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Posts Tagged ‘giugno’

passaggi… Da giugno a luglio, con i libri.
 
 
Luglio, Herman Hesse, in uscita domani la nuova edizione, per Guanda
Il titolo originale del racconto che qui presentiamo, Heumond, è una parola in disuso, formata dai sostantivi Heu (fieno) e Mond (luna), quest’ultimo nella sua accezione di mese, e sta praticamente per luglio, l’epoca della fienagione. Proprio durante alcuni giorni d’estate si sviluppa infatti il breve, tormentato itinerario spirituale di Paul Abderegg, che Hermann Hesse colloca sullo sfondo tangibile di una natura a un tempo scenario fisico e metafora della vita interiore. In vacanza nella villa paterna, il giovane Paul è strappato alle sue appassionate letture di adolescente dalla visita di due donne, coetanea l’una, più matura l’altra; in un rapporto fatto di parole non dette, sguardi, moti dell’animo, avrà inizio la sua educazione sentimentale. Più che nell’azione o nella trama, il pregio più evidente di questo libro risiede nello stile denso di sensibilità psicologica con cui Hesse cala il lettore in un mondo dove anima e natura sono l’una il riflesso dell’altra. Nella descrizione del primo turbamento amoroso di un adolescente, Giorni di luglio restituisce l’esperienza della vita con una finezza poetica che uguaglia la vivida rappresentazione della realtà.
 
Gerbrand Bakker,Giugno, Iperborea
Nelle piatte campagne dell’Olanda del nord tutti ricordano quel 17 giugno del 1969, quando la regina Giuliana venne in visita ufficiale. L’intero paese in festa accolse la vivace sovrana insofferente all’etichetta, che dopo un bicchiere di troppo si fermò ad accarezzare la figlia di una contadina. Quella mamma era Anna Kaan e proprio in quel giorno carico di promesse avrebbe vissuto la più atroce tragedia. Sono passati quarant’anni ed è di nuovo giugno quando Anna volta le spalle al mondo per rintanarsi nel fienile, a fissare il rettangolo di cielo aperto dalle tegole cadute. Attorno a lei il vecchio marito, l’indolente primogenito Klaas, il ribelle Jan, e il fragile Johan, che le lesioni cerebrali di un incidente in moto hanno reso “al tempo stesso lento e senza freni”, si muovono come estranei tra i cocci di una fattoria e di una famiglia sgretolate, sospese in un microcosmo di silenzi. Eppure qualcosa li unisce tutti nel profondo, qualcosa che solo la piccola Dieke, figlia di Klaas, con la sua spensierata curiosità infantile, può strappare ai fantasmi di quella lontana estate. E di cui solo Gerbrand Bakker può cogliere la volatile essenza, con un realismo domestico crudo e asciutto che conosce la poesia del “non detto”, il potere evocativo di un vetro incrinato, di una vecchia canzone. Tra continui salti di tempo e di prospettiva, si ricompone così il puzzle di tre generazioni travolte dalla macchina inesorabile del progresso e del destino, in un rarefatto viaggio carveriano attraverso i nervi scoperti dell’esistenza, le più intime ripercussioni del ricordo e della nostalgia.
traduzione di: Elisabetta Svaluto Moreolo
Postfazione di: Elisabetta Svaluto Moreolo
giugnoluglio

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ESTIVA

Che ora è questa che saluta
il muro sbiadito con calda luce
e silenzioso cenno, e sommuove
l’aria tremante di giugno?

Ardi immobile, azzurro,
lustrate foglie della magnolia
e tu fiore profuma il giorno,
consuma i tuoi petali bianchi

sino alla dissoluzione, a noi
gli occhi chiusi arrossa
il riverbero estivo cui
solitaria cicala s’accompagna.


 

da Verso le sorgenti del Cinghio, Garzanti

 

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