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Novità in libreria

Maurizio Garuti

IL NEMICO DENTRO

Pendragon, 2016, pp. 190, € 14,00

in libreria dal 18 marzo 2016

La scoperta casuale di un segreto che si nasconde in seno alla sua famiglia è la prima campana a martello per la vita quieta di Giovanni Lampredi, psichiatra cinquantenne. In una Bologna trasfigurata dal caldo e dalla solitudine, la sua esistenza cambia corso. Un figlio segnato da una stella maligna, l’accoltellamento da parte di un paziente, l’abbandono della professione, la fuga con la famiglia in una villa sui colli: sono le tappe di una discesa nell’abisso sotto l’incalzare di un nemico spietato e implacabile.

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qualche segnalazione per i libri presenti nel nostro scaffale ANTICO…

 

Il caso Pasquali, fotografo. – Cineteca di Bologna

 

Fuori catalogo

A cura di: Cesare Sughi

n° 12, novembre 2006, pp. 80

 

pasquali uno

 

 

Bortolotti

Bortolotti – Castel San Pietro Terme Bologna – 1965

 

Prima edizione. Legatura in brossura editoriale con titoli al piatto. Numerose tavole in nero nel testo e a piena pagina raffiguranti antiche fotografie e illustrazioni di Castel San Pietro Terme (Bologna).

 

Pubblicato e diffuso in occasione della Festa della Braciola di Domenica 12 settembre 1965. Vicende storiche, edifici notevoli, personaggi illustri, frazioni. Interessante e preziosa bibliografia.

 

Leggerissime tracce del tempo alla copertina dovute alla brossura leggera. Prezzo di vendita originale cancellato. In eccellenti condizioni.

 

Autore: : Bortolotti Luigi

Titolo: : Il Comune di Castel San Pietro Terme (Bologna)

Editore: : Tipografia San Francesco

Anno: : 1965

Condizioni: : Eccellente

bortolotti castel san

 

 

 

MEZZO SECOLO DI CARRERA-A cura di Sauro Dal Fiume-Castel San Pietro Terme

“La Carrera è nata dalla passione per i carrioli, piccole macchinine con le ruote che si usavano dietro ai palazzi, in discesa. Il merito di aver inventato la Carrera va dato a Medardo Manara, che così ha spiegato come nacque l’idea. Manara negli anni ’50 scriveva qualche articolo per il Resto del Carlino, abitava a Castello e poi si trasferì a Faenza. Faceva parte del Comitato festeggiamenti, della sagra castellana “della braciola” ed un bel giorno pensò di organizzare una corsa di macchine a spinta nel centro di Castello. La chiamò “Carrera”, perchè allora si correva in Sudamerica la famosa Carrera di auto e moto”.

 

“Il primo anno (1954) la Carrera partì da piazza XX Settembre ed anziché voltare verso via dei Mille, si curvava subito per infilare il Cassero e ritornare in piazza, con due soli uomini d’equipaggio (che si alternavano a guidare e spingere). Nel 1955 la partenza fu data da piazza Acquaderni, si attraversava piazza XX Settembre e poi s’infilava via Ugo Bassi e via dei Mille, andando verso il Borgo, come adesso.

Nel ritornare verso l’arrivo però, fu fatto un “otto”, attraversando nuovamente la piazza del Comune ed infilando via Manzoni al rovescio, cioè in salita, quindi via Matteotti al rovescio, cioè in discesa (l’arrivo era davanti alla farmacia comunale). Dal 1956 si è poi corso sul circuito classico, però l’equipaggio era di quattro elementi: il pilota e tre spingitori”.

“L’entusiasmo fu incredibile e subito deciosero di partecipare alla Carrera. L’agonismo? Ci fu sin dall`inizio, altro che storie. C’erano le macchine per la corsa ed anche i carri, diciamo, folcloristici. La Bianca per tre anni di fila dettò legge. Però la prima edizione la stavano per vincere Calzolari e Savini, che, nell’ultima curva, ruppero una ruota, dove c’era l’edicola dei giornali. La Bianca riuscì a schivare la macchina incidentata, mentre quelli che erano incollati alla macchina di Piana, ruppero una ruota”.

un catalogo di mostra, quella dedicata alla magia dell’arte di Cleto Tomba

Mani sulla creta. Opere pubbliche e private di Cleto Tomba in Castel S. Pietro Terme.
1985, pagine 67, come nuovo

catalogo della mostra tenuta a Castel San Pietro nel 1985

 

Marisa Zoni, La scarpinata, Mondadori

 

Marisa Zoni e’ nata a Castel San Pietro Terme (Bologna) nel 1935. Per quarant’anni ha insegnato lettere tra il nord e il centro Italia (Toscana, Lombardia, Marche, Emilia Romagna). “Testa o croce del soldone”, il suo primo libro di poesie, e’ stato introdotto da Carlo Bo nel 1959. Ci ha lasciato il 30 dicembre 2011 dopo una lunga malattia, dimostrando un estremo attaccamento alla vita, lo stesso che si ritrova nei suoi testi di forte impegno e denuncia sociale. E’ stata sepolta laicamente nel piccolo cimitero di Cerbaiolo, nel mezzo dell’appennino, tra Toscana, Marche e Romagna, nel comune di Pieve Santo Stefano (Arezzo) dove da qualche anno era ritornata.

 

Bella brossura editoriale. PRIMA EDIZIONE di questa raccolta di poesie della poetessa di origini bolognesi, nata a Castel San Pietro nel 1935.

 

e dopo la poesia di Marisa Zoni, ecco quella  più goliardica di

 

Mazzini Ignazio. Rem Bulgneisi d’Ignazi Mazzein d’Castel S. Pir. Bologna, Società Tipografica Già Compositori, 1879. 19 cm, brossura muta recente; pp. 40

qui sotto, un’opera di Cleto Tomba:

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suggerimento per chi abita ad Ovest del Sillaro:

Il giro di Bologna in 501 luoghi. La città come non l’avete mai vista,Bersani Serena, Newton Compton
Tra le torri e i portici, le epoche storiche e le tradizioni, un giro per scoprire luoghi e storie che svelano il volto noto e meno noto del capoluogo emiliano

 

giro di bo

 

per quelli ad Est del Sillaro:

Eraldo Baldini, I riti della tavola in Romagna, Pontevecchio

Mangiare non è mai stato solo “nutrirsi”, cucinare non è mai stato solo “preparare il nutrimento”. Questo libro, il primo del suo genere dedicato alla terra di Romagna, ci racconta i valori simbolici riservati agli alimenti e ai cibi, il loro uso (spesso rituale) nei momenti e nelle occasioni particolari dell’anno e della vita, le tradizioni e le superstizioni che accompagnavano la loro preparazione, la loro conservazione e il loro consumo. Ne emerge un universo affascinante, che ci riconduce a una società in cui, nonostante la povertà materiale, mangiare rappresentava un importante fatto sociale, culturale, rituale, legato intimamente ai percorsi ciclici del tempo delle stagioni e del tempo dell’uomo.

English: Location of Sillaro river - Italy Ita...

English: Location of Sillaro river – Italy Italiano: Posizione del fiume Sillaro – Italia (Photo credit: Wikipedia)

 

 

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dal 18 al 26 ottobre, a Bologna, FESTA DELLA STORIA. Un appuntamento straordinario, qui potete seguirne tutti i dettagli, con gli innumerevoli appuntamenti : http://www.festadellastoria.unibo.it/

 

Una piccola selezione di nuovi testi sul tema: 

 

Il filo d’oro. Storia della scrittura,

Clayton Ewan,

Bollati Boringhierihttp://www.festadellastoria.unibo.it/

Trad Antonelli d’Oulx B

“Questa, ha scritto Ewan Clayton, presentando il suo libro, è la storia degli uomini che hanno cambiato la scrittura; e siccome noi siamo gli eredi delle scelte che loro hanno fatto, questa è anche la nostra storia”. Il filo d’oro della comunicazione scritta, la più antica e persistente delle tecnologie umane, si è dipanato lungo tutto il percorso dell’umanità per oltre tremila anni. Parte dalle pareti rocciose di Wadi el-Hol, nell’Alto Egitto, e da lì passa ai pezzi di coccio, al papiro, alle architravi marmoree, alla pergamena, alle tavolette di cera, alla carta cinese, fino ad arrivare allo schermo pixellato del computer e sui muri delle periferie metropolitane. Ogni parola, tracciata da chiunque, con qualsiasi mezzo e su qualsiasi superficie, ha mostrato chiaramente la storia che l’ha preceduta e dialogato in maniera serrata con il suo tempo e la sua società. Questo è “Il filo d’oro”: l’epopea di quel miracolo culturale che è la parola scritta, da sempre strumento insuperabile di comunicazione e motore del progresso culturale, scientifico e politico dell’umanità. Stiamo vivendo un periodo di svolta e di grandi cambiamenti tecnologici. Eppure mai come ora gli uomini hanno scritto con tanta abbondanza, e in questo loro gesto, forse inconsapevolmente, continuano a tramandare, adeguandoli al loro tempo, segni che sono figli di una storia lunga e sfaccettata, che poi è la nostra storia.

 

                La famiglia Rosselli. Una tragedia italiana,

                Rosselli Aldo, Castelvecchi

Questa biografia atipica e struggente è il racconto di una famiglia ferita dalla Storia, dove le vicende private si intrecciano con quelle dell’Europa e in cui l’autore si confronta con il valore e il peso di una profonda eredità morale. Aldo Rosselli comincia dall’amore tra i nonni Joe e Amelia e prosegue fino al periodo dell’esilio dopo la morte del padre Nello e dello zio Carlo, assassinati dai fascisti a Bagnoles-de-l’Orne nel 1937. Emerge così la forte presenza di Amelia, l’intelligenza e il coraggio dei due fratelli, la condivisione dell’impegno politico, i lutti che hanno trasformato quell’impegno in testimonianza. Più che una ricostruzione storica, “La famiglia Rosselli” è una sorta di evocazione, un flusso d’immagini che lo scrittore estrae dagli epistolari e dalle fotografie, quelle stesse foto che popolarono di fantasmi e interrogativi la sua mente di bambino. In queste pagine non c’è traccia di retorica, ma la capacità di materializzare gesti e volti, la volontà di riallacciare gli ideali e gli affetti, la memoria e la vita, di scavare dentro di sé alla ricerca di frammenti di felicità.

 

Storia dei grandi esploratori, Mirko Molteni, Odoya

In ogni epoca uomini ardimentosi osarono spingersi al di là della rassicurante linea del proprio orizzonte per affrontare l’ignoto. Nel testo di Molteni riemergono le testimonianze degli esploratori celebri e meno celebri che dalla più remota antichità arrivarono fino alle soglie dell’età moderna. Se i faraoni egizi spedivano bastimenti lungo il mar Rosso ed esploratori terrestri a tracciare vie carovaniere oltre le cateratte del Nilo, i fenici costeggiarono l’Africa, circumnavigandola. Quanto ai greci, le spedizioni militari di Senofonte e Alessandro Magno diedero loro occasione di marciare nei più ignoti recessi dell’entroterra asiatico. Gli imperatori della Cina spedirono ambasciatori nell’Asia centrale. Nell’estremo Nord le navi dei vichinghi arrivarono presto all’Islanda e da lì in Groenlandia e Nord America. Per le vie carovaniere lasciate in eredità da Gengis Khan si mosse anche Marco Polo, e per generazioni i mercanti europei ne seguirono le orme cercando floridi affari. Quando, nel XV secolo, le vie dell’Oriente tornarono a chiudersi, si aprì l’epoca delle grandi esplorazioni via mare: dalle missioni africane promosse da Enrico il Navigatore a Bartolomeo Dias, che doppiò il capo di Buona Speranza aprendo la via per l’India, raggiunta poi da Vasco da Gama. In seguito al rivoluzionario approdo delle caravelle di Colombo sulle sponde dei Caraibi, l’epopea delle scoperte geografiche fu sancita dal giro del mondo di Magellano, base per gli imperi coloniali dei secoli successivi.

 

 

MARCUS REDIKER

La nave negriera, Il mulino

 

«quando la Gran Bretagna e gli Stati Uniti abolirono il commercio di schiavi, cosa aveva prodotto la nave negriera? Aveva già portato nove milioni di persone dall’Africa al Nuovo Mondo… circa cinque milioni di persone erano morte in Africa, sulle navi e nel primo anno di lavoro nel Nuovo Mondo. Nel solo periodo che va dal 1700 al 1808 circa 500 mila morirono nella marcia verso le navi, altri 400 mila a bordo e ancora 250.000 poco tempo dopo l’arrivo a destinazione»

 

Dall’Africa all’America, il viaggio nell’Atlantico di schiavi e negrieri: la storia dello schiavismo si arricchisce con questo libro di un nuovo avvincente capitolo. Sotto la lente di ingrandimento, la nave quale microcosmo che riassume l’intero mondo della tratta. Grazie a una sequenza di storie esemplari, dedotte da fonti d’epoca, veniamo a sapere com’era fatta la nave, cosa vi accadeva, chi la popolava: gli schiavi, il capitano, la ciurma, gli ospiti eventuali, i mercanti. Ne scaturisce la vivida rievocazione di quelle terribili «prigioni galleggianti» che solcando l’oceano produssero insieme enorme ricchezza e altrettanta desolazione e dolore.

 

Marcus Rediker insegna Storia atlantica nell’Università di Pittsburgh. Fra i suoi libri: «I ribelli dell’Atlantico. La storia perduta di un’utopia libertaria» (con P. Linebaugh, Feltrinelli, 2004), «Canaglie di tutto il mondo. L’epoca d’oro della pirateria (Elèuthera, 2005), «La ribellione dell’Amistad» (Feltrinelli, 2013).

 

chiudiamo con un’opera suprema, dedicata alla Prima Guerra Mondiale: Joe Sacco ha dipinto nella Metro Parigina la sua versione della Battaglia della Somme. Ne è nato il graphic novel che segue:

 

LA Grande Guerra, JO SACCO, RIZZOLI LIZARD

 

Iniziata il 1° luglio 1916, la Battaglia della Somme è diventata il simbolo della follia della Prima guerra mondiale. Solo durante quel primo giorno vennero uccisi circa 21.000 soldati britannici e altri 57.000 vennero feriti. Quando l’offensiva si arrestò, i caduti erano più di un milione. In “La Grande Guerra”, il giornalista-fumettista Joe Sacco rappresenta gli eventi di quel giorno con un’opera panoramica muta, straordinariamente dettagliata: dal generale Douglas Haig alle imponenti postazioni di artiglieria dietro le linee, alle legioni di soldati che emergono dalle trincee per essere abbattuti nella terra di nessuno, fino alle decine di migliaia di feriti in ritirata e ai morti seppelliti in massa.

 

 

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Bologne (Italie), les deux tours

Bologne (Italie), les deux tours (Photo credit: Wikipedia)

 

Sguardi sull’acqua, Storie di guerra nella Bologna dei canali, Calzolari Elisabetta, Pendragon

Gino, Edera, Mario, Stella, Emma sono solo alcune delle voci di questo romanzo corale ambientato a Bologna ai tempi della Resistenza. Le vicende narrate si dipanano attorno alla zona popolare di via della Grada, scandite dallo scorrere del canale di Reno e passano attraverso il racconto della quotidianità dei protagonisti – le scelte dei giovani, le difficoltà delle donne, l’impegno degli uomini – mentre la guerra civile distrugge amicizie e relazioni, contribuendo nello stesso tempo a ricostruire le maglie di un tessuto sociale frantumato dal conflitto. Su tutto, la presenza costante dell’acqua, immagine di vita in un panorama di desolazione. Pagine che trasudano odori e voci per un racconto di grande realismo, che vuole celebrare valori vitali e ancora attualissimi a settant’anni dalla loro nascita.

 

Tana libera tutti,

Dizionarietto dei bimbi birichini: da Ambarabaccicicocò a Zoppo galletto, passando dalle Figurine dei calciatori all’Hula hoop, mentre la Mucca Carolina osservava stupita. Claudio Bolognini, Minerva

Un divertente e appassionato abbecedario sentimentale, dove sono raccolti giochi, giocattoli, oggetti, modi dire, premi e penitenze, quando i maschi giocavano con i fucili a elastici e le femmine intrecciavano chilometri di scubidù.

Dalla A di Ambarabaccicicoccò alla Z di Zoppo galletto passando dalle Figurine dei calciatori o dal gioco del Dottore mentre la Mucca Carolina osservava stupita.

Ci sono le tessere di un mosaico che racconta la storia dell’infanzia, del tempo in cui tutti i bambini andavano a letto dopo Carosello. I monelli di quegli anni, oggi nonni e genitori, possono rivivere gli stessi turbamenti e svelarli ai bambini di oggi.

Allora Tana libera tutti… anche le emozioni fanciullesche rimaste a lungo sopite.

 

 

Il bolognese per tutti, A cura dell’associazione Succede solo a Bologna, Minerva Edizioni

Un manuale divertente che non può mancare nella libreria di chi ama Bologna e il suo dialetto.

Il bolognese per tutti è un viaggio alla scoperta di termini, di uso comune, utili per affrontare situazioni di ogni genere: la colazione al bar, l’andare dal meccanico, l’intervento del fontaniere

e molto altro.

Un libro illustrato per tutti: grandi, ma anche… cinni.

 

 

Marino Perani, l’ala che fece volare il Bologna, Andrea Maurizzi, Giraldi editore

1964-2014 – A cinquant’anni dall’ultimo scudetto

Dal campetto dell’oratorio di Ponte Nossa, un piccolo paese vicino a Bergamo, allo storico scudetto con il Bologna (stagione 1963-64), passando dalla Nazionale italiana. È la storia di Marino Perani, raccontata in prima persona: la famiglia durante la guerra, la scuola, le vacanze, i primi calci nel campo sotto casa, gli amici in paese, l’esordio nell’Atalanta e la sua vita nel mondo del calcio. È il racconto dei tanti successi, ma anche delle sconfitte e delle delusioni di un’ala destra che, nella sua carriera, ha giocato per 18 anni sempre e solo in serie A, segnando 79 reti.

È la storia di un uomo e delle sue imprese, ma è anche il racconto di un’altra epoca e di un calcio diverso e lontano da quello di oggi. Quando il calcio era pura passione, dei giocatori e dei tifosi. E Marino Perani lo racconta e lo attraversa, da Ponte Nossa allo spareggio dell’Olimpico, da Bernardini a Fabbri, da Haller a Bulgarelli.

E ricordo Marino Perani.

Incontenibile, con quel suo scatto sulla destra, quel dribbling naturale che gli faceva prendere subito cinque metri sul difensore, quel cross tagliato dal fondo, secco e preciso, vera manna per Nielsen e Pascutti. Segnava anche, e spesso. Un tiro vellutato, preciso, che scaturiva all’improvviso.

(Dalla prefazione di Gianni Morandi)

Andrea Maurizzi, ingegnere, vive e lavora a Bologna, dove è nato nel 1956. Enigmista, ex calciatore dilettante, frequenta il laboratorio di scrittura di Gianni Cascone a San Lazzaro. Sposato con Mariangela, una figlia psicologa, Matilde, e due gatti.

Marino Perani, nasce nel 1939 a Ponte Nossa, nel bergamasco. Calciatore promettente fin da bambino, dalle giovanili dell’Atalanta arriva in serie A, poi al Bologna e alla Nazionale. È l’ala destra dello spareggio di Roma del 1964, l’ultimo scudetto dei rossoblù.

 

 

qualche rarità fuori catalogo su Bologna, disponibili in poche copie:

Bologna dentro le mura, Luigi Bortolotti

Non tutto di Bologna, ma il meglio di Bologna. BORTOLOTTI, Luigi – Bologna, La Grafica Emiliana, 1977. In-8°, cartoncino edit., 271 pp. con 106 illustrazioni in bianco e nero nel testo.

 

E PER FINIRE,

 

VIRTUS O FORTITUDO?

 

Gus Binelli,Il gigante di Basket City, Zani Francesco, Italic

In questo volume Binelli ripercorre tutta la sua lunghissima carriera partita un giorno d’estate mentre assisteva ad un torneo di basket con tutta la famiglia ed arrivata all’apice con la vittoria dell’Eurolega, alzata da capitano e poi tenuta qualche giorno in salotto. Una militanza sul parquet con la maglia bianconera fin dall’età di quindici anni e bruscamente finita con una telefonata, la voglia di rimettersi in gioco nelle serie minori, i provini con gli Atlanta Hawks e due anni di scuole superiori negli Stati Uniti dove è diventato Gused ha visto da vicino cos’è il razzismo.

 

Un saluto ai ragazzi – racconti Fortitudo, Cristiano Governa, Emilio Marrese, Filippo Venturi

Tre autori uniti dalla passione per la Fortitudo, la squadra di basket bolognese tradizionalmente “altra”. Racconti ignoranti, cioè di pancia e istinto, contro ogni logica – come i famosi tiri di Basile – che hanno come protagonista non chi è sceso in campo quanto chi ci ha vissuto intorno, ogni giorno pensando in biancoblù. Piccole storie individuali che compongono una grande storia collettiva: vere, romanzate o del tutto inventate restituiscono quel senso di diversità da cui si sono sempre sentiti caratterizzati i tifosi Fortitudo. Le vicende del basket, a volta centrali e altre solo un pretesto, si intersecano e sovrappongono infatti con eventi, luoghi, leggende, modi d’essere e personaggi che hanno fatto di Bologna quello che è oggi, senza compiacimenti. Un modo per raccontare e leggere la città attraverso il basket, e viceversa. Diciotto quadri capaci di far ridere, sorridere, ricordare, sperare, arrabbiare, commuovere. E anche spiazzare, se ci si aspetta il solito libro di sport. Un unico comune denominatore: quella malattia il cui primo sintomo è la pelle d’oca davanti alla frase scelta come titolo, “Un saluto ai ragazzi”, che lo storico speaker del palasport Lanfranco Malagoli detto il Lungo pronunciava prima della partita…
 

 

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“Contrata burgi Peradelli”, ovvero, il Pratello. Fu nel XII secolo che la denominazione fa la sua prima apparizione nei documenti pubblici. Si trattava di una zona dal carattere rurale, come sottolineato dalla toponomastica: via del Pratello deirva infatti da pereto, via Frassinago da frassineto, via Nosadella da noceto. Fu alla fine del Duecento che, in seguito all’aumento della popolazione, il Comune avviò la costruzione delle mura e decise che la contrada dovesse avere una sua “porta”. Ma nel 1445 il transito dalla campagna alla città e viceversa fu interrotto, la porta scomparve. Cosa avvenne?

Rolando Dondarini, professore di Storia Medievale,di Didattica della Storia e di Storia delle Culture dell’Università di Bologna, fondatore e presidente di numerose associazioni di studio e ricerca (a lui dobbiamo la Festa della storia),  autore di libri e pubblicazioni scientifiche, affascina il lettore con un romanzo storico da leggersi d’un fiato: con questo testo, con l’incontro con Rolando Dondarini, termina il ciclo di incontri Trame Oscure,a Bagnara.

Rolando Dondarini, La XIII Porta, Minerva Edizioni

Un antico manoscritto vergato a Bologna oltre sei secoli fa e custodito all’Archivio Segreto Vaticano, ma rimasto ignorato e inutilizzato per tutto questo tempo per una misteriosa catena di smarrimenti e di oblii, ha rivelato che in origine le porte della terza cinta di Bologna non erano esattamente le dodici note a tutti, ma che ve era un’altra che fu poi chiusa per sempre a metà del Quattrocento.

È l’anno 1442. Andrès, accompagnato dal quindicenne Ramòn, intenzionato a frequentare lo Studium bolognese, si lascia coinvolgere nelle vicende burrascose che portarono al trionfo e alla tragica fine di Annibale Bentivoglio e alla definitiva chiusura della “tredicesima porta” della cintura muraria. Ignaro che la moglie sia in attesa del primogenito, il venticinquenne Andrès costringe Ramòn a rimpatriare per sottrarlo alla violenza degli scontri esplosi tra le fazioni rivali cittadine. Per qualche mese Andrès manderà lettere a rassicurare la moglie e i famigliari. Poi dal 1446 più nessuna notizia.
Anno 1498. Diego, giovane aristocratico spagnolo, e Ramòn, il suo vecchio servitore, giungono a Bologna alla ricerca di Andrès, nonno del giovane, scomparso cinquant’anni prima. Sulle tracce di Andrès, i due protagonisti verranno a conoscenza della avvincente e misteriosa vicenda che portò alla chiusura della “tredicesima porta”.

Da un enigma all’altro, interrogativi e scoperte per un romanzo già scritto dalla storia.

ROLANDO DONDARINI  è professore associato di Storia Medievale dell’Università di Bologna. È inoltre fondatore e coordinatore del Comitato Italiano per gli Studi e le Edizioni delle Fonti Normative con sede presso la Biblioteca del Senato, e di numerose altre istituzioni. Tra le sue numerose attività, dal 2003 dirige il Passamano per San Luca e la Festa Internazionale della Storia, le iniziative che attivano e mettono in collaborazione enti culturali, scuole e associazioni nello studio e nella divulgazione della storia e nella valorizzazione e tutela dei suoi patrimoni storico-artistici: (www.festadellastoria.it). Autore di oltre 180 pubblicazioni, è il medievista dell’Ateneo bolognese a cui nel 2006 è stato conferito giudizio di “eccellenza” dalla commissione internazionale di “Peer Review”. È ideatore e fondatore del premio “Il Portico d’oro” sovrinteso da Jacques Le Goff, che dal 2008 viene conferito a studiosi di fama internazionale che si sono distinti nel coniugare efficacia di diffusione della Storia con correttezza e rigore scientifico.

 
TRAME OSCURE – LA STORIA SI RACCONTA. La rassegna prosegue

Le quattro domeniche di novembre vedranno altrettante presentazioni di romanzi storici legati ad avvenimenti passati riguardanti il nostro territorio. Durante gli incontri saranno presenti gli autori intervistati da Lisa Emiliani.

dopo i primi tre incontri (4 novembre –  Mauro Mazzotti, “1512. La battaglia di Ravenna” -11 novembre –  Chiara Arrighetti. “Un’oncia di rosso cinabro” – domenica 18 novembre Franco Foschi con  “Era il tempo del buio e del coltello”) il ciclo termina il 25 novembre, con   Rolando Dondarini, professore universitario bolognese, a raccontarci il suo “La XIII porta” (Minerva edizioni)

Gli appuntamenti avranno inizio alle ore 17,00 e a seguire visita guidata al museo ed alla Rocca ad un prezzo speciale per i partecipanti.

Rocca sforzesca Piazza IV Novembre, 3  Bagnara di Romagna (RA)
Per info. http://www.comune.bagnaradiromagna.ra.it, 0545905501, 3316995930.

In collaborazione con Libreria Atlantide

 

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TRAME OSCURE – LA STORIA SI RACCONTA. La rassegna prosegue

Le quattro domeniche di novembre vedranno altrettante presentazioni di romanzi storici legati ad avvenimenti passati riguardanti il nostro territorio. Durante gli incontri saranno presenti gli autori intervistati da Lisa Emiliani.

dopo i primi due incontri (4 novembre –  Mauro Mazzotti, “1512. La battaglia di Ravenna”
11 novembre –  Chiara Arrighetti. “Un’oncia di rosso cinabro”)

domenica 18 novembre sarà il turno di  Franco Foschi con  “Era il tempo del buio e del coltello”, Zona editore, per parlarci di Bologna e Pomposa, del Libro Paradiso e di Laura Malatesta…

La scheda del libro. La storia di ogni popolo, territorio o paese è ricca di eventi, circostanze, personaggi che – nel corso dei secoli – ne hanno definito il destino e la fisionomia. In questo libro, lo scrittore bolognese Franco Foschi non nuovo a incursioni nel passato delle italiche genti – racconta quattro appasionanti storie del Medioevo emiliano-romagnolo che sono altrettanti affreschi di quel tempo di trasformazioni e incertezze, immense ricchezze e povertà. Le due visite dell’imperatore Carlo Magno a Bonònia. Il monaco Guido d’Arezzo che, nell’abbazia di Pomposa, inventa le sette note, ovvero la scrittura musicale. L’abolizione della schiavitù nel Comune di Bologna sancita dal Libro Paradiso. La tragica fine di Laura Malatesta e del suo amante Ugo d’Este. Grazie alla sua curiosità, e alla collaborazione di Francesca Mazzanti, Foschi non ci invita solo nelle segrete stanze dei suoi personaggi, ma anche alla loro tavola con quattro ricette di palazzo e di taverna, per riassaporare – tra una pagina e l’altra – i sapori di quell’epoca misteriosa e lontana.

La rassegna terminerà il 25 novembre, con   Rolando Dondarini, professore universitario bolognese, a raccontarci il suo “La XIII porta” (Minerva edizioni)

Gli appuntamenti avranno inizio alle ore 17,00 e a seguire visita guidata al museo ed alla Rocca ad un prezzo speciale per i partecipanti.

Rocca sforzesca Piazza IV Novembre, 3  Bagnara di Romagna (RA)
Per info. http://www.comune.bagnaradiromagna.ra.it, 0545905501, 3316995930.

In collaborazione con Libreria Atlantide

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100 anni del BOLOGNA CALCIO

I LIBRI UFFICIALI

I volumi costitutivi l’opera editoriale celebrativa del Centenario saranno in vendita al pubblico dai primi giorni di settembre 2009, pubblicati da Minerva Edizioni.

I volumi sono:
– La Storia del Secolo Rossoblù (368 pp. Formato 24×34 cm.)
– L’Enciclopedia, da Aaltonen a Zuffi fatti misfatti e personaggi di un secolo rossoblù (196 pp. Formato 24×34 cm.)
I due volumi, curati da Carlo Chiesa con il coordinamento editoriale di Carlo Caliceti, saranno venduti in una confezione, indivisibile, al prezzo complessivo di 64 € Iva inclusa.

In concomitanza della grande esposizione di memorabilia che il Club organizzerà a settembre sarà possibile acquistare anche il catalogo della mostra
– Bologna Amore Mio – Memorabilia (144 pp. Formato 24×34 cm.)
al prezzo di 25 € Iva inclusa.

I tre volumi verranno anche proposti, in versione speciale, all’interno del cofanetto rigido “Gold” al costo di 180 € Iva inclusa.

PUOI PRENOTARLI ANCHE IN QUESTA LIBRERIA

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