Feeds:
Articoli
Commenti

Posts Tagged ‘consigli libri natale’

idee per il Natale. Libri di viaggi. Al freddo..

Dieci cani per un sogno,
Varigas François, Castelvecchi
Il 28 aprile 1982 François Varigas parte da Frobisher Bay, nell’isola di Baffin, per una traversata del Grande Nord canadese, che si concluderà dopo un anno a Dawson City, al confine tra lo Yukon e l’Alaska. Porta con sé solo lo stretto indi

East Coast of Baffin Island in spring

East Coast of Baffin Island in spring (Photo credit: JP Newell)

spensabile – una tenda e poche altre cose – e viaggia su una slitta trainata da una muta di cani da lui personalmente allevati e addestrati. Scritto con l’aiuto del giornalista Jean-François Chaigneau, “Dieci cani per un sogno” è la rievocazione di quell’avventura memorabile: una corsa massacrante, lunga settemila chilometri, in mezzo ai ghiacci e alle tormente, sfidando il gelo, la fame e gli animali selvatici; e superando momenti terribili in cui la morte sembrava l’unica via di fuga da solitudine e disperazione. Alla fine, il temerario esploratore francese avrà stabilito una serie impressionante di primati: l’attraversamento completo dell’isola di Baffin, la traversata della regione artica in inverno, la prima spedizione in solitaria con un equipaggio di cani, il record di distanza coperta in un solo anno e la prima esplorazione tra foresta boreale e tundra artica. Varigas, grande lettore di Jack London, racconta la storia vera di un’impresa estrema e commovente, vissuta con l’unico ma inestimabile conforto dell’affetto dei suoi cani.

    I vagabondi delle nevi
    Sciamplicotti Alberto, Alpine studio
Creta, l’isola di Minosse e del labirinto del Minotauro, l’isola dove fu nascosto Zeus per sfuggire all’antropofogia di suo padre. Iran, il paese di Sherazade e de “Le mille e una notte”, delle carovaniere, del petrolio, dei Pahlavi e della rivoluzione islamica. Karakorum, il Pakistan e il fascino delle montagne più alte della terra e le tracce dei grandi esploratori del passato. Luoghi differenti che sembrerebbero non avere nulla in comune, ma dove invece il tramite è dato dalla curiosità e dalla voglia di esplorare il mondo con ai piedi un paio di sci. Così l’isola di Creta viene attraversata in inverno seguendo i sentieri più segreti e colmi di neve della catena dei Lefka Ori e del Monte Ida, l’Iran scoperto attraverso i nomadi backthiari e gli inaccessibili Monti Zagros, il Karakorum vissuto fra i ghiacciai dell’Hispar e del Biafo inseguendo il sogno del viaggio perfetto, quello che non ha mai fine. Vagabondare fra le nevi del mondo trova così il suo senso in quella ricerca che non ha mai termine, generata dalla curiosità, quella voglia di vedere e scoprire il diverso e il differente che in fin dei conti è l’unica via che può permettere a ognuno di noi di svelare i lati più nascosti e personali dell’essere umano.

Read Full Post »

Idee per Natale. Una storia irriverente (con tanto di zombie) o qualcosa di tradizionale sul tema, di Washington Irving?

La bugia di Natale,
Grahame-Smith Seth, Multiplayer
Seth Grahame-Smith ci conduce nel primo secolo dopo Cristo quando il mondo è dominato dall’imperatore Cesare Augusto ed Erode il Grande, un re fantoccio corrotto e assassino, spadroneggia in Galilea. Ma il loro potere è messo in pericolo dal cinico e feroce Balthazar, che ha giurato vendetta contro tutti i romani diventando il leggendario “Fantasma di Antiochia”, flagello dell’impero. Sfuggito all’ennesima condanna a morte, si ritrova davanti a una povera mangiatoia alle porte di Betlemme insieme a due improbabili compagni di viaggio. L’incontro con una giovane ragazza chiamata Maria, il suo devoto compagno Giuseppe e il loro figlio appena nato, cambierà per sempre il destino di Balthazar. E anche se il tempo delle grandi inondazioni e delle creature magiche è finito, la lotta fra il bene e il male continua. È l’inizio di un’avventura che li vedrà combattere contro eserciti nemici, scontrarsi con forze occulte, fronteggiare morti che si risvegliano e assistere a incredibili miracoli; nel tentativo di salvare un bambino davvero speciale e nella disperata speranza di ritrovare un pendente misteriosamente scomparso.

Irving Washington, Un buon vecchio Natale, Mattioli 1885
“The Old Christmas” è il racconto di un Natale trascorso in un vecchio maniero di campagna, lontano dalla strada maestra, in compagnia della nobile famiglia che lì vive, “senza nessuna nobiltà che possa rivaleggiare con loro,” e senza essere disturbati da nessuno. Lo stile è musicale, elegante e tuttavia semplice, così come per tutta l’opera di Irving, quasi a simboleggiare la sua natura aperta, fiduciosa e il suo gusto limpido e lineare.

Read Full Post »

 

 

 

LA GRANDE STORIA ILLUSTRATA DEL TOUR DE FRANCE, LIBRERIA DELLO SPORT

IL LIBRO UFFICIALE DEI PRIMI 100 TOUR DE FRANCE

Il Tour de France ha festeggiato, nel 2013, la sua centesima edizione. Un record per una prova mondiale, annuale e gratuita. L’entusiasmo dei quindici milioni di spettatori è lo stesso del 1903, del 1930 o del 1964. I campioni hanno disputato il loro centesimo Tour con la stessa passione di Maurice Garin, Fausto Coppi, Jacques Anquetil o Eddy Merckx.

Sì, nonostante tutto il Tour resta unico. Perché è magico, come lo testimoniano oggi queste trecento ottanta pagine, le cinquecento storie mai raccontate e le seicento foto che accompagnano il testo, in gran parte inedite.

Il Tour è vivo, Viva il Tour!

 

Dove sta il limite? Josef AJram, Vallardi

È possibile far convivere il lavoro in Borsa con uno strenuo impegno sportivo e la vita personale? Josef Ajram c’è riuscito. E in questo libro spiega come. Nelle imprese sportile e nel lavoro come trader Ajram applica le stesse regole: lottare e perseverare. Lo scopo non è vincere, ma raggiungere gli obiettivi che ci si è posti; il limite lo fissiamo noi e, se si vuole davvero ottenere un risultato, non si può fallire.

Con oltre 600 documenti e foto mai pubblicati prima

 

Sulla rotta dell’oro, Soldini Giovanni, Longanesi

NEW YORK – SAN FRANCISCO VIA CAPO HORN

Il 31 dicembre del 2012 Giovanni Soldini è partito a bordo del monoscafo Maserati VOR 70 da New York con un equipaggio proveniente da diverse nazioni: lo statunitense Ryan Breymaier, il francese Sébastien Audigane, il cinese Jianghe Teng, lo spagnolo Carlos Hernández, il tedesco Boris Herrmann, gli italiani Guido Broggi, Michele Sighel e Corrado Rossignoli. Scopo dell’impresa: stabilire un nuovo record sulla rotta storica New York-San Francisco, 13.219 miglia nautiche passando per Capo Horn. Il 16 febbraio 2013 Soldini e i suoi tagliano la linea del traguardo sotto il Golden Gate, aggiudicandosi il record della Rotta dell’oro (così chiamata in ricordo di quando le prime navi a vela davvero veloci la percorrevano per portare i coloni sulle piste della corsa all’oro e ai terreni) nella categoria dei monoscafi in 47 giorni, 0 ore, 42 minuti e 29 secondi, battendo di dieci giorni il primato precedente. Questo libro è la cronaca, arricchita dalle fotografie, di un’impresa straordinaria, della realizzazione di un sogno.

 

I vagabondi delle nevi, Sciamplicotti Alberto, Alpine studio  

Creta, l’isola di Minosse e del labirinto del Minotauro, l’isola dove fu nascosto Zeus per sfuggire all’antropofogia di suo padre. Iran, il paese di Sherazade e de “Le mille e una notte”, delle carovaniere, del petrolio, dei Pahlavi e della rivoluzione islamica. Karakorum, il Pakistan e il fascino delle montagne più alte della terra e le tracce dei grandi esploratori del passato. Luoghi differenti che sembrerebbero non avere nulla in comune, ma dove invece il tramite è dato dalla curiosità e dalla voglia di esplorare il mondo con ai piedi un paio di sci. Così l’isola di Creta viene attraversata in inverno seguendo i sentieri più segreti e colmi di neve della catena dei Lefka Ori e del Monte Ida, l’Iran scoperto attraverso i nomadi backthiari e gli inaccessibili Monti Zagros, il Karakorum vissuto fra i ghiacciai dell’Hispar e del Biafo inseguendo il sogno del viaggio perfetto, quello che non ha mai fine. Vagabondare fra le nevi del mondo trova così il suo senso in quella ricerca che non ha mai termine, generata dalla curiosità, quella voglia di vedere e scoprire il diverso e il differente che in fin dei conti è l’unica via che può permettere a ognuno di noi di svelare i lati più nascosti e personali dell’essere umano.

 

Il significato di Mario, Santacaterina Andrea, Castelvecchi ultra

Mario Balotelli è un punto di rottura. Divide. Lo si odia, oppure lo si ama. E anche chi lo ama riesce ad odiarlo infinitamente, come è capitato ai tifosi dell’Inter quando l’hanno visto compiere il sacrilegio di gettare a terra con stizza la maglia della loro squadra dopo la semifinale di Champions con il Barcellona; d’altra parte, chi lo odia riesce comunque ad amarlo, come nella sera della semifinale di Euro 2012, quando Mario segna una mirabolante doppietta, stende la Germania e manda in visibilio una nazione intera, detrattori compresi. Amanti o meno del calcio giocato, Mario è un personaggio con cui tutti, prima o poi, dobbiamo fare i conti. È il simbolo di un’integrazione razziale che una certa parte d’Italia mal sopporta. È l’ambasciatore della lotta al razzismo per alcuni, mentre per altri è solo il pretesto per ribadire che “non ci sono negri italiani”. Questa è la storia di Mario Balotelli, il primo centravanti di colore che segna per l’Italia, mentre l’Italia stessa sta faticosamente muovendo i primi passi verso un nuovo presente.

Black Jesus, AAVV, Libreria dello sport: ristampato il libro più venduto sul basket!

Imprescindibile per chiunque ami il basket a stelle e strisce, Black Jesus è una lettura che risulta gradevolissima anche per chi sia semplicemente interessato ad approfondire certi aspetti della cultura americana. Il basket in America, sia a livello professionistico che amatoriale, è infatti più di un semplice sport, è uno stile di vita con delle sue regole ben definite, saldamente legate ad un codice della strada tanto anacronistico quanto reale; un mondo dove si vive o si muore per mantenere la propria reputazione, un mondo dove il testosterone si misura a chilate e dove la personalità e l’ego (che infatti è spesso e volentieri smisurato, in quelli che “ce l’hanno fatta”) contano almeno quanto le qualità tecniche.
Federico Buffa, forte della sua esperienza di vita negli USA e della sua conoscenza diretta del mondo NBA ma non solo, ci introduce in una realtà per noi italiani assolutamente aliena, tratteggiando ritratti sempre interessanti di un buon numero di personaggi più o meno fondamentali del basket americano, dalle stelle più affermate della lega professionistica ai miti delle high school, con una attenzione particolare per le storie meno conosciute e sempre con il suo stile vivissimo e infarcito di slang e iperboli, per una maniera di scrivere tipicamente americana.

 

Maurice Garin, initially declared winner of th...

Maurice Garin, initially declared winner of the 1904 Tour de France. (Photo credit: Wikipedia)

 

La meravigliosa storia di Varenne, il cavallo più veloce del vento.

Questo è il racconto di un cavallo e di un sogno. Il sogno di Varenne e degli uomini e delle donne che lo hanno accarezzato. Un puledro nato in una notte tempestosa e da quel prodigio di quella nascita partito per una grande avventura. Quella di diventare un cavallo da corsa e lasciare non solo l’impronta degli zoccoli sulla sabbia della pista. Ma scavare un solco profondo nel cuore e nella fantasia degli appassionati. Varenne ha portato alto il vessillo dell’Italia sulle piste del tutto il mondo, riscrivendo record e statistiche di uno sport nobile e antico, il trotto. E in questa storia  straordinaria, che supera i recinti di un ippodromo per entrare nell’immaginario collettivo, e diventare racconto di un’epoca irripetibile, i fasti luminosi di un grande sport come l’ippica, questo libro ci porta con tanti aneddoti e dettagli di chi questo trottatore magico e fantastico ha conosciuto. Il sogno di Varenne è qui, tutto da leggere, amare, capire. Apprezzare come ieri fosse oggi.

 

 

Read Full Post »

Volume 8 (Fabrizio De André album)

Volume 8 (Fabrizio De André album) (Photo credit: Wikipedia)

Lo stile classico. Haydn, Mozart, Beethoven, Charles Rosen, Adelphi

Se c’è un’epoca nella storia della musica che nessuno ha mai esitato a definire aurea, certamente è quella del “grande triumvirato”: i sei-sette decenni – dai primi exploit compositivi del giovane Haydn (mentre Mozart già stupiva l’Europa) alla morte di Beethoven nel 1827 – che videro nascere “un’arte nuova”. Benché divisi da “caratteri diversissimi e concezioni espressive spesso diametralmente opposte”, Haydn, Mozart e Beethoven forgiarono uno stile unitario, duttile ma inconfondibile, in grado di sublimare le “possibilità artistiche dell’epoca”, ma anche di consumare come un fuoco “i residui ormai insignificanti delle tradizioni precedenti”. Uno stile la cui perfezione ha reclamato, appunto, la definizione di classico. Che cosa ha reso possibile questa prodigiosa sintesi, e che cosa si cela dietro l’incanto che secoli dopo ancora ci pervade all’ascolto? Rosen spezza il circolo vizioso dei modelli analitici astratti, e restituisce “il senso della libertà e della vitalità” di questo stile, tra formularità e arguzia, sperimentalismo e convenzione. Così, la sua interpretazione della “forma sonata” ci fa comprendere come nelle mani di Haydn, Mozart e Beethoven la musica divenga finalmente capace di una drammaturgia senza parole: un teatro di suoni in cui il contrasto fra tensione e stabilità, regolato da stringenti logiche interne, attinge un’inedita potenza emozionale.

Pete Townshend, Who I Am, Rizzoli

“Quando sollevavo la chitarra sopra la testa, mi sembrava di reggere il peso insanguinato di secoli infiniti di guerre insensate. Esplosioni. Trincee. Cadaveri. Il sibilo pauroso del vento.” Poi Pete schiantava quella chitarra come un’ascia contro gli amplificatori; Keith Moon cominciava a prendere a calci la sua batteria e Roger Daltrey sbatteva il microfono contro i piatti crepati di Keith. Gli Who sul palco erano furore dionisiaco allo stato puro e anche lontano dalle scene non si risparmiavano, al punto che l’Holiday Inn decise di bandirli per sempre dalle proprie strutture, a qualsiasi latitudine del mondo. Nel 1965 incendiarono il cuore di un’intera generazione con l’immortale verso “Spero di morire prima di diventare vecchio” ma la vita, si sa, non sempre va come si crede a vent’anni. Pete oggi ne ha sessantotto, è sopravvissuto a un’iniezione di adrenalina dritta nel cuore dopo essere stato trovato in overdose nei bagni di una discoteca ed è stato a un passo dall’andare a letto con Mick Jagger; ha lottato ogni giorno contro i fantasmi di un abuso sessuale subito da bambino ed è stato ingiustamente coinvolto in uno scandalo di pedofilia online: è diventato sordo dall’orecchio sinistro a causa di un’esplosione provocata da quel pazzo di Keith Moon in diretta tv ma ha suonato a Woodstock, al primo Live Aid e, recentemente, alla cerimonia di chiusura delle Olimpiadi di Londra del 2012.

Fabrizio De André. Canzoni nascoste. Storie segrete,

Pistarini Walter, Giunti

Il seguito del volume del 2011 concentrato sulle canzoni ufficiali scritte ed eseguite da Fabrizio De André. Qui si prendono in considerazione gli inediti apparsi dopo la morte, le collaborazioni, le partecipazioni a dischi con altri, le colonne sonore, sempre seguendo la formula del primo libro di ricerca, aneddoti e dichiarazioni di FDA e testimoni diretti per ricostruire nei dettagli la storia dei singoli brani. In una seconda parte l’autore si sofferma su particolari curiosi e poco conosciuti della vita di Faber, dalle incisioni giovanili con il nome d’arte di Fabrizio ai primi approcci con la chitarra fino al viscerale amore per il calcio e la squadra del Genoa.

I grandi film. Quando il cinema diventa leggenda, Paolo D’Agostini, White Star

Dai film muti di Charlie Chaplin agli ipertecnologici colossal contemporanei, questo volume – introdotto dalla prefazione di Franco Zeffirelli – presenta una selezione dei più grandi film della storia del cinema con l’ausilio di centinaia di immagini evocative. Diviso per periodi, “I grandi film” approfondisce i vari generi, dalle pellicole d’amore alle commedie, dai film d’azione a quelli di fantascienza, dai cult-movie ai musical. L’autore esplora il mondo del cinema a 360 gradi: gli storici studios di Hollvwood degli anni ’30 e ’40, il “New Cinema” di registi audaci come Francis Ford Coppola, George Lucas, Stanley Kubrick e Martin Scorsese, il fantasy di Spielberg, per arrivare al recente fenomeno indiano di Bollywood.

Charlie Chaplin. Le comiche Mutual. 2 DVD. Con libro, Cineteca di Bologna

Il cofanetto raccoglie, in edizione restaurata e con nuovi accompagnamenti musicali, le dodici comiche che consacrano il genio di Chaplin. Tra il 1916 e il 1917, per la compagnia di produzione Mutual, Charlot è l’emigrante, il vagabondo, l’evaso, il macchinista, il poliziotto, l’uomo gettato nel mondo, in lotta contro gli oggetti e l’autorità. Nel corso di una straordinaria stagione creativa, tra risata, pathos e critica sociale, prende forma la grande commedia umana chapliniana: ogni film è il capitolo di un’arte nuova.

 

Read Full Post »

Italiano: La poetessa italiana Alda Merini con...

Italiano: La poetessa italiana Alda Merini con la cantante Milva durante uno spettacolo. (Photo credit: Wikipedia)

Alda Merini,

Il sigillo della poesia,

La vita e la scrittura, Piero Manni edizioni

Quando esce un nuovo libro di Alda Merini è come se ti accogliesse ancora una volta nella sua vita, per seminare versi innaffiati dalle sue lacrime di gioia e di dolore; versi che fioriscono dentro di te quando li leggi e non ti abbandonano mai. Non era facile raccogliere i fiori in forma di poesia di Alda, perché li dava solo a chi voleva, a chi capiva, a chi sapeva ascoltare. Piero Manni l’ha saputo fare. Se questo libro ci arriva oggi come un regalo è perché Alda Merini è stato un bel regalo, che fa battere il cuore e con la sua poesia dà luce in manierapermanente alla nostra vita ambulante.

 

Questo volume racconta la straordinaria avventura poetica ed esistenziale della poetessa dei Navigli attraverso le sue testimonianze e i suoi componimenti: la frequentazione fin da giovanissima degli intellettuali milanesi, l’esperienza del manicomio, la visione spregiudicata, la passione per l’umanità e l’amore, la spontaneità della versificazione hanno profondamente colpito milioni di lettori e hanno fatto della Merini un personaggio, oltre che un’artista della parola.

Manni, tra i suoi editori storici, le rende omaggio con un libro che contiene le poesie più belle, a partire dagli esordi.

A cura di Piero Manni Con una nota di Daniele Piccini

 

Amori. Testo francese a fronte,

                Desbordes Valmore Marceline, Elliot

Una selezione di liriche sull’amore della poetessa che i letterati di Francia chiamavano “Maestro”. Ammirata nell’Ottocento da Dumas, Scribe, Baudelaire, Hugo, Niccolò Paganini, Sainte-Beuve, Nietzsche, amica di Balzac (che si ispirò a lei per “La cugina Bette”), Marceline Desbordes-Valmore fu l’unica donna a essere inclusa nell’antologia di Verlaine “I poeti maledetti”, che ha segnato la poesia occidentale. Capace di cantare l’amore e il disamore con lingua pura e tagliente, e di affondare il coltello nel dolore e nell’estasi con la grandezza di Saffo e la virulenza di santa Teresa d’Avila, come disse Verlaine, il suo lirismo e la sua capacità di aderenza alla realtà l’hanno resa una voce inconfondibile e ancora attuale. Se a questo aggiungiamo la sua vita, che sembra tratta da un romanzo di Balzac, possiamo comprendere pienamente la potenza e l’importanza di Marceline Desbordes-Valmore, la cui fama è giunta nel Novecento, grazie agli apprezzamenti di Renée Vivien, Mallarmé, Colette, Cécile Sauvage, e non fa che crescere col passare del tempo.

 

 

A pennello, Edith de Hody Dzieduszycka, La vita felice

 

Questo libro raccoglie un centinaio di poesie che riguardano pittori e artisti di ogni epoca e origine. Si tratta di un piccolo estratto assolutamente non esaustivo rispetto al numero di quelli che hanno composto e fatta grande la storia dell’arte nel mondo e nei secoli. La scelta è stata da me fatta tra quelli che, in un modo o nell’altro, hanno attirato la mia attenzione. Sono partita dal ‘200 con Giotto per arrivare ai nostri giorni. Tante nazionalità sono rappresentate, tanti stili, tendenze, tecniche, che finiscono per comporre un grande puzzle, un caleidoscopio, un affresco multicolore e variegato.

Soltanto dopo averne scritti alcuni, all’inizio senza progetto particolare, in modo istintivo e quasi sotto forma di indovinelli, mi è venuto in mente che poteva essere più interessante lasciare quei testi nell’ordine spontaneo e disordinato in cui li avevo elaborati, con un andirivieni continuo tra secoli e generi. Potrà forse sconcertare ma, spero, rendere più divertente e imprevedibile il loro susseguirsi, alla scoperta del protagonista.

 

Il giardino. Testo inglese a fronte,

Sackville-West Vita, Elliot

“Piccoli piaceri devono emendare grandi tragedie, dunque di giardini nel pieno della guerra io con coraggio parlo. Un tempo, della nobile terra osavo azionare i registri d’organo, le note profonde del basso, l’estensione da diapason della ricca rotazione, procedendo di raccolto in raccolto, di stagione in stagione mentre la ruota girava a cicli nei solchi e nei frutteti del tempo; nominavo gli arnesi classici, l’aratro, la falce, nell’importante rito del lavoro dei campi, ma adesso del fratello minore dell’agricoltura tocco il grazioso acuto, pizzico la corda, componendo la collana di un’annata da giardiniere, dell’opera di un giardiniere, nel bene e nel male sgranata fin troppo facilmente in perle di versi”

La produzione poetica di Vita Sackville-West è dominata da due opere, “The Land” e “II giardino”. Grazie al primo, pubblicato nel 1927, l’autrice consolidò la sua fama all’interno della lunga tradizione letteraria pastorale inglese, ma solo molti anni dopo, nel 1939, iniziò la stesura del secondo poema che, nelle sue intenzioni, andava a completare un dittico e conteneva “molto più del semplice giardinaggio – tutte le cose in cui credo e quelle in cui non credo”. Opera dal carattere profondamente filosofico, “II giardino” fu composto in maniera discontinua durante la Seconda guerra mondiale e fu pubblicato soltanto nel 1946, ottenendo un immediato successo e la vittoria del prestigioso Heinemann Prize. Pur seguendo la stessa divisione in stagioni adottata in “The Land”, è un poema molto più intimo e simbolico, che esprime la fascinazione travagliata nei confronti della bellezza della natura oscurata dal conflitto e dalla morte. Il testo è accompagnato da un’introduzione del figlio dell’autrice, Nigel Nicolson.

introduzione di Elisa Govi

postfazione di Mario Lunetta

Read Full Post »

 

 

Il grande mare. Storia del Mediterraneo, David Abulafia, Mondadori

Da sempre il Mediterraneo – il “mare fra le terre” – è stato un crocevia di popoli, culture, lingue, religioni, che ne hanno fatto il cuore pulsante del Vecchio Mondo. A segnare la storia del “grande mare”, il nome con cui era noto nella tradizione ebraica, non sono stati, secondo lo storico britannico David Abulafia, il clima, i venti o le correnti, ma gli uomini (navigatori, mercanti, missionari, condottieri, crociati, pellegrini, pirati), che, mettendo in contatto le regioni più remote di questo vasto bacino, lo hanno reso “forse il più dinamico luogo di interazione tra società diverse sulla faccia del pianeta”. Anziché richiamarsi a un’astratta e statica “identità mediterranea”, l’autore pone l’accento sul cambiamento di una regione che nel corso dei millenni ha visto sorgere e tramontare imperi e civiltà, è stata teatro di feroci battaglie per il monopolio politico e commerciale, e che infine, prima con la scoperta della rotta atlantica e poi con l’apertura del canale di Suez, ha perso sempre più importanza nelle relazioni e nei commerci internazionali, per trovare la sua nuova e insospettata vocazione nel turismo di massa e diventare, più recentemente, il complesso scenario di incessanti flussi migratori. Al centro di questa affascinante ricostruzione non ci sono soltanto gli eventi e i personaggi più importanti della storia economica, politica e militare, ma anche figure solo apparentemente di fondo…

 

L’arte del comando. Alessandro, Annibale, Cesare, Barry Strauss, Laterza

Tre generali, tre vite dedicate al combattimento, dieci chiavi per il successo. Alessandro, un astro senza paragoni; Annibale, l’eroe delle cause perdute e delle battaglie perfette; Cesare, il più grande dei comandanti del mondo antico. Tre generali prodigio in campo militare, tre giocatori d’azzardo. Affrontarono imperi: nemici con eserciti molto più grandi dei loro; nemici che avevano il comando strategico del mare; e nemici che avevano il vantaggio di giocare in casa. Eppure rischiarono tutto per la vittoria. La ragione principale del loro successo stava in ciò che li accomunava: l’ambizione, l’intuito, l’attitudine al comando, l’adattabilità, l’abilità logistica, la strategia, l’uso del terrore, l’opportunismo. Ultima, dalla loro, la buona sorte. Tutte le guerre che combatterono seguivano lo stesso schema. Tutte cominciavano con una combinazione di attacco e difesa, cui seguiva una grande vittoria in una battaglia campale. L’ultimo passo sarebbe dovuto essere quello di cogliere i frutti con un accordo di pace per il mondo del dopoguerra ma nessuno dei tre vi riuscì. Cambiano le tattiche, cambiano le armi, ma nel corso dei secoli la guerra di per sé non muta. Capire in cosa riuscirono o dove fallirono questi tre grandi, ma non perfetti comandanti può essere utile a chiunque desideri sviluppare una strategia o debba dimostrare una capacità di leadership. “L’arte del comando” è una rara combinazione di perfetta cultura classica e consigli sapienti.

 

Uomini e donne del Medioevo, Jacques LeGoff, Laterza

Protagonisti del Medioevo come sant’Agostino, Carlo Martello, Averroè, san Francesco d’Assisi e santa Chiara, Giotto, Marco Polo, Dante, Giovanna d’Arco, Cristoforo Colombo. Ma anche figure chiave dell’immaginario collettivo e popolare come re Artù, il mago Merlino, Robin Hood, Satana. Sono 112 le storie di uomini e donne del Medioevo raccontate in queste pagine lungo dieci secoli di storia, dall’affermazione del cristianesimo in Occidente fino alla scoperta del Nuovo Mondo. Storie di vita vera che smentiscono la vecchia concezione di un Medioevo immobile e oscuro e lo ridisegnano come un lungo periodo creativo e dinamico. Ma anche storie immaginarie perché in una società il fantastico e l’illusorio sono sicuramente tanto importanti quanto le condizioni reali di vita e di pensiero. Un viaggio appassionante tra storie e immagini straordinarie, al fianco del più noto medievista al mondo.

 

Nel nome del Signore. L’Europa dall’anno Mille alla fine del Medioevo, William Chester Jordan, Laterza

In queste pagine troveremo i grandi papi che hanno fatto rivivere il potere del clero contro i grandi signori secolari, gli scrittori e i pensatori che hanno aperto la strada al Rinascimento, i guerrieri che combatterono nelle crociate e le persone comuni che trovarono un nuovo orizzonte di prosperità in un’epoca fiduciosa e dinamica, fino alla lunga notte del Trecento. Parentesi luminosa fra il caos dell’anno Mille e un quattordicesimo secolo infestato dalla peste, dalle carestie e dalle guerre, gli anni che troveremo in queste pagine furono ricchi di possibilità e di speranza, di crescita e di conquiste. Dalle controversie Chiesa-Stato ai conflitti religiosi e ai movimenti riformatori, dalla crescita demografica alle straordinarie conquiste intellettuali – la letteratura in volgare, il fiorire delle grandi università inglesi, francesi e italiane, i capolavori dell’architettura gotica -, William Chester Jordan ripercorre il cammino lungo il quale, con creatività e a passo sicuro, si sviluppò quello che può ben essere definito il primo vero Rinascimento europeo.

 

Simon Winchester, Oceano, Adelphi

Per secoli l’uomo si è rifiutato di affrontare il mare grigio, rombante e tempestoso che si estendeva al di là delle Colonne d’Ercole, abitato da mostri terrificanti come le Gorgoni e i Giganti Centimani o da razze bizzarre come i Cimmeri, gli Etiopi e i Pigmei; solo i Fenici, avidi e temerari, osarono sfidare quelle acque alla ricerca di un mollusco da cui estrarre il colore più ambito dalle élite di potere dell’età classica. Oggi l’Atlantico, nella percezione di molti, non è altro che un piccolo inconveniente, che dura giusto il tempo di un paio di film proiettati durante un volo intercontinentale. Fra questi due estremi sono passati duemilacinquecento anni di esplo­razioni, guerre, commerci e disastri, attraverso i quali l’oceano ha plasmato le ambizioni e la condotta di marinai, scienziati, mercanti e soldati, venendo visto, a seconda delle circostanze e della sorte, come un alleato o un nemico, una risorsa o un pericolo. Simon Winchester racconta con sapienza e arguzia l’ultramillenaria relazione fra l’Atlantico e gli esseri umani – predatori vichinghi e monaci irlandesi, cacciatori di balene e mercanti di schiavi, posatori di cavi e pirati -, mescolando storia e aneddoto, geografia e ricordi persona­­li, scien­za e affabulazione. Il risultato è un’e­po­pea del «mare interno della civiltà oc­cidentale» maestosa, sorprendente, burrascosa, cangiante – quasi quanto l’oceano stesso.

Read Full Post »