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Posts Tagged ‘Giano editore’

English: Nairobi evening skyline.

English: Nairobi evening skyline. (Photo credit: Wikipedia)

 

un Paese in veloce cambiamento è il protagonista di questo thriller marcato Giano, un editore che ci sa fare con questo genere! Un insolito protagonista, con il suo retaggio culturale e umano, si aggira per le strade di una città brulicante di moderno e di vecchio, Nairobi!

Richard Crompton,
L’ora del Dio rosso, Giano editore

 

C’è stato un tempo in cui Nairobi si fermava di domenica. A parte le chiese, gli unici esercizi aperti erano alcuni negozi musulmani nella zona di Eastleigh. Ora la domenica è praticamente un giorno come un altro, in particolare se si guarda il traffico su Mombasa Road.
E quando viene trovato il cadavere di una prostituta della zona, uccisa in modo brutale, può capitare che anche un agente della polizia come Mollel, ex guerriero Maasai, debba rinunciare al meritato riposo e cominciare immediatamente con le indagini. Si tratta di un’infibulazione finita male? O forse la giovane è stata massacrata dal suo protettore, o magari da un cliente? Mollel è deciso a scoprire la verità a tutti i costi, senza curarsi delle conseguenze, anche se si tratta di ignorare gli ordini dei propri superiori, preoccupati innanzitutto per le elezioni che stanno sconvolgendo l’intero paese. Il suo istinto da guerriero lo porta a scoprire che, sotto quello che sembrava un semplice omicidio, si annida un caso dalla portata ben più vasta.
La città di Nairobi, con le sue idiosincrasie e particolarità, prende vita nelle pagine del romanzo, che pullula di personaggi vivaci, pieni di brio, innanzitutto Mollel, protagonista irresistibile e unico, guerriero Maasai dal cuore tenero. Spalleggiato dal collega Ngaira, un seduttore pasticcione con un irresistibile senso dell’umorismo ma amico sincero, Mollel è un eroe vero: impossibile non lasciarsi affascinare da un poliziotto che, sotto la scorza coriacea e la determinazione ferrea del guerriero, si mostra sensibile e vero. Gli elementi personali della sua esistenza, ben presenti nel corso della narrazione, non fanno che accrescerne l’umanità: gli sforzi per trascorrere più tempo con il figlio, le critiche della suocera, il dolore mai sopito per la morte della moglie, uccisa durante il bombardamento dell’ambasciata americana in città.
Insieme a lui, protagonista a è naturalmente Nairobi, città africana crudele e meravigliosa, decadente e splendida.

U

Un romanzo delizioso, un noir arguto e divertente, sullo sfondo fresco e vivace di un’Africa insolita, di sicuro fuori da tutti gli schemi convenzionali.

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Gonzales Ledesma è un vero e proprio esploratore della realtà che lo circonda: lo scrittore ottantatreenne continua a stupire con i suoi noir affilati, capaci di indagare con precisione un momento storico particolare attraverso la figura del suo investigatore Mendez, senza rinunciare a catturare l’attenzione del lettore con la trama.

Gonzales Ledesma, Non si deve morire due volte, Giano Editore

La sposa ha venticinque anni ed è una ragazza bella soda. In piú è alta e ha occhi quieti e profondi. L’abito di seta è uno dei piú cari perché l’occasione lo richiede, sebbene lei lo guardi con un’ombra di tristezza. Dà un’ultima occhiata allo specchio, poi all’ora stabilita si dirige verso il salone dell’albergo in cui si trova.
Al di là di una porta, ecco gli invitati: gli uomini con il vestito grigio d’ordinanza, le signore con abiti sgargianti da primavera. Lo sposo indossa una giacca severa. La camicia è fatta su misura e fascia impeccabilmente il petto giovane e ampio. La cravatta è rigorosamente grigia. I pantaloni tagliati stretti, le scarpe nere. Tutto perfetto.
Peccato che la sposa regga il bouquet con una mano sola, quando tutte lo tengono orgogliosamente con due, e l’altra la tenga nascosta dietro la schiena. Peccato, poi, che la muova all’improvviso e che tutti guardino solo il suo volto. Peccato, infine, che la gente non riesca nemmeno a gridare né a interrompere la musica.
Nella mano nascosta della sposa appare una pistola. Subito dopo una fiammata e, infine, la morte, assurda, insensata, affiora sulla fronte dello sposo.
Così, con queste tragiche nozze, si apre questo romanzo di Francisco González Ledesma.  Come accade sovente nelle inchieste dell’ispettore Méndez, muove da una rapida successione di scene, storie diverse che a poco a poco mostrano il filo comune che le sorregge e svelano il disegno criminoso cui appartengono.
A ritmo serrato assistiamo nelle prime pagine al gesto apparentemente folle della sposa, alla presentazione di un killer che, appena uscito di prigione, riceve subito l’incarico di un altro delitto, all’entrata in scena di una bambina che vive isolata in una casa dinanzi alla quale si fermano troppe macchine di lusso, alla comparsa di una delle figure più torbide mai uscite dalla penna di González Ledesma.
Apparentemente nulla accomuna queste figure e questi crimini. Ma non per lo scettico, disincantato, ironico ispettore Méndez. Méndez conosce gli abissi dell’animo umano e sa che un sottile filo unisce la signora Dalia, Conde, Gabri e l’adolescente Nadia, il filo scuro dell’epoca in cui viviamo, dove il denaro e il vizio hanno da tempo infranto ogni barriera e sorpassato ogni limite.

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Milo Weaver, un personaggio senza dubbio memorabile nel panorama attuale delle spy story! Lavora per qualcosa di assolutamente segreto, assolutamente aldisopra dei controlli dei governi,  aldilà dei limiti del bene e del male, è una spia ma sente su di sé il peso di dover cambiare sovente identità, personalità, luoghi, senza potersi aggrappare a qualcosa.
Pubblicato in Italia da Giano, ben capace di proporre personalità emergenti ed originali nel panorama del thriller, Il turista è considerato uno dei pilastri della narrativa di spionaggio, per le tante sfaccetture della vicenda che l’autore poco a poco ci svela, per i suoi ambigui personaggi, agenti segreti al di fuori di ogni controllo, e senza alcuna morale o ideologia. Il turista è il libro che consacra Steinhauer, già due volte candidato all’Edgar Award, come uno dei migliori autori del genere attualmente sulla scena.

Olen Steinhauer
Titolo: Il turista, Giano editore

Collana: Nerogiano

Milo Weaver ha trascorso anni a guardarsi intorno sospettoso come un corriere della droga paranoico, anni a ingollare anfetamine e a osservare il tremito continuo delle sue mani, e a sentire Grainger, il suo ex capo, declamare incipit di capolavori letterari per comunicare in codice il contenuto di nuove missioni. Una vita fatta di un incessante susseguirsi di città, camere d’albergo, volti minacciosi e cupe ossessioni, come l’interminabile caccia alla Tigre, un killer dal soprannome stupido ma capace di uccidere come, se non addirittura meglio di lui.
Milo Weaver era, infatti, un turista. Uno di quelli che, secondo il Libro nero del turismo – la bibbia, il Sacro Graal dei turisti, il loro manuale di sopravvivenza esistente soltanto in introvabili ventuno copie – è pronto a eliminare chiunque senza pietà, in ogni istante e in ogni parte del mondo.
Nessuno conosce il Libro nero del turismo. Nessuno sa chi siano i turisti, poiché i turisti non appartengono all’intelligence, ai servizi segreti ufficiali di Stati e governi. Non si troverà mai un turista tra le spie, i burocrati, gli informatori che si esibiscono ogni giorno sulle pagine dei media di mezzo mondo.
I turisti non si vedono, non si dichiarano, non si conoscono, non parlano. Eppure sono la più organizzata, potente, feroce agenzia segreta che si conosca. Si muovono solo per le operazioni più oscure e gli scopi più inconfessabili, solo quando è in gioco davvero il potere e i delitti esigono veri, spietati professionisti.
Milo Weaver era uno di loro. Apparteneva a questo mondo oscuro del quale pensava di essersi definitivamente liberato, ma nessuno può liberarsi del turismo.
Grainger lo ha scovato di nuovo e gli ha ordinato di partire per la Francia per una sporca missione: trovare Angela, sua vecchia compagna di avventure che sta facendo il doppio gioco…
Opera che «cattura il lato oscuro del nostro tempo» (The New York Times Book Review) con i suoi ambigui personaggi, agenti segreti completamente fuori della legge, privi di qualsiasi motivazione ideologica se non quella di una lotta per il potere da decifrare costantemente dietro la mendacità degli ordini, Il turista ha rivelato sulla scena letteraria internazionale il talento di Olen Steinhauer, «un autore che merita di essere accostato ai grandi scrittori di thriller» (Chicago Tribune).

«Il miglior romanzo di spionaggio dopo quelli di John le Carré che mi sia mai capitato di leggere. Milo Weaver è un agente della CIA, un Turista. La sua missione è quella di catturare un pericoloso killer il cui nome in codice è Tigre. Milo ci riesce, ma è l’inizio di una serie infinita di problemi. Una storia complessa di tradimento con un protagonista vincente e astuto allo stesso tempo».
Stephen King

Il thriller che «cattura il lato oscuro del nostro tempo».
The New York Times Book Review

«Un’opera che avrebbe potuto scrivere John le Carré se avesse saputo quello che sappiamo noi oggi».
Lee Child

«Superbo… Ha davvero tutto per diventare un classico».
Nelson DeMille

Olen Steinhauer è nato in Virginia. Autore di Il Ponte dei Sospiri (Neri Pozza 2005), primo libro di una serie di romanzi polizieschi ambientati nel mondo ex-comunista, è stato finalista per due volte all’«Edgar Award». Vive oggi a Budapest. I diritti cinematografici del Turista sono stati acquistati dalla «Smokehouse Pictures» di George Clooney. Clooney sarà il protagonista principale e il produttore del film.
http://www.olensteinhauer.com/

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