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Posts Tagged ‘Indridason Arnaldur’

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English: Nick Hornby giving a public reading at Central Library, Seattle, Washington. (Photo credit: Wikipedia)

Una carrellata di titoli in arrivo tra settembre e novembre, qualche nome di richiamo, qualche titolo che siamo già molto curiosi di leggere. Per i lettori, la consueta avvertenza, che vale per i fondi comuni ma anche per i libri preceduti da ampia campagna stampa: anche se il libro precedente vi è piaciuto, non vi è garanzia di ottenere ugual rendimento.

Chiedete informazioni anche al libro, qualche settimana dopo l’uscita, per sapere se sa qualcosa in più del libro che vorreste acquistare.

La vita sognata di Ernesto G, Guenassia Jean-Michel, Salani

Joseph Kaplan, ebreo praghese, viene spinto dal padre a specializzarsi a Parigi in Biologia. Il prestigioso istituto Pasteur gli offre una posizione di ricercatore nella sede di Algeri e qui incontra Christine, la fidanzata di un amico, attrice teatrale e femminista intransigente. Brillante e infaticabile, Kaplan si guadagna la stima del direttore dell’istituto, che allo scattare delle leggi razziali istituite dal governo Pétain lo spedisce in un remoto avamposto di ricerca, salvandogli la vita. Ad Algeri, a guerra finita, Joseph ritrova Christine e le chiede di partire con lui: destinazione Praga, dove spera di ritrovare il padre di cui non aveva più notizie da anni. Nella Praga della ricostruzione e dell’ideale socialista, Joseph e Christine trovano amici e un equilibrio che culmina nella nascita di due bambini. Kaplan viene eletto deputato, è un medico stimato e conosciuto. Hanno inizio però le purghe interne al Partito: Christine scompare con il figlio più piccolo e accanto a Joseph rimangono Helena, la figlia maggiore, e Tereza, la moglie dell’amico Pavel. È questa la composizione della famiglia di Kaplan quando lo ritroviamo, direttore di un sanatorio in campagna, alle prese con un paziente moribondo inviatogli direttamente dai vertici del Governo. Il paziente misterioso è Ernesto G., e tra lui e Helena nasce un amore. Impossibile.

Io sono Malala, Yousafzai Malala, Garzanti

9 ottobre 2012. Il sole brilla forte sulla valle di Swat. Dal vecchio scuolabus senza tetto che la riporta a casa, Maiala sorride e segue il volo degli aquiloni colorati nell’enorme cielo azzurro. Anche oggi ce l’ha fatta: ha attraversato il Hume e ha raggiunto la scuola. È riuscita a studiare, a leggere , a imparare. Nonostante i pregiudizi. Nonostante le minacce. Nonostante le imposizioni. Perché i Talebani al potere vogliono togliere questo diritto a tutte le ragazze come lei, e sono pronti a uccidere chi osa gridare il proprio desiderio di conoscere il mondo. Maiala questo lo sa bene, e quando a un tratto l’autista frena rumorosamente, fermando il bus nel mezzo di quella strada fatta di terra e polvere, capisce subito che qualcosa non va. Un uomo, i capelli lunghi e il volto coperto da una folta barba scura, sale a bordo all’improvviso con un salto. Impugna una pistola nera e grida furioso il suo nome. Sta cercando proprio lei. Nessuno parla, nessuno risponde a quell’urlo. Poi lentamente i visi cominciano a girarsi e a guardare Maiala, indicandola in silenzio con occhi impauriti. Lei è l’unica, sullo scuolabus, ad avere il volto scoperto e lo sguardo fisso su quell’uomo che rapidamente alza il braccio e fa fuoco. Quattro rumori violenti, quattro spari, quattro proiettili la colpiscono. Ma quella mattina Maiala non muore, e questa è la sua storia.

BARBARA KINGSOLVER- La collina delle farfalle, NERI Pozza

In una fattoria sperduta tra gli Appalachi, la catena montuosa più antica degli Stati Uniti, Dellarobia Turnbow conduce la sua inquieta esistenza fatta di continui dissidi con i suoceri nella conduzione della casa e di un rapporto matrimoniale privo di ogni slancio e passione. Rimasta incinta a diciassette anni, ha sposato in nozze riparatrici il figlio imbelle di un allevatore di pecore. Dieci lunghi anni di vita coniugale le hanno lasciato soltanto il peso di un legame insopportabile, che si scioglie come neve al sole non appena compare al suo cospetto un ragazzo attraente e più giovane di lei. Spinta dal desiderio di imprimere una svolta alla sua esistenza, Dellarobia accetta di incontrare il ragazzo sul monte alle spalle della fattoria. In un mattino cupo e nuvoloso, si inoltra nella foresta e prende la strada per la montagna. Uscita dall’ombra del bosco, sul fianco di una collina, uno spettacolo sconvolgente si spalanca, tuttavia, davanti ai suoi occhi. Come in un film di fantascienza, la valle sembra un lago di fuoco. Gli abeti appaiono carichi di grumi luccicanti, i tronchi e le fronde, sinistramente mobili. Davanti a quella visione inquietante, Dellarobia ricava una sola verità: il Cielo non vuole che lei consumi il suo tradimento. In realtà, la collina è diventata la dimora di milioni di farfalle monarche, magnifiche farfalle arancioni capaci di volare per migliaia di chilometri verso i luoghi in cui svernare. Per Dellarobia, però, e per la piccola, religiosissima comunità rurale raccolta nelle fattorie ai piedi degli Appalachi, è il luogo di un miracolo, la sede di un oscuro presagio. Sarà soltanto con l’arrivo nella comunità di Ovid Byron, il carismatico e affascinante biologo che scorgerà nel fenomeno l’inquietante segno di uno sconvolgimento climatico, che Dellarobia scoprirà la verità. E il comportamento di volo che ha condotto le farfalle là dove non dovrebbero essere le apparirà una perfetta metafora della sua vita: la vita di una donna che non è al suo posto nel mondo ed è, tuttavia, incapace di spiccare il volo. Magnifico romanzo sulla modernità e la catastrofe climatica, sull’amore e il tradimento, sulle certezze della scienza e il sentimento religioso, La collina delle farfalle è uno di più grandi bestseller dell’ultima stagione letteraria.

Barbara Kingsolver è nata nel 1955 nel Maryland. Laureata in biologia, è considerata una delle scrittrici americane contemporanee più importanti. Nel 2000 le è stata assegnata la massima onorificenza statunitense in campo artistico, la National Humanities Medal, e nel 2010 ha vinto l’Orange Prize. Vive con la famiglia in una fattoria, nel sud degli Appalachi.

Nick Hornby, Tutti mi danno del bastardo, Guanda

La giornalista Elaine Harris ha sempre raccontato le cronache del suo matrimonio in una rubrica del giornale, molto apprezzata dal suo direttore e da numerosi lettori. Ma quello che nessuno si sarebbe aspettato – e men che meno suo marito Charlie, dirigente di una grande banca – sono gli articoli al veleno che iniziano a uscire una settimana dopo il divorzio tra i due. Per Charlie anche solo andare in ufficio diventa un problema, visto che tutti leggono (e apprezzano) le colonne in cui Elaine racconta con dovizia di particolari le sue varie, innegabili mancanze come marito, come padre, come amante. E presto tutti finiscono per conoscerlo come “Il bastardo”…

Olga Tokarczuk

Nella quiete del tempo, Nottetempo

Torna in libreria il terzo e acclamato romanzo della scrittrice polacca Olga Tokarczuk, una delle scrittrici più amate in patria, premiata nel 2008 con il prestigioso premio Nike e tradotta in oltre 20 lingue. Nella quiete del tempo, ambientato nel villaggio mitico di Prawiek, racconta, attraverso le storie di un piccolo microcosmo, tutto un secolo di storia, quello feroce del Novecento. Mentre scorrono, in una saga, le vite dei personaggi e delle cose che Tokarczuk fa muovere sul palcoscenico di Prawiek, il “centro dell’universo”, la Storia getta la sua ombra e prosegue, implacabile.

Una favola strana su un villaggio immaginario, Alfa, “un luogo situato al centro dell’universo” e sorvegliato dai quattro arcangeli. La storia comincia all’inizio del secolo, attraversa due guerre e finisce alla fine del Novecento. È la storia degli abitanti del paese che invecchiano piano piano, divenendo consapevoli ognuno del proprio destino: Popielski, aristocratico che si ritira dalla vita per giocare a un gioco da tavola misterioso, la Spigolatrice, vecchia contadina che vive insieme a una figlia selvatica; Izydor, l’idiota del villaggio che riesce a guadagnarsi da vivere con gli indennizzi per le raccomandate da lui spedite e mai consegnate. E, al di sopra di ogni cosa, c’è un Dio vanitoso ed egoista che si è stufato degli esseri umani. Come ha detto la stessa Tokarczuk, “è la storia di un mondo che, come tutte le creature viventi, nasce, cresce e poi muore”.

«Olga Tokarczuk è una pittrice di parole e sogni, pieni di significato». Booklist

«Tokarczuk costruisce il mito da ritagli di storia vera». Gazeta Wyborcza

Hanno detto di Guida il tuo carro sulle ossa dei morti:

«Un libro sulla responsabilità umana, splendido e indimenticabile». Lella Costa

Olga Tokarczuk (1962) è la scrittrice polacca più nota in patria (per tre anni consecutivi i suoi libri sono stati votati come i più amati dai lettori). Insignita di numerosi premi letterari tra cui il Premio Nike (2008), i suoi romanzi sono tradotti in venti lingue. In Italia sono usciti Che Guevara e altri racconti (2006) e Casa di giorno, casa di notte (2007). Con nottetempo ha pubblicato Guida il tuo carro sulle ossa dei morti (2012). Nella quiete del tempo ha vinto uno dei più prestigiosi riconoscimenti polacchi, il Premio della Fondazione Koscielski.

La signora della luna, Moyes Jojo, Mondadori

Hong Kong, 1953. Joy, ventenne inglese ribelle, incontra un giovane ufficiale di marina e in ventiquattr’ore decide di sposarlo. Londra, 1980: a diciotto anni la figlia Kate scappa di casa con una bimba neonata che vuole crescere da sola. Irlanda, giorni nostri. Sabine, ragazza irrequieta, viene mandata in campagna dalla nonna Joy. Sarà la giovane, a partire da una vecchia foto di famiglia, a scoprire un segreto nel passato della famiglia, e a ricucire il legame tra le generazioni.

KIM FAY- La mappa dei ricordi perduti, Neri Pozza

Nel 1925, a Shanghai, nessuno si chiede perché un forestiero metta piede in città. Si dà semplicemente per scontato che abbia qualcosa da nascondere. A che cosa serve, infatti, un’enclave in cui non occorre esibire alcun visto o passaporto se non a offrire rifugio a diseredati, avventurieri e criminali d’ogni specie desiderosi di una vita nuova? Irene Blum non sfugge alla regola e, nel 1925, mette piede a Shanghai col suo bravo segreto da custodire gelosamente e celare a sguardi e orecchi indiscreti. Irene è cresciuta girovagando per le sale del museo Brooke di Seattle, e ascoltando, come fosse una favola per bambini, la storia della civiltà Khmer. Sa tutto dei loro templi, delle loro ricchezze e della scomparsa improvvisa e inspiegabile del loro regno. In seguito a una serie di incredibili circostanze, è venuta in possesso di una mappa della Cambogia e di un diario che risalgono alla metà dell’Ottocento. Nelle pagine del diario, un prete racconta di aver trovato un tempio degli Khmer al cui interno sono custoditi i 10 leggendari rotoli che narrano la storia e la fine della loro civiltà. Su incarico di Henry Simms, proprietario del museo ma anche suo mentore e tutore, Irene cerca di appurare la veridicità di quella che potrebbe essere una delle più sensazionali scoperte archeologiche degli ultimi tempi. A Shanghai, tra spie e trafficanti d’armi e d’arte d’ogni specie, e a Saigon, su strade che trasudano oppio e afa, si inoltrerà in un passato dimenticato, fino al luogo in cui una scoperta ancora più importante di quella agognata verrà alla luce.

Kim Fay è creatrice della fortunatissima serie To Asia With Love Guidebooks e editor di Gayot Publications. Autrice di molti testi che parlano della cultura e della cucina dell’Asia, ha vinto il Best Asian Cookbook of 2010 e ricevuto riconoscimenti da KCRW, NBC e dal Library Journal. La Mappa dei ricordi perduti è il suo primo romanzo, acclamato subito dalla critica. Selezionato, come migliore opera prima, tra i finalisti dell’Edgar Award 2013, il prestigioso premio vinto in passato da Raymond Chandler, John Le Carré, Ken Follett e Umberto Eco, come miglior romanzo d’esordio.

Nella Shanghai del 1925, dove si dà per scontato che tutti abbiano qualcosa da nascondere, una giovane donna si aggira con il suo segreto: un’antica mappa e un diario che parla di una sensazionale scoperta archeologica.

Dall’Oriente, un grande romanzo d’avventura, una storia che ci riporta in un regno misteriosamente scomparso.

Selezionato, come migliore opera prima, tra i romanzi finalisti dell’Edgar Award 2013, il prestigioso premio vinto in passato da Raymond Chandler, John Le Carré, Ken Follett e Umberto Eco, come miglior romanzo d’esordio.

PEDRO ZARRALUKI- Storia del silenzio, Neri Pozza

Irene collabora con una casa editrice. Il suo compagno è uno scrittore alle prese con un romanzo che non solo non lo appaga, ma sta anche minando il rapporto con il suo editore. Vivono in un appartamentino di Barcellona da cinque anni, quando Irene viene licenziata e il suo compagno scrittore dichiara ufficialmente fallito il suo tentativo di romanzo. Ormai sull’orlo della bancarotta, che cosa li trattiene dal lasciarsi tutto alle spalle e partire per un lungo viaggio? Sono in strada da poche ore quando dal motore della macchina arriva un rumore di viti e bulloni, e l’auto si ferma. Soli, in aperta campagna, nel silenzio più assoluto, i due innamorati osservano tristemente il cofano aperto della vettura. Poi la brillante idea: scrivere un libro sul silenzio, una storia del silenzio che spazi dalla letteratura all’antropologia, dalla vita concreta di amici ai trattati scritti sull’argomento.Storia del silenzio è il resoconto di questo tentativo: un avvincente excursus sull’arte del silenzio nel corso dei secoli che ci conduce dalle pagine di Scott Fitzgerald ai riti delle tribù dell’Africa del Sud, dai racconti di W. H. Auden ai saggi di Montaigne,dagli esperimenti scientifici a testimonianze della vita vera, come quella di Olga, una giovane donna che, durante una festa, rimase in silenzio per due ore di seguito. Con uno stile elegante e un ritmo impeccabile, Storia del silenzio è anche un appassionato elogio dell’arte di tacere, perché è proprio grazie alle parole non dette, ai «piccoli segreti e i tradimenti inconfessabili » che l’amore riprende vita, anche quando tutto intorno sembra andare in rovina.

Pedro Zarraluki è nato a Barcellona nel 1954. Ha scritto due raccolte di racconti, Galería de enormidades e Retrato de familia con catástrofe, e i romanzi El responsable de las ranas, Hotel Astoria e Para amantes y ladrones. Nel catalogo Neri Pozza ricordiamo Il piacere e la noia e Un’estate a Cabrera (vincitore in Spagna del prestigioso Premio Nadal), che ha avuto un grande successo di pubblico e di critica.

Un appassionato elogio dell’arte di tacere, delle parole non dette, dei piccoli segreti e tradimenti inconfessabili attraverso i quali l’amore può riprendere vita. Vincitore del Premio Herralde, già conquistato da Javier Marìas.

«Un romanzo che va dalla crudeltà alla tenerezza, dalla luce alle tenebre, che attraversa le strade ingannevoli delle relazioni personali, in un esercizio narrativo tra i più brillanti degli ultimi anni».

Premio Herralde de Novela

«Scritto in maniera impeccabile. Una lettura che, dalla prima riga fino all’ultima, si trasforma in piacere, e in gioco senza regole».

N. Marra, El País

Livelli di vita, Julian Barnes, Einaudi

A un certo livello la vita è aria. I tre leggendari pionieri ottocenteschi che rivivono nel “Peccato dell’alta quota”, la prima parte di questo memoir, sono accomunati dalla passione per il volo, allora ai suoi albori, dall’impulso un po’ sacrilego a sganciarsi dal regno che ci è deputato e conquistare lo spazio degli dei. Più giù, a livello terra, le turbolenze sono quelle dell’amore. A quello infelice di Fred Burnaby, viaggiatore e colonnello della cavalleria inglese, per la “divina” attrice francese Sarah Bernhardt, e a quello invincibile del vignettista, aeronauta e inventore della fotografia aerea Félix Tournachon, alias Nadar, per sua moglie, è dedicata la seconda sezione del libro, “La vita a quota zero”. Ma per alcuni la vita ha in serbo cadute vertiginose. Nell’ultima sezione del libro, “La perdita della profondità”, Julian Barnes racconta i cinque anni successivi alla morte della moglie, l’agente letteraria Pat Kavanagh, scomparsa improvvisamente nel 2008. Barnes s’immerge negli abissi del lutto e del ricordo per riprendersi ciò che è suo. E il libro nel suo complesso è soprattutto e continuativamente questo: un baluardo, coinvolgente ed emozionante, ma mai retorico, di memoria, intesa come la sola vita degna di essere vissuta dopo la rottura del legame più importante. Perché è solo nel ricordo che la dissoluzione risulta impossibile a dispetto del tempo, dei livelli e della fine.

PETER ACKROYD- Londra, Neri Pozza

Londra non è una città, è «un organismo vivente» che cresce e muta continuamente. Partendo da questa suggestione Peter Ackroyd, uno degli scrittori di nonfiction inglesi più conosciuti e talentuosi,scrive un testo che, muovendosi dal saggio storico al romanzo, dal trattato sociologico al racconto gotico, ricostruisce il ritratto millenario e definitivo della capitale britannica. Osservando il «letto di mare dell’era giurassica » ancora visibile, con un po’ di immaginazione, dal ponte di Waterloo o il dente di Mammoth rinvenuto a King’s Cross; ripercorrendo le controversie relative al nome della città (probabilmente di origine celtica); mettendo in scena le famose battaglie contro i Romani e gli anni delle dinastie reali dell’Alto medioevo, Ackroyd accompagna il lettore in un viaggio stupefacente in cui i ritratti dei bordelli di Charles Dickens, le descrizioni dei tetti ingoiati dalla nebbia di Jonathan Swift o la mostruosa metropoli dipinta da George Orwell si fondono con la Londra odierna. Il risultato è un libro eterogeneo che ha il pregio di mescolare accurate ricostruzioni con passi più narrativi e appassionanti in cui Ackroyd dà libero sfogo al proprio talento,regalando al lettore aneddoti strampalati e storie mai sentite, portandolo a visitare luoghi sconosciuti, come la «piccola botola d’acciaio» sotto Leicester Square che conduce a una stazione elettrica situata tre piani sotto terra, e accompagnandolo per vicoli bui mentre descrive quell’odore familiare e «acre di cipolle e antisettico » che non può che appartenere a Southampton Row. Non c’è patriottismo né orgoglio nazionale in questo libro, quanto piuttosto un sano cinismo verso i lati più conosciuti (e inflazionati) della capitale inglese e una tenera attenzione verso quelli più nascosti, verso i cittadini meno visibili, perché la vera essenza della città è proprio l’oscurità e «Londra è posseduta, in senso letterale, dalle tenebre».

Peter Ackroyd è unanimemente ritenuto uno dei grandi scrittori inglesi viventi. Autore di monumentali biografie, Dickens, Chaucer, Blake, Turner, The Life of Thomas More, ha scritto romanzi storici che hanno ottenuto un grande successo di pubblico e di critica, quali The Clerkenwell Tales, Hawksmoor, The House of Doctor Dee. Con Neri Pozza ha pubblicato I fratelli Lamb (2005), La grande storia del Tamigi (2009) e Shakespeare. Una biografia (2011).

Il libro indispensabile per tutti quelli che amano Londra.

Un classico che ha venduto centinaia di migliaia di copie dalla sua prima pubblicazione.

Londra vive e pulsa nelle sue pagine esattamente come nelle sua strade.

Ritratti in jazz, Haruki Murakami, Einaudi

Haruki ha gestito un jazz club per molti anni prima di dedicarsi a tempo pieno alla scrittura: ecco, leggendo “Ritratti in jazz” si ha l’impressione di essersi appena seduti a bere qualcosa a uno dei tavoli del club mentre il grande narratore giapponese racconta e commenta quello che si sta ascoltando. “Ritratti in jazz” regala al lettore un Murakami allo stesso tempo inedito e riconoscibile. Riconoscibile perché il jazz, ancora più della corsa, è una delle passioni che formano l’ossatura stessa della sua opera creativa. I suoi romanzi sono ricchi di allusioni a dischi e musicisti: in un’ipotetica ricetta della poetica murakamiana l’ingrediente “jazz” non può mancare. Inedito perché mai come in questo libro si ha l’impressione di sentire la voce autentica e senza mediazioni narrative di Murakami, che conduce il lettore nel suo mondo più quotidiano e sincero. Con un tono amichevole e coinvolgente, privo di tecnicismi eppure capace di regalarci una serie preziosa di informazioni e curiosità, Murakami compone una playlist eccezionale che non solo ci racconta il jazz come mai l’avevamo ascoltato, ma ci svela anche il modo in cui l’autore di “1084” osserva il suo universo letterario e la realtà che lo circonda.

L’eroe discreto, Mario Vargas LLosa, Einaudi

Quando riceve una lettera di minaccia con un ragnetto al posto della firma, Felicito Yanaqué non perde tempo e va alla polizia di Piura a sporgere denuncia. È proprietario di una ditta di trasporti, ha una moglie, due figli, e una giovane amante di nome Mabel: ha faticato troppo per lasciare che adesso qualcuno gli porti via tutto e, più di ogni altra cosa, a spaventarlo non sono certo i ricatti, ma il disonore. Peccato che dietro a quel tentativo di estorsione non ci sia la mafia locale, ma il suo figlioccio e la stessa Mabel… A Lima, intanto, Rigoberto, a un passo dalla pensione, viene chiamato a fare da testimone a Ismael, il suo datore di lavoro, che sposerà in gran segreto la domestica Armida, per impedire che il suo patrimonio venga dilapidato dai figli. Al ritorno dal viaggio di nozze, però, Ismael muore e Armida, spaventata dalle pressioni degli eredi, scappa a Piura, dalla sorella, che altri non è se non la moglie di Felicito. Sta a Rigoberto mantenere la promessa di testimone e sistemare la faccenda. Due storie dall’incastro perfetto in cui si riaffacciano personaggi memorabili e in cui il Premio Nobel fa finalmente ritorno al suo Perù, terra di segreti e scontri tra generazioni, di poesia e di miseria.

Ologramma per il re, Dave Egges, Mondadori

Alan Clay è partito dal nulla come venditore porta a porta e ha fatto una certa strada nella vita. Negli ultimi anni però la crisi della sua vita privata e dei mercati si è abbattuta su di lui lasciandolo stremato, tendenzialmente ubriaco, con un conto cronicamente in rosso. Se vuole pagare la rata del college di sua figlia ha solo una scelta: trovarsi subito un lavoro, e ben pagato. La sua unica chance si chiama Re Abdullah ed è il proprietario di un’immensa oasi nel mezzo del nulla. Il compito di Alan è difficilissimo: convincere il Re ad acquistare la sua mirabolante invenzione: un ologramma in grado di far apparire chiunque in 3D, direttamente nella tenda del Re in pieno deserto.

Polizia, Jo Nesbo, Einaudi

“Lo spettro” si chiudeva con una scena pietrificante. Harry Hole che, centrato al petto da tre colpi di pistola, cadeva pensando: “È finita, finalmente è tutto finito”. “Polizia” ricomincia da lì, qualche mese dopo, con un uomo in coma piantonato giorno e notte in ospedale. E Oleg, il ragazzo che gli aveva sparato, spedito a disintossicarsi in una clinica svizzera, e poi Rakel, fidanzata storica di Harry, con un lavoro a Ginevra. Oslo nel frattempo è stata sconvolta dai delitti bestiali di un serial killer che si accanisce proprio contro la polizia. Il macellaio dei poliziotti, l’hanno soprannominato. Perché, dopo averli attirati sul luogo di omicidi irrisolti, letteralmente ne spappola i corpi. La polizia ha perso Harry Hole, il suo esperto in fatto di assassini seriali. E anche ammesso che Harry sia ancora vivo, sarebbe disposto a occuparsi del caso? Nessuno si sarebbe mai più trovato in situazioni limite, questo Harry aveva promesso a Rakel. E una volta tanto sembrava deciso a mantenere la promessa. Ma l’amore di una donna è sufficiente a salvare un uomo da se stesso e dai propri fantasmi?

Né vivo né morto, Manuel Vazquez Montalban, Feltrinelli

Spagna, 1993. Luis Roldán, direttore della Guardia Civil, accusato di corruzione e di tanti altri ormai comunissimi reati, traffico d’armi compreso, è fuggito non si sa dove dopo aver svuotato innumerevoli casse e saziato la fame di tanti paradisi fiscali. Trovarlo, vivo o morto, o né vivo né morto, è il compito affidato a Carvalho, il quale, insieme al fido Biscuter, lo cercherà in contesti assai diversi. Ogni servizio segreto possibile e immaginabile gli verrà contro confondendo e infangando governi e faccendieri, dittatori e democrati. Come una Primula Rossa, Roldán scivola via assumendo bizzarre identità che, con assoluta precisione, anticipano quanto il nostro mondo sta oggi subendo. Quasi tutti i personaggi sono reali e, primo su tutti, Luis Roldán, già da un pezzo a piede libero nel patrio suolo nonostante la condanna a trentun anni di galera impostagli nel 1995.

Sfida cruciale, Indridason Arnaldur, Guanda

È l’estate del 1972 e Reykjavík è in fermento: nel palazzetto dello sport sta per cominciare l’incontro di scacchi che vede sfidarsi i due campioni mondiali, il russo Boris Spasskij e l’americano Bobby Fischer. La scacchiera diventa il teatro in cui si giocano le tensioni tra il blocco dei paesi dell’Est e l’Occidente negli anni della Guerra Fredda, con tutta l’attenzione mediatica che ne consegue. Poco prima che inizi la sfida, un ragazzo di diciassette anni, Ragnar Einarsson, viene trovato assassinato in un cinema. Il registratore a cassette da cui non si separava mai e con cui registrava i film per riascoltarseli a casa è scomparso. Marion Briem, mentore ed ex superiore di Erlendur, sospetta subito che il caso sia collegato al clima di paranoia della Guerra Fredda. Il ragazzo è stato ucciso perché ha registrato qualcosa che non avrebbe dovuto ascoltare? O la verità è più banale?

Un mondo sinistro, Vladimir Nabokov, Adelphi

In un oscuro paese dell’Europa orientale – i cui abitanti parlano ora tedesco ora russo ora una lingua che non coincide con nessuna di quelle esistenti – un filosofo quarantenne, Adam Krug, siede annichilito nell’ospedale dove è appena spirata l’amatissima moglie Olga. Krug è una celebrità internazionale, l’unica che possa vantare il piccolo Stato retto dal regime poliziesco di Paduk, fondatore del Partito dell’Uomo Comune, che propugna una dottrina violenta basata sull’uniformità spirituale degli abitanti. Per consolidare la sua rispettabilità, il dittatore ha bisogno dell’appoggio di Krug, ma lo studioso oppone subito il più reciso rifiuto, in nome dei suoi princìpi e della libertà di coscienza. Accecato dal dolore per la perdita di Olga, e troppo confidente nella propria fama, Krug non si preoccupa però dell’incolumità sua e del figlioletto. E quando quest’ultimo, per un odioso ricatto, finirà nelle spire del ripugnante Paduk, il filosofo sarà spinto, al termine di un crescendo drammatico, a un gesto estremo. Concepito nel 1941 e portato a termine tra il 1945 e il 1946, “Un mondo sinistro” è, insieme a “Invito a una decapitazione”, il romanzo più politico di Nabokov. E lo percorre una vena profondamente etica: la difesa dello spirito individuale, della sua libertà creativa, non solo contro ogni forma di dittatura, ma anche contro l’oppressione della società in genere – e contro il principio che sancisce la supremazia del bene collettivo a scapito del singolo.

La mano, Henning Mankell, Marsilio

Kurt Wallander potrebbe finalmente realizzare uno dei suoi vecchi sogni e trasferirsi in una casa di campagna, fuori Ystad. Un giro di ricognizione del giardino lo porta però a fare una macabra scoperta: dal terreno spunta lo scheletro di una mano umana. A chi apparteneva? Da quanto tempo quel corpo è sepolto in quel giardino? Nei poderi lì intorno, non c’è nessuno in grado di fornire una spiegazione. Con l’aiuto dei suoi colleghi e di Linda, la figlia da poco entrata in polizia, Wallander deve scavare indietro nel tempo e cercare di ricostruire la storia di una morte oscura. Una tragedia dove innocenza e colpevolezza non sono nettamente distinte.

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John Grisham

John Grisham (Photo credit: Wikipedia)

Domingos Amaral – Mentre Salazar dormiva. Memorie di una spia a Lisbona, Cavallo di Ferro
100.000 copie vendute in Portogallo. 19 edizioni esaurite.
A Lisbona c’è una guerra sotterranea per smantellare la rete di spie naziste. Un mondo occulto e segreto si agita mentre il dittatore Salazar dorme…
Jack Gil Mascarenhas, un’ex spia luso-britannica, torna a Lisbona dopo cinquant’anni, nel giugno del 1995, in occasione del matrimonio del suo nipote prediletto. Arriva in città con
tre giorni di anticipo che si trasformano in un’occasione per ricordare gli avvenimenti vissuti in quei luoghi negli Anni ’40.
Nel 1941 Lisbona è un’oasi di tranquillità in un’Europa flagellata dagli orrori della Seconda Guerra Mondiale dalla quale Salazar è riuscito a tener fuori il Portogallo, dichiarandone la neutralità. I rifugiati vi arrivano a migliaia, affollando la città di milionari – come i Calouste Gulbenkian -, personalità di ogni genere, ebrei in fuga e, naturalmente, spie. Il  Portogallo diviene teatro di una guerra segreta che Salazar consente, ma sorveglia a distanza. Jack Gil Mascarenhas, spia un pò per caso, ha la missione di smantellare la rete di spionaggio nazista, attiva in tutto il Paese. Il giovane vive in una Lisbona piena di luce, di ombre e di amori, consumati nel lussuoso ambiente dell’Hotel de Avìz, dove si incrociano spie, ambasciatori, regnanti, sinistri membri della polizia politica di Salazar e tassisti, che svolgeranno un ruolo chiave nell’intera vicenda. Un mondo occulto e segreto dove le cose accadono “mentre Salazar dorme”, come dice Michael, grande amico di Jack e collega di spionaggio. Il Paese è diviso tra la lealtà politica a un regime vicino, quale quello tedesco, e la lealtà storica alla Gran Bretagna, tradizionalmente amica. In un’atmosfera forzosamente cosmopolita, in bilico tra l’euforia dello scampato pericolo, la malinconia dell’esilio e l’incertezza del futuro, uomini e donne, stranieri e portoghesi, sperimentano relazioni di durezza e disponibilità inconsuete.
Mentre Salazar dormiva offre una prospettiva largamente insolita, come decentrata, di un’epoca segnata dall’immane tragedia della Guerra Mondiale. Una prospettiva nella quale diviene, tra l’altro, più facile comprendere le ragioni profonde del lunghissimo, sommesso consenso popolare riscosso da Salazar, che ha consentito il perdurare del regime fino al 1974.
Nella Nota Finale, l’autore dichiara l’autenticità storica della maggior parte dei fatti riferiti.

Clara Sánchez – Entra nella mia vita, Garzanti
Madrid. Il sole estivo illumina la casa piena di fiori. È pomeriggio e la piccola Veronica approfitta di un breve momento di solitudine per sfogare la curiosità di bambina spiando tra le cose dei genitori. Apre una cartella piena di documenti, intorno a lei il silenzio, e spunta una foto. Veronica la estrae con la punta delle dita, come se bruciasse. Non l’ha mai vista prima. Ritrae una bambina poco più grande di lei, con un caschetto biondo, una salopette di jeans e un pallone tra le mani. Veronica è confusa, ma il suo intuito le suggerisce che è meglio non fare domande, non adesso che la mamma è sempre triste. Anno dopo anno, Veronica si convince sempre più che le discussioni e i malumori in casa sua nascondano qualcosa di cui nessuno vuole parlare. E che l’enigma di quella foto, di quella bambina sconosciuta, c’entri in qualche modo. Ma quando Veronica diventa una donna, decisa e tenace, non può più fare finta di niente. La malattia della madre la costringe a fare i conti con un passato di cui non sa nulla, un passato rubato che la avvicina sempre di più alla bambina misteriosa della fotografia. Ritrovarla è l’unica strada per raggiungere la verità. Una verità che, forse, ha un prezzo troppo alto. E quando Veronica trova la bambina, ormai una donna anche lei, capisce che la strada è tutt’altro che percorsa, che il mistero è tutt’altro che svelato. Ma soprattutto capisce che c’è qualcuno disposto a tutto pur di ostacolarla nella sua ricerca. Non le rimane che sé stessa, il suo intuito e il suo coraggio…

Liza Marklund ,Linea di confine, Marsilio
Dopo tre anni trascorsi come corrispondente da Washington, Annika Bengtzon torna alla redazione di Stoccolma de La Stampa della sera, mentre Thomas, il marito ritrovato, è funzionario al dipartimento di Giustizia, incaricato di analisi della sicurezza internazionale. Un pomeriggio, nei pressi di una scuola materna in un sobborgo della capitale, sotto un mucchio di neve viene ritrovato il corpo di una donna. Si tratta della quarta giovane madre che cade per mano di un assassino, pugnalata alle spalle. Intanto, Thomas e l’intera delegazione di cui fa parte vengono rapiti al confine tra Kenya e Somalia: i rapitori esigono un riscatto irragionevole e impossibile da esaudire. Per Annika, assorbita dalle indagini sul presunto serial killer, comincia l’incubo delle trattative.

Oriana Fallaci – Il mio cuore è più stanco della mia voce, Rizzoli, Già in libreria
“Lo scrittore scrive anche quando non scrive. Scrive quando cammina, quando mangia, quando dorme, quando fa l’amore. Qualsiasi cosa gli accada è un liquido che prima o poi finisce dentro la bottiglia del suo scrivere.” Così parlava di sé Oriana Fallaci, rivolgendosi ai giovani studenti di un’università argentina: e tracciava con queste parole forse il suo autoritratto più autentico. Dopo il successo di Un uomo, Oriana accettò infatti i sempre più frequenti inviti a raccontare come nascevano i suoi articoli e i suoi libri. Oggi quelle pagine preziose in cui parla anche di sé, della sua famiglia e della sua storia con Panagulis, ci rivelano il rapporto intimo e poetico di Oriana con la scrittura, che non è una semplice passione, ma quasi un istinto insopprimibile: quando seppe di avere il cancro, non chiese quanti anni le restassero da vivere ma: “Quanti libri mi restano da scrivere?”.

John Grisham , L’ex avvocato, Mondadori, già in libreria
Data l’importanza di quello che fanno, le polemiche che spesso li circondano, è notevole che, a oggi, solo quattro giudici federali siano stati assassinati in questo paese. Il giudice Raymond Fogletree è appena diventato il quinto. Il suo corpo è stato ritrovato nel seminterrato di una casetta sul lago che lui stesso aveva costruito e dove era solito andare durante il fine settimana. Quando il lunedì mattina non si è presentato a un processo, i suoi impiegati si sono spaventati, hanno chiamato l’FBI, e gli agenti hanno poi ritrovato il suo cadavere insieme a quello della sua giovane segretaria. Nessun segno di effrazione, nessun segno di lotta sulla scena del crimine, solo i due morti. “Io non conoscevo il giudice Fogletree, ma so chi lo ha ucciso e perché. Sono un avvocato e ora sono in prigione. È una lunga storia.”

Manuel Vázquez Montalbán, La bella di Buenos Aires, Feltrinelli
Un ragazza bonaerense bellissima, destinata a diventare l’Emmanuelle argentina, fugge in Spagna inseguita dai militari. Anni dopo, il cadavere di una barbona assassinata viene ritrovato a Barcellona. Carvalho insieme con Biscuter, ormai diventato suo socio, dovrà chiarire una serie di misteri che coinvolgono dal giudice Garzon, all’ispettore-semiologo Lifante, a tutta una serie di emarginati e a un nucleo di alleanze segrete tra diversi Stati. La Barcellona crepuscolare del Barrio Chino sta ormai diventando la città del design mentre, un po’ dappertutto, nuovi cadaveri spuntano come funghi avvelenati. E, sempre presente, il tango. Carvalho riassume, tra un libro bruciato nel caminetto e una nuova ricetta di cucina, avendo ormai scoperto l’intera trama del Male: “Chi è l’assassino? La Storia, la guerra sporca. Il passato. Il passato è il luogo dove si trovano le cause, vale a dire, i colpevoli. Vogliono un mondo senza colpevoli e quando questo diventa impossibile, quando il passato risuscita la colpa, i colpevoli uccidono di nuovo, ridiventano quello che erano sempre stati. Assassini”.
Traduzione di Miriam Sumbulovich.

Nudo tra i lupi,Apitz Bruno,    Longanesi,

A metà degli anni ’50 Apitz scrisse la prima stesura di un romanzo che raccontava la straordinaria vicenda di un bambino ebreo polacco, entrato nel campo di concentramento di Buchenwald chiuso nella valigia del padre e salvato da morte certa dai prigionieri politici comunisti, fino alla liberazione del campo da parte dell’Armata Rossa. Il libro venne poi pubblicato omettendo le parti in cui l’autore raccontava i dubbi dei prigionieri politici sull’opportunità di nascondere il bambino nelle loro baracche, allo scopo di farne un simbolo della resistenza antifascista. Ora in Germania e in Italia esce il romanzo nella sua versione originale.

Un inglese all’estero,Bennett Alan
     Adelphi

A una primadonna del teatro inglese in tournée a Mosca nel 1953 – l’anno della morte di Stalin – potevano succedere varie cose, ad esempio di ritrovarsi in camerino un connazionale visibilmente alticcio, avido sia di notizie mondane da Londra sia dei pochi beni di consumo che l’attrice ha con sé: una saponetta Pears, un pacchetto di sigarette, una fiaschetta di whisky, Ma quando poco dopo in albergo la signora riceve, insieme a un invito a pranzo, la raccomandazione di portare con sé un metro da sarto, intuisce di avere sottomano una storia che varrà la pena di essere raccontata. E infatti appena rientrata in Inghilterra la racconta al suo amico Alan Bennett, che le chiede subito di tornare in scena per presentare al pubblico un incontro diverso da ogni altro, quello fra lei, nel ruolo di se stessa, e la più celebre spia sovietica di quegli anni, l’inimitabile Guy Burgess.

Goethe crepa
Bernhard Thomas
    Adelphi
In questo piccolo gioiello c’è in nuce tutto Bernhard: qui si ride, ci si commuove e si pensa. Il racconto che dà l’irriverente titolo al volume vede il Titano, ormai allo scorcio della vita, in fase di bilanci: ha capito che la letteratura non conta nulla, e non gli resta che un unico desiderio: incontrare Wittgenstein. Lo convoca dunque a Weimar, innescando così una serie di esilaranti peripezie. Figura centrale nell’opera di Bernhard, Montaigne svetta nella seconda prosa, dove vediamo un giovane angariato rifugiarsi nella torre avita e trovare lì l’unica alternativa agli orrori della famiglia: i libri, e nella fattispecie i libri di Montaigne. Se la famiglia è il luogo del castigo, della reclusione, dell’odio, della distruzione psicofisica, la torre, la biblioteca, i filosofi offrono l’unica salvezza. In un immane autodafé culmina l’ultima prosa, resoconto di un sogno apocalittico, in cui l’Austria cattolico-nazionalsocialista-antisemita va finalmente in fiamme: di quell’universo resterà soltanto un cumulo di ceneri. Salvo poi svegliarsi dal sogno in un felice altrove e accorgersi che quelle fiamme hanno risparmiato ciò che più conta: il ricordo.

La regina dei maghi

Canavan Trudi
    Nord

Dopo mesi di abili manovre diplomatiche, finalmente il giovane mago Lorkin è riuscito a conquistare la fiducia delle Traditrici di Sachaka e a convincerle a condividere con lui il loro segreto più prezioso: l’incantesimo capace di creare pietre magiche. Ma tutto ha un prezzo: in cambio di un simile privilegio, la regina delle Traditrici chiede a Lorkin di diventare loro rappresentante presso il regno di Kyralia, per stringere un’alleanza con la Corporazione dei Maghi. Un compito molto difficile da portare a termine, visto che le Traditrici sono considerate un gruppo di pericolose ribelli. Purtroppo, però, Lorkin non ha nemmeno la possibilità di difendere le loro ragioni: mentre sta attraversando il deserto sachakano, viene catturato e condotto in catene nella capitale del regno. Per fortuna, lì il giovane può contare su Lord Dannyl, l’ambasciatore di Kyralia. Anche se il suo aiuto potrebbe arrivare troppo tardi. Perché qualcuno ha scoperto che Lorkin conosce l’incantesimo delle pietre magiche ed è pronto a ucciderlo, pur di non consegnare un’arma così potente nelle mani della Corporazione dei Maghi…

L’ultimo baluardo,

Cornwell Bernard,
    Longanesi

È il 1810 e Napoleone, determinato a conquistare il Portogallo, manda il suo esercito, al comando del generale André Masséna, attraverso la frontiera spagnola. Ma tra Napoleone e il suo obiettivo si frappongono alcuni ostacoli: un territorio desolato, depredato e spogliato di tutto da Wellington e il capitano Richard Sharpe. Ma per Sharpe la situazione è molto difficile. Innanzitutto il comando che gli spetterebbe è stato affidato temporaneamente a un ufficiale incompetente, che può vantare però amicizie politiche potenti e influenti legami familiari. E se questa è la situazione interna all’esercito, anche fuori le cose non vanno meglio. Sharpe deve vedersela con due fratelli portoghesi corrotti, che hanno tessuto una subdola trama per ingraziarsi i francesi e prendere il potere nel loro Paese. Mentre Coimbra brucia sotto assedio, Sharpe e gli uomini a lui fedeli tentano una fuga rocambolesca, per raggiungere la fortificazione di Torre Vedras, dove avrà luogo lo scontro decisivo con le truppe francesi…

Il museo degli ultimi viaggi,

Desai Anita,
    Einaudi
In II museo dei viaggi ultimi un uomo si aggira tra le reliquie di un misterioso passato; la protagonista di Tradurre mette a rischio la sua opera confondendo il ruolo del traduttore con quello dell’autore e ne L’artista della sparizione Ravi è costretto a indietreggiare di fronte a una troupe cinematografica che arriva sulle montagne in cui vive finché, magicamente, scompare. Anita Desai torna a raccontare la terra in cui è cresciuta, i paesaggi e le atmosfere che l’hanno fatta apprezzare in tutto il mondo, e lo fa con un trittico di novelle. In una prosa evocativa e sensuale, queste storie hanno per protagonisti uomini che si nascondono, che vivono come sopravvissuti, che collezionano oggetti del passato, ma che, alla fine, per poter andare avanti, saranno chiamati a fare i conti con la propria storia e con ciò che sono realmente.

Pazzo weekend,    
Doyle Roddy,     Guanda
Ben, Dave e Pat, irlandesi, sono tre amici inseparabili che condividono due grandi passioni: il calcio (e in particolare la squadra del Liverpool) e le donne. Ovvio che non possono farsi sfuggire un’occasione d’oro come un weekend a Liverpool per seguire la loro squadra e magari spassarsela in qualche pub. Ma dopo una movimentata bevuta, Pat e Dave si accorgono che Ben è scomparso. Travolti da due ragazze appena conosciute, i due non si preoccupano di aver perso le tracce dell’amico. Solo quando Ben il giorno dopo non si presenta nemmeno allo stadio, iniziano a preoccuparsi. Ma dovranno passare mesi prima che Ben salti fuori, mesi in cui Pat e Dave si tormenteranno in preda al senso di colpa, prima di scoprire la grottesca verità…

I ponti di Bergen,Guillou Jan,Corbaccio
Quando il padre annega nel Mare del Nord, Lauritz, Oscare e Sverre, tre fratelli, sono costretti a lasciare il loro piccolo villaggio marino per cercare fortuna in città. Iniziano come garzoni da un cordaio, ma il loro talento innato e una serie di fortunate coincidenze li porteranno a servizio del ricco Hensikt, dove verranno educati e diventeranno ingegneri civili di ferrovie e ponti. Potrebbero finalmente tornare in Norvegia, a lavorare ad un progetto ambizioso e di grande prestigio, ma a questo punto è l’amore a metterci lo zampino…

Frammenti del creato. Riflessioni, racconti, poesie sulle farfalle,Hesse Hermann,    Mondadori
“Ho sempre avuto un interesse per le farfalle e altre fugaci e caduche meraviglie, mentre non mi sono mai riuscite relazioni durature, solide e, per così dire, sicure” scrisse Hermann Hesse in una lettera del 1926. A queste eteree creature alate e variopinte Hesse ha sempre dedicato attenzione; le raccoglieva fin da bambino, e anche durante il viaggio in India, tra le mille meraviglie, osservava le farfalle di quel continente, come annotava nel diario di viaggio. Di questa delicatissima e intensa passione rimangono tracce in tutta la sua opera. Tracce sparse, proprio come il volo di una farfalla, tra racconti, memorie, versi, riflessioni, pagine di diario, che questo volume finalmente raccoglie e riordina.

Le abitudini delle volpi,Indridason Arnaldur,Guanda
Torna al centro della scena narrativa l’agente Erlendur Sveinsson, che in questo romanzo emerge in tutta la sua complessa e affascinante personalità. Erlendur ha preso due settimane di ferie per tornare nei luoghi della sua infanzia e cercare una risposta al mistero che lo perseguita da anni: la scomparsa del fratello minore, avvenuta proprio in quella zona durante la loro infanzia. In parallelo decide di indagare anche su un caso diventato ormai leggenda nella zona: la sparizione di una donna in una notte di tormenta del 1942, quasi in contemporanea alla scomparsa di un drappello di soldati britannici.

Al crepuscolo,King Stephen,    Sperling & Kupfer
In questi tredici racconti, King mette in scena l’imprevedibile umanità di personaggi che si trovano a vivere storie semplici o ai limiti del reale. L’11 settembre Scott si è dato malato e inizia a trovare in casa degli oggetti appartenuti ai suoi colleghi. Dopo che Monette si è sfogato, raccontando a un autostoppista sordomuto di essere stato tradito, sua moglie viene trovata morta in una stanza d’albergo. Janet è sposata ad Harvey da trent’anni e comincia a non poterne più, soprattutto dopo che lui è andato in pensione e ciondola tutto il giorno per casa. E un gatto arriverà direttamente dall’Inferno.

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nord

All’origine della quale c’è l’enorme successo di Henning Mankell, lo scrittore svedese più tradotto nel mondo, con fans disposti a visitare i luoghi narrati nelle inchieste di Wallander, facendo le vacanze nelle fredde terre del nord. Fu Marsilio l’editore che fece conoscere al pubblico il commissario, insistendo poi con altri investigatori scandinavi. Ma se l’autore delle inchieste del commissario Wallander può vantare 26 milioni di copie vendute e traduzioni in 35 lingue, nella sua scia molti altri autori hanno conquistato i mercati europei, e qualche posticino nelle classifiche Usa. Insieme all’intreccio piacciono al pubblico le trame più elaborate e meno cruente di quelle solite dei Thriller americani, gli squarci che si aprono su quelle società, e l’umanità dei protagonisti, che vengono seguiti nelle fasi della loro vita.

Henning Mankell, Assassino senza volto, I cani di Riga, La leonessa bianca e altri ancora
Henning Mankell (Stoccolma, 3 febbraio 1948) è uno scrittore svedese, noto principalmente per i suoi romanzi polizieschi che hanno come protagonista il personaggio di Kurt Wallander, commissario della polizia di Ystad. Con il primo libro del commissario Wallander (Assassino senza volto) ha vinto il premio Glasnyckeln dedicato ai migliori romanzi gialli dei paesi scandinavi. Lo scrittore vive fra la Svezia ed il Mozambico e dal 1998 è sposato con la regista teatrale e televisiva Eva Bergman, figlia di Ingmar Bergman. Ha scritto per tutte le fasce d’età, dai ragazzi agli adulti, zigzagando tra parecchi generi: thriller, romanzi, testi teatrali.(voce da Wikipedia)
La scheda de Assassino senza volto, edito da Marsilio
Una giornata di gennaio, in un paese della Svezia, un contadino scopre che i suoi vicini, una coppia di vecchi contadini, sono stati assaliti e picchiati barbaramente. Kurt Wallander accorre subito alla chiamata della centrale e quello che vede è peggio di quanto avesse immaginato. L’uomo è stato torturato e colpito fino alla morte, la donna è ancora viva e anche lei vittima di una violenza senza ragione. Prima di morire sussurra le sue ultime parole: “Straniero, straniero”. Basta una fuga di notizie e i cittadini organizzano una caccia all’uomo. Wallander deve arginare la loro determinazione a farsi giustizia da soli, ma presto scoprirà anche che l’uomo ucciso conduceva una doppia vita.

Leif GW Persson, La serie di Lars M Johansson: Un altro tempo, un’altra vita; Tra la nostalgia dell’estate e il gelo dell’inverno
Un ritratto fedele al vero del moderno lavoro della polizia, reso da un noto criminologo di Svezia, capace di trasformare un ordinario caso di omicidio in un’amara rappresentazione del mondo svedese.

LIZA MARKLUND, LUPO ROSSO, MARSILIO
La sua serie con protagonista Annika Bengzton ha venduto otto milioni di copie nel mondo, ed è stata tradotta in trenta lingue. Ne Lupo Rosso, da poco proposto da Marsilio, Annika Bengzton, reporter e investigatrice dalla vita non semplice, è alle prese con una vecchia pista, che porta ad un attentato terroristico.
La scheda di Lupo Rosso:
Rientrata in redazione dopo la lunga assenza, Annika Bengzton, reporter della Stampa della sera di Stoccolma, parte per Luleà, vicino al circolo polare artico. Deve incontrare un collega che le ha promesso informazioni su un attentato terroristico irrisolto su cui lei sta indagando. Ma quando arriva, viene a sapere che è stato ucciso. Le ricerche conducono a un uomo che è tornato in Svezia per riunirsi ad un gruppo terroristico

Åsa Larsson.Tempesta solare, Il sangue versato, Marsilio editore
È un avvocato, per la precisione un fiscalista, la protagonista delle investigazioni raccontate dalla penna della quarantenne scrittrice svedese Åsa Larsson. Rebecka Martinsson è detective per caso, il crimine le scorre davanti, costringendola ad inseguirlo. Nei suoi libri,come in molti dei suoi colleghi, anche il paesaggio svolge una funzione importante. È proprio l’estremo Nord a svolgere un ruolo importante ne Tempesta solare e Il sangue versato
Tempesta solare, Marsilio
A Kiruna, una terra avvolta nell’eterna notte polare, giace il corpo massacrato del predicatore più famoso della Svezia, morto per la seconda volta. La prima volta era stato investito da un’auto ma si era risvegliato e aveva raccontato del regno fra la vita e la morte. Diventato una star, aveva usato la sua nuova forza per riunificare tre diverse congregazioni in un’unica, potente comunità religiosa. Chiamata dalla sorella della vittima, l’avvocato Rebecka torna alla sua città natale per aiutare l’amica di gioventù, sospettata dell’omicidio. Avvolte dalla neve e dal buio dell’inverno lappone, Rebecka e l’ispettrice di polizia Anna Maria Mella, in avanzato stato di gravidanza, indagano alla ricerca del vero colpevole.

Hakan Nesser, Uomo senza un cane, Carambole, Il ragazzo che sognava Kim Novak, e altri
Non è forse l’autore più conosciuto, ma dopo averlo provato non lo lascerete! Letture voltapagine, veloci ed intriganti. Insieme alle vicende del Commissario Van Veeteren propone altre storie come Il ragazzoche sognava Kim Novak, una sorta di Stand By Me in salsa nordica.
Una donna segnata, edito da Tea e Guanda:
A Maardam, la cittadina della Svezia dove vive il commissario Van Veeteren avviene uno strano omicidio: un tranquillo e stimato imprenditore viene ucciso sulla soglia di casa. L’esame del cadavere rivela che, oltre ai colpi mortali, l’assassino ha infierito sulla vittima sparandogli all’inguine. Il commissario Van Veeteren non fa in tempo ad avviare le indagini che un secondo omicidio viene compiuto con le stesse, identiche modalità. Inoltre, le prime investigazioni fanno emergere che entrambi, pochi giorni prima della morte, avevano ricevuto strane telefonate

Sjöwall Maj; Wahlöö Per , Il poliziotto che ride, L’autopompa fantasma. Pubblicati in Italia da Sellerio
Se qualcuno riesce a pronunciarli nel modo giusto, tanto di cappello! Gli autori (marito e moglie) sono i veri e propri antesignani del giallo scandinavo, molti dei quali hanno per protagonisti il commissario Martin Beck. Con tali libri la coppia intendeva rendere una sorta di Commedia umana alla Balzac in versione locale, denunciando le magagne della società capitalistica svedese.
La scheda de Autopompa fantasma:
Stoccolma, 1968. Alla periferia della città, in una vecchia casa in legno a due piani, scoppia un incendio devastante. Un poliziotto della squadra del Commissario Beck, riesce a salvare alcune vite ma non può evitare la morte di quattro persone. Il poliziotto si trovava li a sorvegliare le mosse di un piccolo criminale che è una delle vittime. Un piccolissimo dispositivo ad orologeria trovato dalla scientifica quando il caso sta ormai per essere archiviato, dimostra che l’incendio è doloso e che il criminale è stato assassinato. Le indagini appurano che appena scoppiato l’incendio qualcuno ha avvertito i vigili del fuoco,
ma l’autopompa non è mai arrivata sul posto

Arne Dahl
La serie del Gruppo A: La linea del male. Pubblicato da Marsilio

Arne Dahl (1963, ottima annata direi) è lo pseudonimo di Jan Arnald, editor, scrittore, critico letterario svedese vivente a Stoccolma, dove collabora con l’Accademia di Svezia, quella del Premio Nobel. Ha conosciuto il successo con la serie del «gruppo A» (di cui è già uscito La linea del male), la speciale unità di polizia che indaga crimini violenti di natura internazionale, per la quale gli è stato tra l’altro conferito il Deutscher Krimipreis. È considerato dalla critica il «nuovo Chandler».
LA LINEA DELMALE, Marsilio editore. La scheda
Nessuno può sentire le sue grida. Chiuso in uno sgabuzzino dell’aeroporto di New York, Lars-Etik Hassel, cittadino di nazionalità svedese, subisce impotente lo strazio infertogli dal suo aguzzino. Un dolore muto pervade tutto il suo corpo. “Che brutto modo di morire”, è il suo ultimo pensiero. Scoperto il cadavere, per l’FBI non ci sono dubbi sull’identità dell’assassino, lo strumento di morte rimanda inequivocabilmente a una vecchia conoscenza: dopo anni di silenzio, il Killer del Kentucky è tornato a colpire. Ma per quale ragione uno dei serial killer più brutali e sfuggenti della storia criminale degli Stati Uniti ha deciso di imbarcarsi su un volo diretto a Stoccolma?

La prima pietra, brillante debutto di Thomas Kanger, è il primo capitolo della serie che vede protagonisti Elina Wiik e i suoi colleghi della polizia di Västerås. Sempre Svezia, quindi!
Thomas Kanger, La prima pietra , collana I luoghi del delitto, Robin Editore

L’autore è nato in Svezia nel 1951 e lavora come giornalista e scrittore. E’
famoso nel suo paese, ed in molti altri dove le sue opere sono state tradotte, per una serie di romanzi gialli che hanno tutti la stessa protagonista: Elina Wiik, giovane agente della polizia svedese. Una bella donna di trentasei anni, affascinante e grintosa che tende a risolvere i casi con il dialogo ed il ragionamento ed è anche capace di seguire, con caparbietà, il suo intuito. Questo romanzo è il primo capitolo della serie.
La “quarta”
Un incendio doloso in un piccolo comune del Vastmanland, nella Svezia centrale, sembra un caso facile durante le prime indagini. Il proprietario di una birreria del paese, originario della Bosnia-Erzegovina, è sospettato di aver appiccato l’incendio per proteggere i suoi interessi economici. Ma quando il padre dell’unico testimone dell’incendio, un uomo molto religioso, scompare senza lasciare traccia, la vicenda acquista ben altre dimensioni.
Elina Wiik, giovane agente della divisione anticrimine, teme che il padre sia stato ucciso e mette in relazione i due casi. Con questa intuizione Elina si farà dei nemici all’interno della polizia e metterà in pericolo la sua stessa vita.

Karin Fossum, Lo sguardo di uno sconosciuto (ne hanno tratto anche un bel film, ambientandolo però nel NordEst italiano) e altri editi da Frassinelli
Karin Fossum arriva dalla Norvegia, con una continua suspence e intrecci ricchi di colpi di scena ci porta a conoscere le avventure dell’ispettore Sejer
Lo sguardo di uno sconosciuto
Fossum Karin, Frassinelli

Un minuscolo villaggio sulle coste norvegesi è in preda al panico: è scomparsa una bambina di sei anni. Sulle tracce della bimba, la polizia si imbatte in un’altra tragedia, già compiuta: poco lontano, sulle sponde di un fiabesco laghetto immerso nel bosco, trova il corpo nudo di una giovane donna; è intatto benché lei sia stata affogata con premeditazione. Annie Holland aveva solo quindici anni. Chi l’ha aggredita deve averla colta alla sprovvista, oppure, la conosceva anche troppo bene. Da Oslo arriva il pacato ispettore Sejer, incaricato del caso; e le sue indagini, dilavano il nordico lindore del borgo stanando tutto ciò che è sepolto e nascosto

Indridason Arnaldur, Sotto la città, La voce
È necessario spingersi fino all’Islanda per fare la conoscenza dell’agente Erlendur, alle prese con casi anche piuttosto cupi, in cui l’autore fa emergere la sua capacità di introspezione psicologica dei personaggi.

La voce, edito da Guanda
Mancano pochi giorni a Natale e nello squallido seminterrato di un grande albergo di Reykjavik viene ritrovato il cadavere di un uomo vestito da Babbo Natale e con i pantaloni abbassati. Si tratta del portiere dell’albergo, che sotto le feste si travestiva per divertire i piccoli ospiti. Nella sua misera stanzetta vengono rinvenuti alcuni vecchi dischi in vinile e un poster di Shirley Temple. L’indagine si rivela molto difficile fin da subito per l’agente Erlendur, costretto a confrontarsi con la serie di grotteschi personaggi che popolano l’albergo, e con il marcio nascosto dietro la facciata di irreprensibilità ed eleganza. Ma la rivelazione più scioccante sarà il passato della vittima, un ex bambino prodigio, solista nel coro delle voci bianche di Hafnarfjòrdur, che aveva anche inciso due quarantacinque giri a tiratura limitata, diventati ora una rarità di inestimabile valore per i collezionisti.

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