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Posts Tagged ‘Emilio Salgari’

Alice B. Toklas (1877–1967) photographed by Ca...

Alice B. Toklas (1877–1967) photographed by Carl Van Vechten, October 8, 1949. Toklas was the lifelong companion of Gertrude Stein. (Photo credit: Wikipedia)

Formaggi freschi fatti in casa, Cathy Ytak, Guido Tommasi ed.

Il piacere di abbinare diversi tipi di latte e gli ingredienti che più vi piacciono si traduce non solo nella gioia di produrre il formaggio fresco in casa ma anche nella scoperta di sapori autentici. Sia che desideriate far rivivere il sapore del vero formaggio bianco cremoso o accompagnare i pomodori con un saporito tornino di capra fatto in casa, questo libro, pratico vi propone tante ricette di formaggi freschi e genuini, tutti i segreti della loro produzione, con o senza formaggera automatica, e molte idee interessanti per utilizzarli in cucina: conditi semplicemente con un filo di olio d’oliva, racchiusi in una soffice omelette o in una torta cremosa spolverata di zucchero a velo…

Hamburger all’italiana. Ricette, segreti e grandi chef in nome del Fast Food, F.Fimiani, Edt

Prendete il panino più diffuso del pianeta. Passatelo nella cucina migliore del mondo. Aggiungete una spolverata di grandi chef. Guarnite con il tocco spicy di Joe Bastianich. Ed ecco pronto l’hamburger all’italiana. Ricette, consigli, segreti e curiosità per preparare il quarter pounder con gli impareggiabili prodotti del Buon Paese. Con le ricette gourmet di: Gabriele Bonci, Moreno Cedroni, Alessandro “Ino Panino” Frassica, Luca Montersino. Prefazione di Joe Bastianich. In collaborazione con l’Hamburgheria di Eataly.

Affamato come una tigre. A tavola con Sandokan,  Andrea Perin, Leone verde

Non è vero che gli eroi vivono di sola avventura!

Sandokan e Yanez, appena possono, lasciano carabina e kriss e mangiano con appetito quello che la jungla e i cuochi improvvisati riescono a preparare:

babirussa arrosto, riso e fagiuoli secchi, anitra bramina arrostita, mostruose frittate, sogliole larghe come un cappello, carri di pesce secco ed erbe aromatiche. Sono piatti che lo scrittore Emilio Salgari ha immaginato sulla scorta delle enciclopedie e dei libri di viaggio, e soprattutto della sua fantasia. Sono un incontro tra ingredienti esotici e cucina tradizionale, una sorta di meticciato inconsapevole evocato da un italiano del primo Novecento.

Partendo dagli episodi dei libri del ciclo dei Pirati della Malesia, questo libro propone una serie di piatti che sono consapevolmente meticci: mantengono la forza dell’avventura dei pasti di Sandokan e Yanez e fanno incontrare la cucina italiana dell’Ottocento con gli ingredienti che stanno

arrivando insieme ai nuovi cittadini da tutto il mondo.

Andrea Perin, architetto museografo, vive a Milano. Per mestiere progetta l’allestimento di mostre e di musei. Per passione si occupa di cucina e dei suoi significati. Tra i suoi titoli La fame aguzza l’ingegno. Cucina buona in tempi difficili (Eléuthera, 2005); Ricette scorrette. Racconti e piatti di cucina meticcia (Eléuthera, 2009); e con Francesca Tasso Il sapore dell’arte. Guida gastronomi cca ai musei del Castello Sforzesco di Milano (Skira, 2010)

Tortellino. Grazia e ricchezza, G.Marco Pedroni, Pendragon

Un volumetto monografico sul tortellino, re della tavola italiana. Storia, cultura e letteratura, ricette e indicazioni precise per realizzarlo e gustarlo al meglio: il tutto completato da un ricco corredo di immagini a colori, per seguirne passo passo la preparazione. Non mancano le insospettabili declinazioni contemporanee e i suggerimenti sui vini d’accompagnamento. In coda, una bibliografia ampia ed esaustiva, comprendente anche opere antiche.

Alice Tocklas, I biscotti di Baudelaire, Bollati Boringhieri
Con il loro salotto artistico e letterario – che negli anni tra le due guerre era frequentato, tra gli altri, da Picasso, Picabia, Matisse, Braque, Hemingway, Fitzgerald, Sherwood Anderson – Alice B. Toklas e Gertrude Stein hanno fatto un pezzo di storia. Ma quando, dopo la morte di Gertrude, un editore chiese ad Alice di scrivere le sue memorie, lei si schermì dicendo che al massimo sarebbe stata in grado di scrivere un libro di cucina. L’editore promise di accontentarsi, ma Toklas fece molto di più. Uscito nel 1954 in America con il titolo “The Alice B. Toklas Cook Book”, “I biscotti di Baudelaire” è una raccolta di ricette e di ricordi non solo culinari, di aneddoti divertenti, di convinte opinioni su questioni gastronomiche ma anche artistiche, di viaggi tra Francia e America, di pranzi e cene a casa di artisti bohémien ma anche di ricchi e famosi. E così ecco i piatti, le idee, gli spunti di ricette che Alice condivideva con gli amici: il branzino di Picasso, per esempio, decorato con uova sode, tartufi ed erbe tritate (“Quando lo servii Picasso diede in esclamazioni di meraviglia. Poi aggiunse: Non sarebbe stato meglio prepararlo in onore di Matisse?”), le uova alla Francis Picabia (“il solo pittore da cui riuscii mai ad avere una ricetta”), le mele glassate di Cecil Beaton, la crema di Josephine Baker, la minestra di alloro di Dora Maar, il caffè di James Joyce e quegli incredibili biscotti di Baudelaire…

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Cover of "Long John Silver"

Cover of Long John Silver

Pirati. Avventure, scontri e razzie nel Mediterraneo del XVII secolo, Adrian Tinniswood, Bruno Mondadori

Sono cristiani rinnegati che abbandonano casa e famiglia per darsi a una vita di piratesche scorribande. Oppure devoti musulmani impegnati a predare, per conto dell’Impero ottomano, galee spagnole, inglesi, veneziane che conducono i propri traffici nel Mediterraneo. Sono corsari autorizzati dallo stato o furfanteschi pirati, ufficiali ammutinati e schiavi fuggiaschi, capitani coriacei in grado di far tremare l’Europa ma anche comuni marinai protagonisti di atti d’incredibile eroismo. Fanno base a Tunisi, Algeri e Tripoli, infestano i Banchi di Terranova e lo stretto di Gibilterra, svernano gozzovigliando sulle coste irlandesi, guidano le proprie ciurme di ardimentosi persino in Islanda. Sono i pirati della Barberia. Verso questa regione africana, corrispondente all’attuale Maghreb, agli inizi del 1600 ripiegano tutti i più celebri avventurieri, banditi come fuorilegge da Giacomo I, il re d’Inghilterra che dichiarò di voler impiccare i pirati con le sue stesse mani: Peter Eston, corsaro inglese dalla temibile reputazione; l’olandese Danseker, il pirata gentiluomo entrato nella leggenda come Diavolo di Algeri; il capitano John Jennings, tradito e consegnato alle autorità dal suo stesso equipaggio; John Ward, il “più famoso pirata del mondo” che aveva iniziato a solcare i mari come semplice pescatore.

Pirati e altri avventurieri, Fernando Savater, Passigli
Sandokan, il Corsaro nero, Robinson Crusoe, Ivanhoe, Oliver Twist, Long John Silver, ma anche Tintin, e Humphrey Bogart de Il falcone maltese o James Stewart di Nodo alla gola o de La donna che visse due volte: di quanti adorati personaggi in apparenza culturalmente “poco presentabili” è, fin dall’infanzia, popolata la nostra fantasia? Siamo abituati a considerarli personaggi ‘umili’, anche se amatissimi, ma ecco che un filosofo e scrittore del calibro di Fernando Savater ci viene in soccorso partendo da un’affermazione che rovescia termini consolidati: “È l’avventura – mistero, emozione, rischio… – che ci ha resi umani. E il resto sono storie”. Allora, liberi tutti! Rileggiamo senza vergogna la storia dei nostri gusti letterari, guidati da un cicerone sapiente, libero e spiritoso come Savater, attraverso le storie dei pirati, degli avventurieri, dei detectives, dei vampiri, dei mostri. E allora, come dimostra Savater in questo suo excursus nel mondo della fantasia, scopriremo che alla base di ogni storia c’è sempre l’arte di raccontarla, e che scrittori come Robert Louis Stevenson o Emilio Salgari, Daniel Defoe o Walter Scott, ma anche attori, come appunto Bogart o Stewart, o fumetti come Tintin o Flash Gordon, possono a buon diritto costituire gran parte dei grandi amori non solo nostri, privati, ma anche di un intellettuale raffinato come Fernando Savater, che ci insegna che è l’avventura a renderci umani. Finalmente!

La fine del pirata, Gabriele Dadò, Magenes

Mar dei Caraibi, 1766. Ricevuta una misteriosa lettera, il capitano di vascello Gabriel Edwards porta la sua nave nella colonia di Saint Petersburg, dove il nuovo governatore, al soldo della Spagna, ha venduto la città al nemico, spalleggiato da un pirata che lo stesso Edwards credeva di aver ucciso tempo prima. Edwards si troverà ad affrontare una corsa contro il tempo per liberare la città in mano ai pirati, con una squadra di navi spagnole cariche di soldati in arrivo oltre l’orizzonte. E quando il traditore fuggirà portando con sé la donna che il capitano ama, scatterà una caccia furiosa per il Mar delle Antille, fra tempeste, battaglie navali e duelli all’ultimo sangue, per salvare un amore e l’orgoglio dell’Inghilterra.

Pirateria. Storia della proprietà intellettuale da Gutenberg a Google, Adrian Johns, Bollati Boringhieri
Tempo di pirati globali, il nostro. Hanno i tratti ipertecnologici degli hackers che trovano un varco in bastioni informatici, o l’aspetto proteiforme dei contraffattori su scala planetaria. Però dietro il loro sfuggente anonimato, la loro incerta identità politica e la loro destrezza clandestina preme un albero genealogico antico e gremito di fuorilegge a viso scoperto: i briganti contemporanei vi compaiono solo come gli ultimi discendenti della variopinta torma che per secoli ha battuto l’Occidente dalle due sponde dell’oceano. Mancava finora un genealogista che avesse il talento di Adrian Johns nello scovare quei nomi dimenticati di editori, scienziati, industriali, ridando corpo e parola ai protagonisti di una guerra di corsa che fin dall’inizio ha toccato i presupposti della civiltà quale noi la intendiamo, e che si combatte ancora con esiti apertissimi. Infatti nelle tipografie in cui si ristampavano illegalmente i libri o nelle fabbriche che mettevano indebitamente a profitto invenzioni brevettate sono state in gioco le idee di creatività, trasmissione, autenticità, plagio. Le nozioni stesse di diritto d’autore e di proprietà intellettuale hanno conosciuto un lungo travaglio.

E per finire, tutti a cantare:

http://www.youtube.com/watch?v=li8VfNetr28

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Emilio Salgari, the famous Italian writer of &...

Image via Wikipedia

ERNESTO FERRERO, DISEGNARE IL VENTO, Einaudi

Nel 2011 ricorre il centenario della morte di Emilio Salgari. Nel fiorire di pubblicazioni, mostre, convegni spicca per qualità letterarie l’opera di Ferrero (già premio Strega nel 2000 con “N”).  Il romanzo parte dalla fine di Salgari, suicida con un harakiri che pare uscito da uno dei suoi romanzi, e compie un viaggio nel passato, attraverso ricordi e testimonianze,  per ricostruire la vita di un personaggio amatissimo dal pubblico ma in realtà  per quasi tutti i suoi lettori poco più di un nome.  A parlare sono soprattutto la moglie Ida, e Angiolina figlia di un produttore di liquori sinceramente affezionata a Salgari e interessata ad apprendere da lui i segreti della scrittura. E poi i figli i vicini di casa e una folla di personaggi: medici esploratori giornalisti pittori. Sullo sfondo l’Italia di inizio 900 avviata verso la modernità e il progresso tecnologico rappresentato dalle prime automobili, dai dirigibili, dal cinema e dall’esposizione universale di Torino 2011 .
Mescolando documenti reali a finzione Ferrero restituisce una identità ad un uomo che aveva fatto dei suoi racconti il suo più forte legame con il mondo.
Con le parole dell’autore:
“Il cronista ha ricordato la vita ritiratissima che il novelliere conduceva, campando del frutto dei suoi racconti.Chi non ricordava di aver letto, con molto entusiasmo negli anni dell’adolescenza e con vivo compiacimento anche più tardi, le straordinarie avventure di viaggio, i romanzeschi racconti di strane peripezie fantastiche in lontani paesi, che si divoravano in certi vistosi volumi dalle copertine sgargianti e dalle illustrazioni a tinte vivaci, sui quali era scritto, tra mille arabeschi, quel nome simpatico a tutti ? Ebbene, di lui che tanto dilettava le menti giovani avide del nuovo, dell’insolito e dello straordinario, di lui e della sua vita poco si sapeva. Tutti pronunciavano quel nome, ma nessuno si curava dell’uomo. Eppure, garantiva il cronista, la sua vita era stata delle più avventurose.”

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Paco Ignácio Taibo II (right) reading in Havan...

Image via Wikipedia

Antiche letture dell’infanzia forniscono lo spunto a Paco Ignacio Taibo II per rivisitare il mito salgariano: le tigri della Malesia diventano così delle vittime delle multinazionali, rapaci e senza cuore, e contro di esse si ribellano. Un calembour di personaggi e fatti da maestro del feuilleton danno vita a una ardita quanto gustosa rivisitazione dell’universo avventuroso di Yanez e Sandokan!

Ritornano le Tigri della Malesia (più antimperiali che mai),
Paco Ignacio Taibo II con l’involontaria collaborazione di Emilio Salgari, Tropea

Il portoghese Yanez de Gomera e il principe malese Sandokan vedono minacciati i loro beni, le loro stesse vite e quelle dei loro amici quando subiscono l’attacco di una misteriosa forza maligna che si manifesta attraverso una nebbia verde e lascia dietro di sé una scia di cadaveri. I due vecchi pirati libertari sono allora costretti a richiamare a raccolta le Tigri della Malesia per intraprendere quella che si presenta come la più pericolosa delle loro avventure. Una vera e propria discesa agli inferi su un’imbarcazione che porta il nome di La Mentirosa. Ben presto incontreranno Friedrich Engels, il professor Moriarty, sottomarini minacciosi, società segrete cinesi, Rudyard Kipling, i postriboli della Cambogia, gli orangutan del Borneo, trafficanti di schiavi, una sopravvissuta della Comune di Parigi, fondamentalisti islamici, filologi greci, la flotta militare britannica, filosofi stoici, piante carnivore, messaggi cifrati, banchieri filippini alleati di José Marti, spie antimperialiste… Paco Ignacio Taibo II sceglie di scrivere, sotto forma di pastiche, un nuovo capitolo della saga salgariana. Un intreccio di avventura, sesso e politica, dove coesistono lo spirito ribelle e antimperialista del narratore, l’attenzione alla Storia e i grandi modelli del feuilleton ottocentesco

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