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Una vera e propria chicca editoriale: un piccolo volumetto dedicato alla vicenda di Pietro Maria Zanarini, Parroco di Varignana:

 

Enrico Docci, Pietro Maria Zanarini parroco di Varignana, Estratto da Studi romagnoli LVII 2006.

 

Una vera e propria chicca editoriale: un piccolo volumetto dedicato alla vicenda di Pietro Maria Zanarini, Parroco di Varignana, messo a morte per fucilazione il 28 luglio 1798 a Ferrara dopo un processo di due ore per avere abbattuto due alberi della libertà, il simbolo della Rivoluzione Francese, dal sagrato della Chiesa, nella pubblica piazza di Varignana.  Ferrara allora era sede della Giurisdizione della Repubblica Cisalpina. Sembra che il Parroco abbia intonato il Dies Irae mentre affrontava serenamente la condanna (rif: Evangelisti, 1798, Un curato contro i “simboli del regime”, Il Carrobbio, Anno XI, pagina 95). Anche Bacchelli nel suo Mulino del Po narra dell’accaduto nelle pagine iniziali del libro.  Euro 7,80

 

docci zanarini

 

 

 

 

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qualche segnalazione per i libri presenti nel nostro scaffale ANTICO…

 

Il caso Pasquali, fotografo. – Cineteca di Bologna

 

Fuori catalogo

A cura di: Cesare Sughi

n° 12, novembre 2006, pp. 80

 

pasquali uno

 

 

Bortolotti

Bortolotti – Castel San Pietro Terme Bologna – 1965

 

Prima edizione. Legatura in brossura editoriale con titoli al piatto. Numerose tavole in nero nel testo e a piena pagina raffiguranti antiche fotografie e illustrazioni di Castel San Pietro Terme (Bologna).

 

Pubblicato e diffuso in occasione della Festa della Braciola di Domenica 12 settembre 1965. Vicende storiche, edifici notevoli, personaggi illustri, frazioni. Interessante e preziosa bibliografia.

 

Leggerissime tracce del tempo alla copertina dovute alla brossura leggera. Prezzo di vendita originale cancellato. In eccellenti condizioni.

 

Autore: : Bortolotti Luigi

Titolo: : Il Comune di Castel San Pietro Terme (Bologna)

Editore: : Tipografia San Francesco

Anno: : 1965

Condizioni: : Eccellente

bortolotti castel san

 

 

 

MEZZO SECOLO DI CARRERA-A cura di Sauro Dal Fiume-Castel San Pietro Terme

“La Carrera è nata dalla passione per i carrioli, piccole macchinine con le ruote che si usavano dietro ai palazzi, in discesa. Il merito di aver inventato la Carrera va dato a Medardo Manara, che così ha spiegato come nacque l’idea. Manara negli anni ’50 scriveva qualche articolo per il Resto del Carlino, abitava a Castello e poi si trasferì a Faenza. Faceva parte del Comitato festeggiamenti, della sagra castellana “della braciola” ed un bel giorno pensò di organizzare una corsa di macchine a spinta nel centro di Castello. La chiamò “Carrera”, perchè allora si correva in Sudamerica la famosa Carrera di auto e moto”.

 

“Il primo anno (1954) la Carrera partì da piazza XX Settembre ed anziché voltare verso via dei Mille, si curvava subito per infilare il Cassero e ritornare in piazza, con due soli uomini d’equipaggio (che si alternavano a guidare e spingere). Nel 1955 la partenza fu data da piazza Acquaderni, si attraversava piazza XX Settembre e poi s’infilava via Ugo Bassi e via dei Mille, andando verso il Borgo, come adesso.

Nel ritornare verso l’arrivo però, fu fatto un “otto”, attraversando nuovamente la piazza del Comune ed infilando via Manzoni al rovescio, cioè in salita, quindi via Matteotti al rovescio, cioè in discesa (l’arrivo era davanti alla farmacia comunale). Dal 1956 si è poi corso sul circuito classico, però l’equipaggio era di quattro elementi: il pilota e tre spingitori”.

“L’entusiasmo fu incredibile e subito deciosero di partecipare alla Carrera. L’agonismo? Ci fu sin dall`inizio, altro che storie. C’erano le macchine per la corsa ed anche i carri, diciamo, folcloristici. La Bianca per tre anni di fila dettò legge. Però la prima edizione la stavano per vincere Calzolari e Savini, che, nell’ultima curva, ruppero una ruota, dove c’era l’edicola dei giornali. La Bianca riuscì a schivare la macchina incidentata, mentre quelli che erano incollati alla macchina di Piana, ruppero una ruota”.

un catalogo di mostra, quella dedicata alla magia dell’arte di Cleto Tomba

Mani sulla creta. Opere pubbliche e private di Cleto Tomba in Castel S. Pietro Terme.
1985, pagine 67, come nuovo

catalogo della mostra tenuta a Castel San Pietro nel 1985

 

Marisa Zoni, La scarpinata, Mondadori

 

Marisa Zoni e’ nata a Castel San Pietro Terme (Bologna) nel 1935. Per quarant’anni ha insegnato lettere tra il nord e il centro Italia (Toscana, Lombardia, Marche, Emilia Romagna). “Testa o croce del soldone”, il suo primo libro di poesie, e’ stato introdotto da Carlo Bo nel 1959. Ci ha lasciato il 30 dicembre 2011 dopo una lunga malattia, dimostrando un estremo attaccamento alla vita, lo stesso che si ritrova nei suoi testi di forte impegno e denuncia sociale. E’ stata sepolta laicamente nel piccolo cimitero di Cerbaiolo, nel mezzo dell’appennino, tra Toscana, Marche e Romagna, nel comune di Pieve Santo Stefano (Arezzo) dove da qualche anno era ritornata.

 

Bella brossura editoriale. PRIMA EDIZIONE di questa raccolta di poesie della poetessa di origini bolognesi, nata a Castel San Pietro nel 1935.

 

e dopo la poesia di Marisa Zoni, ecco quella  più goliardica di

 

Mazzini Ignazio. Rem Bulgneisi d’Ignazi Mazzein d’Castel S. Pir. Bologna, Società Tipografica Già Compositori, 1879. 19 cm, brossura muta recente; pp. 40

qui sotto, un’opera di Cleto Tomba:

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28 agosto 2015, ore 21

Giardino degli Angeli,

Ivano Marescotti ne DUE GIORNI E UNA NOTTE NELLA GRANDE GUERRA, dal libro di Maurizio Garuti

 

 Lettura-spettacolo di IVANO MARESCOTTI

 

Giardino degli Angeli, Castel San Pietro Terme (Bologna)

  ingresso libero.

 

Dal libro di Maurizio Garuti

DUE GIORNI E UNA NOTTE NELLA GRANDE GUERRA

Minerva Edizioni, 2015, pp. 64, € 5,00

 

1915: l’Italia entra nella grande guerra. C’è la mobilitazione generale e Giuseppe, un contadino emiliano di quarant’anni, con moglie e tre figli, viene richiamato alle armi e spedito in trincea. Il giorno prima del suo arrivo, la sua compagnia si è resa colpevole di un “atto di codardia”: i fanti, usciti per l’ennesimo assalto, hanno voltato le spalle al nemico e sono rientrati nei rifugi, approfittando del fatto che gli austriaci hanno eliminato il plotone dei carabinieri incaricati di sparare su chi ripiegava. le ore trascorrono nell’incubo di una punizione spietata. Giuseppe si troverà gettato nella roulette di un sorteggio dove sarà in gioco la vita o la morte. Un testo teso e drammatico, dove la ferocia immutabile della guerra si scontra con gli slanci altrettanto perenni della solidarietà umana. Da leggere in pubblico o in solitudine, a teatro o a scuola.

 

http://www.isuonidegliangeli.it/

 

garuti guerra

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terme castel san pietro

 

Terme di Castel S. Pietro : Bologna, 1835-1915.

Editore:               Legnago : Stab. tipo-lito Evandro Marcati, 1915.

 

Predisposta in occasione dell’80° esercizio della Società Anonima di gestione delle Terme, quest’opera è un omaggio “ai medici d’Italia” e riporta documenti e relazioni succedutesi negli anni. Dal primo studio indirizzato dal Dott. Fabretti al Pro-Legato di Bologna nel 1835 alle analisi chimiche del 1892; dagli studi “dell’azione curativa delle acque salso-bromo-iodiche negli essudati della pleura e del peritoneo (1897), passando per la relazione in francese del Dott. Balli fino ai dati statistici del 1914.

 

 

Contiene rist. delle pubbl.: Sulle acque minerali di Castel S. Pietro; Relazione del prof. Discoride Vitali sulle acque solforosa, ferruginosa e salsojodica dello stabilimento balneo-idroterapico in Castel S. Pietro dell’Emilia; Dell’azione curativa delle acque salso-bromo-jodiche di Castel S. Pietro negli essudati della pleura e del peritoneo; Stabilimento idroterapico di Castel S. Pietro (Emilia); Le Salse di Castel S. Pietro dell’Emilia ed il loro impiego nella terapia dell’artrite; Contributo allo studio dell’azione biologica della fangatura; Relazione di perizia chimica sull’acqua di Castel S. Pietro dell’Emilia; Les eaux alcalino, salso, bromo, jodico ferrugineuses de Castel S. Pietro dell’Emilia et leur influence therapeutique; Intorno allo stabilimento idroterapico ed alle salse di Castel S. Pietro dell’Emilia.

Descrizione:       219 pagine (mancante della cartina con la pianta dello stabilimento termale )

 

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Coat of arms of Castel San Pietro Terme

Image via Wikipedia

 

 

i libri storici in commercio su Castel San Pietro sono davvero pochi. Ecco finalmente un nuovo testo, a raccontare i primi tre secoli del nostro comune:

La prima chiave di Bologna, A cura di Tommaso Duranti, Edifir, euro 40

Il volume ripercorre i primi tre secoli di vita di Castel San Pietro Terme, il primo insediamento fondato, nel 1199, dal comune di Bologna. Attraverso le vicende politico-istituzionali, l’andamento demografico ed economico della comunità, le forme urbanistiche e difensive dell’insediamento, ci si immerge nella vita di un importante centro, voluto dal comune bolognese quale caposaldo territoriale, militare e commerciale verso il confine orientale del suo contado. La storia della comunità di Castel San Pietro, contestualizzata nello scenario politico bolognese e italiano dal XII all’inizio del XVI secolo, apre importanti squarci di riflessione sull’età comunale, sulle sfide dell’economia del tempo, sulle strategie geopolitiche dal periodo di massima floridità dell’esperienza comunale al momento traumatico delle guerre d’Italia e della conquista, da parte della Chiesa, della Romagna e di Bologna

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