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Posts Tagged ‘libri autobiografici’

Vita difficile quella di Maya Angelou, e l’opera che è considerata una pietra miliare come voce coraggiosa della comunità nera americana femminile è proprio la sua autobiografia. In libreria, questa prima parte dedicata agli anni più difficili, quelli dell’infanzia:  un grande ritorno in libreria dopo l’ultima edizione targata Frassinelli.

 

“Ragazza madre a diciassette anni, Angelou ha svolto i lavori più diversi, tra cui la tranviera, la cameriera, la cuoca, la mezzana, la prostituta, la spogliarellista, la ballerina, la cantante; ha fatto parte del cast dell’opera di George Gershwin Porgy and Bess, la giornalista in Egitto e l’insegnante nel Ghana durante il periodo della decolonizzazione, la coordinatrice dell’associazione per i diritti civili Southern Christian Leadership Conference, la compositrice, la scrittrice, l’attrice, l’autrice, regista e produttrice di drammi teatrali e programmi televisivi.” da Wikipedia

la scheda del libro

Io so perché canta l’uccello in gabbia ,       Angelou Maya , Beat

 

Poetessa, attrice, sceneggiatrice, ballerina ma soprattutto donna che ha sofferto e lottato per affermare la propria libertà, Maya Angelou pubblica Io so perché canta l’uccello in gabbia nel 1969, ottenendo subito enorme successo e risonanza internazionale. Nell’opera è racchiusa la sua vita di giovane donna che, con la sola forza del talento e il coraggio delle idee, riesce a passare da una condizione di povertà e segregazione, di abbandono e violenza, alla fama internazionale. Il libro muove dall’infanzia di Maya trascorsa nel Missouri. Una stagione terribile, segnata dalla violenza subita a opera del fidanzato della madre. Il trauma è così violento per la piccola Maya da toglierle per cinque anni la parola. Gradualmente, però, la ragazza riesce a mettere da parte la sofferenza e a costruire con coraggio e ostinazione la propria vita. Ottiene una borsa di studio per danzare e recitare in California, a San Francisco; nel 1944, a soli 16 anni, dà alla luce un figlio e per mantenere …

Traduzione Cantarelli M.L.

 

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Vita piena quella di Edgar Nahoum, il vero nome di Edgar Morin, filosofo e sociologo di fama mondiale. Un appassionato resoconto dei suoi giorni parigini prende vita in questo libro, da quelli dell’adolescenza, con la morte della madre negli anni Trenta, l’adolescenza cinefila a pigalle, le peripezie per salvarsi la vita durante la seconda guerra mondiale,combattendo i nazisti in città, scampando diverse volte alla morte.

Amico di Marguerite Duras, fu spesso ospite nel suo “salotto”, in compagnia di Queneau, Georges Bataille, Albert Camus, Maurice Merleau Ponty, Jacques Lacan. Se non siete ancora caduti dalla poltrona, non so cosa vi sorprenda!

Aderì al Partito comunista nel 1946, ma già tre anni dopo ne era fuori, non condividendo l’orrore staliniano. Fu tra i primi ad accorgersi della portata delle proteste che presero il nome di Maggio sessantottino, e non ha mai smesso di essere un protagonista della cultura a livello mondiale, neppure ora, giunto alla veneranda età di novantadue anni. Davvero splendide queste sue memorie dei giorni e delle emozioni vissute a Parigi!

 

Edgar Morin, La mia parigi, i miei ricordi, Cortina editore

English: Edgar Morin speaking at the Forun Lib...

English: Edgar Morin speaking at the Forun Libération 2008 Français : Edgar Morin, intervenant au forum Libération 2008 (Photo credit: Wikipedia)

trad. Susanna Lazzari

 

“Benché la prendessi due volte al giorno, la linea numero 2 non smetteva di rivelarmi la sua intensa poesia. Sentivo come di salire in cielo nel momento in cui il metrò usciva da terra, alla fermata Combat, per poi arrivare maestosamente alla stazione Jaurès.” Evocando ricordi legati ai differenti anni e ai vari quartieri della capitale, da Saint-Germain-des-Prés a rue Soufflot, dal Marais a Montparnasse, Edgar Morin racconta la sua vita, iniziata l’8 luglio 1921 in rue Mayran, nel 9° arrondissement di Parigi, ai piedi della butte Montmartre. A ogni trasloco corrispondono tappe diverse della vita amorosa e intellettuale dell’inventore del “pensiero complesso”: un itinerario nel cuore di Parigi, la città amata, dei caffè e dei bistrot frequentati dagli intellettuali, un racconto sfavillante di intelligenza e di ironia dal più anticonformista dei giovani novantenni, che ha vissuto da protagonista le vicende culturali e politiche dell’Europa degli ultimi sessant’anni.

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