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Posts Tagged ‘ian holding’

Immaginate di nascere bianchi in un regime tra i peggiori della terra. Di assistere ad un cambiamento, ma paradossalmente in peggio, e di finire per vivere in uno dei più grotteschi e assurdi stati governati da un tiranno nero, che risponde al nome di Mugabe. E di decidere nonostante tutto di continuare a vivere lì, nel proprio Paese, scrivendo romanzi. Una situazione insostenibile ai nostri occhi, che richiede un grande coraggio. Ian Holding era entrato nei nostri cuori con un testo che ricordava da vicino il miglior Coetzee, Nel mondo sensibile ( IAN HOLDING, NEL MONDO INSENSIBILE, EINAUDI Un libro forte e lirico, dedicato all’esperienza bianca sul suolo africano, in quel martoriato Paese che è lo Zimbabwe. Basato su una storia vera accaduta ad un allievo dell’autore . .) , finalmente ecco il suo secondo romanzo    ..

Uomini e bestie,
Ian Holding,
E/O
In un paese africano in preda a sconvolgimenti politici e umani alcuni miliziani sequestrano un uomo alla periferia di una città saccheggiata. Il prigioniero finisce poi nelle mani di un altro gruppo ed è costretto a trasportare una donna incinta su una carriola nel corso di un viaggio da incubo. Nel frattempo un insegnante, amareggiato dal pessimo stato del suo paese, si prepara a emigrare.
Ma prima di farlo è costretto a confrontarsi coi propri demoni e fallimenti personali. Entrambi gli uomini sono in pericolo ed entrambi sono apparentemente impotenti nei confronti del destino. Quando le due vicende inaspettatamente si intrecciano il risultato è però elettrizzante. In questo scottante e attualissimo romanzo, gli effetti devastanti del collasso morale ed economico dello Zimbabwe fanno da sfondo a una storia di forza e coscienza individuale.

ian holding

Altro autore del cuore, altro grande proveniente da una terra vicina a quella di Ian Holding: parliamo di Mia Couto, mozambicano, straordinario autore de Terra sonnambula, palpitante odissea toccata dai toni del realismo magico, vissuta da un vecchio e un bambino sullo sfondo di un paese insanguinato dalla guerra civile. E’ un piccolo editore a proporre questa sua raccolta di racconti

Perle,
di Mia Couto, Quarup editore
… Sarà l’alterazione della latitudine (Mia Couto è africano, mozambicano nel particolare), del tasso alcolemico o della temperatura dell’anima, ma in questo Perle è la verità che emerge, paradossalmente demistificata, proprio mentre racconta se stessa, nel serico tessuto delle storie.
Una vera e propria infinità di storie, come nel più celebre titolo dell’amato Guimarães Rosa, in preponderante maggioranza declinate al femminile, che trascende per contenuto e forma la gabbia dei ventinove racconti che compongono la raccolta: ognuno di essi ne contiene in sé altri infiniti, e tutti si inanellano come sul filo di una collana, come le perle della realtà a cui il narratore regala “un filo di silenzio che imbastisce il tempo”. Narrare è così la forma per spellare a sangue la verità delle cose, perché solo materializzandole in parole siamo in grado di dare consistenza alle nostre esistenze.
Un libro scarno e fulminante che nulla nasconde e tutto nomina, rivelando: le storie brevi, fluviali e compresse, esplorano e narrano così le migliaia di vite che compongono la vita di ogni essere umano, il miracolo del concepimento, la seduzione, l’invecchiamento, l’amore il dominio e il possesso, la delusione, il tradimento. Mia Couto esplora, costringendo la forma della sua indagine a un numero sempre minimo possibile di righe – prosa di strepitoso controllo e di infinito rigore, e insieme gravida di lussureggiante fantasia -, gli abissi su cui prendono corpo, si mascherano e si truccano con il perbene le nostre rispettosissime vite.

L’AUTORE:
Nato a Beira (Mozambico) nel 1955 ANTÓNIO EMÍLIO LEITE “MIA” COUTO è oggi considerato uno dei maggiori scrittori contemporanei in lingua portoghese. Dopo gli esordi poetici si è successivamente dedicato alla narrativa, pubblicando romanzi e raccolte di racconti, che gli sono valsi prestigiosi riconoscimenti e premi. Da ricordare Terra sonnambula (Guanda 2002), Sotto l’albero del frangipani, (Guanda 2002), Un fiume chiamato tempo, una casa chiamata terra (Guanda 2005), Venenos de Deus, Remédios do Diabo, 2008, la cui traduzione italiana uscirà a breve per Voland. Tradotto in moltissime lingue, Mia Couto è uno degli autori più letti ed amati nel panorama letterario internazionale

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I migliori romanzi del 2008

grossman

I migliori romanzi e racconti degli ultimi mesi
LA QUARTA MOGLIE, ALISSA YORK, GIUNTI
Ispirandosi ad un fatto realmente accaduto, il massacro di MOUNTAIN MEADOWS nel 1857, in cui mormoni e indiani sterminarono un convoglio diretto ad Ovest, Alissa York con stile lirico e vibrante ricostruisce con sapienza la vita di una famiglia mormone dell’epoca, un nucleo diviso dai segreti e unito dalla fede. Tante sono le suggestioni che offre questo romanzo, i rapporti tra il poco socievole marito e le mogli, tra le donne, quelli con i nativi, le ombre del passato
BORIS PAHOR, NECROPOLI, FAZI EDITORE
Dopo una dozzina di traduzioni nel mondo, finalmente pubblicato in italiano il capolavoro di uno scrittore italiano di origine slovena. Non c’è modo di evitare lo sguardo coraggioso e diretto di Boris Pahor sui mali del ‘900. Il suo nome è stato giustamente accostato a quello di Primo Levi, Imre Kértesz e Robert Antelme! Dello stesso autore è disponibile anche IL ROGO DEL PORTO, un’ottima raccolta di racconti per rivivere le vicissitudini delle genti slovene nell’Italia post Seconda guerra Mondiale
DAVID GROSSMAN, A UN CERBIATTO SOMIGLIA IL MIO AMORE, MONDADORI
Un grande libro, in cui le indubbie qualità dell’autore trovano corpo in una vicenda che attraversa il dramma di Israele, e quello personale dello scrittore, il cui figlio è scomparso durante gli ultimi giorni della guerra del Libano.
PAOLO GIORDANO, LA SOLITUDINE DEI NUMERI PRIMI, MONDADORI
Il premio Strega 2008, esordiente rivelazione del’anno
GIANNI CELATI, I COSTUMI DEGLI ITALIANI, QUODLIBET
Da un autore quanto mai schivo e riservato, lontano dalle tentazioni televisive, due raccolte di racconti dal titolo emblematico, in cui ritroviamo la sua originale vena comica, usata per dipingere la provincia italiana.
IAN HOLDING, NEL MONDO INSENSIBILE, EINAUDI
Un libro forte e lirico, dedicato all’esperienza bianca sul suolo africano, in quel martoriato Paese che è lo Zimbabwe. Basato su una storia vera accaduta ad un allievo dell’autore . . .
HALDOR LAXNESS, IL CONCERTO DEI PESCI, IPERBOREA
Dal Premio Nobel 1955 un romanzo corale. Una rappresentazione limpida, a tinte vivaci di un mondo lontano, l’Islanda di inizio Novecento, dove l’esistenza era semplice ed accettata per quello che era, senza l’assillo del denaro e dell’accumulo della ricchezza, ma dove alla base regnava la visione di un mondo in cui era possibile accettare il prossimo, rispettandolo.
MURIEL SPARK, ATTEGGIAMENTO SOSPETTO, ADELPHI
Una delle sue migliori opere, che trae spunto dalle vicende autobiografiche dell’autrice, aspirante scrittrice senza un penny nella Londra di fine anni 40. Un romanzo condito con il consueto humour, e una trama ricca di stimoli!
CRISTIANO CAVINA, I FRUTTI DIMENTICATI, MARCOS Y MARCOS
Il nuovo libro dell’autore di NEL PAESE DI TOLINTESAC,il romanzo definitivo di Casola Valsenio
STEFAN ZWEIG, BRUCIANTE SEGRETO, ADELPHI
Un piccolo e indimenticabile libro come Adelphi sa offrirci. Una novella in cui è contenuta in maniera concentrata l’arte narrativa di Stefan Zweig, capace di catturare l’attenzione del lettore in un crescendo di emozioni.
MARE DI PAPAVERI, AMITAV GHOSH, NERI POZZA
È il primo volume di una ambiziosa trilogia dedicata all’India Moderna, in cui lo sguardo dell’autore si sposta sulla sua visione dell’umanità, rappresentata dai vari personaggi presenti su una goletta in navigazione, e dai loro modi di agire tre ragazze d’oggi alle prese con i problemi causati dalle matrigne!
MELANIA MAZZUCCO, LA LUNGA ATTESA DELL’ANGELO
Una splendida biografia romanzata sul Tintoretto, sulle sue passioni e debolezze, e del Cinquecento in cui visse.
DAVID WROBLEWKSKI, LA STORIA DI EDGAR SAWTELLE, RIZZOLI
Una amicizia con un cane, una storia in cui una relazione supera i confini delle parole..
UNA NUOVA TERRA, JHUMPA LAHIRI, GUANDA
Scenari diversi per raccontare otto storie di esilio e di perdita, di amore deluso o negato, di maternità e conflitti famigliari.Una conoscenza profonda dei conflitti del cuore, un occhio acuto per i dettagli, la capacità di evocare con straordinaria precisione la vita quotidiana dei personaggi..
KAFKA SULLA SPIAGGIA, HARUMI MURAKAMI, EINAUDI
Un vecchio che capisce la lingua dei gatti e un quindicenne con la maturità di un adulto. Il primo fugge da un delitto sconvolgente, il secondo da una sconvolgente profezia. Kafka sulla spiaggia è un libro affascinante e misterioso, da leggere e rileggere per scoprire nuovi dettagli e forse qualche risposta, una storia di destini e coincidenze . .
VITA E DESTINO, VASILIJ GROSSMAN, ADELPHI
Un altro grande libro sulle grandi tragedie del 900, sul fallimento delle ideologie. La riscoperta di un grande autore russo, oscurato dalla censura.
CANI E LUPI, IRENE NEMIROVSKY, ADELPHI
Una vera e propria testimone del NOVECENTO, una autrice esule russa morta ad Auschwitz nel 1942 dopo i decenni passati in Francia . . . Cani e lupi è di certo paradigmatico della sua produzione letteraria, con il tema doloroso dell’esilio, la fatalità del destino, l’abile descrizione dei personaggi e dell’ambiente sociale in cui vivono, il peso della storia.

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ian holding

Ian Holding è un ragazzone biondo residente ad Harare, insegnante nel tormentato Zimbabwe. La storia intensa che ci propone trae spunto da una terribile storia vera capitata ad un suo alunno. Pur con le dovute distanze, questo libro ricorda Vergogna di Coetzee, per il suo generare dubbi sulla liceità delle azioni e sui comportamenti umani, sull’invito ad indagare dove terminino le ragioni degli uni e inizino quelle degli altri. E anche per lo stile narrativo, serrato e coinvolgente.

Il titolo originale, UNFEELING, si riferisce alla capacità dei cittadini dello Zimbabwe di non mostrare le proprie emozioni per quanto concerne la situazione del loro Paese nei confronti di chicchessia. Il protagonista è un ragazzino che vede massacrata la sua famiglia dagli Africani neri, intenti a impossessarsi della ricca fattoria di proprietà. Cosa ne sarà di lui? Come potrà sopravvivere ad un dolore così atroce? Come reagiranno le persone a lui vicine, quella comunità di bianchi innamorata di quel Paese, come reagiranno alla minaccia incombente della violenza? Con una prosa precisa e lirica Ian Holding svelerà al lettore la realtà della sua terra, con pagine intense come quella in cui il ragazzo non resisterà al sermone sul perdono pronunciato dal predicatore.

Ian Holding
Nel mondo insensibile
Einaudi

Un omaggio lirico e inedito all’esperienza bianca sul suolo africano, un libro scandalo sulla tragedia dello Zimbabwe contemporaneo.

All’arrivo della milizia armata Davey Baker si trova nascosto in soffitta. Pochi minuti di orrore, un delirio inconcepibile di machete e sangue nella quieta notte africana, e tutto il suo mondo viene spazzato via: la famiglia, i beni, le certezze, il futuro.
Il sedicenne, straziato dalla furia e dal senso di colpa, si avventura dunque in un viaggio di riscatto e vendetta attraverso una terra molto amata, voracemente posseduta ma mai davvero compresa, lontano nello spazio, meraviglioso e terribile, lontano nel tempo, fino a scalfire le radici ancora scoperte dell’odio.

«Canto di una terra inquieta, il romanzo di Holding tocca nervi scoperti e inchioda il lettore a una consapevolezza che sgomenta. Mano a mano che la storia procede, riprende a battere il cuore di una sensibilità ferita ma invitta».

The Herald

Davey Baker ha un corpo bello e sano, una famiglia unita, le priorità di ogni adolescente privilegiato – la scuola, la ragazza da conquistare, l’indipendenza dai genitori. E ha un destino apparentemente certo: ereditare un giorno l’enorme fattoria di Edenfields, diventare il signore temuto e rispettato di un grande distretto nero, perpetuare la gloriosa tradizione che, a partire dai primi coloni europei, ha affidato a un pugno di agricoltori bianchi la conservazione del granaio d’Africa.
Davey ha tutto questo, e poi d’improvviso non ha più nulla. Una violenza cieca gliel’ha portato via in una sola notte, conseguenza ferale della politica di redistribuzione della terra in uno Zimbabwe ben riconoscibile benchè mai apertamente nominato.
Spogliato degli averi e dell’identità, Davey si mette in viaggio su un territorio stremato e inospitale che credeva familiare, con il progetto di riappropriarsi della tenuta ora occupata da una donna vicina al potere, e insieme recuperare a sé e a chi l’ha preceduto l’integrità smarrita.
Ma chi l’ha preceduto non lo appoggia davvero. Agli occhi della comunità cui appartiene, Davey incarna la minaccia incombente e il monito contro una colpevole passività, e perciò va allontanato. Perfino Marsha, tutrice dell’orfano dopo il massacro di Joe e Leigh e amica-sorella di quest’ultima, a lei stretta da un vincolo sacro e arcano; Marsha, che come Davey ha perduto in una sola notte i suoi molti doni – la capacità di infondere rigoglio alla vegetazione e sollievo ai corpi dolenti, un certo modo di vedere oltre le cose -; anche lei, in fin dei conti, l’ha tradito. E così suo marito Mike, proprietario della fattoria confinante con Edenfields e compagno d’infanzia di Joe, col quale aveva sopportato i colpi dello sjambok, tanto generosamente dispensati dai loro padri ai lavoranti come ai figli disobbedienti, e condiviso il carattere e la visione del mondo. Per tutti costoro è tempo di scendere dalla soffitta e guardarsi intorno, per iniziare un percorso di consapevolezza ed espiazione che potrà avere come unico premio la riconquistata capacità di provare dolore.
In un romanzo che non si rifugia in una correttezza di comodo, dove bianchi e neri sono arroccati nel loro quotidiano estremismo e le vittime di oggi sono i carnefici di ieri, il solo candore rimasto è riservato alla natura e ai suoi animali: nella terra martoriata di Zimbabwe rappresentano forse l’unica causa non compromessa e ancora dotata di sensibilità.

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