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Posts Tagged ‘libri di mare’

marryat
Nei primi decenni dell’Ottocento Frederick Marryat, contemporaneo di Dickens, diede alle stampe questo fortunato libro, uno dei primi classici dell’avventura in mare. Un gustosissimo libro che ricorda in parte la vita dell’autore (di buona famiglia, cercò di abbandonare gli studi per dedicarsi alla vita marina, riuscì in seguito a farsi arruolare nella Royal Navy proprio come guardiamarina), condito da notevoli doti di ironia e da uno sguardo attento al carattere della società dell’epoca

Frederick Marryat, Il guardiamarina Easy, Nutrimenti
“Le avventure di Marryat sono trascinanti, incantevole la rapidità dell’azione, incontestabile la sua grandezza”. Parole di Joseph Conrad, che non nascose mai il proprio debito verso quello che Ford Madox Ford considerava a sua volta “il più grande prosatore inglese”. Il prestigio di Frederick Marryat – che a cavallo fra due secoli ha conquistato e ispirato scrittori come Melville, Hemingway, Virginia Woolf, Cecil Scott Forester, fino a Patrick O’Brian – è legato soprattutto a questo romanzo, il suo più noto, pubblicato a puntate sul Metropolitan Magazine, raccolto in volume nel 1836, adattato per il cinema nel 1935 da Carol Reed, il regista premio Oscar di Oliver! e del Terzo uomo.
Ambientato durante le Guerre napoleoniche, Il guardiamarina Easy racconta le avventure del giovane Jack Easy, educato dal padre, gentiluomo inglese dedito alla filosofia, a credere ossessivamente nell’uguaglianza degli uomini e a predicare l’equa distribuzione della proprietà. Per questo Jack decide di prendere la via del mare: il mare non appartiene a nessuno, e lì – ne è convinto – troverà la perfetta uguaglianza. Arruolatosi nella marina di Sua Maestà e imbarcato sulla corvetta Harpy, diretta in Mediterraneo, Jack ostenta subito il suo temperamento ribelle, il gusto per i cavilli dialettici e la sua intolleranza verso la disciplina, qualità inusuali in quell’ambiente che gli procurano la simpatia di molti compagni e superiori, e qualche rivalità. Ma una divertente sarabanda di peripezie – abbordaggi, duelli, ammutinamenti e amori – e l’amicizia di Mesty, un sagace servitore africano che vanta un passato da principe, gli faranno a poco a poco scoprire i vantaggi della gerarchia e della proprietà privata.
A più di settant’anni dalla sua ultima, e unica, pubblicazione italiana, questa edizione ripropone uno dei grandi capolavori della letteratura di mare, un romanzo spassoso e intrigante, ricco mosaico di personaggi, caratteri e rapporti di classe. Ma Il guardiamarina Easy è anche un ritratto impareggiabile della vita di bordo d’inizio Ottocento, oltre che un suggestivo affresco di costumi e di luoghi: Gibilterra, Tetuan, Malta, e una languida Palermo dimora di corteggiamenti e sospiri.
Frederick Marryat
Frederick Marryat
Frederick Marryat (1792-1848), londinese, è considerato uno dei padri della letteratura di mare. Arruolatosi nella Marina britannica a soli quattordici anni come marinaio semplice, percorse tutti i gradi fino a quello di capitano, comandando diverse navi e viaggiando nei luoghi che diverranno lo sfondo dei suoi romanzi. Nella sua carriera si distinse soprattutto per il salvataggio di uomini in mare, un’abilità che gli valse il soprannome di ‘Lifeboat’. Per l’invenzione di una scialuppa di salvataggio ricevette anche una medaglia d’oro della Royal Humane Society. Nel 1830 lasciò la Marina per dedicarsi alla scrittura: in poco meno di vent’anni pubblicò una trentina di libri, che godettero di grande popolarità.

Proprio per festeggiare il mare, dal 15 al 25 settembre allestiremo un piccolo angolo dedicato ai libri sul mare, romanzi e libri di viaggio. E, nella speranza di farvi appassionare a questo argomento, ci aggiungiamo anche un sontuoso sconto (per le librerie indipendenti è tantissimo), quello massimo concedibile dalla nuova legislazione sul prezzo del libro: il 15%.

 

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Nella sua nota al lettore, Claudio Conti riporta una nota di Carlos Fuentes, a sottolineare la necessità nel romanzo moderno di unire insieme epica, storia, giornalismo e finzione: una definizione che ben introduce questo ottimo testo che appassionerà gli amanti del mare e delle avventure storiche, delle tempeste di mare e di quelle provocate dagli animi umani.

Claudio Conti, L’incredibile viaggio di Hernan Cienfuegos, Magenes
Qualche decennio prima dello storico viaggio di Colombo, un gruppo di mercanti genovesi decide di finanziare una spedizione alla ricerca di nuove rotte per le spezie costeggiando l’Africa occidentale. Il comando viene conferito a un esperto marinaio: Hernan Cienfuegos. L’equipaggio della caravella presenta una singolare curiosità, in quanto vi sono rappresentate le tre religioni monoteiste nelle persone di un frate imbarcato per evangelizzare i pagani, un sapiente musulmano e un giovane ebreo in possesso di un prezioso portolano. Sin dall’inizio Cienfuegos si deve confrontare con inattese difficoltà. Da un lato il comportamento del religioso sfugge al suo controllo e crea incidenti gravissimi, sia a bordo sia con i nativi; dall’altro i portoghesi, allarmati dalla presenza di una nave spagnola in acque strategiche per il commercio degli schiavi, iniziano un inseguimento spietato; infine l’equipaggio viene decimato da malattie sconosciute e indecifrabili. Come se ciò non bastasse, Cienfuegos apprende a sue spese che le tempeste del mare sono poca cosa rispetto a quelle evocate dalla follia degli uomini.

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paimpol

Pierre Loti fu lo pseudonimo di Julien Viaud. Nato a Rochefort-sur-Mer nel 1850 (morì a Hendaye nel 1923), ispirò la sua ricca produzione consistente di una quarantina di testi soprattutto alle proprie esperienze di viaggio, non disdegnò comunque il romanzo e  Pescatori d’Islanda, del 1886, è considerato il suo capolavoro, ispiratogli dall’amore per una ragazza bretone che lo aveva respinto; chi è stato in Bretagna (amandone le magnifiche coste e la potenza del mare) avrà di certo incrociato tra le letture consigliate questo romanzo di vita bretone sul tema della lotta con le forze della natura e sulla potenza dei sentimenti umani!

Pierre Loti, Pescatore d’Islanda, Nutrimenti

È il rito ancestrale della pesca a scandire le stagioni nel piccolo villaggio bretone di Paimpol. Alla fine dell’inverno, i pescherecci ricevono la benedizione per la partenza verso l’Islanda; dall’alto del tabernacolo allestito nel porto, la Vergine osserva allo stesso modo, impassibile, chi dopo l’estate tornerà alle coste francesi con il carico di pesce, e quelli che, una dannata tempesta farà mancare all’appuntamento con i propri cari. La primavera, a Paimpol. è il silenzio di donne nell’attesa di un ritorno. L’inverno è fatto per sposarsi – o per piangere chi il mare ha trattenuto. Gaud Mével è la graziosa figlia, biondissima, di un anziano pescatore di Paimpol che con il mare ha fatto fortuna. È cresciuta a Parigi, poi il padre l’ha ricondotta in Bretagna. L’inverno del suo ritorno a Paimpol, a un ricevimento di nozze, Gaud incontra il primogenito dei Gaos, l’imponente Yann. pescatore d’Islanda fiero e impenetrabile. È l’inizio di un amore ardente ma tormentato. Ma la felicità, in queste lande brumose, è selvaggia e inquieta, oppressa dalla minaccia della morte. Romanzo del 1886 – lo stesso anno in cui Jean Moréas pubblica su Le Figaro il Manifesto del simbolismo -, Pescatore d’Islanda è un inno oscuro e decadente all’inesorabilità del fato e alle leggi insondabili che governano i sentimenti umani.

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Capita, con i libri. Ne leggi uno, e subito ti viene voglia di trovarne un altro con lo stesso argomento, con la stessa ambientazione. In questo momento è stato il mare a catturarmi, passando in breve tempo dalle onde australiane di Tim Winton ai drammi del mare di Dumas, per approdare a quell’indimenticabile libro che è La vera storia del pirata Long John Silver, un libro che è un vero e proprio inno alla grande letteratura! Ecco così un nutrito  elenco dei top 20 libri sui sette mari: avventure, esplorazioni di terre e di personalità, e grandi classici.

Da leggere con un sottofondo speciale: http://www.youtube.com/watch?v=nzcv5TJkJBA , la canzone originale dei pirati, Fifteen men and a bottle of rum

La ballata del vecchio marinaio, di Samuel Taylor Coleridge, varie edizioni
Se le “Lyrical Ballads” sono considerate il manifesto del romanticismo inglese, questa “Ballata del vecchio marinaio” che apre la raccolta, ne è la tessera più emblematica. Riscritta e ritoccata più volte, a seguito dei continui approfondimenti critici della vocazione poetica di Coleridge, questa storia di colpa e di faticosa rigenerazione diventa allusiva di una condizione umana di misteriosità e indecifrabilità, di un rapporto sempre sfuggente tra il singolo e il cosmo. La poesia di Coleridge – come dimostrano gli altri poemetti raccolti nel volume, da “Christabel” a “Kubla Khan” ad “Amore” – si impone oggi come evocazione onirica, discesa negli abissi dell’animo e dell’inconscio, sostenuta da una lucida coscienza dei processi stilistici.

Moby Dick di  Herman Melville, suggeriamo l’edizione Adelphi, tradotta da Cesare Pavese
Ishmael, narratore e testimone, si imbarca sulla baleniera “Pequod”, il cui capitano è Achab. Il capitano ha giurato vendetta a Moby Dick, una immensa balena bianca che, in un viaggio precedente, gli aveva troncato una gamba. Inizia un inseguimento per i mari di tre quarti del mondo. Lunghe attese, discussioni, riflessioni filosofiche, accompagnano l’inseguimento. L’unico amico di Ishmael morirà prima della fine della vicenda. E’ Queequeg, un indiano che si era costruito una bara intarsiata con strani geroglifici. Moby Dick viene infine avvistata e arpionata. Trascinerà nell’abisso lo stesso Achab, crocefisso sul suo dorso dalle corde degli arpioni. Ishmael è l’unico che sopravvive, usando, come zattera, la bara di Queequeg.

L’isola del tesoro, di Robert Louis Stevenson, varie edizioni
Una mappa nascosta in un baule. Un ragazzino senza paura. Un marinaio con una gamba di legno. La Più straordinaria storia di pirati di tutti i tempi.

Lord Jim, e anche Tifone, e Il negro del Narciso – Joseph Conrad
Joseph Conrad è per antonomasia il grande narratore delle storie di mare, e un sontuoso esploratore dell’animo umano. Mentre l’Impero Britannico raggiungeva il suo àpice, Conrad sfruttò la sua esperienza prima nella marina francese e, successivamente, in quella britannica per scrivere romanzi e racconti che riflettono aspetti di un impero “globale” e, allo stesso tempo, esplorano gli abissi della mente umana.

Quattro drammi sul mare, Alexandre Dumas, Magenes
Rifugiatosi a Bruxelles nel 1851 per sfuggire ai suoi creditori, Dumas si dedica alle ricerche per una biografia di Lord Byron. Queste lo portano a interessarsi ai resoconti di drammi e naufragi in tutti gli oceani del mondo. Lo scrittore si tuffa allora a capofitto in queste avventure, raccogliendo testimonianze e diari di bordo di chi è sopravvissuto. Nasce così questa raccolta pubblicata nel 1852 sotto il titolo Les drames de la mer.

Le avventure del capitano Hornblower, Forester Cecil, Rizzoli
Tra il 1700 e il 1800, ai tempi in cui Napoleone dominava l’Europa, solo la Royal Navy di Sua Maestà Britannica sfidava la potenza francese. Al suo servizio c’erano uomini dalle vite avventurose, il cui spirito è perfettamente impersonato da Orazio Hornblower, un ufficiale che, da semplice guardiamarina, arriva ai vertici del comando divenendo ammiraglio. Taciturno antieroe a disagio nella società civile, ma imbattibile al comando della sua nave, Hornblower è il protagonista di una trilogia che del mare ha l’irrequietezza e l’imprevedibilità. Una grande epopea di guerra sui mari, nella quale alle battaglie si susseguono gli abbordaggi, alle ribellioni le epidemie e ai tradimenti gli amori difficili e le incursioni in terra nemica.

Il giro del mondo di un navigatore solitario, di Joshua Slocum, Mattioli
“Avendo deciso di intraprendere un viaggio intorno al mondo e, visto che la mattina del 24 aprile 1895 il vento era favorevole, a mezzogiorno salpai l’ancora, spiegai la vela e mi allontanai rapidamente da Boston, dove la Spray era rimasta comodamente ormeggiata per tutto l’inverno. Si udirono i fischi del mezzogiorno proprio mentre lo sloop si allontanava a gonfie vele. Un fotografo, sul pontile esterno di East Boston, le scattò una foto mentre gli sfrecciava accanto. Nel punto più alto della barca, la bandiera era completamente spiegata. Il mio cuore batteva forte” (Joshua Slocum).

Sud. La spedizione dell’Endurance, Ernest Shackleton, Nutrimenti
(sta per uscire per questo editore la nuova edizione di questo classico)
Il lupo di mare, Jack london, Mursia
Il mare unisce le vite di Wolf Larsen, il duro comandante del Ghost, e quella di Van Weyden, delicato e giovane scrittore. Due uomini che non potrebbero essere più diversi: la forza fisica contro la ragione; la legge del più forte contro le regole sociali. Due uomini divisi in tutto, ma uniti dall’attrazione per una eterea poetessa finita, anche lei per caso, a bordo del Ghost, che naviga a caccia di foche. È un duello mortale quello che si scatena, combattuto con il corpo e con la mente in un vorticoso intreccio di colpi di scena fino all’epilogo dove il mare, ancora una volta, cambierà per sempre i destini degli uomini.

Capitani coraggiosi, Rudyard Kipling, varie edizioni
I capitani coraggiosi sono i marinai dei pescherecci impegnati nelle stagioni di pesca tra i ghiacci dell’Islanda e i banchi di Terranova, nel tempestoso Atlantico del nord. È gente abituata a una vita aspra e a una fatica durissima. Un ragazzo miliardario e viziato, Harvey, caduto in mare da un trasatlantico, viene miracolosamente raccolto da uno di questi pescherecci. A bordo Harvey si trova forzato a dover dividere per la stagione di pesca l’esistenza rude dei pescatori, tra cui trova un ascoltatore attento, Dan, figlio del comandante. Le settimane in mare, tra avventure e pericoli, forgiano un’amicizia profonda fra i due e trasformano Harvey in un uomo che saprà per sempre distinguere i valori positivi di una persona.

Kon-Tiki, diThor Heyerdahl, Robin
Questo non è uno dei soliti resoconti di viaggio, ma la storia vera di sei uomini che hanno sfatato un’eresia scientifica con l’aiuto di una zattera di balsa, suscitando grande scalpore nel mondo degli esperti. Nel 1947 Thor Heyerdahl, con cinque compagni di viaggio, attraversa l’Oceano Pacifico, dalle coste del Perù alla Polinesia su una primitiva zattera di legno di balsa. I componenti della spedizione rivivono la leggendaria fuga del dio Kon-Tiki dalle coste americane, nell’intento di spiegare la curiosa somiglianza fra i documenti culturali della Polinesia e quelli della civiltà preincaica. Un diario di viaggio e di avventure, appassionante e ironico, che ha fatto sognare intere generazioni

Un vagabondo nei mari del sud, Bernard Moitessier, Mursia
Partito da Singapore nel 1952 con la sua giunca Marie-Thérèse, Moitessier fronteggiò in navigazione solitaria il monsone dell’Oceano Indiano, approdando infine sugli scogli dell’arcipelago Chagos. Sull’isola di Mauritios riuscì a guadagnarsi da vivere e a costruire con le proprie mani il Marie-Thérèse II, l’imbarcazione destinata a risalire l’Atlantico per portarlo fino a Trinidad. Nel mare delle Antille il navigatore perse anche questa barca. Da allora Moitessier ha doppiato Capo Horn un paio di volte e si è avventurato in un giro del mondo solitario senza scalo.

Diaana Souhami, L’isola di Selkirk, Sperling & Kupfer.
La vera storia di Alexander Selkirk, l’uomo cui Daniel Defoe si è ispirato per il suo personaggio: Robinson Crusoe. Correva l’anno 1704 quando il tempo si fermò per questo eroe che fu recuperato solo quattro anni e cinque mesi dopo il naufragio, da un vascello di passaggio. 1606 giorni di sopravvivenza e di adattamento che sfociarono in una resa totale ai ritmi dell’Isola, dove l’unica legge è la più spietata selezione naturale.

Jan Jacob Slauerhoff, Schiuma e cenere, Iperborea
E’ un mondo di erranti quello di questi cinque racconti, di vagabondi, di avventurieri, di pellegrini, di pirati, di conquistatori e di randagi. Viaggi di una ricerca che è in realtà una fuga, che sposta sempre più in là una pretestuosa, irraggiungibile meta. E viaggi che, sullo sfondo di uno straniante esotismo, sono sempre discesa negli insondabili abissi dell’animo.

Hugo Pratt, Corto Maltese, una ballata del mare salato, LIZARD
Storie di mare e di marinai, mondi lontani e sconosciuti, isole perdute negli oceani, individui alla ventura, naufragi, durezze e improvvisi slanci d’umanità nascosta. Naufragi, rapimenti, fughe, amori impossibili. Il marinaio Corto Maltese è sempre dedito alla ricerca affannosa di nuove isole e, in questo caso, nel corso della prima guerra mondiale, si ritrova agli ordini di un misterioso signore.

Caccia notturna, e altri romanzi con protagonista il capitano Aubrey, Patrick O’Brian, Tea
Il capitano Aubrey al comando di un nuovo vascello, oltre a eseguire l’incarico affidatogli di catturare la nave francese “Cornélie”, deve ritrovare il veliero da guerra “Surprise”, col quale, poi, proseguirà il viaggio fino al Nuovo Galles del Sud. Qui sarà testimone degli orrori della famigerata colonia penale di Botany Bay, dove dovrà affrontare un ambiente squallido e ostile.

Alvaro Mutis, Abdul Bashur, sognatore di navi, Einaudi
Abdul Bashur è la figura che anima vari episodi del romanzo e l’autore può dare libero sfogo a tutti i suoi estri: la fantasia, la temerarietà, il gusto provocatorio della sfida, l’astuzia e infine la coerenza di fronte al miraggio della nave ideale. Il filo conduttore del racconto è la ricerca inesauribile del supremo oggetto del desiderio, per sua natura irraggiungibile, la meta che vale il più grande dei sacrifici.

Jean-Claude Izzo, Marinai perduti, Roma, E/O
La storia parla di tre marinai, tre navigatori del Mediterraneo, tre “Ulisse” contemporanei: il libanese Abdul Aziz, il greco Diamantis e il turco Nedim. La loro nave, l’Aldebaran, è una vecchia carretta abbandonata nel porto di Marsiglia a causa del fallimento dell’armatore. I tre sono costretti all’immobilità forzata, terribile per dei marinai, che però consente alle loro avventurose storie di emergere e di fondersi l’una con l’altra.

Thorkild Hansen, Il capitano Jens Munk, Iperborea
Nel 1619 Jens Munk salpa da Copenaghen e intraprende un viaggio appassionato alla ricerca del passaggio Nord-Ovest per la Cina. E’ l’impresa che deve coronare la sua vita, perché Munk, figlio di un nobile danese caduto in disgrazia e frutto di una relazione illegittima, ha iniziato giovanissimo la scalata per conquistare un posto d’onore nella società. Il mare, il luogo della sua infanzia sul fiordo di Oslo e lo scenario dei racconti del padre è l’ambiente naturale per realizzare se stesso

Bjiorn Larsson, La vera storia del pirata Long John Silver, Iperborea
Ci sono libri che danno pura gioia. È quel che capita con il romanzo di Larsson: ci ritroviamo adulti a leggere una storia di pirati con lo stesso gusto dell’infanzia, riscoprendo quella capacità di sognare che ci davano i porti affollati di vascelli, le taverne fumose, i tesori, gli arrembaggi, le tempeste improvvise e le insidie delle bonacce. Chi racconta in prima persona è Long John Silver, il terribile pirata con una gamba sola dell'”Isola del Tesoro”, fatto sparire da Stevenson nel nulla per riapparirci ora vivo e ricco nel 1742 in Madagascar, intento a scrivere le sue memorie. E non è solo a quell'”e poi”? che ci veniva sempre da chiedere alla fine delle storie che risponde Larsson, è al prima, al durante, al dietro.

Due anni a prora, Richard Henry Dana, Incontri nautici
Figlio del poeta e giornalista Richard Henry Dana Senior, scrisse il classico delle letteratura nautica Two Years Before the Mast, (Due anni a prora), cronaca di una navigazione durata due anni (1834-1836) intorno al continente americano, decisa dopo aver interrotto gli studi a Harvard. Durante il viaggio, da Boston fino in California, Richard doppiò Capo Horn. Uno dei primi esempi di narrativa di questo genere, servì da apripista ad una generazione di romanzieri del mare, a cominciare dall’Herman Melville di Moby Dick.

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