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Posts Tagged ‘libri basket’

capita a volte di sentire voci in libreria, provenienti da qualche libro nuovo, intollerante della disciplina e implorante di essere tirato fuori dagli scaffali, per mostrare al libraio le sue qualità. Purtroppo a volte è necessario ignorarli, con tutte le migliaia di pubblicazioni che arrivano in questo periodo, ma a volte la sorte o l’intuito fanno incappare in perle come questa: perfetto per i giovani lettori, una storia narrata in versi dal ritmo rap ambientata nel mondo del basket, protagonista il figlio di un vecchio talento sportivo sparito troppo rapidamente dai campi, dedito esclusivamente al basket, a differenza del gemello che amplia gli orizzonti anche ad altri temi.. Un romanzo sorprendente e appassionante, per la ricchezza dei temi trattati e lo stile, vincitore del Newbery Medal e di altri premi:
 
Kwame Alexander, Crossover, Giunti
TRADOTTO DA PAOLO VALENTINI
Josh Bell ha la testa piena di dreadlock e un talento naturale per il basket. Lui e suo fratello gemello Jordan sono i principi del campo. Ma oltre al basketball, nelle vene di Josh scorre anche il beat, con cui racconta – in versi veloci e furiosi – la sua difficoltà ad attenersi alle regole, in campo come nella vita. Ma chi sfida le regole spesso non si rende conto che il prezzo da pagare può essere altissimo, non solo per lui ma anche per chi gli sta accanto. Età di lettura: da 12 anni.

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Due vicende parallele nel nuovo libro di Emiliano Poddi, la celebre finale di basket dei campionati olimpici 1972, a Monaco, tra Usa e Urss, e una più domestica storia, sempre ovviamente di basket, capaci però di intrecciarsi in maniera sorprendente. Una grande passione quella dell’autore per la pallacanestro, già declinata con bravura in altri romanzi.   Forse qualche pagina in meno avrebbe dato più slancio al libro, ma l’intreccio è costruito con assoluta sapienza!

Emiliano Poddi, Le vittorie imperfette, Feltrinelli

Sasa Belov e Kevin Joyce. Due ragazzi all’inseguimento di un sogno: vincere la medaglia d’oro del basket alle Olimpiadi di Monaco del 1972. Uno si è allenato all’ombra della colossale statua della Grande Madre Russia a Stalingrado, l’altro sui campetti di cemento tra i grattacieli di New York. Due squadre. Due mondi contrapposti. Due culture. Quando arrivano allo scontro conclusivo, Usa-Urss non sarà solo una partita memorabile, sarà per sempre legata ai tre secondi più leggendari, contraddittori e ingarbugliati della storia dello sport.
Ma Monaco ’72 è anche la scena di una strage spaventosa: undici atleti israeliani cadono sotto l’attacco terroristico di Settembre Nero. Un lutto che dev’essere riassorbito in fretta, proprio per fare spazio alla sfida tra le due superpotenze.
Molti anni dopo, inchiodato davanti alla replica notturna di quei quaranta minuti, inghiottito dal rivoltarsi continuo dei vinti in vincitori e dei vincitori in vinti, il narratore viene sbalzato in un mondo che non esiste più, riportato alle estati della sua infanzia nel campetto di pallacanestro di Cisternino, quando sognava di salire un giorno sul podio olimpico. Insieme a lui, stiamo con Kevin Joyce e Sasa Belov in una partita che incolla alla pagina fino a quei controversi tre secondi finali.
E seguiamo Kevin e Sasa anche negli anni a venire, li vediamo portarsi addosso il peso di essere diventati simboli, l’uno di una sconfitta impossibile da accettare, l’altro di una vittoria da scontare come una condanna. Schegge di un tempo “onnipresente e scaduto” che ha lasciato, insieme a un mucchio di macerie e di sogni spezzati, il segno di una eterna vittoria imperfetta, imperfetta come la vita, come la storia, come tutte le storie di chi ha molto desiderato.
Emiliano Poddi scrive, con impeccabile senso del ritmo e con una sorprendente adesione umana alle cose della vita, un romanzo che alterna epica e racconto intimista, spionaggio, tragedia e spigliata commedia d’amore. Un romanzo in cui il palleggio risuona “come il battito del cuore”.

“I due numeri 14 di Usa e Urss si trovano uno di fronte all’altro, poco distanti tra loro ma separati dalla riga di fondo campo. Una specie di confine geografico, la linea di demarcazione tra felicità e infelicità.”

 

 

usa urs

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Bologne (Italie), les deux tours

Bologne (Italie), les deux tours (Photo credit: Wikipedia)

 

Sguardi sull’acqua, Storie di guerra nella Bologna dei canali, Calzolari Elisabetta, Pendragon

Gino, Edera, Mario, Stella, Emma sono solo alcune delle voci di questo romanzo corale ambientato a Bologna ai tempi della Resistenza. Le vicende narrate si dipanano attorno alla zona popolare di via della Grada, scandite dallo scorrere del canale di Reno e passano attraverso il racconto della quotidianità dei protagonisti – le scelte dei giovani, le difficoltà delle donne, l’impegno degli uomini – mentre la guerra civile distrugge amicizie e relazioni, contribuendo nello stesso tempo a ricostruire le maglie di un tessuto sociale frantumato dal conflitto. Su tutto, la presenza costante dell’acqua, immagine di vita in un panorama di desolazione. Pagine che trasudano odori e voci per un racconto di grande realismo, che vuole celebrare valori vitali e ancora attualissimi a settant’anni dalla loro nascita.

 

Tana libera tutti,

Dizionarietto dei bimbi birichini: da Ambarabaccicicocò a Zoppo galletto, passando dalle Figurine dei calciatori all’Hula hoop, mentre la Mucca Carolina osservava stupita. Claudio Bolognini, Minerva

Un divertente e appassionato abbecedario sentimentale, dove sono raccolti giochi, giocattoli, oggetti, modi dire, premi e penitenze, quando i maschi giocavano con i fucili a elastici e le femmine intrecciavano chilometri di scubidù.

Dalla A di Ambarabaccicicoccò alla Z di Zoppo galletto passando dalle Figurine dei calciatori o dal gioco del Dottore mentre la Mucca Carolina osservava stupita.

Ci sono le tessere di un mosaico che racconta la storia dell’infanzia, del tempo in cui tutti i bambini andavano a letto dopo Carosello. I monelli di quegli anni, oggi nonni e genitori, possono rivivere gli stessi turbamenti e svelarli ai bambini di oggi.

Allora Tana libera tutti… anche le emozioni fanciullesche rimaste a lungo sopite.

 

 

Il bolognese per tutti, A cura dell’associazione Succede solo a Bologna, Minerva Edizioni

Un manuale divertente che non può mancare nella libreria di chi ama Bologna e il suo dialetto.

Il bolognese per tutti è un viaggio alla scoperta di termini, di uso comune, utili per affrontare situazioni di ogni genere: la colazione al bar, l’andare dal meccanico, l’intervento del fontaniere

e molto altro.

Un libro illustrato per tutti: grandi, ma anche… cinni.

 

 

Marino Perani, l’ala che fece volare il Bologna, Andrea Maurizzi, Giraldi editore

1964-2014 – A cinquant’anni dall’ultimo scudetto

Dal campetto dell’oratorio di Ponte Nossa, un piccolo paese vicino a Bergamo, allo storico scudetto con il Bologna (stagione 1963-64), passando dalla Nazionale italiana. È la storia di Marino Perani, raccontata in prima persona: la famiglia durante la guerra, la scuola, le vacanze, i primi calci nel campo sotto casa, gli amici in paese, l’esordio nell’Atalanta e la sua vita nel mondo del calcio. È il racconto dei tanti successi, ma anche delle sconfitte e delle delusioni di un’ala destra che, nella sua carriera, ha giocato per 18 anni sempre e solo in serie A, segnando 79 reti.

È la storia di un uomo e delle sue imprese, ma è anche il racconto di un’altra epoca e di un calcio diverso e lontano da quello di oggi. Quando il calcio era pura passione, dei giocatori e dei tifosi. E Marino Perani lo racconta e lo attraversa, da Ponte Nossa allo spareggio dell’Olimpico, da Bernardini a Fabbri, da Haller a Bulgarelli.

E ricordo Marino Perani.

Incontenibile, con quel suo scatto sulla destra, quel dribbling naturale che gli faceva prendere subito cinque metri sul difensore, quel cross tagliato dal fondo, secco e preciso, vera manna per Nielsen e Pascutti. Segnava anche, e spesso. Un tiro vellutato, preciso, che scaturiva all’improvviso.

(Dalla prefazione di Gianni Morandi)

Andrea Maurizzi, ingegnere, vive e lavora a Bologna, dove è nato nel 1956. Enigmista, ex calciatore dilettante, frequenta il laboratorio di scrittura di Gianni Cascone a San Lazzaro. Sposato con Mariangela, una figlia psicologa, Matilde, e due gatti.

Marino Perani, nasce nel 1939 a Ponte Nossa, nel bergamasco. Calciatore promettente fin da bambino, dalle giovanili dell’Atalanta arriva in serie A, poi al Bologna e alla Nazionale. È l’ala destra dello spareggio di Roma del 1964, l’ultimo scudetto dei rossoblù.

 

 

qualche rarità fuori catalogo su Bologna, disponibili in poche copie:

Bologna dentro le mura, Luigi Bortolotti

Non tutto di Bologna, ma il meglio di Bologna. BORTOLOTTI, Luigi – Bologna, La Grafica Emiliana, 1977. In-8°, cartoncino edit., 271 pp. con 106 illustrazioni in bianco e nero nel testo.

 

E PER FINIRE,

 

VIRTUS O FORTITUDO?

 

Gus Binelli,Il gigante di Basket City, Zani Francesco, Italic

In questo volume Binelli ripercorre tutta la sua lunghissima carriera partita un giorno d’estate mentre assisteva ad un torneo di basket con tutta la famiglia ed arrivata all’apice con la vittoria dell’Eurolega, alzata da capitano e poi tenuta qualche giorno in salotto. Una militanza sul parquet con la maglia bianconera fin dall’età di quindici anni e bruscamente finita con una telefonata, la voglia di rimettersi in gioco nelle serie minori, i provini con gli Atlanta Hawks e due anni di scuole superiori negli Stati Uniti dove è diventato Gused ha visto da vicino cos’è il razzismo.

 

Un saluto ai ragazzi – racconti Fortitudo, Cristiano Governa, Emilio Marrese, Filippo Venturi

Tre autori uniti dalla passione per la Fortitudo, la squadra di basket bolognese tradizionalmente “altra”. Racconti ignoranti, cioè di pancia e istinto, contro ogni logica – come i famosi tiri di Basile – che hanno come protagonista non chi è sceso in campo quanto chi ci ha vissuto intorno, ogni giorno pensando in biancoblù. Piccole storie individuali che compongono una grande storia collettiva: vere, romanzate o del tutto inventate restituiscono quel senso di diversità da cui si sono sempre sentiti caratterizzati i tifosi Fortitudo. Le vicende del basket, a volta centrali e altre solo un pretesto, si intersecano e sovrappongono infatti con eventi, luoghi, leggende, modi d’essere e personaggi che hanno fatto di Bologna quello che è oggi, senza compiacimenti. Un modo per raccontare e leggere la città attraverso il basket, e viceversa. Diciotto quadri capaci di far ridere, sorridere, ricordare, sperare, arrabbiare, commuovere. E anche spiazzare, se ci si aspetta il solito libro di sport. Un unico comune denominatore: quella malattia il cui primo sintomo è la pelle d’oca davanti alla frase scelta come titolo, “Un saluto ai ragazzi”, che lo storico speaker del palasport Lanfranco Malagoli detto il Lungo pronunciava prima della partita…
 

 

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