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Posts Tagged ‘Jorge Luis Borges’

24 gennaio 1916. Nasce a Ferrara Arnoldo Foà, grande attore, splendida voce. Ascoltatelo leggere I GIUSTI di Jorge Luis Borges, e anche tutto quello che trovate sul web:

I giusti (Jorge Luis Borges)
Un uomo che coltiva il suo giardino, come voleva Voltaire.
Chi è contento che sulla terra esista la musica.
Chi scopre con piacere una etimologia.
Due impiegati che in un caffè del Sud giocano in silenzio agli scacchi.
Il ceramista che intuisce un colore e una forma.
Il tipografo che compone bene questa pagina che forse non gli piace.
Una donna e un uomo che leggono le terzine finali di un certo canto.
Chi accarezza un animale addormentato.
Chi giustifica o vuole giustificare un male che gli hanno fatto.
Chi è contento che sulla terra ci sia Stevenson.
Chi preferisce che abbiano ragione gli altri.
Tali persone, che si ignorano, stanno salvando il mondo.

http://www.lameditazionecomevia.it/borges3.htm

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un gran bel giorno per la letteratura, il 24 agosto del 1899: a Buenos Aires nasceva Jorge Luis Borges.

 

una sua poesia, dedicata all’amicizia:

 

Non posso darti soluzioni per tutti i problemi della vita,

Non ho risposte per i tuoi dubbi o timori,

però posso ascoltarli e dividerli con te.

Non posso cambiare né il tuo passato né il tuo futuro,

però quando serve starò vicino a te.

Non posso evitarti di precipitare, solamente posso offrirti la mia mano perché ti sostenga e non cada.

La tua allegria, il tuo successo e il tuo trionfo non sono i miei,

però gioisco sinceramente quando ti vedo felice.

Non giudico le decisioni che prendi nella vita,

mi limito ad appoggiarti, a stimolarti e aiutarti se me lo chiedi.

Non posso tracciare limiti dentro i quali devi muoverti,

però posso offrirti lo spazio necessario per crescere.

Non posso evitare la tua sofferenza, quando qualche pena ti tocca il cuore,

però posso piangere con te e raccogliere i pezzi per rimetterlo a nuovo.

Non posso dirti né cosa sei né cosa devi essere,

solamente posso volerti come sei ed essere tuo amico.

In questo giorno pensavo a qualcuno che mi fosse amico,

in quel momento sei apparso tu…

Non sei né sopra né sotto né in mezzo, non sei né in testa né alla fine della lista.

Non sei né il numero uno né il numero finale e tanto meno ho la pretesa

di essere io il primo, il secondo o il terzo della tua lista.

Basta che tu mi voglia come amico.

Poi ho capito che siamo veramente amici.

Ho fatto quello che farebbe qualsiasi amico:

ho pregato e ho ringraziato Dio per te.

Grazie per essermi amico.

 

da Poesie, Rizzoli

 

Español: Jorge Luis Borges

Español: Jorge Luis Borges (Photo credit: Wikipedia)

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prima di Argentina  – Svizzera di calcio di oggi: Un ritratto di Baires, o un romanzo di Max Fritsch?

El Caminito de La Boca - Buenos-Aires

El Caminito de La Boca – Buenos-Aires (Photo credit: Wikipedia)

Buenos Aires, Ritratto di una città,
 Nick Caistor, Odoya

L’architetto Le Corbusier definì Buenos Aires “la capitale di un impero immaginario”. A partire dalla sua fondazione nel VI secolo, la principale città argentina è stata tanto un luogo dell’immaginazione quanto lo scenario di numerosi eventi storici cruciali. Dalle invasioni straniere del passato ai più recenti colpi di stato e dittature militari, parallelamente alla storia della città si è sviluppata una vibrante cultura popolare generata dalla durezza dell’immigrazione e dalla nostalgia per una patria perduta.
Questa guida culturale ci spinge a riflettere sugli sforzi di uomini e donne per costruire una città dove realizzare i propri sogni, fornendoci al contempo un vivido affresco della Buenos Aires odierna. Dai grattacieli sorti lungo l’estuario del Rio de La Plata al pittoresco porto di La Boca da dove migliaia di migranti si sono affacciati per la prima volta al nuovo continente, Buenos Aires ha creato la sua propria leggenda, che oggi rivive nelle tanguerie, negli affollati campi da calcio, nei caffè dove prendono vita sostenuti dibattiti o da dove osservare il movimentato viavai dei passanti.
Nick Caistor ci porta all’interno della brulicante città, mostrandoci come il passato abbia plasmato le sue strade, come la politica argentina abbia lasciato il proprio marchio in ogni angolo urbano, come ogni nuova ondata di abitanti si sia venuta a integrare al variegato mix culturale della città. Esplorando la complessa eredità lasciata tanto del colonialismo spagnolo quanto del peronismo. Riflettendo su quanto abbiano rappresentato per Buenos Aires scrittori come Darwin e Humboldt, Borges e Cortázar. Rivelandoci Buenos Aires come città vivissima e pulsante di musica, danza e spettacolo.

“E la città, adesso, è come una mappa delle mie umiliazioni e fallimenti;
da quella porta ho visto i tramonti e davanti a quel marmo ho aspettato invano.
Qui l’incerto ieri e l’oggi diverso mi hanno offerto i comuni casi di ogni sorte umana;
qui i miei passi ordiscono il loro incalcolabile labirinto.”
– Jorge Luis Borges, Buenos Aires –

Autore
Nick Caistor ha vissuto a Buenos Aires per molti anni, continuando a esplorarla e studiarne l’evoluzione architettonica, politica, economica e culturale nell’ultimo decennio. Corrispondente dall’Argentina per la BBC, ha scritto e tradotto numerosi libri sull’America Latina.

Max Fritsch

Max Frisch
Il silenzio, DelVecchio edizioni
Balz Leuthold non ha mai voluto essere una persona ordinaria. Poco prima del suo trentesimo compleanno, però, si rende conto di non potersi neanche considerare davvero una persona straordinaria. Nella vita, fino a ora, non ha compiuto azioni degne di particolare nota, nessuna invenzione, nessuna creazione artistica o letteraria che lo elevino a persona speciale. Allora ha preso una decisione: scalerà quella montagna che da giovane guardava ergersi sulle sue passeggiate, che faceva ombra ai discorsi con il fratello “adulto”. Compirà un atto eroico, e con questa azione “virile” darà un senso compiuto alla sua esistenza. È deciso: azione o morte. Ma giunto in montagna alla locanda dove sostava anche in gioventù, incontra una giovane straniera, che lo guarda e lo vede come nessuno fino ad allora lo ha mai guardato e visto. Chi è lei, da che vita proviene? Perché sembra non aver paura di nulla? E dall’incontro tra i due scaturiscono gli interrogativi, e la narrazione si sviluppa e trascina via il lettore proprio come un torrente montano scorre rumoreggiando tra i crepacci, e il vortice di pensieri e accadimenti lascia senza fiato, travolge come il senso di assoluto degli ambienti montani, dove il sorgere del giorno e il calare della notte sono eventi che penetrano le fibre dell’individuo tanto quanto fame, sonno e sete. E la domanda echeggia: cosa fa di una vita una vita veramente compiuta? Ha a che fare, questo, con la felicità?

Max Frisch dà voce alle domande di un uomo alle prese con il proprio prepotente bisogno di compiutezza.
Il Venerdì di Repubblica

È NATO A ZURIGO NEL 1911, ED È STATO uno dei più noti e importanti scrittori del secondo Novecento, entrato a far parte anche del canone scolastico in particolare per i grandi romanzi, Homo Faber, Il mio nome sia Gantenbein e Stiller. Ma forse ancora più interessanti dei romanzi sono le narrazioni brevi e soprattutto il suo teatro (Andorra, La muraglia cinese, Don Giovanni o l’amore per la geometria), e gli sceneggiati radiofonici, di grande profondità e incisività. Architetto, soldato, giornalista e grande viaggiatore, Frisch fu da giovane un esperto scalatore, e la montagna rimase tra le sue passioni come luogo reale e simbolico, insieme alla letteratura, la psicologia e la geometria. La sua vita fu ricchissima di cambiamenti di ritmo e scenario, amicizie stimolanti (tra cui quelle con Brecht, Dürrenmatt e Ingeborg Bachmann), eventi imponderabili e riconoscimenti. Sempre apparentemente in fuga, adorava i rifugi, tra cui il più amato, dalla fine degli anni Sessanta, fu una vecchia stalla a Berzona da lui riadattata a residenza. Frisch ottenne tutti i più importanti riconoscimenti di ambito germanofono e anche molti premi e attestazioni di merito in Francia, Inghilterra, Israele e Stati Uniti

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Silvina Ocampo

Silvina Ocampo (Photo credit: Wikipedia)

 

 

 

ci ripetiamo, non si entra per caso nella cerchia di amicizie di personaggi come Jorge Luis Borges e Adolfo Bioy Casares, Italo Calvino, Rodolfo Wilcock, De Chirico (di cui fu allieva come pittrice): il talento è necessario! Silvina Ocampo, nata nel 1903, apparteneva ad una famiglia agiata di Buenos Aires, sorella minore dell’editrice e scrittrice Victoria.
Seguì la tradizione culturale della sua famiglia, entrando presto in contatto con l’ambiente intellettuale argentino, arrivando  a conoscere Jorge Luis Borges e Adolfo Bioy Casares, che sposò nel 1940.
Scrisse poesie, racconti, romanzi e opere teatrali, e libri per bambini; insieme a Borges e a Bioy Casares è famosa in particolare per essere una scrittrice di storie fantastiche, e appassionata del genere: ricordate la celebre Antologia della letteratura fantastica, da lei curata insieme a Borges e Casares (Einaudi)?
La stesura di questo libro fu particolarmente lunga, tanto da far quasi intravedere un percorso parallelo dell’opera con quello della sua creatrice.

L’introduzione chiarisce che Silvina Ocampo lavorò su quest’opera fino ai suoi ultimi giorni, alla soglia dei novanta anni, e possiamo immaginare il suo destino simile a quello dell’analfabeta voce narrante, alle prese con la necessità di fermare con i ricordi il suo dissolversi in un ampio oceano. Immaginiamo l’autrice preda dei suoi sogni ricorrenti di finire annegata in mare (lo riferisce Alberto Manguel)….Fu la segretaria di una vita, Elena Ivulich, a recuperare l’ultima versione di quest’opera, forse giudicata ancor non definitiva dall’autrice.

 

La protagonista de La promessa è immersa nelle acque del mare, caduta dal piroscafo con cui doveva raggiungere Città del Capo. Per sopravvivere si costruisce un percorso mentale fatto dei ricordi delle persone che ha conosciuto, in quello che sembra essere l’ultimo sprazzo di coscienza di una persona moribonda. I ritratti che affiorano, i nomi ricorrenti, creano un arazzo riuscitissimo, lasciando intravedere la vita della protagonista

Nelle sue opere il  fantastico è più simile a quello di Cortazar che a quello di Borges, con l’irruzione dello straordinario nell’ordinario, e quello che coglie di sorpresa il lettore è la sua capacità di far emergere con poche righe, con qualche dettaglio, il lato nascosto dei suoi protagonisti, colti nei loro affari quotidiani, di far apparire ciò che non è e viceversa. La sua prosa è una vera e propria libidine per il lettore, per i dettagli variopinti ( “Sottile, alta, con i capelli bianchi e azzurri come la vistosa guarnizione di un dolce”) e le similitudini che possono sembrare incongruenti che infligge ai personaggi dei suoi libri.

 

Come Sherazade, inizia a raccontare le sue storie alla morte, “perché concedesse la vita a me e alle mie immagini”.

 

Quel che è certo, è che questa signora merita di figurare nel mondo letterario non solo come amica di Borges e Bioy Casares, ma alla pari con la grandezza di questi autori!

 

 

Silvina Ocampo, La promessa, La nuova frontiera
Trad Francesca Lazzarato

 

Una donna si sporge dalla balaustra di un transatlantico in navigazione sull’Atlantico per recuperare una spilla che è rimasta impagliata alla sua sciarpa e cade accidentalmente in mare aperto. Mentre vede la poppa della nave che si allontana fa una promessa a Santa Rita, la santa protrettrice della causa impossibili: se riesce a salvarsi scriverà la storia della sua vita.
Luoghi e personaggi sfilano tumultuosamente davanti ai suoi occhi mentre il mare, tutto intorno, inizia a mostrare la sua forza minacciosa. A poco a poco l’immaginazione della naufraga s’impadronisce dei ricordi e li affranca dalla schiavitù del verosimile: la lotta con la morte ammette il ricorso a ogni stratagemma narrativo, a ogni invenzione di cui solo lo stile sicuro e sempre inspirato di Silvina Ocampo è capace.
Questo romanzo fantasmagorico, così lo definì l’autrice, al quale lavorò con dedizione per più di venticinque anni, sorprende per lo stile e per la ricchezza della trama e rappresenta un nuovo tassello nell’opera di riscoperta e ripubblicazione degli scritti della grande scrittrice argentina che laNuovafrontiera sta portando avanti.

 

 

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Leopoldo Lugones

Leopoldo Lugones (Photo credit: Wikipedia)

Una voce narrante, appartentente ad una persona reclusa in un ospedale militare, temporaneo rifugio alle torture inflitte dagli sgherri del regime, ci conduce nell’inferno della dittatura che inflisse decenni terribili ai cittadini dell’Uruguay.  Una voce che, pur colpita ed umiliata, è ancora capace di vedere quanto accade intorno, di portare a noi la testimonianza di uomini inermi nelle mani dei militari. Una voce, quella dell’autore,  che appartiene realmente ad una persona che è passata da quelle stanze, ha subito le violenze e vi ha assistito. E che non vuole che l’oblio avvolga tutto!

Sala 8
Mauricio Rosencof, Nova Delphi
Collana: Contemporanea

La sala di un ospedale è vista e raccontata attraverso lo sguardo sconcertato di un desaparecido, che è stato nella Sala 8 prima di venire trasportato via e fatto sparire. I personaggi che giacciono sui letti sono creature distrutte ma non vinte, tratteggiate con commovente tenerezza. Sala 8 è una storia dove la morte è una presenza costante ma non viene mai nominata. Il dialogo con il passato, la ricerca disperata della verità e l’umanità sconsolata di chi non ha voluto arrendersi agli orrori della dittatura militare vengono raccontati dall’autore con ironia e affetto. Sala 8 è stato presentato al Museo della Memoria Haroldo Conti di Buenos Aires.

“Sala 8 è un delicato omaggio ai desaparecidos, reso nella consapevolezza dell’orrore inarrivabile a cui furono sottoposte centinaia di migliaia di persone sotto le dittature latinoamericane degli anni ’70 e ’80 e un ricordo dei compagni di sventura con cui Rosencof ha condiviso la sua permanenza nell’ospedale militare di Montevideo.”

il sito dell’editore è questo:
http://www.novadelphi.it/

e sempre dello stesso editore, non è superfluo citare anche questo testo di qualche mese fa, di un autore assai caro a Jorge Luis Borges.

Racconti fatali
Autore: Leopoldo Lugones
Collana: Le Sfingi

Maestro e primo interprete del racconto fantastico sudamericano, Leopoldo Lugones raccolse in questo libro cinque testi brevi che, pubblicati nel 1924, vengono oggi tradotti in italiano per la prima volta. La nota comune a questi racconti è data proprio dall’aggettivo “fatali”. Fatalità intesa come forza inevitabile che sembra determinare gli eventi e le azioni dell’uomo, condizionandone in maniera inappellabile i risultati. Passiamo in questo modo dal tema esoterico, a lui caro, presente in racconti come Il vaso di alabastro o Il pugnale a inserimenti nel mito letterario tradizionale come in Agueda o ne Il segreto di Don Giovanni. Filo rosso che unisce queste storie è il fascino magnetico e troppo spesso fugace delle figure femminili che le attraversano, figure imprescindibili nella narrativa dello scrittore argentino, così come imprescindibile è la natura stessa del destino.

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Scrisse diversi libri,  tutti facenti parte di una unica opera ideale che indaga l’America Latina degli anni sessanta – ottanta, vista attraverso gli occhi di un letterato molto particolare. Dopo la sua prematura morte, è nato un vero e proprio “movimento” di fans e sostenitori della sua opera. Ci sentiamo di iscriverci senza remore al “partito” di Roberto Bolano, un autore assolutamente da conoscere, che è stato definito un incrocio tra Borges e Tarantino…

Quest’anno ricorrono i dieci anni dalla sua morte, e i sessanta dalla sua nascita.

Roberto Bolano. La vita
Abbandonato il Cile all’indomani del colpo di stato che portò alla dittatura di Augusto Pinochet, Roberto Bolaño visse dapprima in Messico e poi in Spagna, dove si stabilì definitivamente.
Dopo aver pubblicato diverse raccolte di poesie, ottenne la consacrazione presso critica e pubblico come autore di romanzi e racconti nei quali ebbe modo di dispiegare una scrittura e un’inventiva originali, maturate attraverso un lungo confronto con i classici e le avanguardie letterarie, in particolare con il surrealismo e l’opera di Jorge Luis Borges. Nel 1993 pubblicò La pista di ghiaccio, nel quale, affidando il racconto di uno stesso crimine a tre diversi personaggi, dimostrò la predilezione e il talento per la costruzione di strutture narrative complesse e centrifughe.

Nel 1996 apparve La letteratura nazista in America, il più borgesiano dei suoi lavori: si tratta infatti di un falso manuale di storia della letteratura, una galleria di scrittori inventati, di opere mai scritte e di citazioni introvabili, tutti accomunati dall’appartenenza a quella cultura fascista e razzista che, bandita dall’Europa all’indomani della seconda guerra mondiale, sembrò trovare in America un nuovo e fertile terreno in cui proliferare. Ricorrendo ad allusioni o a figure reali della cultura latinoamericana, Bolaño utilizzò le armi dell’ironia e della comicità per mettere alla berlina cantori e fiancheggiatori delle dittature militari sudamericane.

Negli anni successivi apparvero I detective selvaggi (1998), Amuleto (1999), Notturno cileno (2000) e Amberes (2002). Tra le raccolte di racconti si ricordano Chiamate telefoniche (1997), Puttane assassine (2001), Il gaucho insostenibile, pubblicato postumo nel 2003, 2666 (2009), I dispiaceri del vero poliziotto (2011).

Da una “costola” de Letteratura nazista in America prende corpo Stella distante, la parabola umana dell’enigmatico Carlos Wieder, ora riproposta da Adelphi Editore:

Roberto Bolaño
Stella distante, Adelphi
Traduzione di Barbara Bertoni

Chi era Carlos Wieder? Un poeta o un assassino? Un artista o un criminale? Un pilota spericolato che si esibiva in performance di «scrittura aerea» o un autore di snuff movies? E ha veramente arrestato e torturato e ucciso, nei mesi successivi al golpe di Pinochet, decine di persone, per poi esporre le foto dei cadaveri ridotti a brandelli perché convinto della assoluta, gra­tuita purezza del male – perché solo il dolore è in grado di rivelare la vita, e lo scopo della sua era «l’esplorazione dei limiti»? Nulla, sembra ribadire Bolaño, è più sfuggente della verità. Tant’è che, una pagina dopo l’altra, un tassello dopo l’altro – attraverso un accumulo di indizi, molti dei quali di natura squisitamente letteraria, e di storie parallele, alcune tragiche, alcune grottesche, alcune paradossalmente fiabe­sche (ma tutte, sempre, eccessive, «come lo era il Cile di quegli anni») -, il nostro percorso di avvicina­mento a quella che potrebbe essere la verità diventa via via più sdrucciolevole, come se l’autore medesimo ci invitasse a dubitare degli eventi che narra non meno che degli scrittori che cita, delle poe­sie, delle riviste, dei movimenti letterari a cui allude. Nonché, in definitiva, dell’esistenza stessa di un uomo chia­mato Carlos Wieder.

Juan Villoro racconta Bolano, partendo dalla creazione di un movimento letterario”infrarealista”…..

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Ernesto Sabato

Image via Wikipedia

Sur è arrivato finalmente in libreria con i primi tre titoli.
Ma cosa è Sur? Una nuova collana di minimum fax? Una vera e propria casa editrice indipendente? Quali saranno gli autori e i titoli?
Scopriamo meglio questo nuovo, interessante progetto.

Iniziamo dal nome: cosa è Sur? Sur fa riferimento sia alla rivista letteraria argentina fondata da Victoria Ocampo nel 1931, sia all’editoriale che, con lo stesso nome e fondato ancora dalla Ocampo, apparve nel 1933.
Fin da subito, Sur assunse un chiaro profilo antinazista, antifascista e antifrachista, e riunì un gruppo nutrito di intellettuali latinoamericani. Celebrò il trionfo degli alleati nella seconda guerra mondiale e si schierò contro la dittatura di Perón, festeggiando la sua caduta nel 1955.

Con tale nome, Sur nasce oggi memore dell’importanza di una rivista che ebbe tra i suoi collaboratori Jorge Luis Borges, Adolfo Bioy Casares, Guillermo de Torre, Ernesto Sabato.

Sur è un marchio minimum fax, e si propone come casa editrice indipendente dedicata alla letteratura latinoamericana di qualità. Pubblicherà, quindi, autori di oggi e classici contemporanei da riscoprire, puntando l’attenzione su un’area geografica forse ancora poco conosciuta in Italia dal punto di vista letterario.

I primi tre titoli escono a fine ottobre e inaugurano l’iniziativa in grande stile. 3 capolavori della letteratura e 3 oggetti-libro davvero molto curati, con una traduzione di qualità e una veste grafica originale:

   Prima della fine di Ernesto Sabato –>Prima della fine è un libro emozionante, fatto di ricordi e riflessioni di uno dei più grandi intellettuali del XX secolo. Il percorso culturale e umano di Ernesto Sabato, lungo cent’anni, intreccia memorie familiari (la morte del figlio Jose Federico, l’amore per Matilde, compagna di tutta la vita) ed eventi storici (la dittatura argentina, al termine della quale l’autore fu chiamato a dirigere la Commissione Nazionale sui Desaparecidos) con le passioni della sua vita: l’attività politica, la fisica, la letteratura, la pittura. Arricchita da un testo inedito dell’autore, l’edizione italiana di Prima della fine segna la nascita di SUR.
Leggi la recensione completa

I fantasmi di César Aira —> Quante forme di realismo conosciamo? Davanti alle storie surreali e oniriche di César Aira, in quale territorio ci troviamo? È questa la domanda che nasce dalla lettura dei romanzi di questo scrittore argentino, classe 1949, estremamente prolifico ma quasi sconosciuto in Italia…

    Scene da una battaglia sotterranea di Rodolfo Fogwill –> Los pichiciegos – titolo originale del romanzo di Fogwill – è un brillante esempio di scrittura di guerra: scritto “con dodici grammi di cocaina in due giorni e mezzo” nel giugno del 1982, racconta la storia di un gruppo di disertori dell’esercito argentino…

Sur nasce con titoli di qualità e con alcuni obiettivi che oggi, nel panorama editoriale italiano – soffocato dal potere delle grandi concentrazioni editoriali che pubblicano titoli in eccedenza, tendendo a omologare la proposta per rispondere alle richieste di un mercato che si regge sulla promozione selvaggia – appaiono quasi “rivoluzionari”: pubblicare inizialmente non più di otto titoli annui. Nascendo senza alcun capitale, Sur non ambisce a crescere in dimensioni, ma si propone di lavorare con onestà, riscoprendo la qualità dei libri che vengono pubblicati.
Cura dei diritti, redazione, ufficio stampa, e produzione sono affidate a minimum fax; la gestione amministrativa e la cura del sito alla cooperativa Lotto 49.

Ma la vera novità sta nella distribuzione: nascendo in un’epoca in cui il libro, il suo aspetto fisico e la sua diffusione vivono un momento di transizione e di criticità, Sur dedicherà particolare attenzione – oltre che ai contenuti e alla forma dei propri libri – al modo di venderli. Ha creato quindi un nuovo modello distributivo, alternativo a quello attuale, dominato dall’enorme potere contrattuale delle librerie di catena, che sta mettendo sempre più a rischio la sopravvivenza di piccole realtà indipendenti. Sur prediligerà il rapporto con i librai indipendenti, ai quali offrirà l’acquisto diretto con uno sconto minimo reale del 40% a fronte di un acquisto minimo (verrà concesso uno sconto via via superiore in base ad alcune variabili, e potrà arrivare fino al 51%), e una comunicazione diretta con i lettori.

Il modello distributivo proposto da Sur si completa con altre forme di vendita e condivisione del progetto: la vendita on-line, il download dell’e-book, la formula “abbonamento”, la vendita di un limitato quantitativo di copie in edizione speciale numerata, e infine il pre-acquisto in crowd-funding o sottoscrizione popolare.

Sur intende avvicinare e mettere in comunicazione diretta le figure principali del mondo del libro: autore-editore-libraio-lettore, favorendo così un rapporto più partecipato dei soggetti alla cultura e alla diffusione del libro. Altre iniziative si muovono in questo senso:

il blog di approfondimenti sulla letteratura latinoamericana, curato da Raul Schenardi, in cui saranno disponibili interviste, articoli, recensioni, traduzioni, e altre notizie di cultura.
la possibilità di diventare SponSUR di un libro! “SponSURizzare” un libro significa diventarne mecenate, portavoce, diffusore: potrai acquistare un quantitativo di copie, personalizzare l’edizione, e favorire la diffusione.
l’opportunità di creare circoli di lettura nella tua città, aiutare a trovare librerie amiche da mettere direttamente in contatto con Sur.

Titoli in programma nel 2012, per avere un’idea di cosa ci aspetta…

Andrés Caicedo, Viva la musica
Juan Carlos Onetti, Gli addii
Roberto Bolaño, L’ultima conversazione
Ricardo Piglia, Respirazione artificiale
Ernesto Sábato, L’angelo dell’abisso
Guillermo Cabrera Infante, La ninfa incostante
Alan Pauls, Storia dei capelli

www.edizionisur.it

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se Borges fosse vivo e avesse un figlio tredicenne, gli regalerebbe questo libro: Pablo De Santis, Il ragazzo che scrisse l’enciclopedia di se stesso, salani. Un autore argentino di ottima annata, già conosciuto in Italia per alcuni ottimi libri per ragazzi, editi da Salani, Edt e da Nuove Edizioni Romane (ma ha al suo attivo anche libri per adulti, in italiano è stato tradotto solo L’enigma di Parigi, Mondadori)
Quello che presentiamo è un libro fulminante ed originale, vicino anche allo stile leggero di Calvino, dominato da un protagonista formidabile, Gabriel, affascinato dagli sterminati elenchi delle enciclopedie e intenzionato a donarne una al mondo sull’argomento che meglio conosce: se stesso. Lo farà giungendo a Summa, città speciale dove le cose accadono ad un ritmo forsennato, e potrà vivere tutte le esperienze che vale la pena raccontare. Un libro da segnalare nel panorama editoriale!

Pablo De Santis, Il ragazzo che scrisse l’enciclopedia di se stesso, Salani

Gabriel ha quindici anni ed è affascinato dall’ordine alfabetico e dalle enciclopedie. Decide così di scrivere un’enciclopedia sull’argomento che più conosce: se stesso. Per poter sperimentare il maggior numero di esperienze di vita che ancora ignora, decide di trasferirsi in una città in cui lo scorrere del tempo segue ritmi surreali, estremamente accelerati. Infatti, nel giro di pochi giorni diventa direttore del giornale locale, si sposa, diventa padre. Entra però anche nel mirino di un pericoloso assassino e sfuggirgli sarà per lui una vera corsa contro il tempo. Un’avventura incalzante che mescola le atmosfere delle città di Calvino al ritmo pazzo di Alice nel paese delle meraviglie. La storia di un ragazzo che scriveva perché voleva capire.

Il primo capitolo lo trovate qui:
http://www.10righedailibri.it/prime-pagine/ragazzo-che-scrisse-lenciclopedia-se-stesso

Pablo De Santis è nato a Buenos Aires nel 1963. Ha cominciato a scrivere fin da ragazzo e il suo primo romanzo è apparso nel 1987. Direttore della rivista Fierro, vi ha raccolto i migliori fumetti contemporanei. Nel 2004 ha vinto il premio Konex per la letteratura per ragazzi e nel 2007 il premio iberoamericano Planeta-Casa America per la narrativa. I suo i romanzi sono tradotti in nove lingue.

una intervista all’autore:
http://www.europolar.eu/index.php?option=com_content&task=view&id=83&Itemid=32〈=it

Ritratto di Pablo De Santis

I generi letterari in Argentina

La letteratura di Pablo De Santis riflette l’ampia presenza dei differenti generi letterari presenti nella letteratura argentina. Le icone più celebri del mondo letterario argentino, Jorge Luis Borges, Adolfo Bioy Casares e Julio Cortázar, erano solite inglobare differenti generi popolari nelle loro opere, portandoli così alle altezze della letteratura nazionale. Fino ai nostri giorni la letteratura fantastica, poliziesca, la fantascienza e il fumetto hanno uno status di maggior prestigio in Argentina rispetto ad altre parti. Anche Pablo De Santis si sente radicato in questa tradizione.

De Santis: “Credo che ci sia nei miei libri un segno molte forte della presenza  che i generi letterari hanno avuto nella letteratura argentina. Nella nostra letteratura, infatti, i generi- il poliziesco, il fantastico, la fantascienza- sono stati al centro, mentre in altre letterature generalmente essi sono un po’ ai margini. I nostri maggiori scrittori hanno praticato alcuni di questi generi.”

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