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Libreria Atlantide sarà presente con un bookshop tematico.

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Esordire nella traduzione.

Emanuela Cavallaro racconta la sua esperienza:

 

Il mio esordio nel campo della traduzione letteraria è, in realtà, precedente alla pubblicazione del mio primo libro. Cioè, per precisione dovrei dire “del primo libro tradotto da me”. Perché in fondo non l’ho scritto io. O forse sì…? Comunque a me viene spontaneo dire il mio primo libro. Perché in fondo l’ho scritto anch’io. O almeno l’ho ri-scritto. Ci ho convissuto per mesi, soppesando ogni parola, modellando ogni frase, ragionando sulle metafore, adattando il ritmo e lo stile. Non è forse scrittura, questa? Certo, non ho inventato la storia, né i personaggi. Questo è compito dell’autore. Ma quella storia poi chi ve l’ha (ri)raccontata in italiano, cari lettori? E quei personaggi, chi ve li ha descritti nella vostra lingua? E allora, la prossima volta che leggete un libro in traduzione, date un’occhiata anche a pagina 3, soffermatevi un attimo su quel nome scritto in piccolo sotto il titolo. Perché se il testo scorre lieve, se le battute sono divertenti, se i giochi di parole vi fanno sorridere, è (anche) merito del traduttore.

E il mio esordio… Beh, quello magari ve lo racconto un’altra volta.

Emanuela Cavallaro – traduttrice

 

 

Emanuela Cavallaro è nata a Bologna nel 1970. Ha studiato Lingue e Letterature Straniere all’Università di Bologna e alla Ruhr-Universität di Bochum, specializzandosi in Germanistica.Alterna l’attività di traduzione con l’insegnamento dell’Italiano, per cui ha anche co-redatto alcuni libri di testo. Per Luciana Tufani ha tradotto Simona Ryser, Ruth Schweikert, Friederike Kretzen e Aglaja Veteranyi.

la sua ultima fatica come traduttrice di libri:

 

Ospiti estranei, Verena Stefan, Luciana Tufani

Ispirata da un bizzarro termine del linguaggio burocratico svizzero, l’autrice tesse una trama che si dipana tra due continenti e tra due generazioni. Ospite estraneo è stato il padre, tedesco trasferitosi in Svizzera dopo la guerra e rimasto sempre “lo straniero”, tollerato ma non benvenuto. E ospite estranea si sente nonostante tutto anche la figlia, emigrata a sua volta dall’Europa al Canada, seppure in un’epoca e in condizioni totalmente diverse. All’iniziale disorientamento dovuto alla nuova vita in un altro paese, si aggiunge poi la scoperta di un ospite estraneo nel proprio corpo.

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un paio di consigli di lettura di Emanuela Cavallaro , nostra amica, lettrice e traduttrice . Alla ricerca anche di un editore per un libro tedesco.
(Emanuela ha tradotto Aglaja Veteranyi, “Perché il bambino cuoce nella polenta”, Ed. Tufani, Ferrara 2005
Ruth Schweikert, “Noccioline. Da ammazzare”, Ed. Tufani, Ferrara 2003
Friedrike Kretzen, “Parole con le gambe”, Ed. Tufani, Ferrara 2005
Simona Ryser, “Gli spettri di Marie”, Ed. Tufani, Ferrara 2009)

Appena finito il libro di Alex Capus, “Reisen im Licht der Sterne” (tradotto in italiano con il titolo “Cocos Island”). Interessante, divertente, ironico e molto ben documentato. E se Robert Louis Stevenson avesse veramente trovato l’isola del tesoro di cui scrive nel suo famosissimo romanzo? Perché altrimenti avrebbe …deciso improvvisamente di trasferirsi a Samoa, isola sperduta nel Pacifico e dal clima infernale per uno scozzese malato di tubercolosi, trascorrendovi gli ultimi cinque anni della sua vita? Una divertentissima ricostruzione della vita del grande scrittore e un grande ritratto del mondo coloniale.

Adesso sto leggendo “Eine Frage der Zeit”, sempre di Alex Capus, ed è ancora più bello del primo! Visto che non è ancora pubblicato in italiano, mi offro di tradurlo, cercasi editore!!! Storia di tre operai di un cantiere navale nel Nord della Germania che nel 1913 vengono mandati sul lago Tanganica a costruire una nav…e per la flotta del Kaiser. Poi scoppia la prima guerra mondiale e loro si trovano nel mezzo del caos. Come sempre un bellissimo affresco del mondo coloniale tedesco, e non solo.

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