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Posts Tagged ‘La Linea’

Monterrey e dintorni, luoghi un tempo teatro degli eroismi oltre confine del ranger Tex Willer, ha assunto negli ultimi anni altri significati, ovvero quello di luogo dominato dalla violenza dei narcos, che permea ogni istante dell’esistenza dei suoi a volte rassegnati abitanti. Con passione, Antonio Parra rende l’orrore e la violenza, in opposizione ad una antitetica America del Nord, avvertita come antitesi al nord del Messico. Ramiro, il protagonista, si trasformerà con naturalezza in un killer al soldo della malavita, senza possibilità di deviare dal corso del destino.

Eduardo Antonio Parra, Nostalgia dell’ombra, La Linea

Traduzione di Angela Masotti

Nostalgia dell’ombra è la cronaca della nascita di un killer nel Messico violento dei nostri giorni.
Il libro si apre a Città del Messico, con la consegna a Ramiro, sicario al soldo di un uomo d’affari, di una busta contenente le generalità della sua prossima vittima, una donna che vive a Monterrey.
Il tempo presente della narrazione, svolta in prima persona, è interrotto a capitoli alterni dalla cronaca di un passato che pare lontanissimo e che vede protagonista la persona che Ramiro era prima: Bernardo, giornalista di Monterrey, che anni addietro, in una sera da incubo nella quale giunge la fulminante rivelazione del gusto per l’omicidio, si trova a interrompere il corso di una esistenza tranquilla e a dare inizio a una parabola esistenziale che lo inchioda tra i paria del Messico. Eccolo, allora, con il soprannome di el Chato, mendicante insieme ad altri disperati in una discarica di Monterrey, poi aspirante emigrante alla frontiera con gli Stati Uniti e, infine, galeotto nelle allucinanti carceri nazionali. Questo il filo che permette al passato di ritrovare la coincidenza col presente e a Bernardo, el Chato, e Ramiro di ricombinare una catena ininterrotta di derivazioni.
Sia nell’architettura del testo sia nella lingua, capace di registrare con grande acutezza il tempo intimo di un uomo, Parra rivela una capacità e un talento davvero invidiabili.

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I RABDOMANTI, MARGARET LAURENCE, NUTRIMENTI
Viene dal Canada ed è considerata la “maestra” di Margaret Atwood e Alice Munro: Margaret Laurence è davvero capace di disegnare sulla pagina grandi personaggi femminili!
FUORI GIOCO, MICHAL VIEWEGH, ATMOSPHERE
Cinque amici quarantenni alle prese con i bilanci della vita!
LA CASA DI PIETRA, ANTHONY SHADID, ADD EDITORE
Reportage e memory, romanzo e storia si fondono in questo libro, in cui l’autore torna alle proprie origini!
VOLGA VOLGA, MILJENKO JERGOVIC, ZANDONAI
Il nuovo libro di Miljenko Jergovic chiude mirabilmente la sua “trilogia delle macchine”, un affresco impietoso dello sfaldamento di una nazione, la Ex Yugoslavia.
IL TURCHETTO, METIN ARDITI, NERI POZZA
Un impeccabile romanzo storico pieno d’atmosfera su un pittore di cui si è persa la memoria
MARGARET FORSTER, LO SGUARDO DI LILY, LA TARTARUGA
Una grande attenzione ai dettagli, una sontuosa capacità nel ricostruire l’ambiente sociale e storico in cui si muovono i protagonisti. Un bel librone che piacerà a chi ama Jane Austen o le sorelle Bronte, con cui l’autrice indaga la passione vissuta da Elizabeth Barrett e Robert Browning, vista attraverso gli occhi di una testimone molto intima, la cameriera personale di lei.
FABIO STASSI, L’ULTIMO BALLO DI CHARLOT, SELLERIO
l’impari lotta di Charlie Chaplin con la Morte: se riuscirà a farla ridere, guadagnerà un anno di vita…
DI PASSAGGIO, JENNY ERPENBECK, ZANDONAI
Una tenuta nel Brandeburgo affacciata su un lago è al centro di questo gran libro, Undici capitoli ci raccontano altrettanti episodi con diversi protagonisti di chi vi ha vissuto, anche se chi regge davvero le fila è la Storia, che avvolge inesorabile le esistenze di persone e stravolge i luoghi. E il dodicesimo tassello, un giardiniere a scandire il ritmo delle stagioni..
A EST DELL’OCCIDENTE, MIROSLAV PENKOV, NERI POZZA
Oirgini bulgare, l’autore ora residente negli States, dipinge con stile notevole le sue terre d’origine in questa bella raccolta di racconti. Da accostare a Jonathan Safran Foer.
ELIZABETH VON ARNIM, UNO CHALET TUTTO PER ME, BOLLATI BORINGHIERI
un coinvolgente memoir di Elizabeth Von Arnim, alla ricerca di qualcosa che dia ancora senso all’esistenza, dopo una serie di terribili lutti: la vita di questa fenomenale donna fu sconvolta nel periodo 1914 – 1919, il passaggio della Prima Guerra Mondiale la lasciò sola.
VIVERE COME GLI UCCELLI, VERONIQUE OVALDE’, PONTE ALLE GRAZIE
Una narratrice di talento che giunge sì dalla Francia dove risiede, ma con un “feeling narrativo” con il realismo magico declinato secondo un propriooriginale  stile; una storia in cui i protagonisti cercheranno di imboccare la strada che permette di vivere la vita sognata, finalmente!
LA TRISTEZZA DEGLI ANGELI, JON KALMAN STEFANSSON, IPERBOREA
Dopo il fantastico PARADISO E INFERNO, l’incanto si rinnova! La bellezza potente e terribile d’Islanda, la  vita difficile e l’alternarsi delle stagioni, la quotidianità semplice dei suoi abitanti,  resa meno banale grazie al potere della parola scritta. Di certo tra i migliori libri dell’anno, da assaporare riga per riga
L’ORA PRIMA DELL’ALBA, MICHAEL ONDAATJE, GARZANTI
Un ragazzino di undici anni, in viaggio per nave negli anni 50 dallo Sri Lanka all’Inghilterra. Quale mondo può essere più fantastico? Un libro pieno di gioia di vivere, di curiosità ed entusiasmo, nato dalla personale esperienza di Michael Ondatje, raccontato come solo un grande romanziere sa fare.
IL NOSTRO UOMO SUL CAMPO, ROBERT PERISIC, ZANDONAI
Zagabria, 2003. Abbandonato l’atteggiamento anticonformista Tin vive tranquillamente sbarcando il lunario come redattore in un noto settimanale, ma le cose si complicheranno quando il cugino Boris, da lui inviato come corrispondente con troppa leggerezza in Iraq durante la guerra, sparisce all’improvviso. Tra due guerre, uno sguardo tagliente ai cambiamenti della società ( e delle persone)
ROSA CANDIDA, AUDUR AVA OLASFDOTTIR, EINAUDI
Dall’Islanda, Un romanzo di formazione emozionante e delicato che vede protagonista un ragazzo con la passione per le piante, una madre amatissima che non c’e’ piu’, un fratello gemello autistico e una figlia arrivata per caso..
E POI, NATSUME SOSEKI, NERI POZZA
Un classico dal Giappone, a narrarci la solitudine dell’individuo nel mondo moderno, la difficoltà di trovare una propria strada, perseguendo un proprio ideale di vita. Un grande autore, una lettura sempre attuale e stimolante, di quelle che rimangono nella memoria!
NARCOPOLIS, JEET THAYIL, NERI POZZA
Per trenta anni il protagonista di questo romanzo osserva il mondo dei fumatori d’oppio di Bombay, con le loro storie .
L’ARTE DELLA RESURREZIONE, HERNAN RIVERA LETELIER, MONDADORI
Nel Cile degli anni cinquanta un poveraccio si crede un eletto: comincerà a predicare e ad avere alcuni curiosi seguaci: un romanzo colmo di humor e di surrealismo, tra Sepulveda e Garcia Marquez
GOLDEN BOOT, PAOLO NELLI, FAZI EDITORE
Ogni tanto si accende un pò di nostalgia per il genere Western.C’è spazio per altri sentimenti che non siano quelli della fatica e della vendetta, in un buco di posto come Golden Boot?
L’ERBA CATTIVA, AGO PANINI, INDIANA
Milano, primi anni 80, un ragazzino cresciuto a musica classica scopre la dirompente forza del rock. Un gustosissimo esordio!
Q UNA STORIA D’AMORE, EVAN MANDERY, NERI POZZA
Cosa faremmo se un nostro Io futuro, l’Io sessantenne (neanche troppo simpatico) si presentasse e ci dicesse di cambiare radicalmente la nostra vita, perché le nostre scelte sono fonte di infelicità?Con piglio originale e leggerezza, l’autore ci porta a considerare questa possibilità e a indagare il senso delle nostre vite
CARRERA E FRACASSI, DANIEL GUEBEL, LA LINEA

Due rappresentanti argentini, venditori di elettrodomestici alle prese con le dure leggi del commercio, una coppia stranamente assortita per un romanzo divertente e dalla straordinaria freschezza narrativa.

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The skyline of Karachi

The skyline of Karachi (Photo credit: Wikipedia)

ancora un piccolo tributo alla bibliodiversità: La Linea, editori di Bologna, ci propone un romanzo che ci permetterà di guardare oltre gli stereotipi la capitale del Pakistan, con gli occhi di una ragazza moderna, in un Paese in bilico tra il nuovo e il vecchio.

Il punto di vista con cui Shandana Minhas ha scelto di raccontare la Karachi di oggi è decisamente singolare: la sua protagonista, Ayesha,  è immobilizzata, in coma su un letto di ospedale. Da qui, il suo flusso di sensazioni e pensieri si rivolge a se stessa, alle persone che ha accanto, al suo Paese.

Shandana Minhas, Pakistan Graffiti, La Linea
Traduzione di Valentina Ballardini

C’è una città con mille problemi, una donna in coma e tante altre cose che non tornano. Ma, per paradossale che sia, quella smorfia sul suo viso non è di dolore

C’è la Karachi di oggi, una megalopoli modernissima e antica allo stesso tempo, dal cui ginepraio provengono raffiche di parole che si stampano sui muri, sul retro dei risciò, sulle t-shirt dei suoi abitanti e nelle canzoni popolari.
E poi c’è Ayesha, una giovane donna dalla lingua affilatissima e in conflitto perenne con il proprio mondo. Il loro scontro, cruento e rabbioso, apre la strada all’esplorazione minuziosa della città e ricompone il ritratto serioso e ironico di una ragazza pachistana dei giorni nostri.

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winner

 

 

 

 

 

 

 

“abbiamo avuto una siccità tale che gli alberi inseguivano i cani per farsi pisciare addosso” . Due rappresentanti argentini, venditori di elettrodomestici alle prese con le dure leggi del commercio, fusioni per divenire leader del mercato..  Carrera e Fracassi formano  una coppia stranamente assortita (un perfetto macho insensibile e rampante, un inadatto alla vendita..) che ci apre la via ad un romanzo divertente e dalla straordinaria freschezza narrativa. Passeranno attraverso diversi sentimenti reciproci, per poi trovare insospettabili punti in comune grazie\a causa della inaspettata piega che gli eventi prenderanno. Del resto, così piena di fantasia puo’ essere la nostra esistenza!

(attenzioneperò: può anche succedere che, sopraffatti dalle risate, veniate ripresi da figli o altri familiari presenti sul luogo di lettura. a chi scrive è successo, deconcentrava la visione della tv…)

Carrera e Fracassi , Daniel Guebel, La Linea
Traduzione di Mariana Califano

Julio César Carrera e Carlos “Cacho” Fracassi sono due rappresentanti della stessa impresa di elettrodomestici che non potrebbero essere più diversi: tanto estroverso e volgare l’uno (qualità che gli valgono però ottime vendite), quanto timido e incapace l’altro. Questa incompatibilità caratteriale viene tuttavia smussata dalle rocambolesche vicende cui i due vanno incontro. E così, tra uno scambio di mogli, un viaggio nella poverissima provincia argentina e la perdita del lavoro, i due divengono la versione moderna di Don Chisciotte e Sancho Panza, in una lotta dei perdenti e dei mediocri che svela un’umanità irriducibile ai dettami economicisti della società odierna.
Un libro divertente e poetico, in cui il pubblico italiano saprà riconoscere una vena felliniana e neorealista. Un libro che fa da antidoto alla pesante cornice della crisi.

Visto che ci sono alcuni punti in comune, proponiamo anche la nostra recensione “d’epoca” di un altro testo, ambientato nell’Argentina piegata dalla crisi economica.

Un Paese in cui tutti si credono ricchi, per poi scoprire di aver vissuto molto oltre le proprie possibilità: è l’Argentina che sprofonda nella crisi economica (e magari può servire da spunto di riflessione), raccontata in maniera sublime e colma d’ironia da un autore da conoscere!  Il crac ha portato i dipendenti pubblici ad una infernale girandola di trasferimenti, da un angolo dall’altro della nazione, e solo  il caso porta gli sgangherati protagonisti del testo a ritrovarsi come colleghi in un desolato angolo di Patagonia. Un testo che fa sorridere a volte, ma più spesso pensare!

Raul Argemì,L’ultima carovana della Patagonia, La nuova frontiera

Nell’Argentina in piena crisi economica, in cui si susseguono misure estreme come la conversione peso-dollaro e la chiusura delle banche, Roque Pérez insieme ad altri impiegati statali, ex detenuti politici, arriva in una sperduta città della Patagonia per un nuovo incarico. Questi esilaranti e pittoreschi personaggi, che dovrebbero promuovere la costruzione di una nuova città nel bel mezzo di un deserto e, attraverso una mirata propaganda, convincere i pensionati giapponesi a investire nel fantasmagorico progetto, sono stati scelti in realtà per costituire un nuovo partito, secondo un piano non meno assurdo e grottesco. Un partito che salvi l’Argentina, rifacendosi agli ideali rivoluzionari di libertà e fraternità ma escludendo l’uguaglianza. Sedici anni dopo, Laura, la figlia di Roque, si mette alla ricerca del padre che non ha mai conosciuto, finché arriva nell’ospizio dove questi vive. Incalzato dalle domande di Laura, Roque inizia un racconto in cui la realtà si mescola all’immaginazione e i ricordi si affollano disordinati tra disincanto e tenerezza.

Raúl Argemí, nato a La Plata in Argentina nel 1946. Da giovane è stato attore, regista e autore teatrale. A poco più di vent’anni prende parte attivamente alla lotta contro la dittatura. Arrestato nel 1974 per la sua attività politica, passa in carcere dieci anni della sua vita. Una volta uscito inizia a scrivere e a collaborare con numerosi giornali fi no a diventare responsabile delle pagine culturali e direttore della rivista Claves. Nel 1997 pubblica il suo primo romanzo El Gordo, el Francés y el Ratón Pérez. Nel 1999 lascia l’Argentina e si trasferisce in Europa, a Barcellona. In Spagna si dedica alla scrittura a tempo pieno, pubblicando nel 2002 Los muertos pierden siempre los zapatos, a cui fanno seguito Penultimo nome di battaglia, vincitore del Premio Dashiell Hammett nel 2005 (La Nuova Frontiera, 2006) e Patagonia ciuf ciuf, vincitore del VII Premio Francisco García Pavón

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