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Posts Tagged ‘Giuntina’

 

Con la presentazione de L’ultimo segreto di Botticelli di Lisa Laffi si è concluso il ciclo Beautiful: Music&Fine Arts e con esso gli incontri con gli autori in libreria per la prima parte dell’anno.

Ringraziamo nuovamente gli autori ospitati in Atlantide e alla Bocciofila di Castel San Pietro:

Laura Falqui, IL MAGO DELL’APPENNINO –

LA LEGGENDA DEL CONTE MATTEI E DELLA SUA ROCCHETTA, La Mandragora

Elena Lamberti , COME UN UCCELLINO SU FILI DI PAROLE, Castel Negrino

Francesco Benozzo, DAVID BOWIE – L’ARBORESCENZA DELLA BELLEZZA MOLTEPLICE, Safarà editore

Luca Martini , Gianluca Morozzi, Luca Ribani, ON THE RADIO – storie di radio, Dj, Rock & Roll, Morellini (alla Bocciofila)

Andrea Vismara, BISESTO -SETTE CANZONI PER LA MORTE, Spartaco Edizioni –

Paolo Cova, LE ARTI E LA SPADA. La committenza artistica dei Templari e dei cavalieri di Malta in Emilia e in Romagna, Persiani editore.

Gabriele Dadati, L’ULTIMA NOTTE DI ANTONIO CANOVA, Baldini + Castoldi

Lisa Laffi, L’ULTIMO SEGRETO DI BOTTICELLI, Tre60

La nostra gratitudine va anche a coloro che hanno curato le interviste, ossia, in ordine cronologico, Raffaele Milani, Muriel Pavoni, Corrado Peli, Alessandro Boriani, Andrea Severi, Simone Orlandini e Lisa Emiliani:avete reso queste serate di grande interesse.

Al ciclo Beautiful si sono alternate altre presentazioni, eccole elencate:

Roberto Matatia (I vicini scomodi, Giuntina) in compagnia di Paolo Casadio

Paolo Ciampi (L’ambasciatore delle foreste, Arkadia) con Valerio Zanotti

Luca Martini (Mio padre era comunista, Morellini) affiancato da Paolo Bassi – e con le letture di Giuseppina Randi.

Vanni Santoni (I fratelli Michelangelo, Mondadori) intervistato da Muriel Pavoni.

La presentazione da parte di Fulvia Lionetti de Non voglio mica la luna – Laboratorio teatro donne e

A spasso con i libri selvaggi, passeggiata – lettura sulle colline di Castel San Pietro, con Francesca Casadio Montanari.

Estendiamo la nostra riconoscenza anche a loro!

 

L’incontro con l’autore di un libro, lo abbiamo provato pure noi, è un’esperienza a tratti imprevedibile, che non sai dove ti può condurre. Forse potrà sembrare una riflessione esagerata ma abbiamo avuto ospiti autori che si sono concessi senza riserve ai presenti, grazie anche alla verve degli intervistatori, condividendo la ricchezza e la bellezza della loro arte scrittoria.

 

Siamo certi che il pubblico ha apprezzato la qualità e la varietà delle proposte, e, per dirla con le parole dell’amico Paolo Ciampi:

“…Però le librerie restano i posti dove più di tutti mi sento a casa. I miei amici, certo, potrebbero aggiungere: anche i pub. E dovrei dare loro ragione. In effetti c’è qualcosa che unisce i pub e le librerie e che va oltre il boccale e il libro: ovvero la possibilità di intrecciare conversazioni e in questo modo di sentirsi parte di una comunità.” ( https://passieparole.blog/2018/12/29/il-colibri-il-fuoco-e-le-mie-librerie/ )

 

Questo ci preme, creare occasioni di incontro tra le persone, e offrire spunti di riflessione. Pensare ciò allevia di molto le fatiche profuse per fare sì che tutto si svolga al meglio.

Restate sintonizzati:

Uno, perché i librai abbandonano Atlantide, visto che saranno ospiti di altri eventi nella zona.

Due, come immaginerete, da settembre gli appuntamenti riprenderanno.

 

 

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Venerdì sera ospiteremo in libreria Paolo Ciampi, infaticabile giornalista e scrittore, grande amico delle librerie indipendenti, autore di oltre venti libri premiati con riconoscimenti nazionali e con adattamenti per il teatro. Tra i suoi lavori ricordiamo con partecipazione Un nome (La Giuntina), dedicato ad Enrica Calabresi, la scienziata di origine ebraica  prima vittima delle leggi razziali, poi suicida in carcere a Firenze per sfuggire alla deportazione verso Auschwitz.. Enrica visse giorni sereni nella sua casa vicino a Castel San Pietro, a Gallo Bolognese, per questo il Comune  in più occasioni ne ha voluto mantenere viva la memoria, e ha voluto donare alla città un albero di ulivo,  nell’aprile del 2015.

 

Questo è l’articolo che Paolo Ciampi ha dedicato alla commemorazione dei fatti:

http://ilibrisonoviaggi.blogspot.com/2015/04/un-albero-per-ricordare-enrica.html

 

Un tempo era solo un nome, forse nemmeno quello, certo un nome che nemmeno figurava nel doloroso elenco delle vittime della persecuzione. Enrica si era sottratta a quell’ultimo treno, quello per i forni di Auschwitz. Alla vigilia della partenza aveva scelto di uccidersi nel carcere di Santa Verdiana, così in qualche modo si era cancellata anche dalla memoria pubblica, riconosciuta, di tutte gli uomini e le donne inghiottite nella Shoah.

Un nome, questo era il libro che anni fa, con la casa editrice Giuntina, ho dedicato a Enrica Calabresi, la scienziata che le leggi razziali avevano cacciato dall’insegnamento e dalla ricerca, la professoressa che era andata incontro al suo destino per non lasciare i suoi allievi della scuola ebraica – anche loro espulsi dalle leggi razziali.

Mi fa piacere che oggi non sia più solo un nome. Le hanno dedicato vie e aule e questo è molto bello. Ma la cosa più bella l’ha fatta in questi giorni Castel San Pietro Terme – il comune nel cui territorio c’era (e c’é) la casa degli affetti familiari di Enrica.

A Enrica ha dedicato un albero. Un gesto semplice, ma profondo, come sono profonde le radici che l’albero metterà crescendo. Profonde e invisibili, come possono essere gli insegnamenti. Sono vita e tornano nella vita, anche quando di quell’insegnante non ci si ricorderà più nemmeno il nome. Come è successo per Enrica che nonostante tutto è rimasta nel cuore di tanti suoi allievi molti e molti anni dopo.

E’ bello che la vita di una persona si traduca nella vita di un albero. E non dovrei dirlo, ma mi sembra più importante dei ricordi che possono trasmettere le pagine di un libro.

Un albero, un albero che mi commuove ancora di più, pensando che è stato piantato davanti a una scuola elementare. Sarebbe piaciuto a Enrica. Spero che i bambini passandoci davanti lo chiamino con il giusto nome: l’albero di Enrica. ”

i dettagli della presentazione di venerdi:

https://buoneletture.wordpress.com/2018/10/10/la-montagna-sguardi-e-vite-di-un-luogo-sospeso-terzo-incontro-con-paolo-ciampi/

 

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80 anni dalle sciagurate Leggi razziali emanate dal regime fascista. In prossimità del Giorno della Memoria, doveroso ricordare Enrica Calabresi, zoologa e docente di entomologia, vissuta anche a Castel San Pietro, vittima prima delle epurazioni nella Facoltà di Agraria di Pisa (apparteneva alla “razza ebraica”), e poi della barbarie naziste, suicida in cella nel 1944 per sfuggire alla deportazione.
 
Ricordiamo il libro a lei dedicato:
Paolo Ciampi, Un nome, Giuntina
All’inizio è solo un nome. Un nome e molte domande: cosa ha bloccato la carriera di Enrica Calabresi, giovane e brillante scienziata in anni in cui per una donna era difficile perfino accedere agli studi superiori? E cosa è successo di lei dopo che ha abbandonato l’università? È davvero la stessa persona che anni più tardi, nei mesi più terribili dell’occupazione nazista, si uccide nel carcere di Firenze per sfuggire alla deportazione? È da queste domande che prende avvio un libro che è insieme commossa biografia, appassionata inchiesta giornalistica, riflessione a più voci sulla barbarie delle leggi razziali ma anche sulle scelte che ognuno di noi è chiamato a fare – anche solo per non dimenticare. Enrica Calabresi, la professoressa ebrea, lo ha fatto fino in fondo, con i suoi sogni, il suo rigore, la sua silenziosa resistenza all’orrore. Una storia riemersa dall’oblio, ma non dal nulla: perché ancora oggi, da Milano a Gerusalemme, ci sono persone che si portano nel cuore Enrica; persone che hanno amato la scienza e di scienza hanno vissuto proprio grazie alla loro professoressa. Una storia vera e vibrante, costellata di sorprese, che ci aiuta a intravedere la primavera oltre ogni inverno.

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Davide Rondoni, se tu fossi qui. Finalista al premio Andersn. E gli altri che si contenderanno la vittoria!

Romanzo candidato al premio Andersen

La prosa essenziale di Davide Rondoni colpisce a segno nel mettere in risalto le difficoltà del rapporto tra un padre e un figlio, in una terra di migranti che potremmo identificare negli States.

Un padre sparito quando il figlio, ora accudito dallo zio, era in tenera età. La necessità di capire il perchè darà vita ad un percorso anche interiore, come potete intuire.

 

Davide Rondoni, Se tu fossi qui, San Paolo

 

Best ha undici anni e vive con lo zio Tomlison ai margini di una grande palude; il padre, che non vede da molto tempo e che vorrebbe incontrare, è il guardiano del faro che si erge sul mare, lontano oltre la palude.Best ha pochi amici e viene preso di mira da un odioso ragazzino che con la complicità di altri lo fa sospendere da scuola: tra i falsi testimoni anche Rosa, la ragazzina di cui Best è segretamente innamorato.Lo zio allora decide di far incontrare Best con le persone che hanno conosciuto suo padre: un assassino amico di gioventù, una donna che lo ha amato, uno scultore che ricorda l’impresa di ricostruzione della segheria, il sindaco affarista della cittadina, un marinaio a cui ha salvato la vita? Ne esce un ritratto del padre che affascina Best e accende ancora di più il suo desiderio di incontrarlo. Fugge di casa per attraversare la palude e, sorprendentemente, Rosa decide di accompagnarlo.Cosa succederà alla fine del viaggio?

 

ecco la lista completa dei libri candidati al premio (serata finale a fine maggio), il più importante per quanto riguarda l’editoria per ragazzi:

 

MIGLIOR LIBRO 0/6 ANNI

Bénédicte Guettier, La gallina che aveva mal di denti, Clichy

Luigina Del Gobbo – ill. di Sophie Fatus, Vorrei un tempo lento lento, Lapis

Sesyle Joslin – ill. di Leonard Weisgard, Piccolo elefante cresce, Orecchio Acerbo

 

MIGLIOR LIBRO 6/9 ANNI

 

 

 

Jennifer Elvgren – ill. di Fabio Santomauro, La città che sussurrò, Giuntina

Annamaria Gozzi e Monica Morini – ill. di Daniela Iride Murgia, A ritrovar le storie, Edizioni Corsare

Gwendoline Raisson – ill. di Cati Baur, Niente ferma Gufetta!, Babalibri

 

MIGLIOR LIBRO 9/12 ANNI

 

 

Maria Parr, Cuori di waffel, Beisler

Félix Lorioux – adatt. di Bianca Lazzaro, Il mio primo Don Chisciotte, Donzelli Patrizia Rinaldi – ill. di Federico Appel, Federico il pazzo, Sinnos

 

 

MIGLIOR LIBRO OLTRE I 12 ANNI

 

 

Yumoto Kazumi, Amici, Atmosphere libri

Holly Goldberg Sloan, Il mondo fino a 7, Mondadori Janne Teller, Immagina di essere in guerra, Feltrinelli

 

MIGLIOR LIBRO OLTRE I 15 ANNI

 

 

Emily Lockhart, L’estate dei segreti perduti, De Agostini

David LaRochelle, Io no!… o forse sì, Biancoenero edizioni

Davide Rondoni, Se tu fossi qui, Edizioni San Paolo

 

 

MIGLIOR LIBRO DI DIVULGAZIONE

 

 

Dominic Walliman – ill. di Ben Newman, Professor Astro Gatto e le frontiere dello spazio, Bao Publishing

Jeanne Failevic – Véronique Pellissier – ill. di Cécile Gambini, Il mondo segreto delle piante, Editoriale Scienza

Wu Ming – ill. di Paolo Domeniconi, Cantalamappa, Electa Kids

 

MIGLIOR LIBRO FATTO AD ARTE

 

 

Emma Giuliani, Vedere il giorno, Timpetill

William Grill, L’incredibile viaggio di Shackleton, Isbn Edizioni

Fulvia degl’Innocenti – ill. di Antonio Ferrara, Io sono così, Settenove

 

MIGLIOR ALBO ILLUSTRATO

 

 

Isol, Segreto di famiglia, Logos

Wynton Marsalis – ill. di Paul Rogers, Squeak, Rumble, Whomp! Whomp! Whomp!, Curci Young

Jorge Luján – ill. di Piet Grobler, Oh, i colori!, Lapis

 

MIGLIOR LIBRO MAI PREMIATO

 

 

Shel Silverstein, L’albero, Salani

Raymond Briggs, Babbo Natale, Rizzoli

Geneviève Brisac, Petite, Piemme

 

MIGLIOR LIBRO A FUMETTI

 

 

Pia Valentinis, Ferriera, Coconino

Raina Telgemeier, Smile, Il Castoro

Francesco Niccolini – Luigi D’Elia – ill. di Simone Cortesi, Aspettando il vento, BeccoGiallo

 

il vincitore del Premio 2014, per la categoria 6 9 anni

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Jeff Kelley, Jonathon Keats, & Jordan Essoe

Image by Steve Rhodes via Flickr

per fortuna che ci sono loro, i trentasei giusti: secondo un’antica leggenda tratta dal Talmud  in ogni generazione sono presenti trentasei persone la cui bontà commuove la divinità, impedendogli di distruggere il mondo (e anche in questo momento, di certo ne avrebbe quasi motivo). Jonathon Keats torna su questo tema promuovendo a “giusti” alcuni personaggi che apparentemente potrebbero definirsi esemplari: un ladro, una prostituta, una finta veggente, e altri ancora. Lo fa con brio e grande sapienza, ispirandosi all’intricato e colorito universo che si ricollega al mondo ebraico disegnato da Isaac Singer, al popolo dei rabbini e dei dibbuk, dei villaggi e dei rituali, senza disdegnare di inserirvi note ironiche alla maniera di Jonathan Safran Foer

http://www.youtube.com/watch?v=_dwrHDNgCoI
una intervista all’autore

Il libro dell’ignoto, Jonathon Keats, Giuntina
Un bugiardo, un imbroglione, un ladro e una sgualdrina. Da loro non ti aspetteresti certo la virtù. Eppure sono alcuni dei trentasei Giusti nascosti (a sé e agli altri) che secondo una suggestiva leggenda ebraica permettono al nostro basso mondo di continuare a esistere. Con vivida immaginazione e grande sagacia Jonathon Keats rielabora questa leggenda indodici sorprendenti racconti creando personaggi tanto improbabili quanto indimenticabili.

Jonathon Keats è un artista, scrittore, saggista e giornalista. E’ autore di due romanzi, The Pathology of lies e Lighter Than Vanity. E’ il critico d’arte del San Francisco Magazine, cura rubriche su Wired e su Artweek e collabora con numerose altre pubblicazioni, fra cui Art & Antiques, The Washington Post, The Boston Globe, Popular Science, Prospect, Forbes Life, Art & Auction e Salon.com. Ha fatto parte della giuria del National Books Critics Circle. Con The Book of the Unknown ha vinto il Sophie Brody Award. Vive a San Francisco e in Italia sul lago Maggiore.

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