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Posts Tagged ‘Faenza’

Torniamo in ambito locale con una deliziosa pubblicazione dell’editore Carta Bianca di Faenza: il suo libro sulle case rurali della Vena del Gesso Romagnola lo segnaliamo con particolare piacere! Ci ripetiamo, la bibliodiversità culturale va tutelata! Piccolo è bello, grande è sovvenzionato (con i soldi della comunità)!

Stefano Piastra, La casa rurale nella Vena del Gesso romagnola, Faenza, Carta Bianca Editore

Quaderno 1 del Parco regionale della Vena del Gesso Romagnola.

La casa rurale tradizionale riflette, in una prospettiva storica, i condizionamenti posti dall’ambiente nei confronti dell’uomo e delle sue attività. Tale tema, classico in geografia umana, è recentemente tornato al centro dell’attenzione degli studiosi, poiché esso presenta oggi nuovi motivi di interesse, legati da un lato al valore culturale-testimoniale delle abitazioni, dall’altro ad un corretto recupero di queste ultime.
Nella Vena del Gesso (basso Appennino imolese e faentino), l’edilizia rurale va a costituire un vero e proprio “dialetto architettonico”, nell’ambito del quale l’unico materiale da costruzione impiegato è il gesso, sotto forma di blocchi e, una volta cotto e polverizzato, di legante: si tratta di case contadine del tutto diverse da quelle del resto dell’Appennino romagnolo, ai nostri giorni in gran parte abbandonate, ubicate in un territorio, quale la Vena, da sempre marginale e dove le condizioni di vita erano più precarie che in altre aree montane regionali.
La monografia affronta analiticamente l’argomento, proponendosi, oltre che come volume di ricerca, anche come strumento utile alla gestione del patrimonio edilizio storico presente all’interno del Parco regionale della Vena del Gesso Romagnola.

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Settimana ricca alla Bottega Bertaccini, corso Garibaldi 4

Cominciamo Giovedì 17 febbraio alle ore 18,00 con l’inaugurazione di “ARTEGATTO ARTEFATTO” la rassegna itinerante giunta alla sua sesta edizione, organizzata dalla Bottega d’arte ceramica Mirta Morigi & girls. 57 (cinquantasette) artisti faentini o che a Faenza operano si sono impegnati nella realizzazione di pezzi unici, con tecniche diverse (ceramica ma anche pittura, grafica, incisione) affrontando un tema magico, antico, simbolico: il gatto. Quest’anno poi alcuni artisti hanno creato dei “gatti tricolori”, un omaggio “particolare” al 150° dell’Unità d’Italia. Le opere saranno in mostra, fino al 17 marzo, nelle vetrine dei negozi, a partire dalla piazza della Libertà fino a Corso Mazzini, nel punto espositivo della Bottega Morigi. Inoltre saranno ospitate anche presso la Pro Loco di Faenza, nel Voltone della Molinella, e nella vetrina del Monte dei Paschi di Siena, in Piazza del Popolo. L’inaugurazione ufficiale è prevista per giovedì 17 febbraio alle ore 18,00 presso la Bottega Bertaccini in corso Garibaldi 4. Alle parole di saluto degli organizzatori, seguiranno alcune letture di versi e racconti dedicati ai gatti: lettori d’eccezione Stefano “Teti” Damiani, Paolo “Poldo” Martini, Roberto “Pozzi” Pozzi. Al termine un brindisi in-augurale gentilmente offerto dalla Fattoria Zerbina. L’iniziativa gode del patrocinio del Comune di Faenza – Assessorato alla Ceramica, e del Miaao – Museo Internazionale Arti Applicate Oggi. Un ringraziamento particolare alla Banca di Romagna e alla Confartigianato di Ravenna per il loro sostegno alla manifestazione.

 

Si prosegue poi Sabato 19 febbraio, sempre alle ore 18,00, con l’inaugurazione della mostra “PHILIPPE ARTIAS ACQUERELLI”, una prima assoluta nazionale per gli acquerelli del grande artista francese, nato nel 1912 e morto a Numana nel 2002. Scrive Sandro Bassi nel breve testo che accompagna la mostra: “Siamo abituati ad associare l’acquerello ad un’idea di delicatezza, leggerezza, talvolta anche di provvisorietà bozzettistica, come se questa tecnica fosse preparatoria a qualcosa di definitivo quale il dipinto ad olio. Questi acquerelli di Artias, invece – si vedano i colori accesissimi, che ricordano quasi l’uso «dinamitardo» che ne facevano i fauves, le «belve» del primo Novecento, e si veda anche la forza dei bianchi e nero – sono evidentemente opere compiute in sé. Sempre in bilico fra realtà e astrazione, le figure di Artias continuano a mantenere il loro fascino potente anche quando, stilizzate, assumono il ruolo di silhouettes donchisciottesche, o di maschere tragiche, come quelle dei regnanti di Spagna ritratti con tutte le deformità che neanche Goya aveva potuto rappresentare, oppure ancora di guerrieri del loro tempo, a cavallo oppure a piedi, accalcati in una piazza rivoluzionaria. Certo, c’è l’eco di Picasso  – e chi non l’ha guardato nel ‘900? – ma c’è soprattutto l’anelito furioso, insopprimibile, indomito, dello stesso Artias. Questa però – e lo possiamo dire senza presunzione ma con orgoglio – è una rassegna del tutto diversa, rispetto alle recenti mostre, con opere inedite in senso letterale: di Artias così, ma anche di acquerelli così, in assoluto, non ne avete mai visti”. Mica male, eh?
In collaborazione con D’A – Rivista d’Artigianato e di Arti Applicate.
Vi aspetto.
Renzo “Bottega” Bertaccini

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Un appuntamento alla Bottega Bertaccini, a Faenza

CONVERSANDO CON STEFANO SAVIOTTI

Tre incontri in libreria sulla storia, l’architettura e l’urbanistica di Faenza

sabato 29 gennaio ore 18,00 “La città dentro le mura”
sabato 5 febbraio ore 18,00  “I sobborghi e le campagne”
sabato 12 febbraio ore 18,00 “L’evoluzione del territorio”

presso la Bottega Bertaccini in corso Garibaldi 4 a Faenza.

Questi tre incontri nascono dalla disponibilità manifestata dallo studioso di storia faentina Stefano Saviotti di incontrare il pubblico in un luogo aperto e conviviale, offrendo le proprie conoscenze e la propria passione per la storia locale.

Nessuna “accademia” dunque, ma conversazioni vere e proprie: Saviotti, dopo una breve introduzione, non siederà dietro un tavolo ma al centro della sala, pronto a rispondere alle domande e alle sollecitazioni del pubblico che, nelle nostre intenzioni, dovrebbero essere il vero “motore” degli incontri. Saviotti si metterà pertanto a disposizione di tutti coloro che, desiderosi di conoscere meglio la nostra storia cittadina, hanno curiosità da soddisfare, desiderano fare quattro chiacchiere sul nostro passato o anche solo ascoltare per il puro piacere di apprendere.

Gli argomenti delle conversazioni sono volutamente ampi e di carattere
generale: partendo dagli spunti offerti da Saviotti, la discussione potrà svilupparsi a piacere, anche con il prezioso aiuto dei volumi della libreria, come in una chiacchierata fra conoscenti.

Stefano Saviotti, classe 1965, è autore di numerose pubblicazioni fra cui ricordiamo: “Oriolo” (1990), “Le mura di Faenza” (2001), “I sobborghi di Faenza” (2006) e “Faenza nel Settecento” (2008).

Vi aspettiamo.

BOTTEGA BERTACCINI
Corso Garibaldi, 4 – Faenza
Tel 0546-681712
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Sabato 29 gennaio alle 18
alla libreria Trame
in via Goito 3/C a Bologna
Franco Foschi presenta i volumi di Silvia Albertazzi “La casa di via Azzurra” (edizioni Kolibris) e il saggio “Il nulla, forse. Foto di famiglia e istantanee amatoriali” (edizioni Le Lettere) e ne parla con l’autrice.

“La casa di via Azzurra” raccoglie trentacinque anni di vita e poesia dell’autrice. Via Azzurra non è soltanto una strada effettivamente presente sullo stradario di Bologna:  è anche e forse prima di tutto un luogo dell’anima e la Casa è l’anima stessa, che custodisce quanto il poeta ha di più prezioso e suo: la memoria. Una memoria che non cede, però,  alle lusinghe della nostalgia per la giovinezza trascorsa, preferendo invece situarsi nella forma circolare del tempo mitico, aprendo il paradiso perduto simultaneamente sull’avvenire e il passato anteriore, secondo una temporalità innocente, quasi edenica, che comprende insieme il tempo sospeso dell’eternità e quel tempo riparatore della scrittura che, come in Emily Dickinson (“Conosco certe case solitarie/ poco fuori dal paese”) ricompone i frammenti e restituisce il senso della continuità.
Le poesie di Silvia Albertazzi si radicano con semplicità e naturalezza nel quotidiano, ovvero nell’universo che è il quotidiano di ciascuno: una strada, un quartiere, una via che porta ogni giorno al lavoro, un’altra che ogni giorno riconduce a casa o nella casa di se stessi; la sera che cade sul balcone, il vento nei capelli, la promessa di pioggia, il crepuscolo tutt’intorno.
Leggere queste poesie è come guardare un album fotografico, che parla dritto e capace, ma lascia tanto da pensare, storie da inventare su quella “realtà” fotografica/poetica, da rapportare a noi stessi, al nostro album di famiglia, per ricordare con gioia o sottile rimpianto, o per reinventare attraverso di esse i nostri ricordi.

Nel volume “Il nulla, quasi” riflettendo sul modo in cui il linguaggio fotografico si traduce nel testo letterario, Silvia Albertazzi sfoglia alcuni tra i più significativi romanzi contemporanei come album in cui le istantanee familiari rappresentano un modo per recuperare (e conservare) la memoria, un punto di partenza per andare alla ricerca di oscure situazioni personali, e un tentativo di fermare l’attimo che, paradossalmente, proprio mentre enfatizza l’impossibilità di ritrovare il tempo perduto, si apre al domani, a ciò che accadrà dopo lo scatto.

Spezzando la continuità narrativa, le fotografie familiari “raccontate” instaurano il tempo dell’infinito adesso, in cui si raccolgono in un solo, incommensurabile, istante tutti i momenti di una vita; l’ora si apre all’allora; o meglio, o forse, l’ora e l’allora lasciano intravedere il qui e ora, e il domani e l’altrove.

Silvia Albertazzi è docente di Letteratura dei paesi di lingua inglese all’Università di Bologna.
Tra i suoi lavori: il volume di teoria postcoloniale “Lo sguardo dell’Altro” (Carocci, 2000),  “In questo mondo, ovvero quando i luoghi raccontano le storie” (Meltemi, 2006), vincitore del I premio Alziator per la saggistica nel  2007; i capitoli sul ‘700 e l’800 della “Breve storia della letteratura inglese” (Einaudi, 2004).
Ha collaborato a Linea d’ombra, Il Piccolo, Pulp, il manifesto e Liberazione.
Ha esordito nella narrativa con il romanzo “Scuola di scrittura” (Marsilio, 1996). Successivamente, ha pubblicato racconti e poesie su Le voci della luna, L’Orto, Portici, Mondo Naïf, Terra Australis,  Journal of Literature and Aesthetics di Kollam (South India) e sulle riviste online Griselda e El-Ghibli.
Attualmente fa parte del collettivo redazionale di Letteraria.

Franco Foschi, pediatra e scrittore, dopo l’esordio con sceneggiature radiofoniche e racconti su varie riviste e antologie (per Feltrinelli, Mondadori e altri), ha pubblicato sedici libri tra narrativa e saggistica, di cui quattro titoli a quattro mani.
Le più recenti pubblicazioni: il romanzo “Senza via d’uscita”, che chiude una trilogia scritta a quattro mani con Guido Leotta (Mobydick editore, 2010) e il racconto per immagini “Africa Terminal” (Todaro editore, 2010).

Libreria TRAME società cooperativa
via Goito, 3/c  40126 Bologna
PI e CF 02571921200
Iscr. alb. soc. coop. A 162756

telefono e fax 051 233333
da lun a ven 9.00 19.30
sab 11.00 19.30
info@libreriatrame.com

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SABATO 29 GENNAIO alle 17,45
alla LIBRERIA IRNERIO
IN VIA IRNERIO 27 A BOLOGNA

GIULIO MOLA
presenta il suo libro
“L’ULTIMA PARTITA
Inchiesta su malattie e decessi sospetti nel gioco più bello del mondo”
(Fratelli Frilli Editori)

Saranno presenti all’evento:

MARCO DI VAIO (attaccante del Bologna), BEPPE TASSI (Vicedirettore Quotidiano.net), ALBERTO BERGOSSI (procuratore sportivo ed ex calciatore), LAMBERTO BORANGA (medico sportivo ed ex calciatore), FRANCO COLOMBA (allenatore) e XAVIER JACOBELLI (Direttore quotidiano.net).

Sabato prossimo alla libreria Irnerio si terrà un incontro davvero da non perdere per tutti gli appassionati di calcio e di sport in genere, per l’interesse dell’argomento trattato e per il livello degli interlocutori della serata.

Il circo del pallone non è sempre un’oasi felice e dorata. Non è sempre palcoscenico di grandi eventi, leggendari trionfi e memorabili sconfitte. Spesso inquietanti ombre avvolgono il calcio italiano, e non solo: le morti misteriose, le malattie improvvise, lo spettro del doping e quell’assurdo catalogo della “Farmacia dello Sport”, che racchiude un elenco di orrori. È questo un libro-inchiesta che, senza censure e senza bavagli, fa il punto sui mali oscuri del “gioco più bello del mondo”. Dalle dichiarazioni di Zeman all´indagine del Procuratore Guariniello, dalle denunce dei sopravvissuti alle drammatiche testimonianze di chi non ce l’ha fatta, dalle tragiche morti spagnole in diretta alle spericolate vite di campioni aggrappati alle flebo. Tutto questo riavvolgendo il nastro e rivedendo le tante, troppe, morti premature e sospette e legate a terribili malattie quali la micidiale SLA, la leucemia, il tumore al fegato. A scuotere le coscienze ci pensano le vedove, gli orfani e i miracolati, ma pure chi vede già scritto il proprio triste destino e chi ha avuto il coraggio di raccontare ciò che ha visto fino a ieri (non trent’anni fa) negli spogliatoi, quelli di periferia e quelli delle grandi metropoli. Tutto ciò per creare una nuova consapevolezza in quanti credono ancora, illudendosi, che il calcio sia ancora divertimento. Alla fine la domanda sorge spontanea: perché? Perché fino a questo punto, fino al rischio di mettere a repentaglio anche la vita dei giocatori? Quante altre croci in futuro renderanno più tristi i verdi campi di gioco?

GIULIO MOLA è nato a Bari nel 1968, ma è residente a Milano da alcuni anni. Giornalista professionista, è caposervizio sport presso la redazione milanese de “IL GIORNO” dal maggio del 2005. Nel corso della carriera giornalistica, abbracciata prima e dopo la laurea in giurisprudenza, ha collaborato con radio e varie “testate” pugliesi e, nel 2001, Antenna Tre ed emittenti collegate, occupandosi spesso di inchieste legate al mondo dello sport. Di seguito ha lavorato a Tuttosport (redattore nella sede di Torino) e QS (caposervizio a Milano). Opinionista televisivo del Processo di Biscardi su 7Gold, attualmente è ospite delle trasmissioni di TeleLombardia e Antenna Tre. Inviato, fra l’altro, ai Mondiali di Germania, ha avuto la fortuna di raccontare la notte azzurra di Berlino 2006. Ha pubblicato MOU! (Mauro Pagliai Editori, 2010).

Vi aspettiamo!
Cinzia, Manuela, Raffaella, Rita

per informazioni:
Libreria Irnerio
Via Irnerio, 27 Bologna
tel e fax 051251050
e-mail libreria.irnerio@libero.it
blog: http://www.libreriairnerio.blogspot.com

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Venerdì 28 gennaio alle 18
alla libreria Trame
in via Goito 3/c a Bologna

Francesca Rigotti parlerà del suo nuovo libro “Partorire con il corpo e con la mente. Creatività, filosofia, maternità” (Bollati Boringhieri, 2010).
La sua interlocutrice sarà Cristiana De Santis.

Il libro è una riflessione sul rapporto tra creazione e procreazione, a partire da una metafora quotidiana: quella del “concepire” e “partorire” un’idea,
così come si concepisce e partorisce un figlio.
La tradizione occidentale ha però riservato agli uomini la creazione intellettuale, l’elaborazione di “concetti”, lasciando alle donne la gravidanza e la cura dei figli.
In questo libro Rigotti dimostra non solo la possibilità di conciliare due passioni totalizzanti, il lavoro intellettuale e la maternità, ma di contaminarle felicemente e fruttuosamente.
Perché oltre al “cuore di mamma”, fonte di amore incondizionato, c’è anche una “testa di mamma”, caratterizzata da capacità di programmazione, organizzazione, controllo, mobilità: tutte doti utili per pensare filosoficamente (e non solo).

Francesca Rigotti, filosofa e madre di quattro figli già grandi, insegna “Concetti e metafore della politica” presso l’Università della Svizzera Italiana di Lugano. Collabora con riviste culturali ed è autrice di numerosi saggi, accomunati dall’interesse per le metafore e la filosofia della vita quotidiana, tra cui: “Il filo del pensiero. Tessere, scrivere, pensare” (il Mulino, 2002), “La filosofia delle piccole cose” (Interlinea, 2004), “La filosofia in cucina” (il Mulino, 2004), “Il pensiero pendolare” (2006).

Cristiana De Santis, linguista e madre di due bambini ancora piccoli, è ricercatrice presso l’Università di Bologna. Ha studiato aspetti lessicali e sintattici dell’italiano contemporanea e metafore tra lingua letteraria e lingua comune. Tra le sue pubblicazioni, il saggio “La finalità. Strutture concettuali e forme d’espressione in italiano” (Olschki, 2005, con Gaston Gross e Michele Prandi) e il libro per ragazzi “Fatti di lingua” (Dedalo, 2009).

All’incontro segue un aperitivo offerto dalla libreria.

Libreria TRAME società cooperativa
via Goito, 3/c  40126 Bologna
PI e CF 02571921200
Iscr. alb. soc. coop. A 162756

telefono e fax 051 233333
da lun a ven 9.00 19.30
sab 11.00 19.30
info@libreriatrame.com
http://www.libreriatrame.com

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Un glorioso e stimato libraio, Renzo Bertaccini, inaugura sabato pomeriggio il suo nuovo sogno. Un caldissimo “IN BOCCA AL LUPO”, certi che saprà essere all’altezza delle aspettative (come sempre, negli ultimi decenni), e nella speranza di passare altre ore piacevoli in sua compagnia come accadeva in precedenza!

Sabato 30 ottobre 2010

Inaugurazione della BOTTEGA BERTACCINI –  LIBRI E ARTE
Corso Garibaldi 4, Faenza
Dalle ore 17 in avanti

Apertura con buffet e due parole di saluto
Taglio del nastro
Inaugurazione della mostra “Nell’anima” tavole originali di Cesare Reggiani
Concerto di presentazione del cd “Nell’anima” di HistriX.

BOTTEGA BERTACCINI
Libri e arte in Faenza.

Libri locali e di Romagna, di ceramica e arte.
Libri esauriti e rari, vecchi e antichi.
Galleria d’arte.
E un angolo per il caffè.

Corso Garibaldi, 4 – FAENZA
Tel. 0546 681712
Cell. 328 4816728
renzobertaccini@racine.ra.it

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