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Posts Tagged ‘gianni rodari’

se avete a mente qualche poesia imparata sui libri di scuola, qualche decennio fa, questo libro fa per voi: Rodari, Edgar Lee Masters, De Andrè, insieme all’inossidabile Angiolo Novaro, sono le poesie scolastiche degli anni Sessanta.
Cloffete cloppete clocchete
Le poesie nei libri di scuola degli anni Sessanta, a cura di A.Manni
 
 
Introduzioni di Massimo Bray e Gino & Michele
 
 
Lungo sarebbe stato ancora il percorso da fare, ma fu in questi anni che si gettarono le basi per una didattica diversa, che insegnasse a pensare il mondo piuttosto che a mandarlo a memoria: una fase non ancora conclusa, e che, anzi, non è scevra di passi a ritroso. Eppure, in questa raccolta si avverte finalmente un’aria diversa e si respira l’intento di provare a costruire, seppur con tutte le difficoltà e le contraddizioni del caso, «una scuola grande come il mondo».
Massimo Bray
 
 
Questa Cloffete cloppete clocchete che si barcamena tra i Sessanta e i Settanta, è un’altra strepitosa tranche de vie, dopo Che dice la pioggerellina di marzo. Se là c’era il divino qui c’è il sublime, perché nulla è più godibile che l’anima pop della nostra infanzia e della nostra adolescenza, che poi è ciò che resta di profondo nella nostra personale crescita culturale.
Gino & Michele
 
 
Se in Che dice la pioggerellina di marzo erano raccolte le poesie più diffuse nei libri di scuola degli anni Cinquanta, e l’elemento caratterizzante era la piena continuità di contenuti e autori rispetto alle antologie del periodo fascista, in Cloffete cloppete clocchete si fa un passo in avanti, e il riferimento temporale diventa quello degli anni Sessanta.
Vi è una netta rottura dovuta al diverso clima sociale e culturale: irrompono nella scuola temi quali l’ambiente, il consumismo, il razzismo, il Terzo Mondo, il pacifismo, la Resistenza, il mal di vivere; e vi è una diversa visione di quelli tradizionali come la famiglia, la scuola, il lavoro, la natura.
Anche gli autori cambiano: accanto ai classici italiani (Pascoli, Leopardi, Manzoni, d’Annunzio) troviamo i contemporanei (da Montale a Quasimodo, da Ungaretti a Fortini, Saba, Calvino, Pavese), la novità dei poeti stranieri (Rilke, Neruda, Lorca, Prévert, Brecht, Auden, Edgar Lee Masters, Rimbaud e Baudelaire), quella più deflagrante dei cantautori (Gaber, De André), e ai “poeti di banco” (Zietta Liù, Pezzani, Lina Schwarz, Novaro) si accosta Gianni Rodari.
È iniziata la scuola nuova, che all’istruzione affianca l’educazione, la formazione dei cittadini della democrazia.

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Gianni Rodari 
Il mese di Giugno

Filastrocca del mese di giugno,
il contadino ha la falce in pugno:
mentre falcia l’erba e il grano
un temporale spia lontano.
Gli scolaretti sui banchi di scuola
hanno perso la parola:
apre il maestro le pagelle
e scrive i voti nelle caselle…
Signor maestro, per cortesia,
non scriva quel quattro sulla mia:
Quel cinque, poi, non ce lo metta
sennò ci perdo la bicicletta:
se non mi boccia, glielo prometto,
le lascio fare qualche giretto.

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Dopo la pioggia, Gianni Rodari

Dopo la pioggia viene il sereno,
brilla in cielo l’arcobaleno:

è come un ponte imbandierato
e il sole vi passa, festeggiato.

è bello guardare a naso in su
le sue bandiere rosse e blu.

Però lo si vede – questo è il male –
soltanto dopo il temporale.

Non sarebbe più conveniente
il temporale non farlo per niente?

Un arcobaleno senza tempesta,
questa si che sarebbe una festa.

Sarebbe una festa per tutta la terra
fare la pace prima della guerra.

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Nel marzo 1973 Gianni Rodari, in una serie di incontri con gli insegnanti delle scuole dell’infanzia comunali di Reggio Emilia teorizzava la sue geniali intuizioni sulla creatività innata dei bambini, sul loro modo di elaborare con la fantasia il mondo che li circonda. Da questi incontri nacque LA GRAMMATICA DELLA FANTASIA, l’insuperato testo che continua ad essere ristampato anno dopo anno.

La Grammatica della fantasia è, come dice il sottotitolo, un'”introduzione all’arte di inventare storie”. È l’unico volume dello scrittore di Omegna che non è di narrativa ma ha un contenuto teorico.

Nasce ufficialmente a Reggio Emilia, dalla paziente trascrizione a macchina da parte di una stagista di alcuni appunti rimasti a lungo dimenticati. Gli appunti in questione, scritti intorno agli anni ’40, facevano parte della raccolta del Quaderno della fantasia. Vennero recuperati in seguito ad un comizio che si terrà proprio nella città emiliana dal 6 al 10 marzo 1972.

L’opera si sviluppa in 45 capitoli e si potrebbe dire tranquillamente che la stragrande maggioranza dei temi e degli episodi della poliedrica attività di scrittore e di studioso di Gianni Rodari sopra citati nella biografia siano ripresi anche nel corso delle argomentazioni e degli esempi che le accompagnano.

LA GRAMMATICA DELLA FANTASIA, GIANNI RODARI, EINAUDI

‘Quello che io sto facendo è di ricercare le “costanti” dei meccanismi fantastici, le leggi non ancora approfondite dell’invenzione, per renderne l’uso accessibile a tutti. Insisto nel dire che, sebbene il Romanticismo l’abbia circondato di mistero e gli abbia creato attorno una specie di culto, il processo creativo è insito nella natura umana ed è quindi, con tutto quel che ne consegue di felicità di esprimersi e di giocare con la fantasia, alla portata di tutti’. Da questa ricerca, che Gianni Rodari ha condotto per molti anni, è nata questa Grammatica della fantasia, una proposta concreta che intende rivendicare all’immaginazione lo spazio che deve avere nella vita di ciascuno. Attraverso le più svariate tecniche dell’invenzione, Rodari ci offre con questo suo libro non un ‘Artusi delle favole’ ma un efficace ed utile strumento ‘a chi crede nella necessità che l’immaginazione abbia il suo posto nell’educazione; a chi ha fiducia nella creatività infantile; a chi sa quale valore di liberazione possa avere la parola’.

per conoscere meglio Gianni Rodari:

Marcello Argilli, Gianni Rodari. Una biografia, Einaudi, Torino 1990.
Gianni Rodari è lo scrittore per bambini più noto nel mondo, l’unico che tutti gli alunni italiani conoscono, e tutti gli insegnanti nominano. Eppure dell’uomo Rodari, della sua personalità e della sua vita privata, del suo impegno si sa pochissimo. In questo libro, che per la prima volta ne tratteggia la psicologia, le abitudini, gli interessi culturali, emerge il Rodari bambino e adolescente, il giovane provinciale che si impegna nella politica e nel giornalismo, per diventare, appena trentenne, il poeta e lo scrittore che rinnova la nostra letteratura infantile. A questo filo biografico si acompagna una rivisitazione della sua opera per ragazzi, e il racconto, pur senza pretese sistematiche, illumina ampie zone della biografia dello scrittore, con una attenzione particolare alla novità dei suoi libri, alle difficoltà che questi inizialmente incontrarono, alla loro immensa fortuna e all’evoluzione poetica rodariana. Questo appassionante lavoro di recupero viene svolto da un amico trentennale di Rodari, Marcello Argilli, che con lui ha lavorato, avendo in comune le stesse fondamentali matrici culturali. L’autore non solo ha fornito di Rodari una personale testimonianza diretta, ma ha raccolto un’importante quantità di documenti, di lettere, di preziosi testi inediti: ne emergono sorprendenti aspetti del Rodari uomo, del padre, del militante, oltre alle radici e ai meccanismi ispirativi che sono alla base della sua straordinaria poesia.

Qui Gianni Rodari parla della fiaba in un raro documento del 1975:

 

gianni rodari

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L’anno nuovo, di Gianni Rodari
Indovinami, indovino,
tu che leggi nel destino:
l’anno nuovo come sarà?
Bello, brutto o metà e metà?
Trovo stampato nei miei libroni
che avrà di certo quattro stagioni,
dodici mesi, ciascuno al suo posto,
un carnevale e un ferragosto,
e il giorno dopo il lunedì
sarà sempre un martedì.
Di più per ora scritto non trovo
nel destino dell’anno nuovo:
per il resto anche quest’anno
sarà come gli uomini lo faranno.

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cervantes

Don Chisciotte di Cervantes raccontato da Martin Jenkins, con le illustrazioni di Chris Riddell, Il castoro
è magnifico il Don Chisciotte di Cervantes raccontato da Martin Jenkins e Chris Riddell, edito da Il castoro ragazzi.
Le abbondanti illustrazioni che accompagnano il testo lo rendono un assoluto capolavoro, destinato ai ragazzi ma anche al pubblico degli adulti , senza distinzioni. Un libro da ammirare, tra le opere migliori uscite in questo inizio d’anno: le illustrazioni di Riddell meritano di accostare la storica versione del Chisciotte con le immagini di Dorè, senza dubbio!


La passeggiata di un distratto
Rodari Gianni; Alistar
Emme Edizioni

Lo si chiede spesso, ai bambini distratti: “Ma dove hai la testa?” E le loro mani scattano a controllare che la testa sia al suo posto, sopra il collo. Gianni Rodari immagina cosa accade a un bambino molto distratto che dimentica in giro braccia, naso, piedi. Quest’album è tratto da una storia brevissima (una delle celebri “Favole al telefono”). Le illustrazioni di Alistar hanno il potere di amplificare il racconto, di farlo gustare ai lettori secondo più registri. Mentre i bambini rimangono incantati dai colori delicati e dalle situazioni divertenti nelle tavole, gli adulti vi leggono echi degli anni Cinquanta e di Carosello: scoprono che questa favola universale è in realtà legata a un momento preciso della recente storia italiana. “La passeggiata di un distratto” è album che si può usare in molti modi: è una storia divertente da leggere ad alta voce, si presta a mille giochi da fare con i bambini, è un grande racconto illustrato e anche un omaggio rispettoso a un Paese che non c’è più, e che poco tempo fa era il nostro. Età di lettura: da 4 anni.


Silvana Gandolfi, Salani
Come salvarsi quando non si ha una mamma, ma una Madre severa e glaciale, che ti imprigiona le mani per non farti succhiare le dita di notte? Per Gilda una soluzione è rifugiarsi nei libri. Sulle ali della fantasia può fuggire nella giungla nera e vivere avventure mozzafiato dove lei non è più un piccolo topolino spaventato, ma una spavalda e coraggiosa esploratrice. I libri, però, non sempre bastano e Gilda è costretta a scappare di casa. È così che una notte incontra Siri, una strana bambina che abita in fondo al mare e odora di alghe. Che si tratti di una delle sue solite fantasie a occhi aperti?

I GIUDIZI

I libri di Silvana Gandolfi hanno sempre una linea che li accomuna: divertire i lettori in piena libertà.
Roberto Denti

UN BRANO

“«Io sono Gilda» dico. «E tu?» «Siri. Credo. . . Siri». «Siri?» Annuisce, incerta. La piccola non è sicura nenimeno del suo nome. Sta messa peggio di me. «Cerco la mia . . . la mia . . .» prosegue spostandosi sulla panchina per venirmi più vicino. «La mia . . . la mia. . …»continua con un miagolio tenero. Adesso che mi sta appiccata al fianco percepisco un odore strano, come di alghe. Dai suoi capelli stillano gocce d’acqua. . . Deve avere circa cinque anni. Anche se è troppo grassa, la trovo carina. Che sia scappata di casa anche lei? O si è persa? O. . . «Chi è che cerchi?» «Cerco una bambina uguale a me » sussurra allungando una mano e posandola sulla mia guancia. Al contatto di quella mano una vibrazione intensa mi attraversa il corpo.”

L’AUTORE

Silvana Gandolfi è nata a Roma. Ha scritto novelle, romanzi d’amore, racconti per la radio, ma soprattutto libri per ragazzi. Da Salani sono già usciti La scimmia nella biglia, Pasta di drago, Occhio al gatto!, L’isola del tempo perso, La memoria dell’acqua, Qui vicino mio Ariel, Aldabra. Nel 1996 ha vinto il Premio Andersen come miglior Autrice italiana dell’anno.

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