI, MARCOS Y MARCOS Continuano le avventure tragolgenti di Ermanno Baistrocchi: un romanzo dal tono orale gustosissimo e graffiante, ironico e zeppo di spunti di riflessione sulla quotidianità e sulle buone letture!

ANDREW MILLER, PURA, BOMPIANI

È un grande affabulatore Andrew Miller, capace come pochi di raccontare con colore e passione epoche storiche, di incrociare i destini dei suoi personaggi all’interno di intriganti situazioni. Qui ci porta negli anni che precedono la Rivoluzione Francese!

ALAN PAULS, STORIA DEL DENARO, SUR

Terzo libro dedicat alla storia argentina degli anni Settanta. Con tutto quello che conoscete di quel periodo, e molto di più! Un romanzo incentrato sul significato del denaro in un momento in cui tra inflazioni galoppanti, cambi neri non autorizzati ed altro, non dovrebbe più avere valore, mentre il costo della vita umana veniva svalutata in modo inversamente proporzionale.

HANNA KENT, HO LASCIATO ENTRARE LA TEMPESTA, PIEMME l’amara vicenda dell’ultima donna giustiziata per decapitazione in Islanda, nel 1830, per l’uccisione del marito, una sorta di “femminista ante litteram e la sua storia è stata travisata per anni”, In attesa dell’esecuzione, Agnes, assegnata al lavoro in una fattoria, propone la propria versione dei fatti che l’hanno vista protagonista. Un mondo arcaico e lontano, in cui il denaro non viene praticamente utilizzato, ma la società si fonda sui miti e sulle credenze, sulle leggende e sui sogni da interpretare

SHOTGUNS LOVESHOTS, NICHOLAS BUTLER, MARSILIO

una ambientazione davvero classica, nel profondo territorio rurale degli States, per questo brillante romanzo che echegia di musica bluegrass. Un romanzo sull’appartenenza ad un luogo, giocato sui meccanismi di amicizia nati tra alcuni amici, e su come il destino, visto sotto forma di successo economico o artistico, possa poi turbare certi equilibri.

DONNA TARTT, IL CARDELLINO, RIZZOLI

Amatissimo dai lettori, ad onta della “mole”, premiatissimo dalla critica!

Anthony Doerr, Tutta la luce che non vediamo, Rizzoli

Marie Laure e Werner, due ragazzi, lei francese e lui tedesco, nei giorni del D.Day a Saint Malò: due destini diversi che si sfiorano, in un libro commovente e poetico, indicato dal NyTimes come uno dei 5 migliori romanzi del 2014.

 La scheda del libro:

 

Marie Laure e Werner, due ragazzi, lei francese e lui tedesco, nei giorni del D.Day a Saint Malò: due destini diversi che si sfiorano, in un libro commovente e poetico, indicato dal NyTimes come uno dei 5 migliori romanzi del 2014. La ragazzai è diventata cieca, lui è un appassionato di radio, le loro vite li condurranno ad un drammatico incontro: anche durante periodi tremendi un piccolo squarcio di luce può farci uscire dalle tenebre, un messaggio forte raccontato con grande bravura!

 

Anthony Doerr, Tutta la luce che non vediamo, Rizzoli

Traduzione di Gewurz D. A.; Zani I.

È il 1934, a Parigi, quando a Marie-Laure, una bambina di sei anni con i capelli rossi e il viso pieno di lentiggini, viene diagnosticata una malattia degenerativa: sarà cieca per il resto della vita. Ne ha dodici quando i nazisti occupano la città, costringendo lei e il padre a trovare rifugio tra le mura di Saint-Malo, nella casa vicino al mare del prozio. Attraverso le imposte azzurre sempre chiuse, perché così impone la guerra, le arriva fragorosa l’eco delle onde che sbattono contro i bastioni. Qui, Marie-Laure dovrà imparare a sopravvivere a un nuovo tipo di buio. In quello stesso anno, in un orfanotrofio della Germania nazista vive Werner, un ragazzino con i capelli candidi come la neve e una curiosità esuberante per il mondo. Quando per caso mette le mani su una vecchia radio, scopre di avere un talento naturale per costruire e riparare questi strumenti di fondamentale importanza per le tattiche di guerra, un dono che si trasformerà nel suo lasciapassare per accedere all’accademia della Gioventù hitleriana, e poi partire in missione per localizzare i partigiani. Sempre più conscio del costo in vite umane del suo operato, Werner si addentra nel cuore del conflitto. Due mesi dopo il D-Day che ha liberato la Francia, ma non ancora la cittadina fortificata di Saint-Malo, i destini opposti di Werner e Marie-Laure convergono e si sfiorano in una limpida bolla di luce.

 

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In finale al Booker Prize 2013, la sempre brava Jhumpa Lahiri(L’interprete dei malanni, L’omonimo) ci propone una appassionante vicenda che segue le vite di quattro generazioni della famiglia Mitra, tra l’India e gli Stati Uniti.  Il romanzo prende il via osservando le vite di due fratelli, per poi spostarsi inesorabilmente verso la figura femminile che assumerà un ruolo centrale, Gauri, “la moglie” appunto.  Protagonista prima silenziosa, a fianco dell’uomo, la vedremo via via spiccare sempre più dalle pagine e nella vita!

Un libro denso di stimoli e di temi, da quelli dell’identità e dello sradicamento, dei rapporti familiari e dei risentimenti che possono annidarvisi, della violenza che serpeggia e può restare “compressa” a lungo per poi emergere, in un modo o nell’altro!

 

Jhumpa Lahiri, La moglie, Guanda

 

Nati a quindici mesi di distanza in un sobborgo di Calcutta negli anni tormentati dell’indipendenza indiana, i fratelli Subhash e Udayan si somigliano al punto che perfino i parenti li confondono tra loro, ma sono anche l’uno l’opposto dell’altro. Subhash, silenzioso e riflessivo, cerca di compiacere i genitori esaudendo ogni loro richiesta; Udayan, ribelle ed esuberante, non fa che mettere alla prova il loro affetto. Così, quando sul finire degli anni Sessanta nelle università bengalesi si diffonde la rivolta di un gruppo maoista contro le millenarie ingiustizie subite dai contadini, Udayan vi si getta anima e corpo, pur consapevole dei rischi; Subhash invece se ne tiene alla larga e preferisce partire per gli Stati Uniti. I loro percorsi sembrano divergere inesorabilmente: Subhash intraprende una tranquilla carriera di studioso in una cittadina sulle coste del Rhode Island, mentre Udayan, contravvenendo alle tradizioni, sceglie di sposarsi per amore con Gauri, una giovane studentessa di filosofia, affascinata dal suo carisma e dalla sua passione. Poi la tragedia irrompe, improvvisa e distruttiva. Quando Subhash scopre cosa è accaduto a Udayan nella spianata dove da bambini trascorrevano intere giornate a giocare, si sente in dovere di tornare a Calcutta per farsi carico della sua famiglia e curare le ferite causate dal fratello, a partire da quelle che segnano il cuore di Gauri.

 

 

 

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una piccola crepa può mandare in fumo tante sicurezze, e trascinare in un gorgo spaventose le esistenze di quattro persone. E’ quanto accade in una città in cui gli appetiti immobiliare hanno velocemente cambiato tutti i panorami, compreso quelli umani… Un thriller in cui l’autrice dà il meglio nel rendere il paesaggio urbano e umano, fino ai dettagli delle dinamiche di famiglia che avvolgono i suoi personaggi. Da leggersi in un fiato, certamente!

 

 

Español: Galerías Pacífico, Avenida Córdoba y ...

Español: Galerías Pacífico, Avenida Córdoba y Florida, Buenos Aires, Argentina. (Photo credit: Wikipedia)

Claudia Pineiro, La crepa, Feltrinelli
trad. di Pino Cacucci

E’ impossibile non notare una crepa e quando diventa visibile, niente è più lo stesso

Nella vita da uomo qualunque dell’architetto Pablo Simó c’è una fessura inconfessabile, una crepa che gli tormenta la coscienza: Nelson Jara. Forse era solo un piccolo truffatore, una “canaglia”, ma anche Pablo Simó sa di essere una canaglia, nonostante l’apparenza di irreprensibile professionista e buon padre di famiglia. Come una crepa che si allunga e si allarga, tutte le piccole certezze quotidiane di Pablo si sgretolano: una giovane donna che sembra sapere chissà cosa su Jara scatena in lui un’attrazione dirompente, la famiglia va in frantumi, il lavoro diventa insopportabile, e passo dopo passo la tentazione di essere canaglia fino in fondo lo travolge.
Ancora una volta Claudia Piñeiro ci narra i piccoli inferni di una variegata umanità, nella monumentale Buenos Aires invasa dal cemento delle speculazioni edilizie dove l’apparenza, più che mai, inganna

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So a minha cabeça

So a minha cabeça (Photo credit: Felipe Skroski)

OFFERTA DI PROVA! dal 7 al 18 giugno  troverete SCONTATI DEL 15%  i titoli consigliati. E un segnalibro in 3d per chi ne acquista tre!

DA DIECI\UNDICI ANNI IN SU

Zita Dazzi, Luce dei miei occhi, Einaudi ragazzi

Una famiglia qualsiasi, con due figli, due genitori che forse non si vogliono più bene; poi, improvvisa una malattia: ,a riaccendere la luce negli occhi di Giovanni servirà la forza della vita, attraverso i sogni dei ragazzi.

Bottero Simone, Leggera come i sogni, Mondadori

Zouck ha 17 anni e ama ballare come niente al mondo. Un giorno inizia a credere che il suo corpo non sia adatto alla danza, a vedersi con chili di troppo e con le forme sbagliate. E’ cosi’ che smette di mangiare, per iniziare una lotta contro la bilancia…

Nicola Brunialti, Il mummificatore, Newton Compton

Giallo, avventura, racconto fantastico, e una storia d’amore sullo sfondo per questo libro che piacerà a chi ama Tim Burton e Neil Gaiman.

Jordan Sonneblink, L’arte disparare balle, Giunti  

Tante città per San Lee, costretto a trasferirsi per seguire la famiglia, e a cercare sempre di apparire in modi diversi per adattarsi alle nuove amicizie. Finchè, in una nuova località..

Anna Lavatelli, Non chiamatela Crudelia Demon, Piemme

Ragazzini annoiati capaci di scherzi poco simpatici, sembra un copione già visto. Ma per fortuna, sulla strada di Katia ci sarà una anziana signora…

Siobhan Dowd, Il mistero del London Eye, Uovo nero  

Un ragazzino scompare mistereriosamente sotto gli occhi dei genitori. Saranno quelli “speciali” di un ragazzo afflitto da Sindrome di Asperger a vederci chiaro sull’accaduto. Premio Andersen 2012

Bob Buyea, Il maestro nuovo, Rizzoli

   Una quinta elementare, un nuovo maestro. Molto particolare, capace di entrare davvero nei cuori degli alunni. Saranno sette suoi alunni a far rivivere per noi un anno di scuola.

Giusi Quarenghi, Niente mi basta, Salani  

un’estate di crescita lontano da casa per la protagonista di questo bel romanzo.

Patrick Ness – Siobhan Dowd, Sette minuti dopo mezzanotte, Mondadori

Per gli appassionati di David Almond, una storia forte e commovente: la malattia di una persona cara, la rabbia per la crudeltà della vita, per essere al centro delle attenzioni dei compagni, un vecchio albero che inizia a raccontare storie…

Colin Meloy, Wildwood – i segreti del bosco proibito, Salani

Un mondo magico e fantastico vi attende, in cui la natura convive con la città…

Francois Place, La dogana volante, Rizzoli

Insidie e avventure per Gwen, ragazzo bretone di inizio Novecento.

Antonio Ferrara, Ero cattivo, San Paolo

Angelo, 13 anni, per uno scherzo riuscito male viene spedito in una comunità, dove troverà un modo diverso di vivere grazie anche ad un prete un po’ strano… Premio Andersen 2012

Guus Kuijer, Graffi sul tavolo, Salani

Un libro delicato e complicato come la vita, una storia che partendo dalla morte di una nonna parla di rapporti tra le persone, con una ragazzina alla scoperta del senso dell’esistenza.

Wolfang Herrndorf, Un’estate lunga sette giorni, Rizzoli

premio Deutscher Jugendliteraturpreis per questo libro che piacerà a chi ama Aidan Chambers! Una vita ai margini, per il protagonista…

Un classico: L’isola del tesoro di Robert Luis Stevenson con le illustrazioni di Roberto Innocenti (Principi & Principi editore)

Libri al cinema: Lo Hobbit di Tolkien, che vedrete sui grandi schermi a dicembre, regia di Peter Jackson

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grossman

Ancora una volta è l’editore Adelphi a proporre un’opera chiave del secondo Novecento. Parliamo de VITA E DESTINO di Vasilij Grossman, un testo fondamentale per comprendere la cruda essenza del ventesimo secolo, già pubblicato qualche decennio fa da Jaca Book, ma non più disponibile in quell’edizione.

Grossman (un nome che è una garanzia…) impiegò molti anni a scrivere questo romanzo, maturato dopo gli orrori della seconda Guerra Mondiale. Bene e male sono protagonisti di questo ampio libro (oltre ottocento pagine), insieme ai lager tedeschi e al totalitarismo comunista, la rivolta dell’uomo contro le forme di potere oppressive, l’essenza dell’essere umano e le insidie delle ideologie, di qualsiasi colore si rivestano. Il romanzo parte da un lager tedesco, con le cinquantasei etnie rinchiuse in condizioni disumane, dove credi, religioni, idee diverse si incontrano forzatamente.

Il manoscritto del romanzo fu sequestrato dal KGB nel 1961 e Grossman morì senza poterne vedere la pubblicazione, avvenuta vent’anni più tardi in Occidente in modo rocambolesco: il testo uscì dall’Unione Sovietica sotto forma di microfilm.

Anche se non fosse un gran libro, come invece merita di esser definito, andrebbe di certo segnalata l’opera di uno scrittore venuta alla luce dopo un decennio di gestazione, per essere poi bocciata dalla censura. Sapere che l’autore non ha potuto vedere pubblicato il frutto del suo lavoro, che è morto senza sapere se mai lo sarebbe stato, lascia dentro davvero una grande amarezza e tristezza per lui.

Vita e destino, di Vasilij Grossman, Adelphi

«Ho appena terminato un grande romanzo a cui ho lavorato per quasi dieci anni . . » scriveva nel 1960 Vasilij Grossman, scrittore noto in patria sin dagli anni Trenta (e fra i primi corrispondenti di guerra a entrare, al seguito dell’Armata Rossa, nell’inferno di Treblinka). Non sapeva, Grossman, che in quel momento il manoscritto della sua immensa epopea (che aveva la dichiarata ambizione di essere il Guerra e pace del Novecento) era già all’esame del Comitato centrale. Tant’è che nel febbraio del 1961 due agenti del KGB confischeranno non solo il manoscritto, ma anche le carte carbone e le minute, e perfino i nastri della macchina per scrivere: del «grande romanzo» non deve rimanere traccia. Gli occhiuti burocrati sovietici hanno intuito subito quanto fosse temibile per il regime un libro come Vita e destino: forse più ancora del Dottor Zivago. Quello che può sembrare solo un vasto, appassionante affresco storico si rivela infatti, ben presto, per ciò che è: una bruciante riflessione sul male. Del male (attraverso le vicende di un gran numero di personaggi in un modo o nell’altro collegati fra loro, e in mezzo ai quali incontriamo vittime e carnefici, eroi e traditori, idealisti e leccapiedi – fino ai due massimi protagonisti storici, Hitler e Stalin) Vasilij Grossman svela con implacabile acutezza la natura, che è menzogna e cancellazione della verità mediante la mistificazione più abietta: quella di ammantarsi di bene, un bene astratto e universale nel cui nome si compie ogni atrocità e ogni bassezza, e che induce a piegare il capo davanti alle sue sublimi esigenze. «Libri come Vita e destino» ha scritto George Steiner «eclissano quasi tutti i romanzi che oggi, in Occidente, vengono presi sul serio».

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Capita a volte che le pagine di un libro rivelino dettagli illuminanti sull’epoca storica in cui sono ambientati, che dicano molto di più di certi saggi e permettano di percepire la realtà quotidiana come fossimo viaggiatori del tempo. E’ il caso dei due libri che proponiamo: nel primo è l’incandescente Berlino di inizio novecento ad essere tratteggiata con mano sicura da Beatrice Colin, nel secondo troviamo invece una “vecchia conoscenza” dei consigli di lettura di Libreria Atlantide, Sarah Waters, ben capace di rendere le atmosfere e i dettagli dei personaggi, alle prese con le peripezie amorose della sua protagonista nella Londra di Fine Ottocento.

Beatrice Colin
La vita luminosa di Lilly Afrodite, Neri Pozza

Lilly Nelly Afrodite nasce ufficialmente il 31 dicembre del 1899 a Berlino.
In realtà trae il suo primo respiro nel ventesimo secolo, quando l’ultima mezzanotte dell’Ottocento è appena scoccata. Nasce in una metropoli in cui le ciminiere sbuffano e le fabbriche sibilano, e i lavoratori si riversano a milioni nei casermoni appena costruiti in periferia.
Nei rari momenti in cui è a casa, sua madre, scrittrice, attrice e, a tempo perso, membro di una compagnia di cabaret, la soffoca di baci e carezze.
Lilly, però, non è destinata a godere a lungo della sua presenza. La vita bohémienne di sua madre termina, infatti, tragicamente il giorno in cui il suo amante bavarese le spara, dopo averla scoperta a letto con un giovane studente di filosofia.
Per la piccola Lilly si spalancano così le porte del San Francesco Saverio, l’orfanotrofio cattolico di Berlino, dove impera e infrange cuori l’affascinante e ambigua suor August, la pelle perfetta, il viso finemente modellato e un metro e ottantacinque di altezza. E dove fa un giorno la sua comparsa la bella dodicenne Hanne Schmidt, un cappello con la piuma rossa in testa, un filo di rossetto sulle labbra e tre fratellini al fianco.
Lilly e Hanne diventano da allora amiche inseparabili e, quando l’età le obbliga a lasciare l’orfanotrofio, affrontano coraggiosamente insieme la vita nella tumultuosa metropoli tedesca.
È la Berlino della Repubblica di Weimar, dove ogni giorno c’è uno spargimento di sangue, si innalza una barricata, rimbombano colpi di arma da fuoco, ma dove si aprono anche a un ritmo incessante nuovi cabaret e locali notturni, e i conti e i principi di Prussia e Baviera, di ritorno dai loro eccentrici viaggi, alloggiano in alberghi di lusso o riaprono le loro magioni.
Gonne che sfiorano il ginocchio, capelli a caschetto, Lilly e Hanne non tardano a trovare il loro posto nella fervente vita notturna berlinese. È soltanto a Lilly, però, che la vita concede di passare dalle audizioni di riviste e teatri scalcinati ai set del nascente cinema tedesco, e di innamorarsi di un geniale regista russo che la trasforma in una delle grandi stelle della cinematografia, un’icona dai capelli bruni e i grandi occhi striati d’argento.
Avvincente come pochi altri romanzi, La vita luminosa di Lilly Afrodite è la storia di una donna che ha vissuto fino in fondo la sua vita, una storia fatta di sfarzo e miseria, di luce e ombra, dissolutezze e amore . . una storia che illumina un periodo straordinario del secolo scorso

Beatrice Colin
Beatrice Colin è nata a Londra e cresciuta in Scozia. Ha lavorato come giornalista freelance per il Guardian e numerosi altri giornali e come commediografa per la BBC. Vive a Glasgow.



Sarah Waters, Carezze di velluto, Ponte alle grazie

Ostricara nella taverna dei genitori sulle coste del Kent, astro nascente dello scintillante firmamento del varietà londinese, prostituta da strada e infine mantenuta di una capricciosa dama: nonostante la giovane età, in pochi anni Nancy si è ritrovata a interpretare così tanti ruoli da credere di dover ormai prendere posto nel buio della sala e limitarsi a fare da spettatore al magico teatro della vita. Ma proprio quando tutto sembra perduto, la sua innata passione la spinge a recitare il ruolo più impegnativo ed esaltante: essere finalmente se stessa, libera di amare ed essere riamata senza condizionamenti di sorta.
In quello che ha rappresentato il suo esordio letterario, Sarah Waters regala al lettore un erotico e picaresco romanzo d’iniziazione alla vita – in tutte le sue molteplici, spesso dolorose, sfaccettature -, tanto più straordinario perché, inseguendo i rovesci di fortuna della sua eroina, riesce a pizzicare tutte le corde dei sentimenti, a far ridere e a
commuovere, a suscitare entusiasmo e compassione.

I GIUDIZI
La turbolenta e appassionata ricerca dell’amore e dell’identità, in un romanzo straordinario ed emozionante.
Publishers Weekly
Sarah Waters dà prova di grande estro, e le peripezie amorose della sua discepola di Saffo nella Londra di fine secolo, tra splendore e miseria, sono una crudele delizia.
Elle

UN BRANO
Ogni sera al Palace mi dava un bacio d’addio. In sogno le sue labbra non si staccavano dalla mia guancia – bollenti, tenere – e si spostavano sulla fronte, sulle orecchie, sul collo, sulla bocca. Ero solita starle molto vicino per allacciarle i bottoni del colletto o spazzolarle i risvolti della giacca. Adesso, nelle mie fantasticherie facevo ciò che morivo dalla voglia di fare in camerino: mi chinavo per posare le labbra sulla sfumatura dei suoi capelli, le facevo scivolare le mani sotto la giacca, dove i seni premevano caldi contro la camicia inamidata e diventavano turgidi alle mie carezze…

Sarah Waters (1966), laureata in letteratura inglese, prima di dedicarsi a tempo pieno alla scrittura, ha lavorato in librerie e biblioteche e insegnato alla Open University di Londra. I suoi libri hanno fatto incetta di premi e riconoscimenti, tra cui il Somerset Maugham e Sunday Times Young Writer of the Year . . . Nel 2003 è stata inclusa nel novero dei venti migliori giovani scrittori britannici dalla rivista Granta, e nominata Autore dell’anno ai British Book Awards.

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fabbr. di eco

Richard Powers è un magnifico scrittore – chi ha letto Il tempo di una canzone sa che è innegabile.
Appartiene alla generazione dei nati negli anni ’50, quelli che galleggiano intorno alla loro età come boe magnetiche.
Il fabbricante di eco è un nuovo, notevole, capitolo della sua affermazione.
A partire dall’inizio, le gru canadesi che atterranno sul fiume, in Nebraska, affluendo da vari punti, ciascuna a celebrare il rito della memoria genetica. Fine febbraio, il periodo della grande migrazione.
Una notte, sulla strada che lambisce il fiume e migliaia di uccelli, uno stridore di freni, un urlo, uno schianto. Un pick-up è finito fuori strada, a guidarlo è Mark Schluter, ragazzo sveglio e selvaggio che guidava allegro nella notte. È ancora vivo, pare un miracolo, quando la sorella Karin lo raggiunge all’ospedale. Mark è cosciente, cerca di comunicare con la sorella, gli occhi che dicono terrore. Qualche ora e perde conoscenza. Quando riemergerà sarà un altro, un giovane di ventisette anni ostaggio della sindrome di Capgras, un disturbo che provoca la scissione fra le reazioni emotive e quelle razionali. Rifiuta di riconoscere in Karin la sorella, l’accusa di impostura.
Powers apre il libro su una celebrazione della memoria fossile, lo spettacolo della migrazione delle gru (“le creature volanti più antiche della terra”), lo incrocia con il dramma di un giovane che deve improvvisare una vita senza alcun appiglio, una voce memorabile che scava nella coscienza del “prima”, impreca, inventa per cercare il bersaglio, e di una sorella che non è più tale e vuole trovare un ruolo al suo fianco, per proteggerlo e non perderlo. Karin una trentenne di buona volontà e qualche costrutto, impedita dalla peggiore debolezza, il bisogno di essere amata, che coinvolge Gerald Weber, neurologo cognitivo alla Oliver Sacks. La chiave è in un biglietto che Karin trova sul comodino di Mark all’ospedale, la notte dell’incidente: “Non sono nessuno / ma stanotte sulla North Line Road / Dio mi ha condotto da te / per permetterti di vivere / e riportare indietro qualcun altro”.

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matteucci

Un voto spirituale sciolto con successo e un’istanza virtuosa destinata al fallimento: ecco le cause scatenanti di questa avventura. Al mercato degli schiavi un ventenne pakistano o tibetano, senza referenze, garanzia tre mesi: costo 400 rupie = 200 grammi di prosciutto cotto, pari a 5,80 euro.
Per l’annuale festa in onore di Shiva, il sindaco di Tiruvannamalai ingaggia squadre di porcelli, più economici ed efficaci di un dispendioso gabinetto chimico.
Per conoscere l’India bisogna gettarsi almeno una volta nei suoi affollatissimi luoghi di culto. Il viaggio di Rosa Matteucci inizia dalla regione del Kerala, dall’ashram di Amma, una famosa mistica che, in un prodigioso spettacolo di esaltazione collettiva, abbraccia ininterrottamente fino a 18.000 persone al giorno, dispensando loro un pizzico di cenere sacra e una caramella, ai più fortunati anche una mela.
La seconda tappa è Tiruvannamalai, dove l’incauta visitatrice viene risucchiata da un’impetuosa processione in onore di Shiva: una fiumana di mezzo milione di pellegrini, tra flagellanti indù, zingari distillatori di arak scatenati al ritmo del Ballo del qua qua, lebbrosi, storpi, vedove scampate alla pira, galli battaglieri, cani spellati e porcellini neri ghiotti di deiezioni umane. Rifugiatasi precipitosamente in albergo, riceve l’imprevista visita di tre scimmiette che fanno irruzione nella sua stanza, la devastano e si danno a pratiche irripetibili con la sua matita per gli occhi.
Terzo e ultimo approdo è Mamallapuram, stazione balneare decisamente più a misura di turista, rifugio naturale per gli espulsi dal ventre del subcontinente, per visitatori sfiancati e sconfitti. Frastornata da una realtà che gioca ancora secondo primordiali regole di sopravvivenza, ma disposta a lasciarsi travolgere dalla sua tumultuosa bellezza, Rosa Matteucci consegna una guida letteraria di tranciante irriverenza, e disegna uno spassoso ritratto dell’India e degli occidentali che la frequentano.

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