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La casa di pietra, Anthony Shadid, il nostro libro del cuore della settimana
Posted in i libri che ci sono piaciuti - recensioni, tagged Anthony Shadid, autori libanesi, FELTRINELLI, Jabbour Douaihy, La casa di pietra, libano, libri, libri consigliati, libri sul libano, National Book Award, nuovi libri consigliati, recensioni, recensioni di libri, San Giorgio guardava altrove on novembre 8, 2012| Leave a Comment »
La casa di pietra
Anthony Shadid, Add Edizioni,
Traduzione di Stefania Rega
Si comincia con una casa da rimettere in sesto, nel sud del Libano, una casa di famiglia in cui sono passati i propri avi accumulando oggetti, sentimenti, culture. Per un anno intero Anthony Shadid abita e ristruttura quella casa, scoprendo in quelle stanze, attraversate con il passo del cronista, la storia della propria famiglia e di tutto il Medio Oriente.
Muovendosi tra le grandezze e le meschinità dell’uomo, tra epoche di glorie e declino fino a una quotidianità sempre più difficile, Shadid racconta come si mischiano tra loro e come si scontrano le culture e perché ognuno di noi è inscindibilmente legato alle proprie radici. Finalista al National Book Award 2012
“Questo è sì un libro sulla guerra, sulla perdita, su una zona del mondo devastata e sulla toccante storia di una famiglia, ma è scritto con il candore e la poesia che lo rendono una lettura che non si vorrebbe finire mai.”
Dave Eggers
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Ancora Libano
nel convincente Pioggia di giugno, suo primo libro edito in Italia, Jabbour Douaihy narrava di un ritorno al villaggio d’origine, motivo in questo caso per ricercare le cause di una insensata guerra fratricida, dei motivi che hanno portato a decenni di stragi e morti, agli effetti sulle vite della popolazione, sulla scomparsa del padre. Ecco la sua seconda prova narrativa:
Jabbour Douaihy, San Giorgio guardava altrove, Feltrinelli
Trad Elisabetta Bartuli
Di nuovo sulle sue montagne ma anche a Tripoli e a Beirut, Jabbour Douaihy narra in questo romanzo la storia di Nizam, nato in una famiglia sunnita di Tripoli, seconda città del Libano, e allevato in un paesino di villeggiatura montana, Haoura, da un’abbiente famiglia maronita che gli darà il proprio nome e la propria religione. Ventenne, a Beirut, frequenta la gioventù rivoluzionaria sessantottina. È qui che lo sorprende lo scoppio della guerra civile. Ed è qui che affronta la sua duplice appartenenza, musulmana e cristiana, di cui lui non si è mai crucciato ma che nessuno, nelle due comunità, ha mai accettato. Nell’epilogo, tragico e al contempo demenziale, Nizam diventa metafora di un paese diviso dalla follia identitaria dei suoi abitanti.
Il tema dell’identità, delineato con originalità ed emozione, i personaggi, lo stile narrativo fluido e trasparente, ingentilito da descrizioni della natura molto poetiche, visionario nella follia e nella solitudine del protagonista, fanno di San Giorgio guardava altrove un romanzo davvero intenso e attuale che descrive il dramma di un uomo nato musulmano, cresciuto cristiano, e che da adulto non sa chi è, in un paese dove questa libertà non esiste.
“Chiunque vide Nizam al-‘Alami avanzare, quel mattino, schiena dritta e occhi fuori dalle orbite, lungo il marciapiede di destra, dal lato opposto rispetto al Tribunale militare e alla sede provvisoria del Parlamento, non ebbe bisogno di approfondimenti fisiognomici per capire che quel bel ragazzo biondo con gli occhi azzurri stava macinando qualcosa di ponderoso.”
I migliori romanzi degli ultimi mesi . Secondo Atlantide
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I migliori romanzi degli ultimi mesi . I nostri suggerimenti di lettura e per i regali!
GLI OCCHI DELL’URAGANO, BERTA SERRA MANZANARES, LA NUOVA FRONTIERA
Un potente romanzo storico, dalle notevoli qualità letterarie, incentrato sull’incontro con una realtà diversa da quella immaginata che la protagonista, Clara Martì, incontrerà lasciando Barcellona per Cuba, nel XIX secolo.
LA FIGLIA DEL REVERENDO, FLORA MCDONALD MAYOR, NERI POZZA
Una piacevole sorpresa, una autrice sconosciuta che Neri Pozza fa scoprire al pubblico italiano,da accostare alle letture di Jane Austen o Emily Bronte. Pubblicato la prima volta nel 1924, è una profonda esplorazione del rapporto di Mary con suo padre, pastore di un piccolo paese,e del suo progressivo incedere verso un bisogno di un amore che non sia solo quello filiale.
IL LIBRO DEI BAMBINI, ANTONIA BYATT, EINAUDI (la foto che vedete in questo articolo è quella dell’autrice)
Un libro dalla ricchissima architettura, fin dalle prime pagine si resta sorpresi dalla potenza dell’autrice, dalla sua capacià di ridare vita ad un’epoca, quella Edoardiana dell’Inghilterra tra il diciannovesimo secolo e il ventesimo: epoca piena di ottimismo,ma in procinto di precipitare verso la Prima Guerra Mondiale.
UN GIORNO, DAVID NICHOLSON, NERI POZZA
Un amore interrotto dal destino, ma i protagonisti resteranno in contatto per vent’anni ancora, raccontandosi tutto, pensando all’altro con nostalgia e desiderio.
LA VIA DELLE DONNE, MARLENE NIEKERK, NERI POZZA
Una fattoria in Sudafrica, una padrona e una serva, e cinquant’anni di storia per un grande romanzo!
LA IANARA, LICIA GIAQUINTO,ADELPHI
Campania, Anni Sessanta. Con un linguaggio coinvolgente Licia Giaquinto restituisce al lettore l’inc anto di una terra madre intrisa di cultura popolare e di riti arcaici, di fatica popolare e di distacco nobiliare, di superstizioni, di volgare modernità (le lettere dell’Anas…) che si affaccia su un paesaggio cristallizzato.
RIVA, KIM THUY, NOTTETEMPO
E’ un libro dalle modeste dimensioni, ma assai denso di poesia ed emozione, quello di Kim Thuy dedicato ai propri ricordi personali, alla sua esperienza di fuga dal Vietnam comunista.
LA MAPPA DEI SOGNI, REIF LARSEN, MONDADORI
Un on the road buffo e tenero con un piccolo grande protagonisa, alle prese con i misteri della vita e della sua famiglia
LA BELLEZZA DEL MONDO, MICHEL LE BRIS, FAZI
Un romanzone d’avventura molto affascinante, ispirato alla figura di Osa Johnson, americana che divenne una delle prime “documentariste” nell’Africa selvaggia dei primi decenni del Novecento
RESTA CON ME, ELIZABETH STROUT, FAZI
È una piccola cittadina dell’Ovest lo sfondo per questo nuovo emozionante libro di Elizabeth Strout, autrice dalla solida e cristallina prosa già vincitrice del Pulitzer con Olive Kitteridge. Un altro capolavoro di introspezione psicologica.
ACCIAIO, SILVIA AVALLONE, RIZZOLI
Due ragazzine che crescono, nella periferia di una città italiana “minore”: un buon esordio, finalista al Premio Strega!
PIOGGIA DI GIUGNO, JABBOUR DOUAIHY, FELTRINELLI
Un uomo ritorna in Libano, nel suo villaggio d’origine. Sarà proprio il ritorno a scatenare la ricerca delle cause di una insensata guerra fratricida, dei motivi che hanno portato a decenni di stragi e morti, agli effetti sulle vite della popolazione, sulla scomparsa del padre.
L’UOMO CHE ANDAVA AL CINEMA. GRAHAM PERCY, MARCOS Y MARCOS
Un grande personaggio letterario che disdegna la realtà esce da questo libro, sospeso e ammaliato dall’arte cinematografica, in cui tutto diventa possibile, che troverà ad un certo sulla sua strada la divina Kate, che non si sente proprio tale…
UNA RAGAZZA DA TIFFANY, SUSAN VREELAND, NERI POZZA
Ispirato ad una figura realmente esistita, Clara Wolcott, che lavorò nel laboratorio di Tiffany agli inizi del Novecento! Un bel romanzo storico, e sullo sfondo l’atmosfera elettrizzante di quegli anni, e il mondo della creazione artistica.
JASPER JONES, CRAIG SILVEY, GIANO
“Tensione, ingiustiza, ipocrisia, l’amore sincero dell’adolescenza e l’amcizia, echi de Il giovane Holden e de Il buio oltre la siepe” in questo avvincente romanzo che ci arriva dall’Australia.
IL SORRISO DEI GABBIANI, KRISTIN MARJA BALDURSDOTTIR, ELLIOT
Uno stile piacevolissimo, arguto ed ironico per questa commedia tutta al femminile dai toni noir, ambientata nell’Islanda degli anni Cinquanta, con la modernità che stava arrivando sull’isola…
SENOR PEREGRINO, CECILIA SAMARTIN, BOMPIANI
Realismo e illusione si fondono, in questa storia intensa narrata da una autrice accostata a Isabel Allende
I MILLE AUTUNNI DI JACOB DE ZOET, DAVID MITCHELL, FRASSINELLI
Fine del Diciottesimo secolo, Estremo oriente. Jacob va incontro al suo destino, tra incontri e tradimenti, delitti ed amicizie, sullo sfondo di un mondo sfuggente e difficile da decifrare
L’ULTIMA CAROVANA DELLA PATAGONIA, RAUL ARGEMI, LA NUOVA FRONTIERA
Una satira caustica sul crollo economico argentino, un romanzo sui sogni distrutti di una generazione, col sorriso sulle labbra
OMBRE BRUCIATE, KAMILA SHAMSIE, PONTE ALLE GRAZIE
C’è tutto il XX secolo in questo romanzo, che abbraccia continenti e decenni; un libro in cui, partendo dalle esistenze dei protagonisti giungiamo preesto a cogliere prospettive più ampie.
IL BUON LADRO,HANNAH TINTI, EINAUDI
Un debutto notevole, amato dalla critica e dal pubblico: è quello di Hannah Tinti, capace di dare vita ad un colorito romanzo old fashioned alla maniera dei grandi d’Ottocento, pensiamo in particolare a Stevenson e a Dickens.
LONDRA CHIAMA, VALENTINA AGOSTINIS , IL SAGGIATORE
Otto grandi scrittori raccontano la loro metropoli: la LONDRA di Nick Hornby, Hanif Kureishi, Monica Ali, James Ballard e altri, dando vita ad un folgorante ritratto.
UN UOMO SOLO, CRISTOPHER ISHERWOOD, ADELPHI
La giornata ordinaria di un professore di mezza età addolorato per la morte improvvisa del compagno diventa il delicato e a tratti caustico racconto di un uomo solo, ripercorrendo gli attimi quotidiani rivestiti delle consuete occupazioni, mescolando sensazioni intime e visioni sul mondo che lo circonda, gioie e dolori , la necessità di amara, l’approssimarsi della vecchiaia e la mancanza del compagno
il libro del cuore della settimana, Pioggia di giugno, Jabbour Douaihy, Feltrinelli
Posted in i libri che ci sono piaciuti - recensioni, tagged autori libanesi, FELTRINELLI, Jabbour Douaihy, libri, libri consigliati, nuovi libri consigliati, Pioggia di giugno, recensioni di libri on settembre 9, 2010| Leave a Comment »
Elia è il protagonista di ‘Pioggia di giugno’,nato esattamente nove mesi e una settimana dopo un terribile fatto di sangue accaduto in una chiesa che segnerà l’inizio, nel 1957, della guerra fratricida tra potenti famiglie del Paese: siamo nel nord del Libano, tra i monti. Nato dopo quindici anni di infruttuoso matrimonio, su di lui aleggerà il sospetto di essere frutto di un’unione avvenuta proprio la notte precedente il massacro, prologo delle guerre civili che insanguineranno la nazione. Per questo motivo, per sfuggire ai sospetti, verrà allontanato dai genitori ed inviato lontano, prima a Beirut, poi a New York. Sarà proprio il ritorno al paese a scatenare la ricerca delle cause di una insensata guerra fratricida, dei motivi che hanno portato a decenni di stragi e morti, agli effetti sulle vite della popolazione, sulla scomparsa del padre. Una narrazione ferma, vivida e serrata, vista prima con gli occhi di un bambino che viene riportato con i compagni al villaggio, dopo i primi tragici fatti, accompagnato dal mesto e silenzioso pianto dell’autista del bus, per poi udire altre voci e altri punti di vista a dar vita all’opera. Un libro notevole, meritevole di entrare nella nostra personale top ten degli ultimi sei mesi! Ottimo!
Pioggia di giugno, Jabbour Douaihy, Feltrinelli
Elia, torna nel suo paese arroccato in cima alla montagna libanese per indagare sui motivi che lo hanno costretto, vent’anni prima, a partire per gli Stati Uniti… Una profonda indagine sulle cause e sugli effetti di ogni scontro fratricida. Una riflessione sulle fragilità delle ideologie, sulla caducità delle arroganze, sulle infinite varianti della resistenza degli umili.
Il libro
“San Michele è stato colpito all’ala da un proiettile calibro 14, san Giuseppe a un occhio. Un’altra pallottola è entrata nel breviario di padre Antonios, era un libro grosso e lui lo aveva in mano. Il pastorale del vescovo è caduto a terra, glielo abbiamo restituito soltanto due giorni dopo, quando il suo diacono è venuto a cercarlo. A quelli che le dicono che è stato colpito anche il tabernacolo, lei risponda che stanno mentendo, io l’ho visto coi miei occhi. Il confessionale sì, è vero, è stato crivellato di colpi. Dicono che, dentro, si fosse nascosto uno che sparava in tutte le direzioni…”
Pioggia di giugno non è soltanto la storia di un uomo, Elia, che, ai nostri giorni, torna nel suo paese arroccato in cima alla montagna libanese per indagare sui motivi che lo hanno costretto, vent’anni prima, a partire per gli Stati Uniti. Né soltanto la storia di sua madre, Kamleh, che in quel paesello ha consumato tutta la propria vita. Non è nemmeno soltanto la storia della faida tra due famiglie maronite che hanno condiviso un territorio angusto pur essendo separate da ataviche rivalità. Né soltanto la storia di un fatto di sangue avvenuto nel 1957, episodio che può considerarsi prodromo e paradigma della guerra civile che ha insanguinato il Libano dal 1975 al 1990. Pioggia di giugno è anche una profonda indagine sulle cause e sugli effetti di ogni scontro fratricida, una ferma denuncia dei danni del comunitarismo esasperato, una messa alla berlina delle velleità delle appartenenze identitarie, un’amara constatazione dell’impossibilità di rimanere neutrali.
In una carrellata, a tratti scanzonata, di individui strattonati tra la propria pochezza e qualche slancio di grandezza, Pioggia di giugno ci fa riflettere sulle fragilità delle ideologie, sulla caducità delle arroganze, sulle infinite varianti della resistenza degli umili e, per finire, anche sull’egoismo dell’amore.
Jabbour Douaihy
Professore di letteratura francese all’università di Tripoli, Jabbour Douaihy è nato nel 1949 a Zghorta in Libano. Lavora come traduttore e critico per L’Orient littéraire. Nel 2008 è stato tra i finalisti del Booker Prize per la letteratura araba con il romanzo Pioggia di giugno (Feltrinelli, 2010), dedicato al ricordo del giornalista Samir Kassir, al fianco del quale ha lavorato dal 1995 al 1998 nella redazione dell’Orient- Express.