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Posts Tagged ‘israel singer’

La famiglia Singer: un premio Nobel, Isaac, uno scrittore degno del fratello, Israel, ma c’è anche Esther, e non è certo da meno:

 

 

                L’ uomo che vendeva diamanti

di Esther Singer Kreitman, Bollati Boringhieri, in libreria da giovedi

 

Definita la migliore scrittrice ebraica di tutti i tempi, Singer Kreitman ci porta ai tempi della Prima Guerra Mondiale con l’uomo che vendeva diamanti. Il romanzo racconta la storia di un ricco venditore di diamanti e del suo mondo, destinato ad andare in frantumi. Dallo scoppio della guerra sino alla fuga a Londra con altri rifugiati ebrei, seguiamo le vicende di Gedaliah Berman e della sua famiglia. Tra vicessitudini storiche e vicende personali, questo uomo apparentemente avaro è colto in un momento di difficoltà, prima che la guerra lo trascini via per sempre. La vita della sua famiglia è descritta nei minimi particolari in una Londra del 1943, dove i ragazzi andavano al college e Gedaliah e la moglie passeggiavano all’ombra del Big Ben. E’ insomma il racconto della normalità quello che ci fa Kreitman Singer in L’uomo che vendeva diamanti. La scrittura della Kreitman è chiara, meravigliosamente descrittiva e straordinariamente evocativa, fino a superare quella del fratello Isaac Bashevis Singer. Tutto ci conduce nella prospettiva di andare all’interno di una vita familiare, delle mura domestiche e di vivere un po’ con i personaggi di questa storia. Portandoci ad abitudini che non esistono più, la Singer si rivela una rivelazione femminista della letteratura yiddish del ventesimo secolo. Tradotto da Marina Morpurgo

 

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AUDREY MAGEE, QUANDO TUTTO SARA’ FINITO, BOLLATI Un matrimonio di convenienza durante la Seconda Guerra Mondiale, tra un soldato tedesco e una giovane di buona famiglia, si trasforma in una vera e propria storia d’amore. Si manterrà viva la fiaccola della speranza, in un momento così difficile?

MIRIAM TOEWS, I MIEI PICCOLI DISPIACERI, MARCOS Y MARCOS Due sorelle, una famosa pianista, piena di fascino e stile, l’altra precaria in tutti i lati della vita, da quelli lavorativi a quelli amorosi, apparentemente lontana dalle fortune della vita. Finchè non dovrà essere lei a far rinascere nell’altra l’amore per la vita…Tra lacrime e risa, un romanzo che arriva direttamente al cuore dei lettori.

ISRAEL SINGER, LA PECORA NERA, ADELPHI

Altro grande libro ritrovato, da cui trraspare la nostalgia immedicabile per un mondo, quello dello shtetl, che ancor prima che il nazismo ne sancisse la definitiva cancellazione era già avviato al dissolvimento; un universo popolato da studenti di Talmud, macellai rituali, rabbini, artigiani, mendicanti, scaccini zoppi, maestri folli e scolari riottosi, Singer ci consegna un ritratto così vivido che ci pare di udirne le voci, di percepirne gli odori

MA JIAN, LA VIA OSCURA, FELTRINELLI

Scrittore bandito in patria, Ma Jian svela il volto oscuro del miracolo economico made in China, fatto di sfruttamento, burocrazia, e soperchiere come quelle applicate per garantire la politica del figlio unico. Tutto lungo il corso dello Yangtze

JULIEN GREEN, VIAGGIATORE IN TERRA, NUTRIMENTI

Una raccolta di racconti sul mistero celebrata da Borges, sui temi della paura, del destino, dell’inquietudine, del perturbante.

ANNE GINE GOEMANS, LA PLANATA, IPERBOREA Romanzo di formazione, e sull’epoca contemporanea. La planata racconta egregiamente la famiglia, il progresso che cancella l’anima dei luoghi, la lotta degli uccelli per non cedere il cielo agli aerei, la solitudine e il coraggio di volare.

SUE MONK KIDD, L’INVENZIONE DELLE ALI, MONDADORI

Dall’autrice de LA VITA SEGRETA DELLE API, la storia di due donne straordinarie che lottano per conquistarsi la libertà, una giovane ragazza e la “sua” schiava nera..

NESCIO, STORIE DI AMSTERDAM, IPERBOREA

Una raccolta di storie straordinariamente moderne (vennero scritte ad inizio Novecento) con protagonisti un gruppo di amici,che viene naturale considerare hippy ante litteram, tra le gioie e le fatiche della vita, l’ironia dell’autore e la partecipazione per le loro vite. Che cos’è la vita, se non quell’osservare il mare tipico di Japi, pare voglia far intederci l’autore!

KAREN JAY FOWLER, SIAMO TUTTI COMPLETAMENTE FUORI, PONTE ALLE GRAZIE

“Un libro dal grande cuore, incredibilmente intelligente, profondo e ambizioso” dice Khaled Hosseini. Vincitore del Premio Pen|Faulkner 2014.

LAURA PARIANI, QUESTO VIAGGIO CHIAMAVAMO AMORE, EINAUDI

Intenso, profondo, suggestivo: aggettivi perfettamente adatti a questo nuovo romanzo di Laura Pariani, capace di offrirci una personale e azzeccata visione dei tormenti del grande poeta Dino Campana.

PAOLO NORI, SIAMO BUONI SE SIAMO BUONI, MARCOS Y MARCOS

Continuano le avventure tragolgenti di Ermanno Baistrocchi: un romanzo dal tono orale gustosissimo e graffiante, ironico e zeppo di spunti di riflessione sulla quotidianità e sulle buone letture!

DANIEL KEHLMAN, I FRATELLI FRIEDLAND, FELTRINELLI

Com’è realmente la vita che viviamo quotidianamente? I fratelli Friedland visti dalla giovinezza alla maturità, un attimo prima della crisi finanziaria del 2008, quando si spalancherà l’abisso sulle loro esistenze…

ERICH MARIA REMARQUE, LA NOTTE DI LISBONA, NERI POZZA

L’Europa del 1942 era calata nella notte della guerra, del trionfo del nazismo. Due profughi tedeschi in fuga si incontrano, vicino ad una nave che può segnare la speranza per fuggire ad una sorte segnata: una lunga confessione, consegnerà una memorabile storia di vita ed illusione.. Grandissimo autore!.

JULIO LLAMAZARES, LE LACRIME DI SAN LORENZO, CODICE

uno splendido libro dedicato alla memoria e agli affetti intimi, al tempo che passa e allo scarto tra le illusioni e quanto poi ci viene riservato dalla vita. Fanno da filo conduttore le stelle del firmamento, quello stesso cielo osservato con il padre spesso assente, immersi nella quiete dei campi dominati dall’odore del luppolo, quella volta celeste sempre e comunque identica a quella che l’autore mostrerà al figlio Pedro.

HAKAN GUNDAY, A CON ZETA, MARCOS Y MARCOS è giovane Hakan Gunday, ma ha talento da vendere. Nome conosciuto anche al di fuori dei confini greci e turchi: è nato a Rodi, ma da genitori turchi. Il suo è un libro tagliente in cui appare riflessa tutta la complessità della società turca, un mondo in cui anche i libri possono aiutare a salvare la vita…

 

 

 

aggiungiamo anche Una vita intera, di Robert Seethaler, Neri Pozza, un libro tenero e intriso di poesia in ogni pagina, la storia di una vita intera con i suoi momenti significativi, narrata con uno stile che ricorda quello di Robert Schneider de Le voci del mondo.

«Le parole di Seethaler sono leggere come il battito d’ali di una farfalla, ma sanno colpire al cuore con una forza incredibile».
Christine Westermann, WDR

 

 

Andreas Egger non ha mai gridato né esultato da bambino. Fino al suo primo anno di scuola non ha mai neppure davvero parlato. Quando nell’estate del 1902, ancora bimbo, lo tirano giú dal carro con cui giunge tra le montagne diventate poi sue, resta semplicemente muto a guardare in alto con grandi occhi stupiti le cime splendenti di bianco. Ha quattro anni all’epoca, e non interessa a nessuno. Men che meno a Hubert Kranzstocker, il contadino che lo accoglie controvoglia. Il bimbo è l’unico figlio di una cognata che ha condotto una vita leggera ed è stata perciò punita dal buon Dio con una tisi che se l’è portata via.
Kranzstocker non lo manda al diavolo unicamente perché reca al collo un sacchetto di cuoio con delle banconote. In compenso non esita a picchiarlo per un pane lasciato ammuffire, una vacca persa o un balbettio durante la preghiera della sera. Un giorno lo bastona a tal punto che nella gamba destra di Andreas ogni cosa va fuori posto. L’aggiustaossa di un paese vicino gliela sistema alla bell’e meglio, ma la gamba da allora spunta sbieca dall’anca, irrimediabilmente storta.
Andreas Egger non grida né esulta nemmeno quando, trent’anni dopo, fa la sua comparsa nella valle, tra le urla di gioia del paese, la squadra del cantiere della ditta Bittermann & Figli: duecentosessanta operai, dodici macchinisti, quattro ingegneri, sette cuoche e un drappello di aiutanti, l’avanguardia di una colonna incaricata di costruire una funivia e mutare per sempre il volto della valle.
Andreas Egger ubbidisce semplicemente in silenzio al suo destino: vivere tra la quiete e la bellezza dei monti e la crudeltà degli uomini. Impara cosí dapprima il mestiere di bracciante e poi di contadino, e alla fine entra a far partedella Bittermann & Figli. È «la gigantesca macchina chiamata Progresso», gli dicono. Ma a lui queste cose non interessano.
Soltanto una cosa gli sta a cuore: mettere piede nell’osteria del paese e incrociare lo sguardo di Marie Reisenbacher, la ragazza dai capelli biondi e la pelle rosea che lavora lí ai tavoli, e che un giorno gli ha procurato «un dolore sottile vicino al cuore» sfiorandogli appena il braccio. Perciò quando, un pomeriggio di fine agosto, riesce a strappare un bacio a Marie e a stringerla a sé e lei gli dice «Ohi. Quanta forza, che hai!», gli sembra di capire che, oltre alla crudeltà, esiste anche la possibilità del bene e della felicità tra gli esseri umani.
Nominato «libro dell’anno» dai librai tedeschi, selezionato da Der Spiegel come uno dei romanzi piú importanti del 2014, accolto con entusiasmo dalla critica e dal pubblico in Germania, Una vita intera si segnala, nella narrativa contemporanea, per la bellezza della sua scrittura e l’originalità della sua narrazione: l’unicità di un’esistenza qualunque.

 

Remarque in Davos, 1929.

Remarque in Davos, 1929. (Photo credit: Wikipedia)

 

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Le inchieste del colonnello Reggiani, Valerio Massimo Manfredi, Einaudi

Vedovo, con una figlia che cresce velocemente, il colonnello Aurelio Reggiani dedica tutte le sue energie alla lotta contro i furti di opere d’arte. E non importa se queste hanno già varcato i confini del paese: Reggiani e i suoi uomini sono pronti a seguirne le tracce anche in Sudamerica e nella Jugoslavia sull’orlo della guerra. Un lavoro che non richiede solo acume investigativo e organizzazione, ma pure una buona dose di savoir-faire, perché gli ambienti in cui ci si muove non sono propriamente “semplici”. Alti prelati, nobiltà e trafficanti internazionali: sono questi i soggetti con cui entrano in contatto l’affascinante colonnello e la sua squadra, composta da uomini efficienti e preparatissimi… anche se talvolta un po’ bon vivants.

 

 

 

A oriente del giardino dell’eden, Israel Singer, Bollati

Mattes Ritter è un venditore ambulante che percorre dal lunedì al venerdì le campagne della Polonia barattando cianfrusaglie con cibo, pelli e qualche spicciolo. Per poi tornare al suo villaggio, alla sua capanna e alla sua famiglia per lo Shabbat. La capanna pullula di bambine accettate solo per rispetto alla volontà divina, e di poco altro. La moglie, Sarah, è stremata dalle gravidanze e dalle fatiche domestiche. Non ci si stupisce quindi che nella nascita di un figlio maschio, Nachman, Mattes riponga le speranze di una vita, deciso a fare del piccolo un dotto e stimato rabbino.

Quando però Nachman viene sedotto da Hannah, e dalla sirena non meno potente del credo socialista, le speranze di Mattes cominciano a svanire. Ancora di più quando la bella, intelligente e avventurosa figlia Sheindel, che lavora come domestica a Varsavia, rimane incinta di un soldato russo, costringendo tutta la famiglia a trasferirsi nella grande città. Dove l’altra figlia, Reisel, incontra un destino ancora peggiore.

A Mattes, chiamato a combattere nella Prima guerra mondiale, resta solo un desiderio, che si porta dietro scritto su un pezzetto di carta: alla morte, venire sepolto come un ebreo. Ma anche questa speranza finirà in una fossa comune.

Nachman, diventato un agitatore socialista, finirà nelle prigioni polacche, e poi, rilasciato, inseguirà il suo sogno in terra sovietica, accolto a braccia aperte solo del Commissariato del Popolo per gli Affari Interni. Di nuovo arrestato e poi rilasciato con l’aiuto di Daniel, un leader socialista polacco, verrà alla fine espulso dal paradiso sovietico e si troverà a vagare nella terra di nessuno tra il confine russo e quello polacco.

Autore di quel bellissimo affresco, indimenticabile per ampiezza di visione e intenti, che è I fratelli Ashkenazi, Israel J. Singer offre di nuovo il quadro di una comunità perseguitata, calpestata, ma animata da un fuoco segreto, da un fervore che motiva le azioni di ogni personaggio. Dimostrando ancora una volta una straordinaria conoscenza degli abissi della povertà, e del modo di pensare e agire di uomini prigionieri dei livelli più bassi della comunità ebraica polacca. Implicito nel racconto è il giudizio su chi permette a queste disuguaglianze e ingiustizie di esistere, in modo particolare degli ebrei prosperosi che vivono nello stesso villaggio della poverissima famiglia di Mattes.

l’autore

Israel Joshua Singer (1893-1944), polacco, fratello maggiore del premio Nobel Isaac Bashevis, esordì nel 1922 con i racconti Perle, in yiddish, e continuò a scrivere in quella lingua anche dopo che si trasferì a New York (1933). La raccolta postuma di sue corrispondenze per il quotidiano «Jewish Daily Forward», Da un mondo che non c’è più (1946), costituisce una sorta di autobiografia. I fratelli Ashkenazi, ritenuto universalmente il suo capolavoro, è stato pubblicato da Bollati Boringhieri nel 2011.

 

Tatiana, Martin Cruz Smith, Mondadori

Arkady Renko, investigatore-icona cinico e malinconico, indaga sull’apparente suicidio di una nota giornalista investigativa, Tatiana Petrovna, caduta dal sesto piano di un palazzo a Mosca, lo stesso giorno in cui un multimilionario mafioso viene ucciso. Strana coincidenza: ovviamente Renko non crede assolutamente alla versione del suicidio della donna e, aiutato dal leale sergente Victor Orlov, continua a cercare la verità. Il complesso intrigo coinvolge la mafia russa, un giovane e geniale teenager che cerca di entrare nel computer della vittima e un viaggio a Kaliningrad, l’isolata enclave russa sul Mar Baltico. La Petrovna è chiaramente ispirata alla reporter Anna Politkovskaja, e Martin Cruz Smith ci mostra quanto la nuova Russia sia ossessionata dalla segretezza e dalla brutalità, esattamente come ai tempi del comunismo.

 

Portrait of Israel Joshua Singer

Portrait of Israel Joshua Singer (Photo credit: Wikipedia)

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Un altro libro da grandi emozioni. Israel era capace di scrivere un romanzone del tenore di questo, ma la sua fama venne oscurata da Isaac, l’altro fratello scrittore della famiglia Singer..

Una nuova brillante proposta di Adelphi Editore, che continua a sottrarsi alle logiche commerciali per proporre testi di qualità. Come alla sorgente il fiume Po è un fragile rigagnolo per poi acquistare forza e vigore scendendo a valle, La famiglia Karnowski parte in maniera sommessa per diventare pagina dopo pagina un vero capolavoro. Ogni tassello della storia risplende grazie alla bravura dell’autore, capace di illuminare il percorso della famiglia da uno Shtetl polacco alla nuova vita in America, passando attraverso l’illusione di una vita agiata nella Germania vista come la patria del progresso prima, prima del precipizio verso l’orrore nazista. Sono tante piccole tessere di un mosaico ricchissimo, cesellato sui tanti avvenimenti quotidiani, i piccoli cambiamenti, che implacabilmente fanno avanzare la narrazione. Che libro!

Israel J. Singer La famiglia Karnowski, Adelphi

Portrait of Israel Joshua Singer

Portrait of Israel Joshua Singer (Photo credit: Wikipedia)

Traduzione di Anna Linda Callow

Bastano a volte poche pagine per accorgersi di avere fra le mani un grande romanzo, e per cogliere quel timbro puro che ne fa un classico. È ciò che accade con La famiglia Karnowski di Israel J. Singer, maestro dimenticato, rimasto per troppo tempo nel cono d’ombra del più celebre fratello minore Isaac B., Premio Nobel per la letteratura. La pubblicazione di questo libro, fra i memorabili del secolo scorso, ha quindi il sapore di un evento, e di un risarcimento: finalmente, il lettore potrà immergersi nel grandioso affresco familiare in cui si snoda, attraverso tre generazioni e tre paesi – Polonia, Germania e America -, la saga dei Karnowski. Che comincia con David, il capostipite, il quale all’alba del Novecento lascia lo shtetl polacco in cui è nato, ai suoi occhi emblema dell’oscurantismo, per dirigersi alla volta di Berlino, forte del suo tedesco impeccabile e ispirato dal principio secondo il quale bisogna «essere ebrei in casa e uomini in strada». Il figlio Georg, divenuto un apprezzato medico e sposato a una gentile, incarnerà il vertice del percorso di integrazione e ascesa sociale dei Karnowski – percorso che imboccherà però la fatale parabola discendente con il nipote: lacerato dal disprezzo di sé, Jegor, capovolgendo il razzismo nazista in cui è cresciuto, porterà alle estreme conseguenze, in una New York straniante e nemica, la contraddizione che innerva l’intera storia familiare. Con una sapiente orchestrazione che è insieme un crescendo e un inabissarsi, Singer non solo ci regala pagine d’inconsueta bellezza ma getta anche uno sguardo chiaroveggente sulla situazione degli ebrei nel­l’Europa dei suoi anni, rivelando quelle virtù profetiche che, quasi loro malgrado, solo i veri scrittori possiedono.

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