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Posts Tagged ‘Istanbul’

 

 

“Derdâ correva come se nella vita non avesse fatto altro

che fuggire dal marito, senza meta.

Correva come non faceva più da cinque anni.

Man mano che aumentava la velocità sentiva le gambe più leggere.

Sfrecciando tra lampioni, stradoni deserti e statue di bronzo, come se tutta Londra si fosse fermata a guardarla, Derdâ sentiva le ali ai piedi per una sensazione a lei totalmente nuova: libertà.”

 

 

è giovane Hakan Gunday, ma ha talento da vendere. Nome conosciuto anche al di fuori dei confini greci e turchi: è nato a Rodi, ma da genitori turchi. Il suo è un libro fresco e tagliente in cui appare riflessa tutta la complessità della società turca,  più in generale narando un mondo in cui anche i libri possono aiutare a salvare la vita, in cui il destino può spesso rivelare sorprese inaspettate…

 

A con Zeta, Hakan Günday, Marcos Y Marcos

 

A con Zeta è stato proclamato “Miglior romanzo dell’anno 2011” in Turchia ed è tradotto in diciannove lingue.

 

C’è una bambina di nome Derdâ: deve abbandonare la scuola e il suo villaggio in Turchia per seguire a Londra un marito crudele. C’è un bambino di nome Derda: vive in una baracca dietro un cimitero di Istanbul e si guadagna il pane lucidando le tombe. Come la A e la Zeta, non potrebbero essere più lontani, e in mezzo ci sono tutte le parole che devono ancora dirsi.

Derdâ corre per le vie di Londra con un dizionario in mano; si è guadagnata la libertà facendo la pornostar in chador. Derda si fa tatuare il nome di uno scrittore sulle dita; corre per le vie di Istanbul con un romanzo in tasca e una pistola in pugno. Loro non lo sanno, ma si stanno correndo incontro.

Lui troverà lei in un video porno; lei troverà lui all’incrocio tra letteratura e vita.

Si riconosceranno grazie a un libro, a unirli per sempre saranno i corpi e le parole; come la A e la Zeta, saranno l’una per l’altro inizio e fine.

 

Un romanzo tenerissimo e insolente.

 

“Hakan Günday è la stella nascente della letteratura turca”. Time Out

 

Trad di Fulvio Bertuccelli

 

Ilustratore. Lorenzo Lanzi

Biografia

 

Hakan Günday, nato a Rodi nel 1976, ha sangue turco e sguardo europeo. Figlio di diplomatici, cresce spostandosi da una città all’altra, per poi approdare a Istanbul, dove adesso vive.

A ventitré anni, invece di varcare il portone dell’università, comincia a trascorrere le giornate al caffè di fronte e scrive il suo primo romanzo. Da allora ne ha scritti otto, diventando in Turchia l’autore che tutti gli editori vorrebbero pubblicare, perché è un mito tra i giovani e campione d’incassi in libreria.

Racconta storie a tinte forti con stile vivo e fulminante, con passione cocente e sensibilità delicata.

Tra incroci inediti di Oriente e Occidente, Hakan Günday coglie la vita in situazioni estreme, stagliandosi come una voce nuova e forte dell’Europa più giovane che cambia.

A con Zeta è stato celebrato come miglior libro del 2011 in Turchia ed è tradotto in diciannove lingue.

 

 

 

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nuovo appuntamento con il frate francescano Padre Matteo (figura ispirata ad un personaggio reale), archeologo e detective in Terra Santa. La trama si dipana tra le tre città eterne, Gerusalemme, Roma, Istanbul, Franco Scaglia con maestria e ottima prosa dipinge luoghi, situazioni (una Terrasanta che non conosce pace), e personaggi. Forse la trama non è all’altezza dei migliori thriller, ma il corollario che vi ruota attorna, fatto di archeologia, storia delle religioni, attento esame del presente, vale davvero l’acquisto!

 

 

Franco Scaglia, L’erede del tempo, Piemme

Padre Matteo è stanco. Il suo sogno di pace, ciò in cui ha creduto, per cui ha combattuto, sembra essersi spento, sepolto dai conflitti, dal disinteresse di chi gli sta intorno, dall’impossibilità di trovare un accordo tra due popoli costretti a convivere, israeliani e palestinesi.

Per questo decide di abbandonare tutto: il ruolo di custode di Terra Santa, la sua amata Gerusalemme. Lo hanno invitato a Roma, a Istanbul, e il viaggio potrebbe essere l’occasione per cambiare vita.

Prima di partire, però, Matteo viene coinvolto in due strani incidenti. Inizialmente non se ne cura, ma quando un suo amico israeliano viene assassinato dopo avergli rivelato di essere sulle tracce dell’ultimo erede dei Camondo, potente famiglia ebrea sterminata ad Auschwitz, Padre Matteo comprende di essere di fronte a una verità che fa paura a molti e che potrebbe mettere in pericolo la sua stessa vita.

Tra spie disposte a tutto, misteri che hanno origine in un tempo remoto e rivelazioni sconvolgenti, prende vita un nuovo appassionante romanzo d’intrigo che si snoda nelle tre grandi città eterne: Gerusalemme, Roma, Istanbul.

 

 

 

Nato a Camogli, pubblica da tempo con Piemme. Dopo tre romanzi di intrigo – Il custode dell’acqua, con cui ha vinto il premio SuperCampiello, seguito da Il gabbiano di sale e L’oro di Mosé, vincitore del Premio Internazionale di Letteratura Religiosa, tutti ambientati in Terra Santa e caratterizzati dallo stesso protagonista, il frate francescano Padre Matteo – ha pubblicato un altro romanzo, Luce degli occhi miei, e quattro opere di saggistica, Il viaggio di Gesù, Il giardino di Dio, In cerca dell’anima e Cercando Gesù, questi ultimi due con Monsignor Vincenzo Paglia, libri che hanno riscosso grande successo di pubblico e di critica, guadagnandosi anche due importanti premi letterari, il Premio Hemingway e il Premio Roma.

 

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la fascinosa Istanbul, anni ’30, descritta magistralmente: Nouchi è giovane, non bellissima, intenzionata a non sopportare più la misera dell’infanzia. E’ capace di far girare la testa agli uomini, senza mai concedersi fino in fondo: l’uomo che le è accanto ha ormai perso le illusioni, trascindandosi in un oscuro lavoro diplomatico per l’ambasciata francese, senza ambizioni e senza troppo denaro. Una cornice magnifica e una protagonista femminile di primordine per questo romanzo del sempre sublime Simenon!

English: Georges Simenon Português: Georges Si...

English: Georges Simenon Português: Georges Simenon, escritor belga, de língua francesa, autor de romances policiais (Photo credit: Wikipedia)

 

Georges Simenon,

I clienti di Avrenos, Adelphi

Traduzione di Federica Di Lella, Maria Laura Vanorio

 

Una città, Istanbul, ancora avvolta, all’ini­zio degli anni Trenta, da un’aura di eccitante depravazione. Una giovane donna, Nouchi, candidamente perversa, serafica­mente crudele, e capace di sedurre chiunque senza mai concedersi a nessuno. Un uomo non più giovanissimo, distinto ma squattrinato, che si è lasciato irretire, una sera, nel night-club dove Nouchi lavorava come entraîneuse, e che lei manovra a suo piacimento. Un gruppo di sfaccendati – artisti, giornalisti, uomini d’af­fari, nobili decaduti, viveur di mezza tacca -, che si ritrovano nel ristorante di Avrenos e passano le notti a bere raki e a fumare hashish, e che di Nouchi sono tutti più o meno innamorati. Se Emmanuel Carrère (che ne ha tratto una sceneggiatura televisiva) ha potuto dichiarare: «I clienti di Avrenos è un capolavoro», è soprattutto perché di personaggi femminili sconcertanti come Nouchi non se ne incontrano molti nei romanzi di Simenon – e non solo. Non ha ancora diciott’anni, non è particolarmente bella, ha una faccia irregolare e «due occhi penetranti come punte di spillo»; ed è ben decisa a non conoscere mai più la miseria e la fame che hanno segnato la sua infanzia viennese. A questo scopo giocherà tutte le sue carte – anche le più rischiose. Di I­stanbul, dove bisogna soltanto «accettare la vita come viene», abbandonandosi ai suoi perfidi incantesimi, Simenon fa la cornice perfetta per le trame ambiziose e svagate della sua incantevole, implacabile protagonista.

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Istanbul, Turkey

Image via Wikipedia

Quarta avventura per Yashim, investigatore nell’Impero ottomano in declino della prima metà dell’ottocento (siamo nel 1839). Una trama ricca e gustosa, una accurata ricostruzione storica un eccellente eroe alle prese con il disfacimento di un mondo, con la fine di un’epoca, e con tutte le conseguenze che ciò comporta.

Jason Goodwin, L’occhio del diavolo
Einaudi,

In una Istanbul che emana tutto il fascino malinconico di un grande impero in decadenza, il detective eunuco Yashim indaga su un caso che lo porterà nelle piú recondite stanze del palazzo: il serraglio del sultano.

Ci vuole uno scrittore dal talento prodigioso per restituire la Istanbul dell’impero ottomano in tutta la sua magnificenza.
Jason Goodwin lo aveva già fatto nei suoi tre romanzi precedenti, L’albero dei giannizzeri, Il serpente di pietra, Il ritratto Bellini, ma in questo suo nuovo libro i misteri della Sublime Porta sono piú affascinanti che mai.

Istanbul, 1839. L’ammiraglio della flotta ottomana è passato tra le file dell’esercito egiziano. Toccherà a Yashim scoprire che cosa possa aver condotto Fevzi Ahmet a tradire l’impero. Un’inchiesta che condurrà il detective eunuco nel serraglio del sultano, un mondo dominato dalla paura, l’ambizione e la superstizione, un mondo in cui i segreti sono quanto di piú sacro ci possa essere, le leggi sono sospese e le donne possono semplicemente sparire nel nulla.

«I cannoni risuonarono sul Bosforo. Il fumo bianco, colore del lutto, fluttuò a pelo d’acqua. Il sultano Mahmut II era morto. Era asceso al trono di Osman come monarca in turbante di un impero medievale ed era morto in fez e redingote. Nel suo lungo regno aveva dato all’impero ottomano la sella alla francese, una sorta di costituzione, un esercito moderno e i fucili a percussione. Aveva annientato i feroci giannizzeri, in quanto ostacolo al progresso, e aveva ceduto la Grecia ai greci, la Crimea ai russi e l’Egitto a un avventuriero albanese di nome Mehmet Ali Pascià. Si era costruito un palazzo moderno a Besiktas, dove manteneva un harem come gli antichi sultani. Nell’harem c’era il pandemonio».

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UN geoscheme subregions of Asia: Eastern Asia ...

Image via Wikipedia

 

tempo di vacanze, ci pare.  Per ogni vostra destinazione, Atlantide ha pronto una amena lettura, pertinente con il luogo che avete scelto .

Ecco i nostri consigli per Asia e Oceania, edizione 2011

ASIA E OCEANIA

AUSTRALIA, Craig Silvey, Jasper Jones, Giano

TURCHIA: i gialli di  Aykhol Esmahan, con protagonista una libraia tedesca , ad Istanbul

Emanuele Bellini, Mamma li turchi – in bicicletta nelle terrre dell’apocalisse,

INDIA: Manu Joseph, Il gioco di Ayan, Dedalo

Morais , Madame Mallory e il piccolo chef indiano, Neri Pozza

GIAPPONE: Kawakami Hiromi, La cartella del professore, Einaudi

CINA: Zijan Chi, Ultimo quarto di luna, Corbaccio

ASIA: Ella Maillart, La via crudele, Edt

FILIPPINE,Syiuko Miguel, Ilustrado, Fazi

MEDIO ORIENTE: A. William Kinglake, Eothen – viaggio in Oriente, Ibis

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aykol

che piacere incontrare nuovamente Kati Hirschel, la libraia tedesca trapiantata in terra turca, occasionalmente ( tra il lavoro in libreria e la vita privata ) detective per caso. Un nuovo delizioso giallo, un libro di cui val la pena gustarsi l’atmosfera, per calarsi nella realtà di una Turchia piena di contrasti, ma quantomai affascinante e dinamica.

Appartamento a Istanbul, Aykol Esmahan, Sellerio

Kati Hirschel è una berlinese trapiantata a Istanbul da una quindicina d’anni. Gestisce una libreria specializzata in gialli, per il resto il suo tempo è preso a occuparsi di una quantità di piccoli affari pratici che la sballottano da un estremo all’altro della città che abbraccia il Bosforo. E parla, conversa continuamente e con chiunque, di ogni ceto occupazione e risma, amiche e vicini, amori, e personaggi con cui viene in contatto per il lavoro o per le altre incombenze: storie, particolari, vicende, incontri che finiscono per sommergerla di atmosfere metropolitane e, con lei, chi la segue nella sua giornata. E il ritmo di questa spericolata città che la attraversa e i delitti in cui si lascia coinvolgere da investigatrice involontaria funzionano inconsciamente come ottimi pretesti per tuffarsi nel miscuglio di vizio, affari e politica su cui galleggia la città. Un affarista è stato ucciso, un uomo che controllava un numero di posteggi in centro e speculava in aree edificabili. Caso vuole che il delitto sia avvenuto poco dopo un alterco con Kati, per via di un appartamento che la libraia vorrebbe comprare. Facile, per la polizia, sospettare di lei, ma è soprattutto la curiosità che spinge Kati a occuparsi delle strane circostanze di una morte che non avrebbe dovuto avvenire così facilmente. E mentre Kati scorre l’intera catena di conoscenze e contatti, piomba un secondo omicidio. Stavolta è immediato orientarsi verso i soci del morto e verso i circoli di politici fondamentalisti.

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