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Posts Tagged ‘editoria indipendente’

Un appello (condiviso da Atlantide) di Edizioni Nottetempo:
Gentili e cari amici,

La legge sul prezzo del libro sta andando in discussione alla Commissione Cultura del Senato. Il primo incontro avverrà martedì prossimo.

Il Senatore PD Vincenzo Vita da  noi  contattato ha accettato di rappresentare l’opposizione. Andremo  a trovarlo  oggi  portandogli le ragioni che abbiamo discusso insieme a molti di voi nell’ultimo anno e mezzo. E’ importantissimo e urgente avere il maggior numero possibile di adesioni sia da parte degli editori che dei librai che ritengono questa legge inadeguata.

Per chi non si sentisse sufficientemente informato rimando al blog leggesulprezzodellibro.wordpress.com dove troverà le leggi, italiana e straniere, gli articoli e le discussioni sull’argomento.

Vi prego di mandare  al più presto  la vostra adesione direttamente su questo blog <sceglieteilibri@gmail.com   >

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Isabelle Eberhardt

Image via Wikipedia

small pub

I piccoli editori, le piccole realtà, stentano assai in un mondo costruito su misura per i grandi, dove l’ossessione per il profitto e per il guadagno di nuove fette di mercato porta poi alle degenerazioni che sono sotto gli occhi di tutti. Per questo, vogliamo dedicare uno spazio alle nuove proposte di chi fatica a trovare spazi, pur proponendo ottime cose.

questa settimana proponiamo:Edizioni O.G.E.
Nata nel 2005, la casa editrice O.G.E. ha deciso di dare spazio,nella collana di narrativa “Oleandri”, non solo ad autori già affermati ma anche a esordienti di sicuro talento e a scrittori che, pur apprezzati in ambiti locali, non riescono per varie ragioni ad approdare alla ribalta del mercato nazionale.

DI O.g.e. Edizioni proponiamo:
Isabelle, amica del deserto
Viaggi, avventure, amori di una giovane esploratrice del Magreb
Mirella Tenderini

Una vita purtroppo breve, quella di Isabelle Eberhardt, sul crinale tra XIX e XX secolo. Eppure gremita di audaci esperienze: la parabola di una giovane donna nata a Ginevra da genitori russi, scrittrice e giornalista irrequieta, innamorata del Magreb e dell’Islam, che a lungo viaggiò attraverso il Nord Africa, travestita da cavaliere arabo per potersi addentrare in territori interdetti a visitatrici europee. Amica di sceicchi ma anche di ufficiali dell’esercito coloniale francese, sospettata di spionaggio da una parte e dall’altra, Isabelle abbracciò la fede musulmana e visse emozionanti avventure, troncate da una morte assurda, a soli 27 anni, nel 1904: vittima di un’improvvisa inondazione in Algeria, ad Aïn-Sefra; annegata, paradossalmente, in pieno deserto del Sahara.

http://www.edizioni-oge.com/

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I piccoli editori, le piccole realtà, stentano assai in un mondo costruito su misura per i grandi, dove l’ossessione per il profitto e per il guadagno di nuove fette di mercato porta poi alle degenerazioni che sono sotto gli occhi di tutti. Per questo, vogliamo dedicare uno spazio alle nuove proposte di chi fatica a trovare spazi, pur proponendo ottime cose.

questa settimana proponiamo:Filema Editore

La storia  di Filema

Filema è il gesto con cui si riconoscono gli amici, un’espressione, un segno, una parola antica, che non fu scelta a caso, perché nasceva dalla frequentazione di giovani studenti e docenti, nel corso di sere trascorse insieme intorno a un libro, formulando domande, ricercando ragioni, tempi e luoghi inattesi. Un’esperienza che si ripete da sempre nei racconti delle storie di lettere e filosofie. Tante volte è accaduto e tante volte accadrà. Saranno differenti le circostanze, le ore, ma avranno avuto e avranno ancora la stessa emozione e l’incanto della sera. Saranno uguali le ombre e i ricordi, le parole. Quelle letture racchiuse nella condivisione di una passione erano esercizi di sapere alla ricerca di strumenti nuovi per scavare l’impensato, quel che è documentato, scritto e da scrivere. Scoprivamo allora che di là della filologia del debito, per cui si restituisce un testo alle sue vicinanze storiche, c’è la filologia della voce, quella fatta a proprie spese e rischio, che consegna il libro al proprio tempo, allo scarto di tempi e generi differenti che corrono insieme nel mondo.
Chi ci vedeva dall’esterno, presi dalla passione di quell’interrogare e vedere dentro libri come fossero illustrazioni della mente, viaggi, passaggi e paesaggi di idee, avrebbe detto, come le guardie di Liside, che eravamo amici, proprio quando provavamo a dire dell’amicizia senza trovarne una definizione.
Sono stati anche momenti di esilio forzato. Ripiegamenti di passioni comuni a fronte del mondo lacerato da profitti selvaggi, esposto a cambiamenti profondi di cui si riusciva a vedere lo scambio di classi in razze e la libertà costretta a conflitti di confini. Non si capiva o non si poteva piuttosto o non si voleva né capire né che fosse così. Si preparavano nuove esclusioni e nuovi privilegi, nuove economie. Noi eravamo là, a perimetrare una lontananza, e a non volere. Forse la letteratura e la filosofia sono così. Ti fanno vedere e volere altre cose, insegnando a vedere altrimenti.

Poi è venuta Camerota, quella terra rossa che declina tra sentieri di gerani e ginestre, misurata dai passi che portano al mare nella distanza minima dei verdi ulivi. Il sole la raccoglie tra l’azzurro dell’acqua e del cielo. Camerota divenne una leggenda. Rischiò la poesia. L’incanto. Ma Camerota è stata un luogo d’istruzione e formazione, un seminario all’aperto, fuori dalle mura. L’incontro di parole diverse che provano ad incontrarsi fuori da recinzioni. All’aperto. La seconda settimana di giugno ci ritrovava al Villaggio Villamarina. È stato così per anni. Poi è venuta Filema, sono venuti i libri. Il piacere del testo. Le forme. La ricerca di un sapere fuori del sapere codificato. Un patto tra lettere e filosofie, liberando le une e le altre dalla storia della filosofia e della letteratura, per riscoprire generi e differenze. Filema è venuta così. Non senza affanno. Una casa. Una casa di libri, editrice. Un’educazione sentimentale. Perchè la casa è un luogo di riparo e d’istruzione. Ha le sue maniere: uno stile. I libri poi sono anche degli oggetti di cura, perchè sono come l’involucro di quel che non si può più trattenere senza che sfugga ad ogni lettura. Filema è un progetto politico, che muove dall’esercizio di sè e dell’incontro con l’altro. L’attenzione alla differenza di genere ha avuto la parte principale. Il primo libro di Filema è Amore differenza mondo. Un’educazione sentimentale.

Di Filema editore proponiamo:
LAWRENCE G. BLOCHMAN, ELLERY QUEEN, GERALDTOMLINSON, CORNELLWOOLRICH, Delitti in Biblioteca

Il luogo che ospita i libri diventa, in questa antologia di racconti, scenario del crimine.

Delitti che si consumano tra la polvere dei libri e i banchi di vendita di librerie antiquarie. Un gruppo di quattro narratori statunitensi, il più noto dei quali è Ellery Queen, fa della biblioteca e delle librerie gli scenari misteriosi di furti e delitti. Assistiamo così al furto di un libro antico, alle peripezie di una bibliotecaria detective e altre divertenti avventure.

http://www.filema.it

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I piccoli editori, le piccole realtà, stentano assai in un mondo costruito su misura per i grandi, dove l’ossessione per il profitto e per il guadagno di nuove fette di mercato porta poi alle degenerazioni che sono sotto gli occhi di tutti. Per questo, vogliamo dedicare uno spazio alle nuove proposte di chi fatica a trovare spazi, pur proponendo ottime cose.
Una casa editrice per la letteratura Centro Europea in Italia. Le Edizioni Anfora

Edizioni ANFORA nasce nel 2003. Per non disperdersi sin dall’inizio in molteplici progetti editoriali e collane che avrebbero vanificato ogni tentativo di coesistere nel panorama editoriale italiano e quindi di poter offrire un percorso di lettura quasi inedito, nella ricerca di una sfera di interesse che fosse nello stesso tempo poco conosciuta e comunque di richiamo culturale, intraprese relazioni con l’Ungheria ed il Centro Europa per la ricerca di personalità ancora poco note in Italia.

Certamente in Italia sono apparsi nomi noti dell’Ungheria (Márai, Kertész, Füst, Esterházy…) come dall’ex Cecoslovacchia (Kundera, Hrabal, Klima), ma perché scrittori già di forte richiamo all’estero, con una forte promessa di vendite. Non emerge un programma che si interessi di questi paesi in modo dedicato ed esclusivo, soprattutto dopo la caduta dei regimi sovietici e la reimpostazione dello scacchiere Europeo.

Ne è nato quindi un disegno editoriale finalizzato, con precisi scopi e riferimenti geografici e culturali.

Oltre a rendere infatti opportuno diffondere maggiormente la cultura degli Stati di recente ingresso in Europa e favorire il relativo gemellaggio culturale coi rispettivi paesi, incontriamo tre fattori: il primo è la scoperta di nuove culture (la Slovacchia ad esempio, difficilmente riusciva a farsi notare quando ancora unita alla repubblica Ceca e riteniamo di aver pubblicato per la prima volta un romanzo slovacco in Italia), il secondo è che con le nuove divisioni statali alcune culture rimangono per lingua e tradizioni legate agli stati da cui furono divise, il terzo la riscoperta che quei confini mai realmente definiti, vaghi del Centro Europa, per lingue, destini storici ed affinità culturali ancora esistono.

Prima di lasciarvi ad una raccolta di citazioni e riferimenti che possono aiutare quanti leggono ad avere una visione più ampia e variegata del concetto centroeuropeo, permetteteci di sintetizzare il nostro progetto, già cominciato con letteratura dall’Ungheria, dalla Slovacchia e dalla Serbia.

Idealmente ci riferiamo al concetto geografico di Centro Europa dello storico polacco Oscar Halecki. Se riportassimo quei confini sulle carte attuali, considerando i paesi che hanno subito l’influenza di questa conformazione, i paesi di nostro interesse divengono quindi:

Germania, Austria, Repubblica Ceca, Slovacchia, Polonia, Slovenia, Ungheria, Romania (Transilvania), Croazia, Serbia, Ucraina, Lituania, Bosnia Erzegovina

Edizioni Anfora pubblica però narrativa contemporanea, cercando nel presente o nel recente la continuazione di questo sentire centroeuropeo. Gli autori che presentiamo sono poco conosciuti al pubblico italiano o del tutto inediti. Tuttavia nella maggior parte dei casi gli stessi sono molto noti all’estero (in particolare Francia e Germania, ma anche Stati Uniti ed Inghilterra). Uno dei presupposti della casa editrice è presentare questi nomi, offrire l’occasione di farsi conoscere nel nostro paese. Pubblichiamo il libro che manca in una biblioteca ideale, quello cercato da chi ne aveva sentito parlare e lo aspettava tradotto da tempo.

La traduzione è prioritaria, per la qualità ci affidiamo a docenti universitari o collaboratori di grandi case editrici. E’ spesso effettuata con la collaborazione diretta degli autori. Cerchiamo sempre un contatto diretto con gli autori, o gli eredi, andandoli ad incontrare nei rispettivi paesi.

Riceviamo di frequente attestazioni di stima da Università, letterati, associazioni straniere in Italia. Il nostro progetto editoriale e l’impegno rivolto alla realizzazione delle versioni italiane ha creato grande interesse nei paesi coinvolti, permettendoci di ottenere più volte sovvenzioni dall’estero per la diffusione di questa letteratura nel nostro paese.

delle edizioni Anfora proponiamo
PER ELISA, MAGDA SZABÓ
L’autobiografia di Magda Szabó

Era stata la sorella a chiederle di scrivere le parole per la bella musica di Beethoven. Ed è così che Magda Szabó, la grande scrittrice ungherese scomparsa nel 2007, ha intitolato “Per Elisa” la sua autobiografia, che contiene la storia della sua vita ed insieme quella della sorella Cecilia, in un tacito omaggio a quest’ultima. Magda Szabó non è riuscita a completare la sua opera, che doveva essere un trittico, e il libro pubblicato ora dalla casa editrice Anfora è soltanto il primo, che copre gli anni dalla sua prima infanzia alla fine del liceo.
Leggere un’autobiografia è un’esperienza strana: è come guardare dentro una casa attraverso una finestra che è aperta ma, secondo come sono tirate le tende all’interno, ci permette di vedere solo una parte, o quello che l’occupante della casa desidera che noi vediamo. Così in un’autobiografia abbiamo la possibilità straordinaria di conoscere i retroscena della vita di uno scrittore, le persone o gli eventi che hanno avuto un’importanza determinante nella sua formazione- tuttavia solo da una prospettiva, solo attraverso il filtro della memoria di chi ce ne parla, senza possibilità di confronto.
Comprendiamo tante cose, leggendo “Per Elisa”. Perché Magda, il cui nome non abbreviato è Magdolna, fu una bambina e poi un’adolescente fuori dal comune ed ebbe la fortuna di crescere in un ambiente fuori dal comune. Intelligente, curiosa, dotata di ottima memoria, caparbia, volitiva: tutte caratteristiche che possono venire potenziate al massimo portando a risultati eccellenti oppure, se non comprese da degli educatori dalla mentalità ristretta, possono essere soffocate impedendo la crescita intellettuale.
Il padre di Magda parlava con lei in latino fin da quando era piccola, sua madre era musicista. Entrambi la sollecitavano a pensare con la sua testa, a non accettare passivamente nulla, a rifiutare qualunque dogma. Entrambi stimolavano la sua fantasia. Entrambi la incoraggiavano a dire la sua opinione. Era naturale che, frequentando la scuola, Magdolna incontrasse delle difficoltà- non nell’apprendimento, tutto il contrario, perché spesso ne sapeva più dei suoi insegnanti, ma nei rapporti con i professori e con le altre studentesse. Con i professori perché non c’erano tabù per Magda- valga ad esempio il tema da svolgere sul quadro raffigurato in copertina al libro, Pilato con Gesù. Magda aveva scelto di esprimere il punto di vista del cane in primo piano- uno scandalo, dopo di che fu identificata come ‘quella del cane’. Con le compagne perché in mezzo a loro Magda si annoiava. Non aveva i loro stessi interessi.
C’era una sola coetanea che Magda amava tantissimo, nonostante l’avesse violentemente respinta all’inizio: la sorella Cecilia, adottata dai suoi genitori a quattro anni, dopo il trattato di pace del Trianon che aveva mutilato l’Ungheria di gran parte dei territori. Cecilia era ‘un’orfana del Trianon’, non ricordava nulla della tragedia che aveva alle spalle, della morte dei genitori. Dapprima Magda aveva odiato quell’intrusa con cui doveva condividere l’affetto dei genitori e il suo spazio vitale. Poi con la stessa passione dell’odio l’aveva amata, perché era impossibile non amare Cecilia che, ad iniziare dai capelli biondi e gli occhi fiordaliso, era l’opposto di Magda in tutto. Il suo doppio necessario.
Ci sono alcune parti che leggiamo con grande interesse, in “Per Elisa”. Ci divertiamo a leggere degli scontri verbali con gli insegnanti, ci piace individuare personaggi o episodi che la scrittrice utilizzerà in altri suoi romanzi, a volte pensiamo che, se avessimo letto prima “Per Elisa”, avremmo compreso meglio i libri che già abbiamo letto. E tuttavia a volte il racconto degli anni scolastici ci pare fin troppo dettagliato e non siamo certi se la scrittrice sappia che la ragazzina un po’ presuntuosa e così sicura di sé non è del tutto simpatica.
Un libro necessario sugli scaffali di chi ama Magda Szabó, anche se non un capolavoro- capolavori sono i romanzi in cui Magda ha riinterpretato la sua vita. Indispensabile per chi vuole leggere ‘dietro’ i suoi romanzi. Con un’ottima traduzione di Vera Gheno, un’esplicativa introduzione di Danilo Gheno, professore di ungherese all’università di Padova, ed esaurienti note di Mónika Szilágyi.

Magda Szabó, Per Elisa, Ed. Anfora, trad. Vera Gheno, pagg. 368, Euro 14,00

il sito dell’editore
http://web.tiscali.it/edizionianfora/

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Noi della Iacobelli pensiamo che fare libri sia un mestiere di cura. Ci vogliono idee, e la pazienza dell’attesa per farle germogliare. Ci vogliono autrici e autori, da motivare e accudire. Ci vogliono capacità tecniche e imprenditoriali, da potenziare con la passione, il coraggio e l’inventiva senza i quali quella specifica attività che sia chiama editoria difficilmente troverebbe il suo mercato, cioè i suoi lettori. Perché i libri sono una merce molto particolare: parole e segni restano muti se non si stabilisce una relazione, una sintonia, una com-prensione tra chi li fa e chi li tocca, li annusa, forse li compra e, a volte, addirittura li legge. La Iacobelli nasce da una consolidata esperienza nel campo della grafica, della stampa e dell’editoria, che abbiamo deciso di mettere in gioco per un nuovo progetto: fare libri belli e necessari. Belli, perché curati direttamente in ogni fase, dall’ideazione alla stampa. Necessari perché frutto dell’ascolto e dell’attenzione a pensieri, ricerca e scritture che si interrogano sul presente cercando connessioni, magari impreviste e imprevedibili, con la memoria e linguaggi per significare le esperienze. Abbiamo lavorato ad un progetto editoriale di titoli e collane che insistono sulla necessità di capire di più il presente reale nascosto da quello virtuale, sull’attenzione ad un pubblico più giovane rispetto alla fascia di età media che nelle statistiche risulta quella dei forti lettori, e su una dimensione fortemente radicata nel Lazio ma tendenzialmente di livello nazionale.

Delle edizioni Iacobelli presentiamo un libro che indaga scientificamente le probabilità di cambiare vita con il Win for Life: lo stato non dovrebbe incoraggiare il gioco d’azzardo!

Win for life. La tassa sulla speranza
Autore:     Peres Ennio;  Bersani Riccardo;
Editore:     IACOBELLI SRL

Questo libro analizza in maniera approfondita i principali aspetti matematici di WINforLIFE (combinazioni, probabilità, rendimento, valenza dei sistemi), mettendo in luce i rischi (finanziari e clinici) che possono derivare da una sua pratica ossessiva. Un’appendice finale espone, con un taglio scorrevole e divulgativo, i concetti basilari del calcolo delle probabilità, a beneficio di chi non li conosce o non li ricorda molto bene. Le persone che desiderano tentare la sorte con WINforLIFE possono trovare in questo libro molti suggerimenti per farlo con consapevolezza, ma non delle dritte per vincere con sicurezza, casa matematicamente impossibile… D’altra parte, coloro che non hanno mai puntato un centesimo al gioco possono riscontrarvi inoppugnabili argomentazioni per continuare a non farlo! In definitiva, la lettura di questo libro è raccomandabile a tutte…
Ennio Peres
laureato in Matematica, ex professore di Informatica e di Matematica, dalla fine del anni ’70 svolge la professione di “giocologo” (che si è praticamente inventata lui), con l’intento di diffondere tra la gente, tramite ogni possibile mezzo, il piacere creativo di giocare con la mente. Autore di libri di argomento ludico, ideatore di giochi in scatola e di giochi radiofonici e televisivi, collaboratore di varie testate giornalistiche, si avvale costantemente del prezioso apporto creativo della moglie, Susanna Serafini, architetto e illustratrice. Nel 2006 ha ricevuto il Premio Internazionale Pitagora sulla Matematica, nella sezione dedicata agli eventi multimediali “per la continua opera di sorridente divulgazione scientifica”.
Riccardo Bersani
laureato in Matematica, esperto di Calcolo delle probabilità e di Teoria dei Giochi, insegna Informatica in un istituto tecnico sperimentale di Roma, elaborando e coordinando anche altri progetti di nuovi percorsi didattici per la scuola media superiore. Ha pubblicato libri di testo scolastici e di divulgazione scientifica, articoli, atti di convegni, E’ stato relatore a conferenze e corsi di aggiornamento per insegnanti. Insieme a Ennio Peres ha già realizzato sette libri sui giochi logici e matematici.

www.iacobellisrl.it

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I piccoli editori, le piccole realtà, stentano assai in un mondo costruito su misura per i grandi, dove l’ossessione per il profitto e per il guadagno di nuove fette di mercato porta poi alle degenerazioni che sono sotto gli occhi di tutti. Per questo, vogliamo dedicare uno spazio alle nuove proposte di chi fatica a trovare spazi, pur proponendo ottime cose.
le edizioni Mangrovie

Nelle edizioni Mangrovie trovano anzitutto collocazione opere di scrittori venuti d’altrove che hanno scelto la lingua italiana per esprimersi. Come le mangrovie – piante lacustri, dalle radici in apparenza delicate che attraversano il confine tra acqua e terra – gli scrittori migranti scrivono tra le lingue e tra paesi e, nelle loro scritture, ci consegnano i mondi diversi che abitano, ri-creando il nostro italiano.

Pubblichiamo inoltre racconti di territori e scenari altri, rifiutando interpretazioni etnocentriche: saggi, diari e reportages fatti di sguardi attenti su realtà a noi poco note e accessibili.

I titoli Mangrovie si trovano nelle “librerie amiche”, una rete di oltre cento librerie situate soprattutto nel Centro-nord.

La maggior parte degli autori Mangrovie è nata all’estero. Provengono dai continenti e paesi più diversi e non sono madrelingue; hanno imparato l’italiano vivendo tra noi, sparsi da nord a sud. La Letteratura della migrazione in Italia, infatti, si caratterizza per la grande eterogeneità della provenienza degli scrittori. Il loro italiano non solo è diverso dall’italiano “classico”; loro scrivono italiani diversi, colorati sia dalle singole lingue madri che dai differenti dialetti italiani che hanno assorbito e per i quali nutrono profondo affetto.

I testi Mangrovie vengono selezionati con criteri letterari e sono sottoposti a un editing altamente qualificato per il quale i nostri editor si sono specializzati nel tempo, per garantire l’originalità dell’espressione letteraria singola. Indirizzati ad un vasto pubblico, i libri Mangrovie si presentano come letture godibili e capaci di offrire uno sguardo inedito sulla realtà. Mangrovie Edizioni copre quindi un gap contenutistico tra editoria e pubblico portando sul mercato la particolare espressione letteraria italofona che caratterizzerà il futuro anche della nostra letteratura.

di questo editore presentiamo:
Susanne Portmann, Lasciando il bosco

E’ nata a Basilea nel 1960. Arriva a Roma nel 1982, dove si diploma in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti e si laurea in Lingue e letterature straniere presso l’Università Roma Tre.

David, giovane ingegnere cosmopolita viene raggiunto in Uganda dalla notizia che sua sorella Anja è sparita da Roma. È un’extracomunitaria insolita: svizzera benestante con casa nel ghetto, orfana dall’adolescenza, impiegata part-time in una galleria, pittrice senza ambizioni, studentessa eterna e fidanzata inconcludente. David snocciola la loro storia familiare, scrivendo il diario della sua ricerca sullo sfondo di una Roma discreta, invernale, alla quale si lascia andare da naufrago reduce di troppi viaggi senza meta. Raccoglie man mano i sassolini disseminati nella memoria, più inconscia che cosciente, inoltrandosi nel bosco della loro infanzia, popolato dal fantasma della strega di Hansel e Gretel. Per lasciarselo alle spalle, definitivamente. I protagonisti, abili nel parlare le lingue quanto imbarazzati a tracciare parole, scrivono in italiano.
Tributo alla tata bergamasca e a Roma: lupa generosa da sempre, di latte, per abbandonati. “Io non voglio raccontare la mia storia! La so a memoria, ma non la capisco!”
Susanne Portmann è nata a Basilea nel 1960 ed è madrelingua tedesca. Vive a Roma da oltre vent’anni.

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I piccoli editori, le piccole realtà, stentano assai in un mondo costruito su misura per i grandi, dove l’ossessione per il profitto e per il guadagno di nuove fette di mercato porta poi alle degenerazioni che sono sotto gli occhi di tutti. Per questo, vogliamo dedicare uno spazio alle nuove proposte di chi fatica a trovare spazi, pur proponendo ottime cose.

Le Edizioni Palomar
La Casa Editrice Palomar è stata fondata nel 1989 da Gianfranco Cosma, che ha raccolto attorno a sé un gruppo di intellettuali sotto il segno di Italo Calvino.

Per una Casa Editrice, geograficamente periferica ai grandi centri dell’industria culturale, essere riusciti ad affermare la propria originale identità, meritarsi l’attenzione della stampa specializzata e della critica, aver pensato e costruito un catalogo in continua crescita, rappresenta un risultato importante. In questi anni, infatti, l’Editrice Palomar ha cercato sempre di mantenere fede al suo nome, proponendosi come osservatorio per riscoprire ed indagare i fermenti nuovi che agitano la nostra società e, nel contempo, pubblicando classici inediti e saggistica qualificata.

Strettamente legata al Sud, vive proiettata in una dimensione europea: numerose sono infatti le pubblicazioni di carattere internazionale, le coedizioni con case editrici straniere e le traduzioni, nonché notevole è lo spazio dedicato alle collane inerenti il meridionalismo visto sia attraverso i “grandi” sia attraverso le nuove intellettualità.

Oggi la Casa Editrice vanta circa 500 titoli raccolti in 23 collane dirette da prestigiosi nomi della cultura italiana e numerosi comitati tecnico-scientifici.

Per contatti:
Casa Editrice Palomar di Alternative srl
Via Nicolai, 47 – 70122 BARI

Tel. +39 080 522 72 62
Fax +39 080 522 72 50

Delle Edizioni Palomar presentiamo:
I FRATELLI DONAJERO

di Roberta Kalechofsky

In un vividissimo Messico ora rurale ora urbano, questa storia di poveri contadini indios in fuga continua dal loro destino, in un progressivo, tragico disintegrarsi degli antichi schemi esistenziali.

Una storia di odio, di gelosie, di paure che condizionano e mettono l’uno contro l’altro fratello e fratello, genitori e figli, mariti e mogli: tutti vittime – quali letteralmente, quali metaforicamente – di Ate, “colei che tutti accieca”.

Un romanzo che è al contempo specchio avvincente di una specifica realtà geografica e sociale, e profonda rivisitazione di tematiche universali che rimandano, nascostamente, alla tragedia greca così come alla Genesi.

I fratelli Donajero, la prima opera narrativa di Roberta Kalechofsky, non tocca le problematiche dello scontro plurimillenario fra cristianesimo ed ebraismo presenti in tutte le sue opere successive.

Già vi si trova, peraltro, il nucleo centrale della visione della scrittrice americana: il senso che ogni dramma individuale ha nella Storia la sua oscura ma ineludibile origine. E’ il destino – quel destino che per tutta la vita insegue, crudele quanto assurdo, i due fratelli Donajero.

www.edizioni-palomar.it

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un appello dagli amici di Libreria Infoshop Mag6, di Reggio Emilia

Care amiche e cari amici, il presidente Sandro Pertini diceva: “La chiarezza sta in poche parole”. Noi vi diciamo: Abbiamo bisogno di vendere in dicembre libri, dvd e cd per 40.000 euro, affinchè il bilancio economico dell’anno si chiuda con un passivo limitato, tale da consentirci di proseguire l’attività nel 2010. Ci date una mano? Non è un obiettivo impossibile, abbiamo però bisogno del vostro aiuto per realizzarlo

.
Come sempre, è possibile fare le nostre tessere prepagate da 90 euro, che consentono di acquistare senza limiti di tempo libri, dvd e cd per 100 euro. Naturalmente, chi vuole può acquistare una tessera di valore anche superiore, ad esempio una tessera da 900 euro che dà diritto a 1000 euro di libri…
Vi segnaliamo che lunedì 7 dicembre siamo aperti, così come il giovedì pomeriggio da qui a Natale.
Vi ricordiamo inoltre che facciamo orario continuato tutti i giorni, tranne il sabato, in cui chiudiamo per la pausa pranzo. Arrivederci dunque in libreria
________________________________

Infoshop Mag6
Libri e CD
Via Vincenzi 13/A
42122 Reggio Emilia
telefono & fax  0522 430307
e-mail: info@infoshopmag6.it
http://www.infoshopmag6.it

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A TU PER TU CON BECCOGIALLO (dal sito dell’editore)

Come è nato il vostro progetto editoriale?
“Partirei da dove non è nato: dal mondo del fumetto. Nessuno di noi, in casa editrice, è disegnatore, nessuno è sceneggiatore di storie per immagini. Nessuno, insomma, è un esperto di fumetti, al massimo ci sentiamo dei discreti lettori. Ecco, forse il nostro progetto editoriale nasce da una più generale e condivisa passione per la narrazione, unita al piacere (un po’ perverso e ostinato, di questi tempi) di raccontare la realtà che ci circonda. Credo che questo, a ben vedere, ci abbia più avvantaggiati che il contrario, perché ci ha costretti a essere curiosi, pieni di dubbi, attenti a ogni particolare. Come accade quando si ha di fronte qualcosa di nuovo e affascinante.”

Potreste descrivermi il modo in cui lavorate? (il tipo di ricerche che fate, la scelta degli autori . . )
“Il nostro lavoro viene spesso paragonato a ciò che si fa in una redazione giornalistica. Si buttano sul tavolo delle proposte per delle storie che ci piacerebbe raccontare ai lettori, si valutano una per una sulla base di fattori a volte molto diversi l’uno dall’altro (il potenziale interesse per il lettore, le possibilità di un riscontro mediatico, la fattibilità tecnica e così via), poi si raccolgono materiali di prima documentazione (foto, articoli, libri, film, atti processuali, sopralluoghi, interviste e così via), quindi si comincia a pensare a chi, fra il parco autori che ci siamo costruiti, potrebbe essere la persona giusta per provare a scrivere o disegnare quella particolare storia. A ben vedere, è un mestiere che ha molti punti in comune con quello di chi si prepara a realizzare un film documentario su un particolare accadimento.”

Perché scegliere di raccontare realtà, spesso delicate, attraverso il fumetto?
“Perché raccontarle attraverso il cinema o la televisione, allora? Il fumetto non è un genere (o peggio, un sottogenere) di qualcosa d’altro. Il fumetto è niente più e niente meno che un linguaggio, esattamente come il cinema o la televisione: banalizzando, è un sistema strutturato di segni (verbali e non verbali) che, al pari degli altri linguaggi, può essere utilizzato (da qualcuno) bene oppure male (secondo qualcuno), per intrattenere, per informare, per fare propaganda, per altre cose ancora fra cui per provare a raccontare la realtà in cui viviamo. Per noi, in potenza, non ci sono realtà più delicate di altre. Lo è il delitto Pasolini come la giornata di un malgaro che custodisce la sua mandria di mucche in montagna. Se mai, ci accorgiamo che alcune realtà possano interessare, mediamente, più persone di altre.”

Credete che il fumetto come forma di giornalismo (di cronaca, di reportage, di inchiesta) possa avere un futuro? Possa allargarsi ad un pubblico più ampio?
“Crediamo di sì. Gli esempi del Pulitzer assegnato ad Art Spiegelman, i lavori di Joe Sacco e Marjan Satrapi sono segnali incoraggianti. Come lo è il livello crescente di attenzione mediatica che riscuote la narrazione a fumetti. Certo, la domanda di fumetto in Italia non è paragonabile a quella della Francia, però la sfida degli editori è quella di provare a produrre proposte editoriali convincenti, nuove, fatte con onestà e rigore.”

presentiamo:
Becco Giallo
Piazza Fontana
di Francesco Barilli e Matteo Fenoglio

IL LIBRO:
La strage alla Banca Nazionale dell’Agricoltura di Milano ricostruita da Francesco Barilli e Matteo Fenoglio con la supervisione di Federico Sinicato, avvocato di parte civile durante il processo.

Milano, 12 dicembre 1969. A metà pomeriggio la Banca Nazionale dell’Agricoltura in Piazza Fontana è ancora affollata per le contrattazioni del mercato agricolo e del bestiame, che per tradizione si tengono di venerdì. Alle 16 e 37, nel salone principale dell’edificio, esplode una bomba collocata per provocare il più alto numero di vittime: al piano terra, sotto il tavolo che si trova al centro della stanza, di fronte agli sportelli. Il bilancio finale è di 17 morti e decine di feriti. L’esplosione segna l’inizio della strategia della tensione e apre il sipario sui dieci anni più controversi e bui della più recente storia italiana.

Quella strage, quelle trame antidemocratiche, imposero alla democrazia italiana una prova da superare: saper guardare dentro a se stessa e guarire dal suo male o accettare di conviverci e farsene consumare. Quella prova la democrazia italiana non ha saputo superarla: c’è un debito di verità e giustizia da assolvere, ma la Repubblica non è mai riuscita a saldarlo. (dalla prefazione di Aldo Giannuli)

L’AUTORE:
Francesco Barilli e Matteo Fenoglio

http://www.beccogiallo.it

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I piccoli editori, le piccole realtà, stentano assai in un mondo costruito su misura per i grandi, dove l’ossessione per il profitto e per il guadagno di nuove fette di mercato porta poi alle degenerazioni che sono sotto gli occhi di tutti. Per questo, vogliamo dedicare uno spazio alle nuove proposte di chi fatica a trovare spazi, pur proponendo ottime cose.

Infinito Edizioni

Infinito edizioni nasce come casa editrice specializzata in saggistica, con grande attenzione verso i diritti umani e civili.

Fondata – dopo circa un anno di lavoro dietro le quinte – l’8 novembre 2004, Infinito edizioni vuole proporsi come un punto di riferimento culturale per chiunque voglia fare dell’impegno serio e della sensibilità l’humus da cui far germogliare l’albero delle proprie idee.

Ideatori del progetto, su cu quotidianamente sono impegnati, sono Maria Cecilia Castagna e Luca Leone, a cui potete inviare le vostre idee e i vostri progetti.


De Infinito Edizioni presentiamo:
L’EREDITÀ Per la prima volta in Italia, il grande romanzo di Sabas Martin
Autore: Sabas Martin

Sono ritornato a Nacaria per occuparmi dell’eredità, Alma. Sono ritornato a Isla Nacaria per inoltrarmi nel silenzio del tempo andato e, tra le ombre e gli echi, svelare le perdite e le assenze che danno forma alla memoria. Questa è la vera eredità, Alma, quella che veramente mi appartiene oltre al vecchio casolare che fu di mia madre e la cenere vera che è rimasta della terra e della casa dei miei zii Candelaria e Fidel. Anche il loro ricordo è un profilo confuso e labile, una nebbia diffusa nel vuoto delle presenze del passato. È questa la cenere di cui è fatta l’eredità . .

Per la prima volta in italiano, il capolavoro dello scrittore spagnolo Sabas Martín, tradotto e letto in oltre venti Paesi europei e americani.

Un’eredità, le ceneri di una famiglia, una guaritrice, il seme della follia. Un romanzo profondo, caldo e struggente, come le Isole Canarie in cui è ambientato.

Ad Alma

Sono ritornato a Nacaria per occuparmi dell’eredità, Alma. Sono ritornato a Isla Nacaria per inoltrarmi nel silenzio del tempo andato e, tra le ombre e gli echi, svelare le perdite e le assenze che danno forma alla memoria. Questa è la vera eredità, Alma, quella che veramente mi appartiene oltre al vecchio casolare che fu di mia madre e la cenere vera che è rimasta della terra e della casa dei miei zii Candelaria e Fidel. Anche il loro ricordo è un profilo confuso e labile, una nebbia diffusa nel vuoto delle presenze del passato. È questa la cenere di cui è fatta l’eredità.

Ritornare non è stato aprire una cicatrice per scavare di nuovo nella ferita, ma tornare nel fuoco oscuro e incruento di un rogo silenzioso nel quale i giorni e le notti durano in eterno, identici a se stessi in un sogno immobile. Un sogno, Alma, o un delirio di ricordi fatti di voci che mormorano e silenzi che si infittiscono come una nebbia vischiosa davanti agli occhi. Sogno o delirio, non incubo. Per tutto il tempo in cui sono stato via, non mi sono mai reso conto che gli anni trascorsi a Isla Nacaria accadevano come un incubo. È stato come un sogno nebuloso, ti dico, una visione che stordisce e confonde i sensi e che si ripete, reclamandoti con ostinata necessità. Ma in nessun momento ho sentito che mi trovavo sull’orlo di un lontano e minaccioso abisso nell’evocare quegli anni. Come un rogo che arde senza strepitare e io in mezzo alle fiamme che mi circondano e mi avvolgono inesorabili. Le fiamme mi raggiungono e mi toccano con le loro ombre di fuoco, ma sono fiamme che non bruciano, anche se mi dominano e mi trapassano (Mi capisci? Non mi viene in mente un altro modo. Non so spiegartelo meglio). Un fuoco oscuro, senza bagliore e senza rumore, che si impossessa della ragione, Alma, diffondendo senza mai smettere l’immagine del volto di mia madre insieme ai visi dei miei zii Candelaria e Fidel, e il volto di mio cugino José, e quello di Andrea, quella donna, te l’ho già raccontato – ricordi? – che dicevano attraversasse rispettosa le tenebre e comunicasse con i morti.

Ha sempre esercitato uno strano fascino su di me. Andrea, sì. Furono poche le opportunità che ebbi di frequentarla, ma le sillabe del suo nome spuntavano nel mezzo delle conversazioni che ascoltavo da bambino e subito tutte le altre parole si trasformavano allora in un’eco consumato, in un rumore inerte incapace di sottrarmi al mistero che il suo nome richiamava. Credo di aver voluto vedere in Andrea, prima come adesso, quella forza occulta, poderosa e magnetica, che fa germogliare la vita in questa Isla Nacaria di crepacci e di sole bruciante. Lo sai? Qui la lava e i vulcani che si rovesciano sul mare generano sogni deserti. E, nonostante tutto, la terra si rifiuta di consumarsi nel vuoto e la vita germoglia avida e inspiegabile. Come se emergesse in mezzo ai resti di un naufragio. Dovresti essere nata in questo posto per capirlo.

Hai ragione (ancora una volta, hai indovinato), in realtà non me ne sono mai andato. Per tutto questo tempo sono rimasto a Isla, vivendo nel vecchio casolare che mia madre ereditò dai nonni. Come dici tu: sono rimasto con i sogni, con il desiderio, sulle tracce nelle quali perdura la memoria della mia famiglia. È stato così. Sono ritornato sulle mie stesse impronte.

No. So di non esserne capace. Non ancora. È l’unica storia che non posso scrivere, Alma.

Libro tradotto grazie al contributo economico del programma Septenio del Governo delle Isole Canarie

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