I piccoli editori, le piccole realtà, stentano assai in un mondo costruito su misura per i grandi, dove l’ossessione per il profitto e per il guadagno di nuove fette di mercato porta poi alle degenerazioni che sono sotto gli occhi di tutti. Per questo, vogliamo dedicare uno spazio alle nuove proposte di chi fatica a trovare spazi, pur proponendo ottime cose.
Una casa editrice per la letteratura Centro Europea in Italia. Le Edizioni Anfora
Edizioni ANFORA nasce nel 2003. Per non disperdersi sin dall’inizio in molteplici progetti editoriali e collane che avrebbero vanificato ogni tentativo di coesistere nel panorama editoriale italiano e quindi di poter offrire un percorso di lettura quasi inedito, nella ricerca di una sfera di interesse che fosse nello stesso tempo poco conosciuta e comunque di richiamo culturale, intraprese relazioni con l’Ungheria ed il Centro Europa per la ricerca di personalità ancora poco note in Italia.
Certamente in Italia sono apparsi nomi noti dell’Ungheria (Márai, Kertész, Füst, Esterházy…) come dall’ex Cecoslovacchia (Kundera, Hrabal, Klima), ma perché scrittori già di forte richiamo all’estero, con una forte promessa di vendite. Non emerge un programma che si interessi di questi paesi in modo dedicato ed esclusivo, soprattutto dopo la caduta dei regimi sovietici e la reimpostazione dello scacchiere Europeo.
Ne è nato quindi un disegno editoriale finalizzato, con precisi scopi e riferimenti geografici e culturali.
Oltre a rendere infatti opportuno diffondere maggiormente la cultura degli Stati di recente ingresso in Europa e favorire il relativo gemellaggio culturale coi rispettivi paesi, incontriamo tre fattori: il primo è la scoperta di nuove culture (la Slovacchia ad esempio, difficilmente riusciva a farsi notare quando ancora unita alla repubblica Ceca e riteniamo di aver pubblicato per la prima volta un romanzo slovacco in Italia), il secondo è che con le nuove divisioni statali alcune culture rimangono per lingua e tradizioni legate agli stati da cui furono divise, il terzo la riscoperta che quei confini mai realmente definiti, vaghi del Centro Europa, per lingue, destini storici ed affinità culturali ancora esistono.
Prima di lasciarvi ad una raccolta di citazioni e riferimenti che possono aiutare quanti leggono ad avere una visione più ampia e variegata del concetto centroeuropeo, permetteteci di sintetizzare il nostro progetto, già cominciato con letteratura dall’Ungheria, dalla Slovacchia e dalla Serbia.
Idealmente ci riferiamo al concetto geografico di Centro Europa dello storico polacco Oscar Halecki. Se riportassimo quei confini sulle carte attuali, considerando i paesi che hanno subito l’influenza di questa conformazione, i paesi di nostro interesse divengono quindi:
Germania, Austria, Repubblica Ceca, Slovacchia, Polonia, Slovenia, Ungheria, Romania (Transilvania), Croazia, Serbia, Ucraina, Lituania, Bosnia Erzegovina
Edizioni Anfora pubblica però narrativa contemporanea, cercando nel presente o nel recente la continuazione di questo sentire centroeuropeo. Gli autori che presentiamo sono poco conosciuti al pubblico italiano o del tutto inediti. Tuttavia nella maggior parte dei casi gli stessi sono molto noti all’estero (in particolare Francia e Germania, ma anche Stati Uniti ed Inghilterra). Uno dei presupposti della casa editrice è presentare questi nomi, offrire l’occasione di farsi conoscere nel nostro paese. Pubblichiamo il libro che manca in una biblioteca ideale, quello cercato da chi ne aveva sentito parlare e lo aspettava tradotto da tempo.
La traduzione è prioritaria, per la qualità ci affidiamo a docenti universitari o collaboratori di grandi case editrici. E’ spesso effettuata con la collaborazione diretta degli autori. Cerchiamo sempre un contatto diretto con gli autori, o gli eredi, andandoli ad incontrare nei rispettivi paesi.
Riceviamo di frequente attestazioni di stima da Università, letterati, associazioni straniere in Italia. Il nostro progetto editoriale e l’impegno rivolto alla realizzazione delle versioni italiane ha creato grande interesse nei paesi coinvolti, permettendoci di ottenere più volte sovvenzioni dall’estero per la diffusione di questa letteratura nel nostro paese.
delle edizioni Anfora proponiamo
PER ELISA, MAGDA SZABÓ
L’autobiografia di Magda Szabó
Era stata la sorella a chiederle di scrivere le parole per la bella musica di Beethoven. Ed è così che Magda Szabó, la grande scrittrice ungherese scomparsa nel 2007, ha intitolato “Per Elisa” la sua autobiografia, che contiene la storia della sua vita ed insieme quella della sorella Cecilia, in un tacito omaggio a quest’ultima. Magda Szabó non è riuscita a completare la sua opera, che doveva essere un trittico, e il libro pubblicato ora dalla casa editrice Anfora è soltanto il primo, che copre gli anni dalla sua prima infanzia alla fine del liceo.
Leggere un’autobiografia è un’esperienza strana: è come guardare dentro una casa attraverso una finestra che è aperta ma, secondo come sono tirate le tende all’interno, ci permette di vedere solo una parte, o quello che l’occupante della casa desidera che noi vediamo. Così in un’autobiografia abbiamo la possibilità straordinaria di conoscere i retroscena della vita di uno scrittore, le persone o gli eventi che hanno avuto un’importanza determinante nella sua formazione- tuttavia solo da una prospettiva, solo attraverso il filtro della memoria di chi ce ne parla, senza possibilità di confronto.
Comprendiamo tante cose, leggendo “Per Elisa”. Perché Magda, il cui nome non abbreviato è Magdolna, fu una bambina e poi un’adolescente fuori dal comune ed ebbe la fortuna di crescere in un ambiente fuori dal comune. Intelligente, curiosa, dotata di ottima memoria, caparbia, volitiva: tutte caratteristiche che possono venire potenziate al massimo portando a risultati eccellenti oppure, se non comprese da degli educatori dalla mentalità ristretta, possono essere soffocate impedendo la crescita intellettuale.
Il padre di Magda parlava con lei in latino fin da quando era piccola, sua madre era musicista. Entrambi la sollecitavano a pensare con la sua testa, a non accettare passivamente nulla, a rifiutare qualunque dogma. Entrambi stimolavano la sua fantasia. Entrambi la incoraggiavano a dire la sua opinione. Era naturale che, frequentando la scuola, Magdolna incontrasse delle difficoltà- non nell’apprendimento, tutto il contrario, perché spesso ne sapeva più dei suoi insegnanti, ma nei rapporti con i professori e con le altre studentesse. Con i professori perché non c’erano tabù per Magda- valga ad esempio il tema da svolgere sul quadro raffigurato in copertina al libro, Pilato con Gesù. Magda aveva scelto di esprimere il punto di vista del cane in primo piano- uno scandalo, dopo di che fu identificata come ‘quella del cane’. Con le compagne perché in mezzo a loro Magda si annoiava. Non aveva i loro stessi interessi.
C’era una sola coetanea che Magda amava tantissimo, nonostante l’avesse violentemente respinta all’inizio: la sorella Cecilia, adottata dai suoi genitori a quattro anni, dopo il trattato di pace del Trianon che aveva mutilato l’Ungheria di gran parte dei territori. Cecilia era ‘un’orfana del Trianon’, non ricordava nulla della tragedia che aveva alle spalle, della morte dei genitori. Dapprima Magda aveva odiato quell’intrusa con cui doveva condividere l’affetto dei genitori e il suo spazio vitale. Poi con la stessa passione dell’odio l’aveva amata, perché era impossibile non amare Cecilia che, ad iniziare dai capelli biondi e gli occhi fiordaliso, era l’opposto di Magda in tutto. Il suo doppio necessario.
Ci sono alcune parti che leggiamo con grande interesse, in “Per Elisa”. Ci divertiamo a leggere degli scontri verbali con gli insegnanti, ci piace individuare personaggi o episodi che la scrittrice utilizzerà in altri suoi romanzi, a volte pensiamo che, se avessimo letto prima “Per Elisa”, avremmo compreso meglio i libri che già abbiamo letto. E tuttavia a volte il racconto degli anni scolastici ci pare fin troppo dettagliato e non siamo certi se la scrittrice sappia che la ragazzina un po’ presuntuosa e così sicura di sé non è del tutto simpatica.
Un libro necessario sugli scaffali di chi ama Magda Szabó, anche se non un capolavoro- capolavori sono i romanzi in cui Magda ha riinterpretato la sua vita. Indispensabile per chi vuole leggere ‘dietro’ i suoi romanzi. Con un’ottima traduzione di Vera Gheno, un’esplicativa introduzione di Danilo Gheno, professore di ungherese all’università di Padova, ed esaurienti note di Mónika Szilágyi.
Magda Szabó, Per Elisa, Ed. Anfora, trad. Vera Gheno, pagg. 368, Euro 14,00
il sito dell’editore
http://web.tiscali.it/edizionianfora/